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Stupri Rimini, Galli (Ln) su dichiarazione padri minorenni e integrazione

Giovedì, 14 Settembre 2017

(Rimini) “Queste persone comprendono benissimo le nostre regole; semplicemente non le rispettano”. Lo sostiene il segretario provinciale della Lega Nord Bruno Galli riferendosi alle “discutibili parole” rilasciate alla stampa locale dal sindaco di Rimini Andrea Gnassi.
“Gnassi ancora una volta smorza l’emergenza sicurezza e parla di un episodio isolato; di una sbavatura che solo in superficie sembrerebbe aver contaminato il clima di pacifica convivenza che, a suo dire, si respira a Rimini. Mitiga i timori dei riminesi gettando acqua sul fuoco dicendo che, a tutti gli effetti, il binomio immigrazione-insicurezza non esiste e che l’integrazione, a Rimini, funziona alla grande. Fatta eccezione per qualcuno, evidentemente. La verità – attacca Galli – è che parlare di integrazione nel nostro Comune è come parlare di asini che volano”. Il segretario del Carroccio non fa sconti e definisce le parole del padre dei due stupratori marocchini “agghiaccianti e al tempo stesso pericolose perché lasciano trasparire una propensione culturale e sociale alla violenza e all’illegalità”. “Gran parte di queste persone non ha alcuna intenzione di integrarsi e questo ce lo dicono le cronache di tutti i giorni, non solo quelle riminesi. Basti pensare alle aggressioni verificatesi di recente all’hotel ‘3 viale Aprilia’ di Miramare, alle minacce che molti albergatori hanno subìto da altrettanti richiedenti asilo, alla paura che i cittadini hanno a passeggiare di notte in alcune zone del riminese. Insomma – conclude Galli – a Rimini il circuito dell’accoglienza ha fallito e l’integrazione è solo una chimera di cui gli esponenti del partito democratico possono riempirsi la bocca senza però darne alcuna prova concreta”.