04 10 2012 | Rimini, alberghi: sicurezza e marketing con l’invio telematico dei dati in questura

Giovedì, 04 Ottobre 2012

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RIMINI, ALBERGHI: SICUREZZA E MARKETING CON L’INVIO TELEMATICO DEI DATI IN QUESTURA


Sono oltre 2.600 le strutture alberghiere ed extra della provincia di Rimini ad aver aderito al sistema telematico per l’invio in questura delle schede degli ospiti, “una percentuale più alta rispetto al resto d'Italia - spiega il vicequestore aggiunto Simone Pineschi – che ci aiuta a ottenere informazioni utili in tempo reale”. Quando dice questo, Pineschi pensa alle chiamate che la polizia riminese riceve ogni giorno (40 con picchi estivi che toccano quota mille) e pensa anche al personale della questura che tra i lavori quotidiani non ha più quello di mettersi a controllare per ore le circa 1.500 schede cartacee che ogni giorno arrivavano dagli alberghi.


“Grazie al nuovo sistema abbiamo effettuato nove arresti e dodici denunce in stato di libertà, ma è solo per questo che la giudichiamo un’esperienza positiva. Il sistema ci ha permesso di rintracciare ragazzi allontanatisi da casa e anche due turisti anziani e stranieri, uno a Rimini l’altro a Riccione, che non ricordavano il nome dell’albergo. Siamo in grado di verificare la presenza di persone appartenenti allo stesso giro criminale nello stesso albergo e negli alberghi vicini e questo ci dà la possibilità di seguirne le mosse e bloccare eventuali mosse”.


A Rimini il 73 per cento delle strutture ricettive invia ormai i dati con sistemi informatizzati e il 42 per cento lo fa attraverso l’interfaccia proposta dalla provincia.


“I risultati che emergono – spiega l’assessore agli Osservatori statistici, Juri Magrini – da questi nuovi strumenti informatici evidenziano come si possa migliorare e garantire la qualità della vita e la sicurezza dei cittadini e degli operatori, attraverso un aggiornamento in tempo reale delle presenze turistiche”.


Oltre alla maggiore sicurezza, il sistema informatico permette l’acquisizione di dati turistici sia in merito alla quantità dei flussi sia rispetto alla qualità degli ospiti. “Sia gli operatori sia noi – spiega Rossella Salvi, responsabile dell’Ufficio statistica – siamo così in grado conoscere non solo il numero dei turisti per nazionalità, ma anche l'età, il sesso, perché sono a Rimini e come ci sono arrivati. Questo permette di elaborare strumenti a supporto delle politiche marketing”.


Analizzando i dati raccolti tra gennaio e luglio, per esempio, si sa che dei 3 milioni di turisti il 78 per cento è italiano, l'80 per cento sceglie la riviera ancora per il mare, il 64 per cento arriva in famiglia e preferibilmente in auto. Tra i mezzi di trasporto infatti si ha un 1 per cento di centauri, l’8 per cento arriva in treno, il 12 per cento in bus e il 70 per cento in auto.
Tra le nazionalità estere presenti tra gennaio e luglio ci sono i russi con il 22 per cento, i tedeschi 17 per cento, i francesi 8 per cento e gli svizzeri 9 per cento.
Per classi di età: il 33 per cento ha tra i 41 e i 64 anni, il 25 per cento ha tra i 15 e i 25 anni, il 16 per cento tra i 26 e i 40, il 15 per cento fino a 14 anni, e l’11 per cento da 65 anni.
Tra le famiglie non si contano solo coppie giovani con figli piccoli, ma anche nonni e nipoti in vacanza o figli adulti con i genitori. La coppia adulta è la tipologia più frequente. Sono i nonni a restare di più in vacanza.
Accanto alle famiglie ci sono i turisti che si muovono in gruppo, il 19 per cento, per motivi sportivi o religiosi, e chi va a fiere e congressi, il 17 per cento.


“Sono belli tutti questi dati raccolti – dice al proposito Alessandro Giorgetti di Federalberghi – ma non venite a parlarci di semplificazione. Noi dovevamo adeguarci per legge e lo abbiamo fatto, ma la compilazione è un lavoro in più (e anche un costo in più) che spesso dobbiamo fare più volte perché, magari il cliente cambia idea sulla data di partenza, ecc.”.
Sulla scia del lavoro in più gli albergatori provano a chiedere qualcosa in cambio. “Visto che raccogliamo questi dati, perché non iniziamo ad inserire anche un campo in cui ci segnalate chi in genere va via dimenticando di pagare l’albergo?”. Impossibile, dicono dalla questura, la legge non lo consente. Gli albergatori potranno comunque effettuare l’eventuale denuncia attraverso la posta elettronica, smaltendo tempi di attesa e code negli uffici.