Due giugno a San Marino significa diritti civili

Lunedì, 03 Giugno 2019

(Rimini) Ieri il popolo sammarinese ha votato per modificare la legge elettorale e per stabilire definitivamente che i cittadini del Titano non posso essere discriminati per i loro orientamenti sessuali. Il 71,46% dei votanti ha detto sì alla. “San Marino diventa così l'undicesimo stato al mondo a prevederlo insieme a Gran Bretagna, Svezia, Portogallo, Malta, Bolivia, Ecuador, Isole Fiji, Nuova Zelanda, Messico e Sudafrica. Analizzando il risultato complessivo dei due quesiti referendari (uno era sulla legge elettorale) possiamo dire che è stato un grande successo di voto popolare e consapevole, infatti l'altro quesito avendo avuto meno voti favorevoli (il 60%) dimostra che elettori ed elettrici hanno votato esprimendo la chiara volontà di introdurre questa fondamentale evoluzione del diritto”, commenta Marco Tonti presidente dell’Arcigay.
“La via del referendum, costituzionale era stata perseguita anni fa anche in Irlanda per garantire il matrimonio egualitario, anche in quel caso con una maggioranza schiacciante a favore. Questo risultato, unito alle altre esperienze referendarie nel mondo sui diritti LGBT, con il suo eccezionale successo popolare dovrebbe essere un segnale e un monito anche fuori dai confini sammarinesi e soprattutto per l'Italia”, sottolinea Tonti.