(Rimini) Dopo aver accolto mamme a bimbi profughi, in fuga dalla guerra in Ucraina, ora l'obiettivo è organizzare il prossimo anno scolastico. "Difficile prevedere quanti saranno gli studenti e le studentesse presenti a settembre, visto che l'auspicio di tutti è che la guerra possa finire il prima possibile, favorendo il graduale ritorno in patria dei profughi. Se i numeri resteranno quelli attuali, intorno agli 800, sarà ovviamente necessario reperire spazi, docenti e personale ausiliario, oltre al potenziamento dei servizi aggiuntivi a partire dalla mensa e dal trasporto scolastico. Uno sforzo importante che nessuna amministrazione comunale può sostenere da sola e per il quale sono necessarie risorse ed aiuti da parte dello Stato", spiega la vicesindaca Chiara Bellini.
"Proprio su questo ultimo argomento ho avuto modo di portare personalmente il quesito da parte del nostro territorio all'assemblea Anci della scorsa settimana. Una tematica molto sentita da parte di tutti i Comuni e di cui Rimini si è fatta portavoce, anche per i numeri che rappresenta. Un aiuto concreto, in questo, sta intanto arrivando dalla Regione Emilia – Romagna, con la quale sono costantemente in contatto e che a breve incontrerò per un incontro dedicato con l'assessora alla scuola Salomoni. Un intervento diretto che, a differenza di altri territori, ci può permettere di affrontare meglio l'organizzazione dei prossimi centri estivi. Rimini, insieme a Bologna, sarà infatti il territorio che beneficerà dei maggiori contributi (circa 45 mila euro) per l'accoglienza di bimbe e bimbi ucraini nei centri estivi. Stiamo inoltre lavorando per formalizzare gli atti con cui proporremo l'esonero delle rette per le figlie e i figli di profughi ucraini che hanno frequentato le nostre scuole per l'infanzia comunali, e per un ulteriore abbattimento delle rette per i centri estivi dedicati. A tal fine, sull'albo pretorio, abbiamo appena pubblicato gli atti per la concessione ai privati di spazi pubblici da dedicare ai centri estivi, in cambio dell'accoglienza gratuita di una quota di piccole e piccoli profughi ucraini".