(Rimini) Propaganda elettorale, divieto per tutte le amministrazioni pubbliche, fino alla chiusura delle operazioni di voto, di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni. E’ stato ribadito oggi in prefettura durante l’incontro con i rappresentanti delle forze dell’ordine, delle istituzioni e delle formazioni politiche.
Ai presenti sono state ricordate le disposizioni emesse dall’autorità per le garanzie nelle comunicazioni 8pubblicate sul sito dell’Agcom). Il concetto resta quello della par condicio, ovvero della parità di accesso ai mezzi di informazione relativo alle campagne di propaganda politica e che prevede, tra l’altro, che le piattaforme per la condivisione dei video siano tenute ad assumere ogni utile iniziativa volta ad assicurare il rispetto dei principi di tutela del pluralismo, della libertà di espressione, dell’imparzialità, indipendenza e obiettività dell’informazione nonché ad adottare misure di contrasto ai fenomeni di disinformazione. A vigilare sulla correttezza dell’operato di comunicatori e informatori sarà il comitato regionale per le comunicazioni, con potere sanzionatorio sulla corretta applicazione della normativa.
A tema anche le regole relative ai comizi e le riunioni programmate per la campagna elettorale che assegna ai comuni un ruolo fondamentale, dalla concessione delle piazze all’uso dei gazebo, dai divieti nelle vicinanze di luoghi sensibili (scuola, culto, ospedali, etc.) alle affissioni , fino ad arrivare alle modalità di propaganda elettorale fonica su mezzi mobili.
Richiamato, infine, il divieto di rendere pubblici o comunque diffondere i risultati di sondaggi demoscopici sull’esito delle elezioni e sugli orientamenti politici degli elettori nei 15 giorni antecedenti la data di votazione e, quindi, a partire da sabato 10 settembre (anche se tali sondaggi siano stati effettuati in un periodo precedente a quello del divieto).