Bellaria. Sì all'addizionale Irpef, no alla tassa di soggiorno
Il Comune di Bellaria Igea marina era l'unico nella provincia a non applicare l'addizionale Irpef. Ma si è trovato di fronte ad una riduzione di entrate correnti superiore a 2 milioni di euro, solo in parte recuperate con un controllo della spesa.
"Non volendo ridimensionare gli standard dei servizi garantiti ai cittadini, ha spiegato il vice sindaco Roberto Maggioli - abbiamo ritenuto che l’unica manovra possibile fosse quella tariffaria. Coerentemente al programma di mandato, e valutando le possibili alternative, abbiamo ritenuto opportuno istituire l’addizionale Irpef anziché la tassa di soggiorno. Quest’ultima viene percepita come un sovrapprezzo non giustificato, a prescindere dalla capacità di spesa. Sicuramente la tassa di soggiorno avrebbe avuto, indirettamente, effetti negativi per tutti: meno presenze turistiche significa minore necessità di manodopera nelle attività, che si traduce in minori assunzioni e minori consumi per tutte le attività extra-alberghiere, come bagnini, negozi, bar, e ristoranti. Minori turisti avrebbe significato anche meno soldi che entrano e che vengono rispesi nel nostro territorio, penalizzando anche artigiani, terzo settore o attività che per loro natura non hanno a che fare direttamente con il turismo. Ovviamente, nell’introduzione del nuovo tributo si è tenuto conto delle cosiddette classi “deboli”, prevedendo una soglia di esenzione sotto i 10.000 euro di reddito, con l’applicazione di aliquote graduali".