Rimini | Hera: Statuto modificato, ma non cambia nulla
L’assemblea dei soci Hera questa mattina a Bologna ha approvato i bilanci economico e di sostenibilità 2014, la conseguente distribuzione di 9 centesimi di dividendo per azione, la modifica dell’articolo 7 dello Statuto che consiste nell’eliminazione della percentuale minima del 51% di capitale della società che deve essere di proprietà dei soci pubblici. “Per garantire il mantenimento del controllo pubblico - assicurano da Hera - è stata introdotta nello stesso articolo la prevalenza dei diritti di voto di titolarità dei soci pubblici.
Essendo quindi Hera una “società a prevalente capitale pubblico”, nonostante l’eliminazione della percentuale minima del 51%, non ci saranno variazioni nella governance della Società, anche in relazione al confermato mantenimento dei vincoli statutari previsti in precedenza per il limite al possesso dei singoli azionisti privati”.
L’assemblea ha anche approvato la modifica dell’articolo 6 dello Statuto con l’introduzione della cosiddetta maggiorazione del voto, che consente di attribuire a ciascuna azione fino ad un massimo di due voti. In particolare, il voto maggiorato spetta alle azioni detenute da un medesimo azionista (pubblico o privato) per almeno 24 mesi, iscritte in un apposito elenco, e in Hera sarà applicato solo nelle votazioni per la nomina o revoca del Consiglio di amministrazione e del Collegio sindacale e per la modifica del limite al possesso azionario, nonché per la modifica dello stesso articolo che istituisce il voto maggiorato.
“La scelta di adottare il voto maggiorato vuole favorire il coinvolgimento, in talune specifiche scelte decisionali a medio-lungo periodo, degli azionisti anche di minoranza che abbiano dato prova di fedeltà. Ciò è ancor più importante nella prospettiva di una società come Hera, che ha come obiettivo strategico la creazione di valore e opera nei settori di pubblica utilità nonché caratterizzati da concessioni ed investimenti pluriennali, ed è quindi interessata ad avere una compagine azionaria allineata agli interessi di medio lungo periodo della società, così da consolidare il legame con gli stakeholders del territorio nonché con gli investitori di lungo periodo”.
La minoranza azionaria acquista un consigliere in più. A partire dal 2017, il numero degli attuali componenti cresce da 14 a 15 membri, 4 dei quali (anziché 3) da eleggersi nell’ambito delle liste presentate dai soci di minoranza.
Bilancio. I risultati economici hanno evidenziato a fine 2014 ricavi per 4.189,1 milioni di euro, un margine operativo lordo di 867,8 milioni di euro e un utile netto di pertinenza di 164,8 milioni. Da qui il dividendo da 9 centesimi. Lo stacco della cedola avverrà il 22 giugno, con pagamento a partire dal 24 giugno 2015.
Il dividendo erogato, in base alla quotazione del titolo Hera al 31 dicembre 2014, corrisponde a un rendimento annuo di circa il 4,6 per cento.
Approvato, infine, il rinnovo dell’autorizzazione al Consiglio d’amministrazione all’acquisto di azioni proprie (e le modalità di disposizione delle medesime), per un controvalore fino ad 150 milioni di euro per ulteriori 18 mesi. L’autorizzazione è stata richiesta per perseguire le finalità consentite dalla normativa e dalle prassi di mercato ammesse, fra cui le opportunità di investimento che implichino l’utilizzo di azioni proprie per aumentare la creazione di valore ed eventuali acquisizioni di partecipazioni che prevedano anche scambi azionari.