Rimini | Aumenti Tari, Renzi: Ingiusto che a pagare siano i contribuenti onesti
E’ “ingiusto scaricare sui contribuenti che hanno fatto il loro dovere le inadempienze altrui”. E’ il commento del consigliere cominale Gioenzo Renzi (FdI) a seguito dell’approvazione da parte di prima e quinta commissione oggi dell’aumento di tariffe deliberato dalla giunta comunale ha deliberato sulla Tari per l’anno 2015 nella misura dell’8,1% a copertura del costo servizio rifiuti di 39.167.833 euro svolto da Hera.
Il motivo dell’aumento delle tariffe è “il dovuto recupero” di 1,8 milioni di euro di insoluti su un totale di 10milioni di euro non pagati da 9mila contribuenti di cui 6.750 utenze non domestiche e 2.250 domestiche.
“Non è difficile - spiega Renzi - sapere chi non ha pagato la tassa, l’amministrazione comunale provveda pure entro un anno con le facilitazioni del “ravvedimento operoso”, ma poi proceda con “l‘accertamento” e la “messa a ruolo della tassa” e con tutti gli strumenti legali a disposizione”.
Secondo Renzi “va contrastato da tutti (Istituzioni e categorie) quel sistema del “mordi e fuggi” per cui si arriva a Rimini, si apre una attività, non si pagano fornitori, i contributi, le tasse, poi si “scappa” oppure si cambia ragione sociale e si ricomincia, come succede spesso con le attività gestite da extra comunitari”.
In effetti questa forma di elusione riguarda per il 50% certe attività stagionali (gestioni di alberghi, bar, ristoranti).
“Al riguardo - aggiunge Renzi - i proprietari dei locali, quali possibili soggetti passivi del tributo, secondo il Regolamento della Tari potrebbero svolgere una azione di prevenzione. Inoltre viene stravolto il principio di “chi inquina paga” di cui ci si riempie la bocca e della determinazione delle tariffa rifiuti in base ai coefficienti di produzione media dei rifiuti dell’Osservatorio rifiuti”.
Soprattutto, “alla fine viene naturale una considerazione: i contribuenti onesti sono sempre bastonati. Il gestore Hera continua sempre ad incassare i costi del servizio: prima con la tariffa (Tia), poi con la tassa che si chiami Tares o Tari.
Mentre sugli utenti onesti si scaricano anche gli insoluti, ad Hera rimangono solo gli utili”.