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08 10 2015 | Rimini | Niente numero legale, il consiglio comunale continua a inciampare sulle regole

Giovedì, 08 Ottobre 2015

neroRimini | Niente numero legale, il consiglio comunale continua a inciampare sulle regole 

 

Poco più di quattro minuti. Tanto è durato il consiglio comunale a Rimini questa sera. Banchi della minoranza vuoti, banchi della giunta vuoti ad eccezione di quello dell’assessore Roberto Biagini. Quindici i presenti, tutti tra le file del Pd. Non c’è numero legale. “La seduta non è valida: buonanotte”, così saluta chi c’è il presidente Vincenzo Gallo.
In pratica, alla maggioranza manca Samuele Zerbini per fare sedici, il numero legale. “Per un contrattempo”, si giustificherà un’oretta dopo l’appello il diretto interessato mentre, proprio fuori dal consiglio comunale, dietro piazza Cavour, cerca di spiegare ad alcuni colleghi di partito (tra cui Giovanna Zoffoli, Giovanni Pironi, Massimo Allegrini e lo stesso presidente Vincenzo Gallo) che sulle regole forse bisognerebbe accettare di dialogare con l’opposizione.
In consiglio comunale, infatti, questa sera, all’ordine del giorno erano iscritte due tra le delibere del Pd più contestate, ferme da settimane nel limbo delle cose rinviate alla seduta successiva. Si tratta della delibera che vuole modificare, senza passaggio in commissione affari istituzionali, alcune modifiche al Regolamento del consiglio comunale, e della delibera che chiede l’istituzione di una commissione speciale che in dieci giorni discuta le medesime modifiche (e nessuna delle altre proposte dall’opposizione) prima della votazione in assemblea. Modifiche fondamentali al sindaco Andrea Gnassi per arrivare a fine mandato (pena la mancanza quasi perenne, come dimostra anche questa sera, del numero legale).
“La maggioranza non può scrivere le regole da sola senza salvaguardare i diritti delle minoranza”, tuona il capogruppo degli ex Pdl Gennaro Mauro. “Quella che è una logica di regime trova piena applicazione nella amministrazione a guida Gnassi. Per questa ragione il centrodestra, insieme alle altre minoranze, ha fatto mancare il numero legale alla seduta consiliare e non ha consentito l'inizio dei lavori consiliari”.
Aveva provato nei giorni scorsi, ricorda Mauro, "a tracciare un percorso che contemplava le esigenze della maggioranza sulla questione del voto ponderato in commissione, ma con rammarico abbiamo dovuto registrare l'ennesima chiusura. Un comportamento irresponsabile che misura l'incapacità dell'attuale classe dirigente del Partito Democratico a confrontarsi sui temi della città. Un'arroganza che li induce a non confrontarsi né con le forze politiche ne tantomeno con le associazioni delle imprese e dei lavoratori”.
Dal Movimento 5stelle, fanno sapere che “onde prevenire le solite polemiche con cui si giustifica la maggioranza ci preme sottolineare una realtà ormai evidente: la giunta Gnassi non ha più i numeri per sostenersi da sola e questo è anche indice della sua rappresentatività. E' stato anche triste notare che le sedie degli assessori erano desolatamente vuote, tranne quella dell'incaricato di turno a mantenere una parvenza di normalità, in questo caso l'assessore Biagini”.
I 5Stelle ricordano anche che “noi in queste occasioni non prendiamo gettone di presenza, al contrario della maggioranza, ci auguriamo che al prossimo consiglio chi governa sia in grado di garantire perlomeno una presenza formale, o andarsene a casa nell'eventualità che non sia in grado di farlo”.

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