(Rimini)“L’amministrazione di Rimini si rivela per quella che è. Non l’istituzione di tutti i riminesi ma la Fort Alamo politica di un Pd in estremo affanno. Tutto va bene per denigrare il Governo e, in particolare, il ministro degli Interni, anche se questo significa promuovere la più becera delle propagande di partito attraverso gli organi di informazione comunali, che, fino a prova contraria, sono di tutta la città e non di una parte sola”. Lo afferma il deputato della Lega Jacopo Morrone, segetario della Lega Romagna, che insieme a Bruno Galli, segretario provinciale, ha commentato la manifestazione del Summer Pride svoltasi a Rimini nei giorni scorsi.
“Dunque - aggiunge Morrone – al ‘cattivo gusto’ l’amministrazione Gnassi aggiunge l’offesa alle istituzioni in quanto tali. Nella pagina FB del Comune, infatti, campeggia un’immagine del Summer Pride dove appare in evidenza un cartello (nella foto, ndr) che prende in giro il ministro dell’Interno dell’attuale Governo, Matteo Salvini. Ovvio l’obiettivo dell’amministrazione di fare ‘politica contro’ al Governo nazionale anche in modo subliminale, per tentare di condizionare l’opinione pubblica strumentalizzando perfino un’immagine di questa manifestazione. Un sindaco, benché di area ostile all’attuale governo, rappresenta pur sempre le istituzioni e dovrebbe comunque impedire che venissero in qualche modo denigrate attraverso strumenti di comunicazione dell’amministrazione. E dire che avrebbero tutti i motivi per essere riconoscenti a un ministro che, comunque la si pensi, iniziative in tema di sicurezza con ricadute positive sui territori le ha fatte o è in procinto di vararle. Ma è ben nota, su questo fronte, la supponenza del Pd: o aderisci al loro pensiero, anche se tutt’altro che positivo, o sei un nemico da abbattere”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Bruno Galli, che sottolinea come “gli esponenti del Pd, con Gnassi in prima linea, usino istituzioni e amministrazioni per montare una ‘guerra santa’ contro chi non la pensa come loro”.
Galli mette anche in luce l’altra realtà che emerge dagli articoli di stampa che narrano la manifestazione di ieri. Emerge, infatti, un Pd riminese in cerca di identità che partecipa in prima fila a una carnevalata di cattivo gusto per raccattare due voti. Non sono più le piazze di una volta, quelle che l’ex partitone riempiva con migliaia di lavoratori che oggi guardano ad altre forze politiche. Oggi il Pd si deve accontentare dell’arcobaleno. Ma a tutto c’è un limite e ci sembra che la folta partecipazione di esponenti Pd al corteo con molto di grottesco e di sguaiato e poco di seria rivendicazione sia esemplificativa di una vera e propria deriva di un partito che non si sa dove stia andando e, soprattutto, se sappia dove andare”.
Gay pride, Salvini unicorno: la Lega critica Gnassi
Lunedì, 30 Luglio 2018
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