(Rimini) Mario Erbetta, ex consigliere comunale di Rimascita civica,consdivide con la stampa la lettera spedita oggi al sindaco da una mamma "amareggiata che portando domenica scorsa la figlia in stazione perchè studentessa universitaria fuori sede ha assistito in diretta all'omicidio dell'anziano filippino", spiega Erbetta.
La donna era ferma in macchina mentre salutava la figlia, studentessa fuorisede, alla fermata dell’autobus c’erano ragazzini e famiglie con bambini che rientravano dalla passeggiata domenicale. Proprio in quegli istanti "davanti ai suoi occhi e quelli della figlia si è consumato il brutale omicidio rimasto, ad oggi, ancora senza alcuna spiegazione. Una testimonianza drammatica come drammatico è il senso d' impotenza di questa cittadina riminese che è costretta a vivere nella costante paura che qualche malintenzionato possa aggredire noi e i nostri cari”.
Il centro e la stazione continua la lettera "sono diventati luoghi di bivacco abituali di balordi, mancano i controlli, mancano presidi di sicurezza e quei pochi presenti, sono assolutamente insufficienti. L’illuminazione pubblica, in alcuni tratti, è addirittura assente proprio come nel luogo ove si è consumato il delitto di domenica”. E conclude “mi sono stancata di assistere impotente a quanto sta accadendo e credo che un’amministrazione seria, attenta alle esigenze della propria città, debba farsi carico di queste istanze e porre, finalmente, la sicurezza, ai primi posti nell’elenco delle priorità. Credo che Rimini vada riconsegnata ai propri cittadini con la possibilità di viverla di giorno e di notte senza rischi e senza pericoli”.
Da tempo Erbetta denuncia che "Rimini è malata è deve essere curata, e che ci vuole tolleranza zero contro il degrado ma quest'amministrazione seguendo l'inefficienza di quella precedente, manifesta la mancanza di volontà di vedere che a Rimini esiste un problema serio di sicurezza che va urgentemente affrontato. In Stazione era inevitabile che accadesse un fatto di sangue e le avvisaglie in questo anno erano state tante: l'autista malmenato in attesa di prendere servizio, il ragazzo minorenne rapinato e ferito da una baby gang di magrebini, le risse che ho documentato in pieno giorno in agosto, i due accoltellamenti avvenuti sempre in agosto oltre ai bivacchi e gli spacciatori e alla signora che di notte metodicamente lancia bottiglie contro i passanti. Se l'amministrazione comunale aspettava il morto per fare qualcosa ora c'è l'ha".
Per Erbetta, "cercare di minimizzare giustificando l'accaduto come il gesto di un malato di mente è riduttivo ed è tipico di chi vuole a tutti i costi dare la colpa al caso come è avvenuto quest'estate in relazione i 5 accoltellati sull'autobus. Ma quello che sta accadendo a Rimini non è dovuto al caso o a psicopatici Anche ieri c'è stata una rapina a mano armata in un supermercato e le spaccate nei negozi di Miramare sono all'ordine del giorno. Serve una reazione forte dello Stato e del Comune e serve subito. Facciamo un presidio di polizia fisso in stazione, utilizziamo le unità cinofile comunali per pattugliamenti quotidiani, potenziamo l'illuminazione, diamo una postazione fissa alla pattuglia dell'esercito che con la nuova Piazza non sa mai dove sostare e se non abbiamo uomini utilizziamo la Sicurezza Privata realizzando il progetto di sicurezza partecipata da me proposto. E' ora che i cittadini si riprendano il loro territorio. Lo dobbiamo a questa mamma e a tutti coloro che sentendosi impotenti chiedono aiuto alle istituzioni".