Comune, rendiconto 2016: 4 mln di avanzo
(Rimini) La Giunta Comunale ha approvato il progetto di rendiconto della gestione 2016, il documento che delinea la realizzazione degli obiettivi programmati con il Bilancio di Previsione approvato dal Consiglio comunale. “Un rendiconto – sottolinea l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini – che mostra diversi elementi virtuosi, nonostante il quadro economico nazionale ancora difficile che mette a dura prova la capacità di programmazione degli enti locali. Ciò nonostante siamo riusciti a raggiungere quanto ci eravamo prefissati, contraendo il debito, riqualificando la spesa, non gravando sulla pressione fiscale dei cittadini e non arretrando sul capitolo degli investimenti”. Tra gli elementi che emergono dal rendiconto, il primo è la riduzione del debito, che al 30 giugno sarà estinto di 35,7 milioni di euro, passando così da 141.352.322 euro del 2011 a 105.668.652 del 2017. Altro elemento riguarda il recupero evasione tributaria e fiscale, che nel 2016 ha visto il rientro di 269.492,66 euro da segnalazioni qualificate come compartecipazione al gettito erariale e che pone il Comune di Rimini ai primi posti in Italia per segnalazioni e per riconoscimento di quota di trasferimenti. Ben 4.070.280,59 euro derivano invece dal recupero delle imposte comunali, quali ICI, IMU, Imposta di soggiorno, pubbliche affissioni, TARI e ISCOP.
Anche quest’anno il bilancio si è chiuso con un avanzo di amministrazione, pari a 3.911.350 milioni. L’avanzo è destinato agli investimenti tra cui spicca l’attuazione del Parco del Mare lungomare sud infrastruttura verde urbana (1.664.000 euro) e varie azioni sostitutive in seguito ad escussione di polizze fideiussore – quindi interventi in sostituzione di privati inadempienti per euro 1.611.350. Tra le varie azioni, l’impianto sportivo di via Montescudo oltre al completamento di varie opere di urbanizzazione in zona Padulli, Viserba e Spadarolo.
Ammonta invece ad oltre 7 milioni (7.008.741,55 euro) l’imposta di soggiorno accertata nel corso del 2016. “Una somma – sottolinea l’assessore Brasini – che è sta completamente destinata a interventi in campo turistico, sia per l’aspetto delle infrastrutture con interventi sulla mobilità e sulla rete fognaria, sia attraverso il sostegno alle molteplici manifestazioni che la città ospita nel corso dell’anno dedicate al turismo”.
Lavoro illegale, l’odg Arlotti piace al Governo
(Rimini) Nella seduta di ieri alla Camera il Governo ha espresso parere favorevole sull’ordine del giorno al “decreto Minniti” presentato dal deputato Pd romagnolo Tiziano Arlotti. L'ordine del giorno impegna l'esecutivo, allo scopo di diminuire il numero di chi è in attesa di valutazione da Commissione e tribunali, a valutare l’opportunità di introdurre disposizioni che consentano di rilasciare un permesso di soggiorno provvisorio a fini di lavoro nei confronti dei richiedenti asilo con tirocinio o contratto di lavoro in corso. L'atto impegna inoltre il Governo a garantire procedimenti più veloci per tutti gli altri soggetti interessati dai procedimenti giudiziari di riconoscimento dello status di persona internazionalmente protetta e dagli altri procedimenti.
"Il lavoro - commenta Arlotti - fa la differenza per diminuire il numero di chi è in attesa di valutazione da commissioni e tribunali. Non è una sanatoria e barare sul passato è impossibile: o hanno i contributi versati o hanno fatto tirocinio, o no. E procedimenti più veloci per tutti gli altri".
Palazzo Lettimi, Gnassi: Non sarà un dormitorio
(Rimini) “Non saranno cuccette e dormitorio”, parola del sindaco di Rimini Andrea Gnassi, che oggi sul prato che è quello che resta del pavimento di palazzo Lettimi, ha presentato il progetto che il Comune intende realizzare assieme all’univerità. “Solo il 50 per cento del complesso - sottolinea Gnassi - sarà destinato alle residenze a disposizione di studenti e ricercatori e, ancora, per l'ospitalità dei professori che arriveranno da fuori”.
Il futuro del Lettimi prevede la realizzazione di un nuovo Study City Center per dotare la città un complesso integrato di servizi allo studio che include la nuova biblioteca universitaria con oltre 60.000 volumi e oltre 150 posti a sedere, una sala conferenze/esposizioni a disposizione dell'Università e della città, spazi ricreativi. Previsti, inoltre, spazi di coworking, sale consultazione e studio, spazi laboratorio e office quick reference.
Così il sindaco risponde alle polemiche scatenate dalla minoranza nelle ultime settimane, più di un consigliere ha definito inadeguata la nuova destinazione dell’ex palazzo rinascimentale, in realtà completamente distrutto dalle bombe durante la seconda guerra mondiale.
“Un luogo - spiega Gnassi - devi prenderlo come è. Qui non ci sono affreschi, non ci sono superfici coperte, ci sono i resti delle mura, che raggiungono varie altezze. bisogna quindi valorizare gli elementi che si trovano sul posto, andare a riguardare quello che è nei musei e innestare un dialogo con la modernità (linee e materiali attuali) per rendere funzionale il luogo”.
Spiega anche il sindaco che “non è detto che tutto filerà liscio. Sarà aperto un bando e l'università dovrà candidarsi presentando un progetto”. Ovviamente è desiderio dell’amministrazione che l’università alla fine la spunti. Sarebbe “un riscatto riminese nel rapporto con l’università”, ma soprattutto “recuperare una ferita della guerra che non ha lasciato quasi nulla. qui c’è un cratere, un buco, un pezzo di città sventrata da settant’anni”.
Nei piani del Comune la corte esterna rimarrà permanentemente spazio pubblico destinato ad accogliere eventi culturali durante la bella stagione, nel periodo invernale la programmazione potrà avvenire negli spazi culturali interni.
Il lotto ha una superficie complessiva di circa 1560 metri quadri. La superficie del sedime del fabbricato originario è pari a 1100 metri quadri, mentre la superficie totale del fabbricato originario nell'ipotesi di ricostruzione del Palazzo Lettimi si può presumere spossa raggiungere circa 3200 metri quadri.
Le murature superstiti esistenti che consistono in porzioni di muratura con uno sviluppo di 120 metri e di altezza variabile (circa 5, 9 e 11 metri), insistono su una area di circa 300 metri quadri sul fronte di via Tempio Malatestiano, mentre l'ex studio Morri si è conservato per circa 125 metri quadri. Inoltre ci sono 40 metri di muratura superstite sul lato dell’ex ristorante Pic Nic.
In dirittura d’arrivo anche i lavori al Leonbattista Alvetti. I locali ultimati, saranno consegnati all'Università per l'estate 2017, in modo che possano essere utilizzati per le attività didattiche del nuovo anno accademico.
Astoria, intanto arriva l’orto botanico
(Rimini) Il giardino del cinema Astoria (vie Euterpe) diventerà un orto botanico. ‘Facciamo l’Astoria' è il nome dell'iniziativa a cura dell’associazione ‘Il palloncino rosso’, in collaborazione con Comune e Civico. L’appuntamento con la nascita del progetto agricolo collettivo è per questo sabato alle 15 quando, in vista della seconda edizione di ‘Rimini Wake Hub’ (che riaprirà eccezionalmente il 25 maggio 2017 le porte del cinema oggi in disuso), l’associazione ha scelto, con un gioco di parole, di ‘Fare l’Astoria', ossia ridare vita ad un luogo inutilizzato e dismesso della città.
“L'orto riminese, simbolo concreto di pratiche di rigenerazione urbana di aree degradate, sarà il primo tentativo - spiegano dall’associazione - per innescare e favorire processi di sensibilizzazione ed integrazione sociale su queste tematiche. La realizzazione dell'orto urbano vedrà il coinvolgimento di tutti: adulti e bambini disposti a passare un pomeriggio insieme "sporcandosi" le mani per una idea sociale: ridare vita ad uno spazio da troppi anni lasciato in stato di abbandono”. Dopo una bella pulizia e un bel decespugliamento, al posto delle erbacce, verranno seminati o piantati pomodori, melanzane, cetrioli, erbe aromatiche.
12 aprile
In cerca dei complici | Spaccio, 8 arresti | Carim, Cariparma e Banca d'Italia
Elezioni, Noi riccionesi sulla richiesta di dimissioni di Caldari: “Senza senso”
(Riccione) La lista civica Noi riccionesi chiama in causa la Costituzione della Repubblica italiana per ribadire il diritto di Stefano Caldari, attualmente presidente della New Palariccione spa (la società di gestione del palace) a candidarsi. A lui, infatti, con una nota alla stampa, questa mattina hanno chiesto di dimettersi i coordinatori di Patto civico, Marisa Grossi e Gioele Gaddi. “Senza avventurarsi troppo nella normativa vigente, chiedono a gran voce le dimissioni di Stefano Caldari da presidente della New Palariccione spa, rivenendo, in questo, elementi di incompatibilità con la sua candidatura alle prossime elezioni comunali, nella Lista Civica Noi Riccionesi”, commentano dalla lista civica. “Ritengono, a loro giudizio, che Caldari possa essere in qualche modo avvantaggiato. E, per far fuori Caldari, pretendono di riscrivere la Carta Costituzionale e negare così a Caldari quello che la Costituzione prevede e sancisce nei suoi dettami nell’art.49. In base al quale tutti i cittadini possono essere eletti purché abbiano i requisiti stabiliti dalla legge”.
I coordinatori di Patto civico, aggiungono da Noi riccionesi, “con l’avvallo del loro leader politico, vogliono anche riscrivere quelle stesse leggi che stabiliscono i requisiti necessari per essere candidati e sono pronti smantellare anche l’articolo 10 del decreto legislativo 235/2012, laddove recita che “a non poter essere candidati alle elezioni comunali e circoscrizionali…“ sono solo coloro i quali siano stati condannati con sentenza passata in giudicato per uno dei reati indicati al comma 1. Nella foga politica dell’attacco i coordinatori del Patto civico, pur avendo l’avvallo del loro leader politico, vorrebbero bruciare i tempi facendo una gran confusione tra incandidabilità, ineleggibilità e incompatibilità”.
Aggressione a Marina Centro, Emmanuel è fuori pericolo
(Rimini) “Forza Emmanuel, la città è con te. Coraggio, non resterai solo”. Così il sindaco Andrea Gnassi ha salutato questa mattina Emmanuel Nnumani, il 25enne richiedente asilo nigeriano aggredito e investito il 22 marzo scorso e da allora ricoverato al reparto di rianimazione dell’ospedale Infermi di Rimini. Oggi, a oltre venti giorni dal grave episodio, Emmanuel ha lasciato il nosocomio di viale Settembrini per essere trasferito in una struttura riabilitativa specializzata. “Un piccolo miracolo” l’ha definito il primario del Reparto di Anestesia Rianimazione Giuseppe Nardi che ha accompagnato il sindaco nella visita a Emmanuel, che è ancora visibilmente scosso, confuso e traumatizzato da quanto accaduto, ma le cui condizioni continuano gradualmente a migliorare.
Solo da poche ore i medici hanno potuto rimuovere la tracheostomia che lo aiutava a respirare: il ragazzo – fanno sapere dall’ospedale Infermi- è ora in grado di alimentarsi in maniera autonoma e di dire qualche parola. Riesce anche a relazionarsi e interagire col personale sanitario e con i membri del suo gruppo d'accoglienza durante brevi visite, sebbene sia ancora estremamente provato dal punto di vista fisico sia sotto l’aspetto psicologico. Il dottor Nardi e i suoi collaboratori hanno però sciolto la prognosi, dichiarando Emmanuel fuori pericolo di vita.
Un quadro clinico insperato alla vigilia, quando le condizioni del giovane apparivano disperate. Emmanuel ora dovrà affrontare un lungo percorso di riabilitazione e il cui esito non è affatto scontato. Al momento, oltre alla difficoltà a esprimersi, a livello motorio il paziente non muove la parte sinistra del corpo. “Avrà bisogno di un percorso di riabilitazione molto lungo e intenso - spiega il dottor Nardi - nella speranza di poter riacquistare la massima autonomia possibile. Diciamo che il fatto di averlo salvato è stato un risultato importante e per certi versi inaspettato. Sulla ripresa del paziente dopo la riabilitazione, al momento, è difficile fare ipotesi".
“Ho portato ad Emmanuel la vicinanza e l’incoraggiamento della città – spiega il sindaco Gnassi – Ha vinto una sfida importante, ma adesso si apre la fase più delicata e complessa, quella della riabilitazione. Un percorso che, grazie al permesso di soggiorno a scopo umanitario di un anno richiesto dal questore Improta, Emmanuel potrà portare avanti, nella speranza che possa recuperare quanto più possibile. Ora sarà importante stare al suo fianco, non lasciarlo solo, fargli sentire che fa parte di una comunità che lo vuole accogliere e che non intende abbandonarlo”.
Pagamenti commerciali, Rimini maglia nera
(Rimini) Le imprese della provincia di Rimini, dati aggiornati a fine marzo 2017, si posizionano all'ultimo posto in Emilia e quarantunesime in Italia in tema di puntualità nei pagamenti commerciali.
Il 38,8% infatti ha saldato puntualmente le fatture, mentre il 50,9% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni dai termini concordati e il 10,3% oltre i 30 giorni. Una performance inferiore alla media regionale (44,8% di pagamenti puntuali) ma migliore di quella nazionale (35,6%). Si segnala inoltre il peggioramento dei ritardi gravi, passati in 7 anni dal 5,3% del 2010 al 10,3% attuale.
È quanto emerge dallo Studio Pagamenti realizzato da Cribis, la società del Gruppo Crif specializzata nelle business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese emiliane nel primo trimestre 2017.
Entrando nel dettaglio provinciale, è Forlì e Cesena la provincia più puntuale della Regione, con il 49% di imprese puntuali. Seguono nella classifica Modena (47,5%), Piacenza (45,7%), Bologna (45,4%), Reggio Emilia (45,2%), Ferrara (44,8%), Parma (43,2%), Ravenna (43,1%) e Rimini (38,8%).
A livello nazionale le imprese emiliano romagnole sono delle ottime pagatrici e si posizionano al secondo posto in Italia, dopo il Veneto, in tema di puntualità nei pagamenti commerciali nei confronti dei fornitori. Ben il 44,8% delle 401.200 imprese infatti ha saldato alla scadenza le fatture, il 47,2% entro il mese, solo l'8% oltre i trenta giorni di ritardo. Sul terzo gradino del podio troviamo la Lombardia con una percentuale del 44,4%. Ma le buone notizie non finiscono qui. In un solo anno sono calati del 9,1% i ritardi gravi nei pagamenti, uno dei principali indicatori dello stato di salute delle imprese.
Rispetto al 2016 è anche leggermente diminuita (-0,2%) la percentuale dei pagamenti alla scadenza. Rispetto al 2010, invece, i ritardi gravi delle imprese emiliano romagnole sono aumentati del 70,2%, quelli alla scadenza hanno registrato una crescita del 9,8%.
Elezioni, Vescovi: in 150 all’incontro a San Lorenzo
(Riccione) Circa 150 persone al primo incontro pubblico, lunedì al Quartiere San Lorenzo, con Sabrina Vescovi. Ai cittadini la candidata sindco del Pd ha parlato dell'ex mattatoio "spazio che potrebbe essere destinato ad attività culturali e sportive a beneficio di tutta Riccione”, ma anche dei problemi di viabilità che ha creato l'introduzione del divieto di transito su viale San Lorenzo. “Traffico da risolvere anche su viale Veneto, ristretto dalla nuova pista ciclabile, per esempio con una bretella parallela che possa sgravare l'attraversamento di un centro abitato in cui ci sono anche numerose attività commerciali, suggeriscono diversi residenti”.
A tema anche “la necessità di intervenire sulle colonie marine e sull'hotel Savioli Spiaggia, una questione non solo di decoro ma anche d'identità. Forte la richiesta di uscire dall'immobilismo che ha contraddistinto questi ultimi anni di governo”.
Sabrina Vescovi segnala anche le prime dieci decisioni che la nuova giunta dovrebbe prendere, tra cui alcune esperienze “cancellate” dalla giunta Tosi. “Riapriremo l'Arboreto Cicchetti, subito. E ricostruiremo, in un luogo idoneo, il centro di buon vicinato di via Cantù”. In fatto di musica nei locali si cercherà “un corretto equilibrio che possa permettere alla città di riaccendersi”, insieme al regolamento delle attività accessorie in spiaggia “che ha finito per creare grande caos mettendo le categorie una contro l’altra".
All'incontro hanno partecipato tutti i rappresentanti della coalizione di centrosinistra che sostiene la candidatura di Sabrina Vescovi: Loris Castiglioni in rappresentanza di SiAmo Riccione, Francesco Cesarini portavoce della lista civica Immagina Riccione e il segretario del Pd di Riccione Marco Parmeggiani. A fare gli onori di casa Devis Paiardini, segretario del Circolo Pd di San Lorenzo.
Elezioni, Patto civico chiede dimissioni di Caldari
(Riccione) A dirsi “increduli” che Stefano Caldari, tra l’altro attuale presidente e amministratore delegato della New Palariccione, abbia “assunto anche la carica di capolista di ‘Noi riccionesi’” sono Marisa Grossi e Gioele Gaddi, in ualità di coordinatori Patto Civico Riccione. Per loro “il fatto che Caldari, che già occupa una poltrona figlia di un'amministrazione fallita e commissariata abbia accettato questa nomina è assolutamente fuori luogo”.
A Caldari Patto civico chiede di dimettersi. “Noi riteniamo che non solo avrebbe dovuto dimettersi dall'incarico già con la caduta della vecchia Giunta, ma che oggi più che mai sia incompatibile questa duplicità di funzioni. Una situazione assolutamente inopportuna in piena campagna elettorale che gli permette di utilizzare una posizione privilegiata (e che dovrebbe essere super partes) da amministratore di nomina politica che può influire in decisioni strategiche importanti per la città di Riccione”.
Dimissioni “tanto più doverose dopo che Caldari, incurante del ruolo istituzionale che ricopre, ha attaccato con post pubblicati in rete pieni di invettive e insulti i rappresentanti politici di altre liste”.
I coordinatori di Patto civico ricordno che “Caldari non è nuovo all'uso improprio dei social e se quando definiva "zombie" gran parte dei cittadini riccionesi esprimeva la sua personale considerazione dei suoi concittadini, oggi da presidente della New Palariccione s.r.l., si esprime anche da amministratore pubblico. Un ruolo nel quale dovrebbe essere garante del sistema economico e turistico riccionese e dal quale dovrebbe parlare a tutti gli operatori economici e non soltanto a quelli della sua lista”. In conclusione, Patto civico ritiene “si configuri una situazione inopportuna e di totale incompatibilità. Attendiamo pertanto che presenti al più presto le immediate dimissioni dall'incarico che ricopre”.