Pubblichiamo l'omelia pronunciata dal vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, in basilica cattedrale venerdì nella Santa Messa dell'Epifania, "Messa dei Popoli". Il titolo è "La stella della gioia"

 

I Magi: assetati di luce, esploratori d'infinito, cercatori del re-messia, "la luce vera che illumina ogni uomo" (Gv 1,9). Avevano visto fiorire una stella nella calotta blu-scuro del profondo cielo d'oriente, si erano messi in cammino, e quando la rividero palpitare tenera e alta sopra Gerusalemme, "provarono una gioia grandissima" (Mt 2,10). Forse è vero il detto: "Si trova quello che si cerca". Due carcerati guardavano fuori dalle sbarre della prigione. Uno vide soltanto il fango della strada, e si rattristò. L'altro guardò le stelle, e si rallegrò...


1. La gioia non è uno dei tanti doni dei vangeli del Natale: è il dono dei doni. Al saluto di Maria, il bambino aveva "scalciato di gioia" nel grembo di Elisabetta. E nella notte santa l'angelo aveva svegliato di soprassalto i pastori, con quel messaggio del tutto inatteso: "Vi annuncio una grande gioia". Sì, bisogna immaginare i Magi pieni di gioia quando, dopo aver adorato il Bambino, con un pieno di gioia fecero ritorno al loro paese. Non si tratta solo di alcune vene di gioia, che affiorano nel testo qua e là, ma piuttosto di un ruscello che percorre, limpido e gaio, i vangeli dell'infanzia. Noi però veniamo duemila anni dopo i fatti, e come può allora quell'onda di letizia arrivare a lambire la sponda di noi cristiani del terzo Millennio?


Anzitutto, per via di memoria, nel senso che nella Chiesa noi ricordiamo le grandi cose che ha fatto per noi l'Onnipotente, e Santo è il suo nome. Leggiamo a firma di Giovanni: "Guardate quale grande amore ci ha donato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente" (1Gv 3,1). E' una affermazione percorsa da un brivido di stupore, quasi di attonita sorpresa: è la meraviglia di essere figli. L'amore di Dio è così grande da sbalordirci: la realtà ha davvero superato ogni più ardita immaginazione. Un Dio che è Padre "di suo", il quale non aveva, certo, bisogno di noi per esprimere la sua paternità, eppure ci ha fatti suoi figli! Alle spalle di ognuno di noi non c'è né il fato né il caso, ma il libero, gratuito amore di un Dio Padre-Abbà. E' il mistero del Natale e della sua manifestazione, l'Epifania. Più volte in questo tempo la liturgia ci ha ripetuto l'affermazione audace e inaudita di san Paolo: "Che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito di suo Figlio, il quale grida: "Abbà! Padre!" (Gal 4,6). Alle spalle di ognuno di noi c'è l'evento del nostro battesimo, per cui non solo ci chiamiamo, ma realmente siamo resi figli di Dio. Un'esistenza vissuta senza questo stupore risulterebbe tristemente scolorita, e la gioia di essere cristiani verrebbe irrimediabilmente spenta.


2. Ma la gioia di essere cristiani, oltre che per via di memoria, la sperimentiamo anche per via di presenza, poiché registriamo che anche qui e ora, al presente, Dio non si è ancora stancato di agire per noi, nella Chiesa.
Pertanto, vorrei dire quali sono per noi le ragioni della gioia di essere cristiani.


Sono felice di essere cristiano perché la grazia del Signore mi permette di chiamare Dio con il dolce nome di Padre, di dire a Cristo che sono suo fratello, di pronunciare queste parole con la voce del loro stesso cuore, lo Spirito Santo.
Sono felice di essere cristiano perché la fede in Gesù non mi risparmia di sentire la paura, ma mi dà la forza di non acconsentire alla paura. E' umano provare paura: dei fallimenti, dei conflitti, delle malattie, del futuro, della madre di ogni paura: la morte. Ma per me il Vangelo è il 'solvente' di ogni paura. Perché – mi dice Gesù – credi che io abbia voluto assaporare, nel Getsemani, quella misura sconfinata di paura, se non per avere titolo e merito per liberarti dalla tua? Men che meno devo avere paura di Dio: "Voi – ci ricorda san Paolo – non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli" (Rm 8,15). Perfino nel mio peccato devo ricordarmi che se io peccatore mi separo da Dio, Dio non si separa da me peccatore.


Sono felice di essere cristiano perché la fede nel Dio di Gesù mi fa godere la gioia delle piccole cose. Nel Talmud è scritto: "Ognuno dovrà rendere conto a Dio per tutte le gioie che Dio gli ha dato, di cui non ha saputo godere". Le piccole cose: un sorriso buono, dato o accolto. Una parola di perdono. Una buona notizia ricevuta. Un piccolo servizio prestato per alleviare una sofferenza...


Sono felice di essere cristiano perché la fede in Gesù mi aiuta anche a sperimentare la gioia nella tribolazione. E' la perfetta letizia che si vive nella prova, per la perdita di una persona cara, per un insuccesso personale, per l'ingratitudine degli altri, soprattutto per la persecuzione o la derisione a causa della nostra fede. "Nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi" (1Pt 4,13ss). Anche l'apostolo Paolo "sovrabbonda di gioia" nelle sue tribolazioni (2Cor 7,4). E' la gioia di sentirsi guidati e sostenuti dallo Spirito, che attesta che siamo figli ed eredi, eredi di Dio, coeredi di Cristo. Perché noi soffriamo con lui nell'attesa di essere con lui glorificati (cf Rm 8,15-17). Sono felice di essere cristiano perché la fede mi dà la possibilità di salmodiare con l'apostolo il canto di vittoria: "Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? (...) Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati" (Rm 8,35.37).


Sono felice di essere cristiano perché il comune battesimo mi consegna l'inestimabile capitale e l'impareggiabile gioia di una fraternità universale, in una unica Chiesa che è veramente cattolica. Si può risiedere a Roma, a Rimini, a Lima, ad Aleppo, a Calcutta, ma i cristiani formano una sola grande famiglia, multicolore nella diversità, coesa e unita nella comunione. Qui noi cristiani italiani dobbiamo ricordare che voi, detti 'stranieri', nella nostra Chiesa non siete, non potete, non dovete essere "né stranieri né ospiti" (cf Ef 2,19). E per noi cristiani riminesi, accogliervi e farvi del bene, prima che un dovere, è un bene. Non solo per voi, ma anche per noi. Perché il bene fa sempre bene, non solo a chi lo fa, ma anche a chi lo riceve. Fare del bene è l'unico modo per stare veramente bene.


Oggi il mondo come pure la Chiesa accusano un preoccupante deficit di gioia. I Magi ci ricordano che per noi cristiani, più che una possibilità, la gioia è una responsabilità. Il mondo ha diritto alla nostra gioia: perché è il test più attendibile dell'autentica credibilità di noi credenti.

(Rimini) La scorsa notte, persone ancora ignote si sono introdotte nel cinema Settebello di Rimini e hanno rubato tutto l’incasso della serata precedente, trovato nella cassaforte. La cifra è ancora da quantificare. I ladri, che hanno dimostrato una certa dimistichezza nel ‘mestiere’, sono riusciti ad entrare rompendo una finestra posta sul retro. La cassaforte è stata forzata grazie all’uso di un flessibile. Sono in corso le indagini dei carabinieri.

Giovedì, 05 Gennaio 2017 17:16

Meningite, un caso a Gambettola

(Cesena) E’ stato ricoverato martedì in condizioni “molto critiche” all’ospedale di Ravenna, un uomo affetto da meningite. Il 49enne, calabrese, per le festività a Gambettola in visita ad alcuni parenti, si trova nel reparto di terapia intensiva.
L’Asl Romagna spiega che le analisi di laboratorio hanno portato ad identificare nel sangue la presenza di meningococco di tipo y, uno dei quattro sierotipi contenuti nel vaccino in uso. E’ subito scattata la profilassi antibiotica per tutti i familiari.

(Rimini) E’ arrivato a 37mila il numero delle firme raccolte dall’associazione Punto rosa a sostegno del reparto di senologia dell’ospedale di Santarcangelo. In termini più precisi l’associazione vuole ottenere per il Franchini una ‘unità semplice’ all'interno del reparto di chirurgia generale di Rimini, iniziativa per ora non presa in considerazione dalla Asl Romagna alle prese con la sua riorganizzazione.
“L'obiettivo - spiegano dal Punto rosa - é stato parzialmente raggiunto anche grazie ai numerosi Odg votati in molti dei comuni della Provincia”. Nella prima bozza della riorganizzazione “il reparto era sparito e la chirurgia Senologica di Santarcangelo era una articolazione della chirurgia senologica di Forlì. Esisteva quindi una unica equipe chirurgica aziendale e trasversale al comando del primario di Forlì”. Tra l'altro, dal 13 giugno 2016, il primario di Forlì non è più in servizio per trasferimento a Milano, segnalano dall’associazione. “Allo stesso modo il primario della chirurgia di Santarcangelo non era in servizio per pensionamento (dal 2012). Pertanto entrambi i reparti erano e sono guidati da un facente funzioni del primario”.
La proposta del Punto rosa è partita “proprio da questa insolita ma reale situazione: creare tre unità semplici (Forlì, Rimini e Ravenna) guidate da un coordinamento che avesse come sede Forlì. In questo modo tutti avrebbero pari dignità e verrebbe garantita la regia del percorso chirurgico unitario. La Chirurgia Senologica di Forlì avrebbe il compito di coordinare il lavoro sia livello organizzativo e sia la stesura di protocolli comuni nonché il budget nelle 3 Unità Semplici”.
A questo si aggiunga, “in coerenza con la spending review, il risparmio economico che comporta l'eliminazione di un primariato con otto posti letto. Insomma, il nostro progetto prevede una struttura simile a quella del dipartimento dove il capo dipartimento coincide col coordinatore a Forlì”.
Essendo le tre Unità semplici autonome e di pari grado, “sarebbe più facile per il coordinatore raggiungere l'obiettivo della qualità trasversale nonché esportare o importare in tutte le Unità semplici l'eccellenza acquista sia a Santarcangelo che a Forlì”.

(Rimini) L’amministrazione comunale di Santarcangelo esprime cordoglio per la scomparsa del linguista Tullio De Mauro, cittadino onorario. “Ci lascia uno degli ultimi grandi intellettuali del nostro tempo, uno studioso che ci ha insegnato con semplicità e profondità a conoscere la lingua per capire il mondo”, è il commento del sindaco e assessore alla Cultura Alice Parma.
La cittadinanza a De Mauro era stata conferita il 16 marzo scorso perché nel 1973 era stato tra i protagonisti del “Seminario popolare su Tonino Guerra e la poesia dialettale romagnola” organizzato nella Rocca Malatestiana di Santarcangelo dalla biblioteca comunale.
“La sua partecipazione e il suo intervento avevano segnato la presa di coscienza, per il nostro territorio e per il mondo accademico italiano, del fenomeno culturale rappresentato dal “Circolo del giudizio” e dal gruppo di poeti dialettali che ne facevano parte”, spiegano dal Comune. “Da qui la scelta di conferire al professore la cittadinanza onoraria santarcangionele nel 96esimo anniversario della nascita di Tonino Guerra, con le seguenti motivazioni: “Tullio De Mauro rappresenta uno dei più importanti linguisti italiani. Ha diretto il Dipartimento di Scienze del Linguaggio nella Facoltà di Filosofia e successivamente il Dipartimento di Studi Filologici Linguistici e Letterari nella Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università La Sapienza di Roma, che ha contribuito a fondare. Nel 1973 è stato tra i protagonisti del “Seminario popolare su Tonino Guerra e la poesia dialettale romagnola” organizzato a Santarcangelo dalla biblioteca comunale. La sua partecipazione e il suo intervento hanno segnato la presa di coscienza, per il nostro territorio e per il mondo accademico italiano, del fenomeno culturale rappresentato dal “Circolo del giudizio” e dal gruppo di poeti dialettali che ne facevano parte”.
“Ci lascia uno degli ultimi grandi intellettuali del nostro tempo – afferma il sindaco Parma – uno studioso che ci ha insegnato con semplicità e profondità a conoscere la lingua per capire il mondo. Tutti dovremmo essere grati a Tullio De Mauro, perché oltre alla riscoperta e valorizzazione dei dialetti che lo ha legato anche a Santarcangelo, negli anni ha portato avanti uno studio del linguaggio attento e mai banale, spiegando con parole alla portata di tutti quelle evoluzioni dell’italiano che sono inevitabilmente riflesso dei mutamenti della nostra società. Il professor De Mauro voleva bene a Santarcangelo, tanto che dopo la cittadinanza onoraria era tornato nel mese di settembre, per riscoprire una città rinnovatasi nel corso dei decenni ma rimasta comunque fedele alle sue radici culturali. Il nostro dispiacere per questa notizia è grande quanto la sorpresa – conclude il sindaco – visto che avevamo sentito il professore il mese scorso per scambiarci gli auguri di buone feste”.

(Rimini) Si è svolto questa mattina in comune a Rimini un incontro con le associazioni di categoria e gli operatori balneari in merito alla volontà dell’amministrazione di prevedere nell’ordinanza balneare 2017 una specifica prescrizione per garantire l’illuminazione notturna della spiaggia, a carico dei concessionari. Vale la pena ricordare che nelle ore successive all’annuncio della decisione da parte dell’assessore Jamil Sdegholvaad, gli operatori balneari hanno subito iniziato a manifestare qualche dubbio e a chiedere maggiore chiarezza rispetto a quellli che dovranno essere i loro obblghi.
Nel corso dell’incontro, spiegano dal Comune, l’assessore ha ribadito la “necessità di procedere già dalla prossima estate con l’adozione di questa misura, venendo così incontro ad un’esigenza inderogabile espressa mesi fa dal Questore di Rimini, Dottor Maurizio Improta, in sede di Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza e già applicata in altre località balneari della riviera romagnola”.
Si tratta, quindi, di un provvedimento che l’amministrazione ritiene “importante allo scopo di rendere maggiormente vivibile e sicura la spiaggia anche durante le ore notturne, a maggior ragione in previsione della nuove normative regionali in materia di utilizzo dell’arenile nei diversi periodi dell’anno”.
Già dalle prossime settimane si avvierà un percorso che prevede “una serie di incontri di carattere più tecnico-operativo per la definizione del programma, che potrebbe portare innanzitutto alla condivisione di un protocollo di intesa tra Comune e associazioni di categoria. In tal ambito, i rappresentanti delle associazioni hanno dato la loro disponibilità immediata a avviare un censimento delle varie zone allo scopo di definire progetti che, partendo dalle aree che hanno già sistemi di illuminazione, rendano omogenea la copertura luminosa dei diversi stabilimenti”.

(Rimini) Approvata all’unanimità la composizione dle nuovo consiglio provinciale riminese, presieduto dal sindaco di Rimini Andrea Gnassi (la cui carica non è stata oggetto delle elezioni prenatalizie del 18 dicembre).
Ieri, il presidente, nel salutare i nuovi componenti eletti, ha voluto far proprie le parole del presidente Upi (l’unione delle province italiane). Achille Variati, infatti, nelle settimane scorse e specialmente dopo il referendum e il mancato inserimento nella legge di bilancio dello Stato di quelle misure necessarie per il finanziamento delle funzioni fondamentali delle Province, ha “denunciato come in assenza di un provvedimento straordinario del Governo, le Province si troveranno nell’impossibilità di predisporre i propri bilanci e quindi di garantire lo svolgimento dei servizi essenziali ai cittadini (strade e scuole)”.
Gnassi ha invitato il consiglio a “lavorare tutti insieme per capire come affrontare la situazione”, e Marzio Pecci dell’opposizione ha “apprezzato lo spirito dell’invito promettendo collaborazione”, riferiscono dalla Provincia.

(Rimini) La popolazione residente al primo gennaio 2017 a Riccione è di 35.487 persone, esattamente come lo scorso anno. E' quanto emerge dai report dell'Ufficio Demografico del Comune nella consueta elaborazione di fine anno dei dati demografici sulla popolazione. La componente femminile è di 18.724 unità e quella maschile di 16.763.
Il numero dei nati nel 2016 registra una lieve contrazione rispetto all'anno precedente: nel 2016 sono nati infatti 238 bambini (116 femmine e 122 maschi) rispetto ai 249 nati del 2015.
Sono invece 8.837 gli ultra sessantacinquenni ed il riccionese più anziano è nato nel 1911 ed ha 106 anni.
Per quanto riguarda il movimento migratorio nel 2016 i provenienti da fuori comune sono 1335, un incremento di 174 unità rispetto all'anno precedente. Per quanto riguarda gli emigrati si registra un lieve incremento pari a 15 unità.
Il totale degli stranieri iscritti all'anagrafe al 31 dicembre 2016 ammonta a 3524 rispetto ai 3539 del 2015 e la comunità più numerosa è quella albanese.
Nel 2016 son stati 76 i matrimoni civili, 38 quelli religiosi, due le unioni civili, 51 le separazioni, 66 i divorzi. I nuclei familiari al 1 gennaio 2017 sono 16.108 rispetto ai 16.082 del 2015.

(Rimini) Polveri sottili, più che dimezzate le giornate di sforamento della centralina Marecchia, diminuite del 35% quelle della centralina Flaminia, a Rimini. Il trend positivo emerge guardando i dati (offerti dal Comune) del periodo compreso tra il 2006 al 2016 sugli sforamenti dei livelli di Pm10 nelle due stazioni di rilevazione del territorio.


“Un trend che conferma - commenta l’assessore Anna Montini - il generale miglioramento registrato nel 2016 da Arpae e che, pur a fronte di numeri ancora da non sottovalutare, indica che ci sono le basi per continuare a limare progressivamente questi dati. Andando nel dettaglio, per la centralina Flaminia, quella generalmente più critica, si è passate dai 79 sforamenti del 2006 ai 51 del 2016; per la Marecchia calo ancora più notevole, passando da 75 sforamenti del 2006 a 31 dell’anno appena concluso”.


Durante dieci anni di applicazione in Emilia Romagna delle campagne sulla qualità dell’aria, “ci sono stati periodi in cui i livelli sono saliti o scesi anche sulla base dell’andamento climatico dei singoli anni. Ma è molto più interessante e utile osservare il trend decennale, perché su di esso si misura l’efficacia anche delle politiche di contenimento dell’inquinamento ambientale da parte delle comunità locali. Per Rimini l’andamento sul lungo periodo conferma una discesa del numero di sforamenti, al di là, come detto, della contingenza del singolo anno. E’ evidente che questo trend rappresenta solo una base su cui rafforzare e sviluppare le politiche ambientali, continuando a puntare in primo luogo sulla mobilità alternativa all’auto attraverso tutta una serie di misure contenute anche nel Pums, dall’ampliamento della rete delle piste ciclabili e delle zone 30, fino al potenziamento del trasporto pubblico locale. Ci sono però tanti altri ambiti su cui intervenire, a partire dall’efficentamento energetico degli edifici al potenziamento del verde in ambito urbano e periurbano, al fine di mitigare gli effetti dell'inquinamento atmosferico. Se tanto spetta all’ente pubblico, non meno importante è però il ruolo del singolo cittadino: tra gli obiettivi dell’Amministrazione c’è anche quello di sensibilizzare i cittadini rispetto alla consapevolezza che la qualità dell'aria e dell'ambiente in generale si migliora tanto più quanto è maggior il contributo dei singoli e delle famiglie. Penso ad esempio al tema del riscaldamento (o raffreddamento) delle abitazioni, che influice sulle emissioni inquinanti e che si possono limitare attraverso l’adozione di buone pratiche, spesso però poco note come abbassare gli avvolgibili o chiudere le persiane dopo il tramonto, eliminare gli spifferi e le fughe di calore, preferire caldaie ad alta efficienza, installare termostati per gli ambienti, evitare di mantenere una temperatura troppo elevata negli ambienti (intorno ai 19-20°C). Si tratta di diffondere – anche attraverso le misure contenute nel Piano di azioni per l'Energia Sostenibile - una nuova cultura che porta benefici sia in termini ambientali, sia economici”.

Mercoledì, 04 Gennaio 2017 13:58

V Peep, nel 2017 interventi per 700mila euro

(Rimini) Con l'approvazione dello studio di fattibilità e l'inserimento dell'opera nell'Elenco annuale dei Lavori pubblici per l'anno 2017, si avvia a conclusione il progetto complessivo che ha visto l'Amministrazione comunale intervenire, con tre distinti interventi e un totale di 690.000 euro, per la messa in sicurezza dei camminamenti del V Peep nella zona tra via della Repubblica e via Euterpe.
Oltre che su via Bianchi, col III lotto dei lavori approvati dalla Giunta si interverrà per garantire la sicurezza nelle limitrofe vie Drudi e Bianchelli, considerato il cattivo stato del conglomerato cementizio armato dei parapetti e dell'intonaco. Un intervento che la Giunta ha ritenuto necessario per garantire l'accessibilità della zona ai mezzi di soccorso e completare l'intervento già eseguito nel corso del 2016 in via Lucchesi.
In particolare con le lavorazioni previste sarà rimossa la guaina bituminosa, demolito il massetto esistente, rimossi gli attuali buttafuori per l'acqua piovana, impermeabilizzati i solai, rifatto e impermeabilizzato il massetto con le adeguate pendenze, posata la nuova pavimentazione con piastrelle in gres porcellanato, oltre al rifacimento della pubblica illuminazione sopra e sotto i ballatoi.
L'intervento, il terzo e ultimo lotto del progetto, avrà un costo previsto di 250.000 euro.