(Rimini) Fiera, Italian exhibition group (Ieg), la società fieristica nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza, annuncia che per il 2017 alla Fiera di Rimini si terrà “Ginnastica in Festa”, dal 23 giugno al 2 luglio.
Si tratta, spiegano da via Emilia, di “grande evento agonistico, che figura tra quelli con il maggior numero di atleti partecipanti ad un singolo appuntamento sportivo, è organizzato da Esatour Sport Events e ASD Pesaro Gym in collaborazione con la FGI, Federazione Ginnastica d’Italia”. All’ultima edizione, la settima, “si è sfondato il muro dei 13.000 iscritti, con ben 592 società presenti (a coprire tutte le 20 regioni italiane) impegnate su 12 campi”.
A Rimini, nei dieci giorni di gare, sono attese circa 70-80mila persone, tra atleti, accompagnatori, addetti ai lavori e pubblico.
Sui campi saranno impegnati 110 fra giudici e ufficiali gara e uno staff di 80 persone, senza contare gli espositori che comporranno il villaggio commerciale. “L’evento sarà impreziosito dalla presenza di tanti big della ginnastica, protagonisti di Olimpiadi e competizioni internazionali”.

(Rimini) Università, il Gruppo Maggioli entra in UniRimini con il 10 per cento delle quote del capitale sociale (per un valore di 102mila euro).
“Uni.Rimini nel dare il benvenuto al Gruppo Maggioli nella sua compagine sociale, si augura che altri soggetti privati e pubblici del territorio possano seguirne l'esempio, favorendo il sostegno da parte di Uni.Rimini alle iniziative avviate dall'Università di Bologna di cui il Campus di Rimini, con i suoi 19 corsi di laurea e con oltre 5.000 iscritti, è parte integrante”, si legge nella nota inviata dalla società di gestione.

Giovedì, 22 Dicembre 2016 09:03

22 dicembre

Caos in consiglio | Capodanno si cena in hotel | Ponte scout, protesta alle Celle

(Rimini) “Ho avuto l’occasione di incontrare personalmente alcuni membri del Governo. E’ stato un incontro positivo, nel senso che ho avuto la conferma che non ci sono variazioni rispetto al programma di cui le categorie erano a conoscenza, ossia l’emanazione di una Legge Delega che riconosca il valore di mercato dell’impresa balneare e quanto da sempre cerchiamo di rappresentare a tutela delle stesse”. Lo ha dichiarato oggi Giorgio Mussoni, Presidente di Oasi Confartigianato
“Mi è stato comunicato che entro il mese di gennaio la Legge Delega arriverà sul tavolo Consiglio dei Ministri per essere approvata. Dopo il referendum e i fatti politici conseguenti, sentivo la necessità di rassicurazioni e quindi sono moderatamente soddisfatto e fiducioso sul buon esito dell’iter. Affrontiamo quindi le Feste con fiducia e minor patema d’animo. Ad oggi nulla è cambiato rispetto ai programmi del Governo di cui eravamo a conoscenza”.

Mercoledì, 21 Dicembre 2016 18:27

Diocesi, avvicendamenti e nomine

(Rimini) Il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, ha provveduto ad alcuni avvicendamenti nel servizio ecclesiale.
Don Enrico De Luigi, già parroco della parrocchia Mater Misericordiae di Rimini ha lasciato il suo incarico di parroco e la comunità è stata affidata a don Concetto Reveruzzi che ne sarà amministratore parrocchiale, nel contesto della Zona Pastorale “Flaminia". Si è appena svolta a Mater Misericordia la celebrazione di saluto a don Enrico e accoglienza di don Concetto, presieduta dal vescovo.
Padre Daniele Zanni ha lasciato la parrocchia di Santo Marino di Poggio Torriana che è stata affidata a don Emanuele Giunchi quale Amministratore Parrocchiale, nel contesto della Zona Pastorale di Poggio - Torriana e Sant'Agata. Entro breve si definirà la data della celebrazione liturgica di tale "passaggio".
Don Pietro Ceccarini per motivi di salute ha lasciato l'incarico di Cappellano dell'Ospedale di Santarcangelo ed è stato sostituito da don Giancarlo del Bianco.
Don Luigi Ricci è stato nominato vice economo della Diocesi della Diocesi di Rimini, al posto di Maurizio Casadei. Don Luigi collaborerà con l'attuale Economo don Danilo Manduchi. Maurizio Casadei prosegue invece nell'incarico di direttore dell'Istituto diocesano sostentamento clero.
Natalino Valentini è stato nominato dal Gran Cancelliere Matteo Maria Zuppi, direttore dell'Istituto Superiore interdiocesano Rimini-San Marino Montefeltro "Alberto Marvelli" per cinque anni.
"Questi avvicendamenti, - dice il Vicario generale, don Maurizio Fabbri - pur motivati spesso dalla necessità di provvedere a situazioni di preti anziani e malati, rispondono anche al desiderio di promuovere la comunione fraterna tra i sacerdoti nelle Zone Pastorali.
Ringrazio, anche a nome del Vescovo, i sacerdoti coinvolti per il servizio reso e la loro generosa disponibilità ad assumere nuove responsabilità, certo che il Signore non cessa di accompagnare con il suo Spirito la sua e nostra Chiesa".

Mercoledì, 21 Dicembre 2016 16:11

Stadio Neri, amministrazione aperta verso Grassi

(Rimini) L’amministrazione comunale riminese scende in campo per sciogliere ogni equivoco sui primi cinque mesi della nuova storia del Rimini Calcio, dopo la polemica innestata da Giorgio Grassi, patron del Rimini football club. e lo fa ricostruendo la storia degli ultimi cinque mesi, appunto.
“Si è ripartiti in piena estate sulle macerie, fatto non raro purtroppo nella storia centenaria dei colori biancorossi, ma questa volta con una novità per così dire ‘metodologica’: il Comune di Rimini, proprietario dell’impianto sportivo e delegato per la normativa sportiva ad avanzare alla Federazione Italiana Gioco Calcio la proposta privata di gestione più solida e costruttiva tra quelle pervenute, ha scelto di aprire una sorta di manifestazione d’interesse fra tutti i soggetti interessati a dare un futuro al calcio riminese. E tra tutte i progetti arrivati, diversi dei quali avanzati da personaggi che nei mesi successivi avrebbero dimostrato la loro aleatorietà facendo le sfortune calcistiche di altri lidi, l’Amministrazione comunale optò per la proposta di Giorgio Grassi. Va ricordato: contro buona parte della tifoseria e degli addetti ai lavori che rimproverano a Grassi i suoi modesti trascorsi calcistici, gli altrettanto limitati obiettivi (si parte dall’Eccellenza e non dalla categoria superiore) e perfino, scioccamente, il fatto che non fosse di Rimini. Ma tra tanti ‘tifosi contro’, la scelta cadde su Grassi perché davvero il suo progetto era - ed è- tra quelli presentati il più serio”.
Poi è arrivato il “progetto Grassi, un altro calcio è possibile”, commenta palazzo Garampi.
“E’ un progetto quasi rivoluzionario perché portatore di realismo, chiarezza di obiettivi, pochi fronzoli, nessun miraggio o concessione a promesse irrealizzabili, non speculativo. Un progetto sul medio/lungo periodo ‘di tre anni’ affermava allora Grassi, non di 3 mesi. Non a caso lo slogan che incorniciava il tutto: un altro calcio è possibile. In questo l’amministrazione comunale ha creduto e continua a credere. Quanto accaduto sulla parte agonistica (gli ottimi risultati del Rimini, campione d’inverno), organizzativa (il settore giovanile tra l’altro non in contrapposizione con le società di quartiere e non a pagamento), metodologica (la trasparenza) sono valori che confermano la bontà di quel progetto e di quella scelta che il Comune di Rimini abbracciò contro (quasi) tutti coloro i quali avrebbero preferito la categoria superiore ma con proposte molto, ma molto meno convincenti”.
Rispetto alla sistemazione del Neri ausoicata da Grassi, “l’amministrazione si è messa immediatamente a disposizione della nuova gestione, consegnando un impianto su cui era stato appena rifatto il manto e gli spogliatoi per una spesa di 770 mila euro. Non solo, l’Amministrazione comunale aveva garantito l’accelerazione sul tema della concessione dello stadio ma a due condizioni non negoziabili:
1) il bando ad evidenza pubblica, imposto per legge (a meno di non volere finire a processo per un congruo numero di reati);
2) la presentazione di un progetto con relativi investimenti all’altezza della città o comunque di un progetto articolato e completo.
Soprattutto la seconda era condizione pressante. Infatti la proposta di riqualificazione del ‘Romeo Neri’ avanzata da Grassi era molto debole. E bene a questo punto chiarire a tutti infatti che le proposte sullo stadio in nome di ‘un altro calcio è possibile’ avevano l’obiettivo dichiarato di riportare le famiglie allo stadio prevedendo:
a) la cancellazione delle curve;
b) la nuova intitolazione dell’impianto ‘Rimini Riviera Stadium’;
c) un’area famiglie che altro non si rivelava che una mesta serie di gonfiabili.
Il Comune ha fin da subito rappresentato che seppure l’obiettivo fosse condivisibile (più famiglie più socialità) si poteva, doveva, perseguire senza l’eliminazione delle curve e non solo con dei gonfiabili. Ha ribadito che se queste fossero state le proposte da cui partire, il percorso stadio sarebbe stato difficile da proseguire e non solo in nome dei tifosi, ma in nome di un progetto più articolato. Ci si è dati quindi appuntamento per approfondimenti in sede tecnica”.
Ci sono poi stati due inontri tra amministrazione e Rimini Calcio. “Quell’incontro del 20 settembre veniva aggiornato con soddisfazione di tutti i presenti al 20 ottobre, appuntamento poi saltato, a onor del vero, a causa di sopraggiunti impegni istituzionali degli amministratori (quel giorno era in discussione in consiglio comunale la fusione tra le Fiere di Rimini e Vicenza)”.
Ci si è rivisti il 4 novembre, “giorno in cui l’assessore allo Sport incontra il vice presidente del Rimini dottor Andrea Boldrini per discutere di progetti futuri: il delegato biancorosso presenta una proposta sulla falsariga di quelle di agosto, dettagliando un investimento complessivo a carico della società di 400 mila euro in 8/10 anni (la durata della concessione) per rifare i seggiolini dei distinti a fronte di un investimento immediato da parte del Comune di pari importo per probabilmente una tettoia che la società chiedeva al Comune di fare ancora una volta senza pensare che l’intervento, il progetto, i lavori necessari sarebbero dovuti essere messi a bando e non scaturiti da decisioni unilaterali da parte di chicchessia”.
Quindi, “l’assessore allo Sport si rende disponibile a verificare l’ipotesi pur precisando che comunque non si può aggirare il bando e ribadendo che l’evidenza pubblica per concedere lo stadio 10, 20 anni avrebbe dovuto contemplare una proposta più organica dei soli seggiolini per distinti. Ci si dà un nuovo appuntamento ai primi di dicembre”.
Da quel momento in poi “cala il sipario, senza alcuna spiegazione né motivo da parte di Grassi. Tra fine novembre e inizio dicembre, infatti, la cortese segreteria del proprietario della Grabo motiva ogni volta l’impossibilità di parlare con Giorgio Grassi (che non può essere raggiunto direttamente in quanto sprovvisto di telefono cellulare): ‘le faremo sapere’ oppure ‘è fuori tutta la settimana all’estero’, ‘oggi non c’è, forse domani’ e così via. Nel frattempo a fine novembre, nonostante le insistenze dell’Amministrazione Comunale per avere l’appuntamento fissato, Grassi riappare con una lunga dichiarazione alla stampa accusando il Comune di farsi di nebbia sulla questione stadio”.
Il 14 dicembre, “nel pieno di questo inspiegabile black out (inspiegabile anche per i collaboratori di Grassi, a quanto viene da essi stessi riferito, a maggior ragione dopo l’impegno preso il 4 novembre con il vicepresidente per rivedersi da lì a pochi giorni)”, l’Amministrazione Comunale di Rimini invia una lettera per richiedere ufficialmente la disponibilità a un nuovo incontro per discutere appunto del progetto stadio. In questa lettera veniva anche comunicato che, “in assenza di notizie da parte della società e alle prese con le giuste lamentele delle persone che frequentano lo stadio tutti i giorni e la domenica, gli uffici ad inizio anno avrebbero innanzitutto valutato l’affidamento della gestione del bar”.
Il Comune conclude la nosta inviata alla stampa indicando alcuen date, diverse, in cui l’amministrazione sarebbe disponibile ad incontrare Grassi per andare avanti.

(Rimini) Con 21 voti favorevoli il Consiglio Comunale ha approvato ieri sera il bilancio di previsione 2017, uno degli atti principali dell’azione amministrativa. “Un atto fondamentale – sottolinea l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini – perché rappresenta l’idea di programma di governo della città, delinea le scelte per il futuro della nostra comunità in termini di servizi, risorse e investimenti. Un bilancio che anche quest’anno comprende diversi punti di forza e aspetti virtuosi, che dispiace siano stati messi in secondo piano ieri sera dalla bagarre che si è scatenata in Aula su argomenti che nulla hanno a che vedere con i contenuti del bilancio e che non rende merito alla discussione, quella sì costruttiva, che invece c’è stata i giorni scorsi in Commissione. Le polemiche che hanno accesso ieri il clima in Consiglio Comunale non devono svilire un bilancio che, prima di tutto, prevede che si prosegua sulla strada della riduzione del debito, che al 2017 sarà ridotto di circa 30 milioni di euro rispetto al 2011. Una politica di estinzione del debito che va di pari passo con il mantenimento del livello e della qualità dei servizi, sui quali non arretriamo nonostante il calo del gettito dovuto alle minori entrate dalla tassazione (quasi 5 milioni in meno dalla previsione 2015 rispetto alla previsione per il 2017, con una pressione ficale sugli immobili che dal 2012 al 2016 è calata del 18% procapite) e di un calo delle entrate extra tributarie (vedi il mancato incasso delle concessioni delle reti gas di SGR). Il presidio del welfare, della pubblica istruzione e della sicurezza rappresenta infatti un punto indiscutibile, al quale sono destinati circa 13 milioni di euro della parte corrente, che vanno a garantire servizi e agevolazioni per tutta la sfera del sociale”. Attenzione anche al mondo delle imprese, con risorse per oltre centomila euro destinate ai contributi per finanziamenti agevolati. “Garantire i servizi a fronte di entrate in calo è possibile solo attraverso un meccanismo di revisione e riduzione della spesa: la spesa corrente negli ultimi due anni infatti si è ridotta di circa 6 milioni di euro (da 133 milioni e 800 mila euro di iniziale 2015 a 127 milioni e 500 mila euro circa di iniziale 2017). Altro motivo di orgoglio è l’importante attività di recupero dell’evasione fiscale, aspetto che pone Rimini come una delle realtà in Italia più virtuose sul fronte del contrasto al fenomeno dell’evasione. “In questo contesto articolato, la città non rinuncia ad investire, per completare il processo di riqualificazione e rigenerazione urbana avviato negli anni scorsi, con particolare attenzione agli interventi su scuola, cultura e ambiente”. In particolare per l’annualità 2017 il programma prevede investimenti per quasi 50 milioni di euro. “Un lavoro immane, per il quale ringrazio i funzionari – sottolinea l’assessore Brasini – e che non deve essere sminuito da una discussione francamente sterile. Sarebbe stato ben più utile per i cittadini e per la comunità avere il contributo e anche i punti di vista critici della minoranza, così come avvenuto nel corso delle commissioni consigliari”.
Il consiglio comunale ha approvato anche il bilancio di Rimini Holding, la società interamente partecipata dal Comune attraverso la quale l’amministrazione svolge, in modo coordinato ed unitario, le funzioni di indirizzo strategico e di controllo degli enti partecipati. “Anche in questo caso – conclude Brasini – abbiamo portato un bilancio positivo, che presenta una riduzione del debito di circa il 30%”.

Mercoledì, 21 Dicembre 2016 10:01

21 dicembre

Allarme attentati | Sequestrati marchi Cocoricò | Crisi calcio

(Rimini) Feste abusive a capodanno, Confcommercio incalza.“Come ogni anno - spiega il presidnete Gianni Indino - ci troviamo di questi tempi a fare l’elenco delle feste di capodanno in cui si ballerà fino alla mattina senza la benché minima autorizzazione, in luoghi non sicuri, né idonei ad ospitare eventi di questo tipo. Ce ne sono per tutti i gusti: hotel, ristoranti, dimore storiche, castelli, circoli privati. Da Bellaria a Cattolica, dalla costa all’entroterra, ci stanno arrivando decine e decine di segnalazioni. Il comune denominatore è sempre lo stesso: avventurieri del divertimento senza scrupoli, che ammassano centinaia o in alcuni casi migliaia di persone, perlopiù ragazzi, in strutture manchevoli dei requisiti di sicurezza necessari per garantire un divertimento sicuro”.
La questione per Indino è seria. “Forse qualcuno dimentica che in gioco c’è la vita dei ragazzi, dei nostri ragazzi. Un locale abusivo è un luogo in cui non si è svolto alcun controllo sulla sicurezza e sull’adeguatezza della struttura allo svolgimento di forme di intrattenimento di quella portata. L’utilizzo di materiali ignifughi, il controllo dei dispositivi di emergenza, delle vie di fuga, delle uscite di sicurezza solo per citare alcune delle principali prescrizioni rappresentano l’ordinaria amministrazione per i locali da ballo, quelli veri, che investono in sicurezza sotto l’attento controllo delle commissioni di vigilanza, composte dai rappresentanti degli Enti competenti in materia di sicurezza”.
Ragion per cui, “non è più tollerabile questo stato di cose, né responsabile la sua passiva accettazione. Ci aspettiamo che vengano sradicate sul nascere le tante iniziative abusive organizzate per Capodanno, anche grazie all’intervento delle Amministrazioni comunali, molto spesso troppo morbide di fronte a questa grave problematica”.
C’è un precedente. “Quello che è accaduto a Oakland, purtroppo, poteva accadere anche in Italia, anche a Rimini. Una festa, musica, ragazzi che ballano, un capannone-magazzino trasformato in discoteca abusiva e poi, la tragedia: un incendio ha strappato alla vita decine e decine di giovani. Non possiamo far correre questi rischi a ragazzi che molto spesso non hanno alcuna consapevolezza dei pericoli che corrono”.
Allo stato attuale da Confcommercio segnalano “una ventina di feste abusive sul nostro territorio che la task force antiabusivismo del SILB Nazionale sta vagliando con attenzione, pronta a procedere con esposti alle autorità competenti qualora gli organizzatori non intendano cancellare gli eventi in programma”.
La Confcommercio “ha più volte richiamato l’attenzione delle Istituzioni, delle Forze dell’Ordine, dell’opinione pubblica sulla piaga del ballo abusivo e sulla sua pericolosità per la salute e la sicurezza dei ragazzi e continuerà nella sua azione di segnalazione e di denuncia, fermamente convinta di portare avanti una battaglia giusta, per la tutela della legalità e dei principi di leale concorrenza tra le imprese, ma soprattutto per la vita dei ragazzi”.

Martedì, 20 Dicembre 2016 14:20

Muore a 2 mesi, cinque medici indagati

(Rimini) Cinque medici sono indagati dalla Procura della Repubblica di Forlì per la morte di una bimba di due mesi e mezzo, affetta dalla nascita da problemi respiratori.
Il pm Lucia Spirito - riportano media locali - ha aperto un'inchiesta ipotizzando l'accusa di omicidio colposo e ha fatto eseguire l'autopsia, alla presenza dei legali dei medici indagati, per fare chiarezza su cure e procedure: i risultati saranno pronti entro 60 giorni.
Il 10 dicembre la madre aveva allattato la piccola - ultima di tre gemelli nata all'ospedale di Rimini - e l'aveva poi adagiata sul lettino. Dopo un po' si era accorta che la piccina non respirava più e aveva chiamato il 118: inutili gli interventi di rianimazione praticati al pronto soccorso. Gli indagati sono due medici di Forlì, due di Rimini e una pediatra di Bologna (Ansa).