Mercoledì, 18 Maggio 2016 09:55

18 maggio

Assalto al portavalori | Narcotraffico, smantellata cupola romagnola | Sabbioni, doppio podio a Londra

(Rimini) E’ accaduto l’altro ieri, probabilmente tra le 13 e le 15. Alcuni “balordi”, così li definiscono gli uomini dell’Arma, “senza cognizione di causa”, si sono introdotti nella chiesa, e hanno svitato il pannello posteriore del quadro con l’immagine miracolosa della Madonna, rubando la corona e la collanina. Si tratta di manufatti placcati in oro di scarso valore, gli originali erano stati rubati negli anni Settanta durante una visita del quadro a Riccione. Da qui l’ipotesi che a compiere il gesto non siano stati professionisti del furto.

Martedì, 17 Maggio 2016 17:47

Elezioni, Visintin su spiaggia e mare

(Rimini) Sara Visintin, candidata sindaco per ‘Rimini in comune’ interviene sulla nuova proposta dei bagnini riminesi per l’estate 2016, ovvero i parchi gioco gonfiabili in mare.
“Non è stato sufficiente ridurre i centimetri di spiaggia libera e calpestabile con casette, giochi, cabine e ombrelloni sino in riva, ora parte anche la conquista e l’occupazione dell’acqua”.
Da parte sua, Visintin crede “che il rilancio del turismo non passi da azioni di questo tipo, ma da una svolta più libera e sostenibile del mare. Il piano spiaggia dovrebbe ripristinare la naturalizzazione delle spiagge, l’integrazione di servizi balneari che non invadano la fruibilità di spiaggia e mare, l’aumento di spiagge libere e gestite dal Comune, l’internalizzazione del servizio di salvamento dandone priorità assoluta nella tutela del bagnante”.
Inoltre, “le strutture galleggianti possono essere un rischio per la sicurezza di chi le usa. Il mare poi non è una tavola blu ma un elemento vivo, in costante movimento. Quindi che fare in caso di onde e mareggiate? La proposta è sgonfiare il luna park acquatico e accatastarlo sulla spiaggia”.
Per di più, “se nel 2016 si tratta di sperimentazione, dal 2017 si suppone che possa essere esteso a tutti quelli che lo vorranno fare. Quindi 15 km di costa potrebbero essere completamente invasi da piattaforme galleggianti, coprendo completamente l’orizzonte. Il mare e la spiaggia sono un bene comune e saremo pronti a difenderli”.

(Rimini) La società di gestione dell’aeroporto di Rimini mette i puntini sulle ‘i’ dopo le dichiarazioni di ieri dei sindacati. Innanzitutto, “l’indisponibilità della sala di cui si fa menzione nel comunicato era stata preventivamente comunicata venerdi 13 maggio attraverso posta certificata, lo stesso canale con cui la riunione stessa era stata convocata. E’ stata comunque messa a disposizione la sala usata nelle occasioni precedenti”, chiarisce Airiminum.
“Con riguardo al numero di dipendenti dell’aeroporto di Rimini, va sottolineato che quando Airiminum 2014 ha assunto la gestione dello scalo i dipendenti erano 0 e non 80 come riportato dalle rappresentanze sindacali: ora l’attività dell’Aeroporto di Rimini sta gradualmente ripartendo e con essa è ripartito un piano di assunzioni, ovviamente che dovrà rispondere a logiche proprie di una gestione privata e non pubblica”.
Airiminum, “più che registrare le preoccupazioni sul piano di sviluppo dell’aeroporto, su cui non spetta alle rappresentanze sindacali un ruolo attivo”, si aspetterebbe dai sindacati “un rapporto collaborativo e costruttivo nell’interesse di tutte le componenti sociali ed economiche del nostro territorio verso un aeroporto già in difficoltà in seguito alla situazione venutesi a creare per effetto della sentenza del Tar di Bologna, poi cancellata dal Consiglio di Stato il 21 marzo scorso, ovvero meno di due mesi orsono”.
Infine, “lo scorso sabato 14 maggio, giorno in cui sono transitati dall’Aeroporto di Rimini oltre 3.000 passeggeri, Airiminum 2014 ha visto scongiurarsi all’ultimo la paventata chiusura dell’aeroporto per effetto della richiesta di astensione dal servizio formulata da parte di alcuni esponenti del sindacato ai dipendenti della società cooperativa esterna incaricata di gestire i servizi a terra”.

Martedì, 17 Maggio 2016 15:24

Seminario, la lettera del vescovo

(Rimini) Il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, ha scritto “a tutto il popolo di Dio; ai membri del Presbiterio diocesano; alla comunità diaconale; alle comunità di vita consacrata; alle aggregazioni ecclesiali” sul seminario diocesano ‘don Oreste Benzi’, e sulle novità che riguardano questo luogo di formazione.


Carissimi tutti,
torniamo a parlare del nostro seminario diocesano, Don Oreste Benzi. Lo facciamo senza abbandonarci a svolazzi nostalgici o a sbavature retoriche: non scomodiamo nessuna "pupilla" del vescovo e neppure alcun "cuore" della diocesi. Ne parliamo tenendo conto di una situazione obiettivamente seria e molto complessa, come dimostrano i dati seguenti.
Dal 2014 a Rimini è rimasto solo il biennio di propedeutica, poiché dal settembre dello stesso anno i nostri seminaristi frequentano presso il Regionale di Bologna non solo l'ultimo quadriennio, ma anche il biennio iniziale. Negli ultimi tre anni, mentre continuiamo a godere di ben otto ordinazioni sacerdotali (di cui due nel prossimo settembre), non abbiamo avuto alcun ingresso in propedeutica. Pertanto la struttura "seminario" di Covignano risulta sovradimensionata rispetto ai prevedibili piccoli numeri di ingressi nei prossimi anni. Ovviamente speriamo e preghiamo il "Signore della mèsse" di smentirci e di mettercela tutta per sorprenderci...


Ci sono poi da mettere in conto anche le esigenze legate alla formazione pastorale dei seminaristi. Normalmente, secondo una tradizione consolidata, è ai seminari diocesani che viene richiesto di occuparsi della formazione pastorale dei seminaristi, i quali di solito vengono inviati a due a due in comunità pastorali o parrocchie in cui pensiamo si possa avere un buon confronto con i presbiteri presenti e ci auguriamo si possa attuare un inserimento significativo ed efficace, che tenga presenti i diversi aspetti della formazione al presbiterato.
Inoltre vanno attentamente considerate anche le esigenze legate alla formazione sacerdotale di persone adulte (over 35) orientate al ministero ordinato, per le quali non è prevista alcuna possibilità di accesso al Regionale, mentre qui a Rimini già dal 2008 abbiamo progettato un percorso formativo vissuto in una comunità pastorale, in modo da offrire a questi "giovani-adulti" un itinerario che risulti più aderente alle esigenze pastorali.
Da ultimo sono da tenere presenti le questioni connesse con l'esperienza degli stages pastorali, ossia di quei periodi in cui un seminarista, vivendo generalmente in una parrocchia, è impegnato in un programma di lavoro, studio, attività pastorali e accompagnamento educativo, pensato su misura per lui, allo scopo di verificare e rafforzare gli aspetti in cui deve maturare.


Ora ci chiediamo: l'attuale struttura del seminario corrisponde alle esigenze formative dei giovani che intraprendono il cammino propedeutico? Come valorizzare meglio la formazione pastorale dei nostri seminaristi senza lasciarla alla improvvisazione o delegarla alle comunità parrocchiali? Come offrire agli aspiranti "giovani-adulti" un cammino formativo adeguato alle loro esigenze e corrispondente alle loro potenzialità? Come proporre stages pastorali commisurati alle effettive necessità dei seminaristi ai quali viene proposta questa opportunità?


Con questi interrogativi ci siamo misurati in sede di Consiglio presbiterale e siamo giunti alla conclusione che inserire la formazione all'interno di un determinato contesto pastorale – possibilità espressamente prevista dalla Ratio per la "Formazione dei presbiteri nella Chiesa italiana" (n. 47) – potrebbe offrire molti vantaggi, soprattutto oggi che la spiritualità di comunione e la capacità di collaborazione diventano criteri determinanti e imprescindibili per il discernimento vocazionale e la formazione ministeriale. Pertanto il Consiglio presbiterale si è orientato all'unanimità per un trasferimento della propedeutica in una parrocchia e, meglio ancora, in una comunità o unità pastorale. Quindi, avuto il parere positivo del Consiglio episcopale, il Vescovo ha determinato che tale comunità pastorale sia quella di san Giuliano Borgo e di santa Maria Maddalena alle Celle.
Il nuovo Rettore sarà don Paolo Donati, coadiuvato da don Cristian Squadrani come padre spirituale e da don Marcello Zammarchi come vicerettore. Questi confratelli saranno anche parroci in solido dell'unità pastorale suddetta.


Colgo l'occasione per un sincero e sentito grazie a don Andrea Turchini per il suo servizio decennale nel discernimento e nella formazione dei nostri seminaristi, un servizio fedele, appassionato, generoso, sempre infaticabile e assai fecondo. Nutro fondata fiducia che altrettanto farà don Paolo Donati, coadiuvato da don Cristian e don Marcello, e li accompagno con la più cordiale benedizione e la più fraterna vicinanza.
Resta ora una domanda: cosa implica per il nostro presbiterio una scelta come questa, attentamente ponderata e tanto rilevante? Ne parleremo al presbiterio del 20 maggio p.v. Ma intanto lasciamoci sfidare tutti – pastori, persone consacrate, ministri e operatori pastorali, comunità parrocchiali, membri di associazioni e movimenti – dalla grinta di papa Francesco:


"In molti luoghi scarseggiano le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Spesso questo è dovuto all'assenza nelle comunità di un fervore apostolico contagioso, per cui esse non entusiasmano e non suscitano attrattiva. Dove c'è vita, fervore, voglia di portare Cristo agli altri, sorgono vocazioni genuine. Persino in parrocchie dove i sacerdoti non sono molto impegnati e gioiosi, è la vita fraterna e fervorosa della comunità che risveglia il desiderio di consacrarsi interamente a Dio e all'evangelizzazione, soprattutto se tale vivace comunità prega insistentemente per le vocazioni e ha il coraggio di proporre ai suoi giovani un cammino di speciale consacrazione. D'altra parte, nonostante la scarsità di vocazioni, oggi abbiamo una più chiara coscienza della necessità di una migliore selezione dei candidati al sacerdozio. Non si possono riempire i seminari sulla base di qualunque tipo di motivazione, tanto meno se queste sono legate ad insicurezza affettiva, a ricerca di forme di potere, gloria umana o benessere economico" (EG, n. 107).


Vi saluto con grande affetto


+ Francesco Lambiasi

(Riccione) “Quest’anno la Giunta ha stabilito di ridimensionare tali risorse”, arriva l’ammissione da parte dell’amministrazione riccionese circa i tagli al fondo accessorio, in particolare quello di 80mila euro all’istruzione e al progetto sui beni naturali, ambientali e culturali, taglio denunciato dal Pd. L’amministrazione spiega anche, però, che “non c'è alcuna connessione tra il progetto stesso e il fondo di produttività. Questo progetto potrà trovare spazio nell'ambito dei progetti di miglioramento del Peg finanziati con le risorse della produttività collettiva”.
Risulta “fondamentale ridurre le risorse aggiuntive e seguire un criterio di equità riequilibrando le risorse tra i vari settori del Comune, distribuendole in base al merito a ai risultati concreti raggiunti”.
Da qui l’accordo decentrato sottoscritto tra il Comune e le organizzazioni sindacali nel 2013 sul compenso incentivante per il personale appartenente alle specifiche aree professionali dei servizi di pubblica istruzione. “E’interesse dell'amministrazione e delle organizzazioni sindacali delineare uno strumento per incentivare particolari modalità di gestione dei servizi della pubblica istruzione, che comportino il miglioramento dell'efficacia, dell'efficienza e della qualità dei servizi educativi”.

Martedì, 17 Maggio 2016 14:52

Elezioni, Gnassi su Ceis e anfiteatro

(Rimini) “Ai novelli Indiana Jones in salsa riminese, scopertisi archeologi per interesse elettorale, consiglio di fare una chiacchierata con il Soprintendente archeologo dell'Emilia Romagna Luigi Malnati per rendersi conto della complessità e della responsabilità di nuove campagne di scavi intorno all’anfiteatro". E’ la risposta del sindaco di Rimini Andrea Gnassi, ricandidato dal Pd alle elezioni amministrative del 5 giugno, alle parole dell’avversario Marzio Pecci, candidato dalla Lega Nord sull’eventualità di far traslocare il Ceis (questione annosa) per consentire la valorizzazione dell’anfiteatro romano, qualora vincesse le elezioni.
“E' chiaro - va avanti Gnassi - che un amministratore, anzi una persona che si riconosca nel valore della civiltà, operi per valorizzare insieme un bene storico e un patrimonio educativo che appartiene da 70 anni a Rimini, tenendo conto delle mille sfaccettature del problema. E' quello che sta facendo e che farà questa amministrazione comunale anche per anfiteatro e Ceis attraverso un progetto innovativo e solido finanziariamente.
Mai visto né sentito sinora candidati che propongano di 'deportare' nottetempo scuole”.

Martedì, 17 Maggio 2016 12:50

Bellariva, 17mila euro di multa a minimarket

(Rimini) Diciassettemila euro di multa per un minimarket di Bellariva. Il verbale lo hanno staccato ieri dal blocchetto gli agenti della polizia municipale di Rimini, durante un controllo scattato a seguito delle segnalazioni dei residenti che lamentavano la vendita di alcolici anche a giovani da parte dei titolari dell’esercizio.
Desolante il quadro emerso: dalla mancanza dei prezzi esposti, alla mancanza delle indicazioni sulla provenienza delle merci alimentari, alla mancata revisione dei mezzi antincendio fino a un abuso di natura edilizia. Ma la sanzione più grave è stata riscontrata in materia di privacy in quanto, pur essendo presente un sistema di videosorveglianza, la raccolta e la gestione dei dati personali non era assicurata in alcuna forma.
Dal Comune ricordano, inoltre, che dal 1 giugno 2016 entrerà in vigore l'ordinanza contingibile e urgente predisposta dal Comune di Rimini per contrastare l'abuso di alcol e il degrado urbano, vietando a tutti gli esercizi di vicinato del settore alimentare e misto ubicati nelle zone di maggior presenza turistica di conservare allo scopo di vendita bevande alcoliche di qualsiasi gradazione in qualunque sistema e apparecchio di refrigerazione e raffrescamento presso i locali e le aree esterne delle attività.

(Rimini) Lo sviluppo equilibrato del territorio, la tutela dell'ambiente, sono “valori irrinunciabili per una sinistra moderna, ma sono anche una condizione dello sviluppo, intendendo con ciò un'idea di sviluppo che ha superato definitivamente gli schemi della crescita quantitativa basati essenzialmente sul consumo del suolo”. Lo sostengono i candidati della lista Sinistra per Rimini, in coalizione con il Pd alle elezioni amministrative del 5 giugno a sostegno della ricandidatura di Andrea Gnassi, che ha tra i suoi cavalli di battaglia lo stop al consumo del suolo.
“Le decisioni che sono state prese per fermare la crescita edilizia, revocando anche previsioni contenute negli strumenti urbanistici hanno grande significato e nel contesto specifico di questa fase, sono in realtà un momento di regolazione di un mercato anche troppo saturo”, spiegano.
“Ma queste decisioni - continuano - hanno un valore che va oltre questo aspetto perchè l'idea, certamente non nuova, di riqualificare la città esistente, idea che la migliore cultura urbanistica propone da decenni, non potrà mai essere attuata se si continua lungo il solco dell'espansione edilizia, perchè inevitabilmente l'urbanizzazione dei nuovi insediamenti finirà per assorbire la gran parte delle risorse pubbliche disponibili, dopo aver calamitato il grosso delle risorse private”.
Dunque, nel campo urbanistico-edilizio “la priorità assoluta dev'essere data al recupero, al riuso del patrimonio esistente a cominciare dalle periferie e dalle parti della città maggiormente degradate”.