(Rimini) E’ iniziata questa mattina con le operazioni di apertura e dispiegamento, la campagna di rilievi e di indagini sull’antico sipario del teatro Galli, una preziosa tela ad opera di Francesco Coghetti che sarà oggetto di un attento lavoro di restauro per tornare a mostrarsi al pubblico all’interno del teatro polettiano attualmente in ricostruzione. Con l’apertura della tela avvenuta oggi nella sede comunale di via della Gazzella (a distanza di 21 anni dall’ultima apertura), si è dato il via ad una serie di analisi che consentano di definirne lo stato di conservazione: sulla scorta dei rilievi effettuati e dei dati emersi dalle indagini di laboratorio, in accordo con le competenti Soprintendenze, sarà poi essere elaborato un progetto di restauro con lo scopo di ricollocare la preziosa tela all’interno del teatro Galli

Venerdì, 29 Aprile 2016 13:58

Elezioni, Confcommercio smentisce Pecci

(Rimini) In merito alle notizie apparse sugli organi di stampa in data odierna, relativamente all’incontro avvenuto tra i vertici della Confcommercio provinciale e la coalizione guidata dal candidato sindaco di rimini Marzio Pecci, il presidente Indino si dichiara “stupefatto dalle dichiarazioni rilasciate dal signor Pecci in merito al nostro incontro. Ogni posizione espressa in quella sede, tanto da me quanto dai membri di giunta, è stata scientificamente travisata, manipolata e ricostruita ad arte. Non ci sto a queste strumentalizzazioni per fini politici ed elettorali, l’organizzazione che rappresento non ha bisogno di ‘portavoce’ per rapportarsi con l’amministrazione comunale. Le nostre posizioni su tanti dei temi trattati durante l’incontro sono bene note all’amministrazione comunale come all’opinione pubblica, ricordo a Marzio Pecci che abbiamo voce, gambe e mani per operare autonomamente, senza aver bisogno di nessuno. Il suo è un comportamento scorretto, anche e soprattutto perché le sue dichiarazioni non restituiscono la verità dei concetti espressi e delle posizioni emerse durante l’incontro, quanto invece una loro interessata – e non interessante - lettura”.

(Rimini) Il candidato Sindaco della Lega Nord, Marzio Pecci, insieme alla coalizione che lo sostiene, hanno incontrato la Giunta di Confcommercio Rimini. Dall’incontro sono emersi importanti spunti, presi chiaramente in considerazione dall’esponente del Carroccio per la stesura definitiva del suo programma elettorale. Nel corso del colloquio tra le parti il Presidente Gianni Indino ha dichiarato apertamente che nessun rappresentante dell’associazione ha dato la benché minima disponibilità ad entrare nella lista “Pizzolante/Gnassi”, smentendo le voci apparse sugli organi di stampa.
“Nell’incontro – spiega Marzio Pecci - sono emerse con forza tutte le difficoltà che la categoria sta attraversando; la maggioranza di queste sono imputabili all’amministrazione Gnassi soprattutto per quanto riguarda la sicurezza e l’abusivismo commerciale non solo ambulante, ma anche stanziale. L’immobilismo del Comune ha affossato ogni possibilità di ripresa e questo è un dato incontrovertibile e sotto gli occhi di tutti”. “Grave è il degrado con cui sono costrette a convivere le periferie ed in particolare Miramare – aggiunge il candidato Sindaco - e lo stesso Indino ha manifestato a nome della Confcommercio la contrarietà al Parco del Mare che ha definito il ‘Pacco del Mare’ dell'amministrazione Gnassi”.
L’attuale amministrazione non sembra aver dimenticato solo le periferie ma anche le esigenze del centro storico e dei commercianti che contribuiscono in maniera sostanziale a renderlo vivo e accogliente. “Il centro vive in un grave stato di crisi, così come confermato dai vertici dell’associazione – aggiunge il candidato del Carroccio - La grande distribuzione è un problema tangibile e la costruzione del Centro Commerciale Conad che sorgerà a breve nell’area ex Fiera potrebbe dare un colpo fatale alle piccole imprese che popolano ancora il centro cittadino, già falcidiato anche dalla crisi del turismo che ha portato nel giro di pochi anni alla cessazione di un grande numero di attività”.
Le opinioni di Marzio Pecci e Confcommercio convergono su diversi punti e tra tutti quello sull’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. E’ evidente la necessità di lavorare in questa direzione intervenendo anche sul delicatissimo momento del passaggio generazionale. Il candidato della coalizione di centro destra ha garantito il proprio impegno sulla sicurezza e contro l’abusivismo commerciale oltre all’incentivazione dell’autoimprenditorialità giovanile con la creazione di appositi incubatori di impresa e di un programma speciale di agevolazioni fiscali, finanziarie e di consulenza e assistenza tecnica. Conclude Pecci: “Questa è la strada giusta per la Rimini che vogliamo, una Rimini Nuova, una Rimini sicura, una Rimini bella”.

(Rimini) Il sindaco Andrea Gnassi e l’assessore alle Politiche dello Sport Gian Luca Brasini hanno incontrato questa mattina, nella residenza municipale, i rappresentanti di ‘Innovazione Calcio’, interessati a illustrare all’amministrazione comunale i progetti e le prospettive della proposta avanzata di acquisto delle quote di maggioranza della Rimini Calcio.
Gli imprenditori di ‘Innovazione Calcio’, la cui base è radicata in un gruppo industriale del Nord Italia, sembra milanese, hanno ribadito l’interesse ad investire da subito nella società biancorossa, attraverso un serio e non estemporaneo progetto sportivo che, per essere ancora più solido e radicato, dovrà vedere anche in prospettiva il coinvolgimento dell’imprenditoria riminese.
Il sindaco Gnassi e l’assessore Brasini hanno rimarcato “l’importanza della Rimini Calcio nella storia, nel presente e nel futuro del territorio; proprio per questo viene considerata necessaria una gestione che abbia una bussola anche e soprattutto nella pianificazione a medio e lungo periodo. L’amministrazione comunale di Rimini farà la propria parte per garantire la continuità dei colori biancorossi, tenendo in debita considerazione il fattore ‘tempo’. L’auspicio è che la proposta di ‘Innovazione Calcio’, sottoposta all’attuale gestione della Rimini Calcio, possa portare al salvataggio della società, senza alcuna traumatica interruzione dell’attività sportiva”.

Venerdì, 29 Aprile 2016 09:51

29 aprile 2016

Pantani, indagherà il Parlamento | Maestra agli arresti, 5 famiglie dall’avvocato | Telecamere nei bus

(Misano) Da muratore a rapinatore di banche. L'uomo, 38 anni, di Misano Adriatico, incensurato, perso un lavoro ne ha presto trovato un altro ed ora è accusato di aver rapinato il 13 gennaio scorso la filiale di Gabicce della Cassa di risparmio di Ravenna (pari a 4mila euro il bottino) e il 14 marzo la filiale di Gradara della Bcc (9mila euro). Identica la modalità. L'arrestato era in precedenza entrato come un qualunque cliente, per studiare il luogo (numero di impiegati, casse, vie di fuga)
I carabinieri lo hanno rintracciato grazie a una targa visibile nei filmati della videosorveglianza. La macchina era intestata a un suo familiare, ignaro dell’utilizzo che ne facesse. Nel corso della perquisizione, i carabinieri hanno anche trovato i giubbotti e le scarpe usate per rapine e sopralluoghi. A tradire l'uomo, anche una tipica espressione locale pronunciata durante le rapine: “vengo oltre”.
Arrestato, il raèinatore ha ammesso tutto e ora si trova ai domiciliari. Nessuna traccia dei 13mila euro rubati. L'arrestato sostiene di averli usati tutti per pagare dei debiti.

(Rimini) Dimissioni irrevocabili dalla presidenza di Confindustria Forlì-Cesena per Vincenzo Colonna.
E' quanto si legge in una nota secondo cui alla base della scelta delle dimissioni, rassegnate ieri sera, "c'è il voto contrario espresso dal Consiglio Direttivo dell'Associazione sul documento programmatico al progetto di fusione nell'unico soggetto Confindustria Romagna". La presidenza di Colonna era iniziata nel settembre 2013. Nel suo triennio a capo di Confindustria Forlì-Cesena Colonna, tra le altre cose, "ha riacceso il dialogo e il confronto con Confindustria Ravenna e Unindustria Rimini, ragionando sulla possibilità di fusione nell'unica Confindustria Romagna". E proprio "su Confindustria Romagna, però, si è via via delineata una frattura tra il Presidente e il Consiglio Direttivo. Frattura che si è poi palesata nei voti negativi espressi nella seduta consiliare del 15 aprile". In attesa della nomina di un nuovo presidente la reggenza di Confindustria Forlì-Cesena sarà nelle mani di un vice presidente (Ansa).

(Rimini) Si terrà venerdì alle 21, presso la parrocchia San Paterniano di Villa Verucchio, la tradizionale veglia in occasione del 1 maggio, festa del lavoro e memoria liturgica di San Giuseppe lavoratore. La veglia dal titolo ‘Giovani, lavoro e fonte di vita’ sarà presieduta dal vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, ed è organizzata dall’Ufficio di pastorale sociale, diretto da don Antonio Moro.
Si tratta di un momento di preghiera itinerante. Vale a dire che ogni anno è ospitata in un luogo significativo della Diocesi, in particolare dove vi è presenza di realtà lavorative significative (per esempio Villa Verucchio, San Giovanni in Marignano, Cristo Re a Rimini per la presenza sul suo territorio delle Officine di Trenitalia, Villaggio I Maggio etc, Colonnella).
La scelta del luogo quest’anno è dovuta quindi alla presenza di numerose aziende (tra le quali Scm) e di tanti giovani, spiegano dalla Diocesi.
Durante la serata sarà ospitata la testimonianza di tre giovani che che si stanno costruendo una propria vita e che nel lavoro trovano un tassello fondamentale. Michele, ventenne, impegnato nella Gioc e nel lavoro; Bleir, un giovane albanese che si sta inserendo grazie all’associazione Agevolando; e Filippo, della Papa Giovanni XXIII, che lavora attento all’inserimento di persone normalmente “scartate”.
La serata sarà all’insegna delle parole di papa Francesco: “Il valore primario del lavoro è il bene della persona umana, perché la realizza come tale, con le sue attitudini e le sue capacità intellettive, creative e manuali. Da qui deriva che il lavoro non ha soltanto una finalità economica e di profitto, ma soprattutto una finalità che interessa l’uomo e la sua dignità”.

(Rimini) Secondo le stime macroeconomiche più recenti, in provincia di Rimini non c’è stato nel 2015 il passaggio al segno più per l’andamento del valore aggiunto. Secondo i dati dell’osservatorio sull’economia e il lavoro della Cgil, mentre l’Italia e l’Emilia-Romagna hanno registrato una crescita, rispettivamente dello 0,8% e dell’1%, a Rimini c’è stato ancora un arretramento dello 0,5%. Le prospettive per l’anno in corso e per il prossimo biennio si allineano invece a quelle nazionali e prevedono una crescita moderata dell’1,4% annuo.


Gli indicatori congiunturali invece sono tornati in terreno positivo già nel corso del 2015. Il settore industriale ha visto crescere sia gli ordini che la produzione e il fatturato, dopo diversi anni consecutivi di riduzione. È però diminuito ancora il numero delle imprese attive, a testimoniare che continua il processo di consolidamento e ristrutturazione del settore.
Anche le esportazioni hanno subito una nuova battuta d’arresto lo scorso anno, con una performance deludente soprattutto se comparata con quella regionale (-0,5% contro +4,4%) e nazionale. Hanno pesato la crisi russa e il rallentamento di alcuni mercati dell’Unione Europea. D’altronde a Rimini il settore manifatturiero ha un incidenza minore rispetto alla media regionale e anche la propensione all’export è sostanzialmente la metà. Le esportazioni riminesi sono concentrate dal punto di vista merceologico (più della metà riguarda abbigliamento e macchinari) e quindi più esposte agli andamenti settoriali.
Per le costruzioni è stato un anno in chiaroscuro: alle variazioni ampiamente positive di produzione e fatturato delle imprese si è contrapposto un vero e proprio crollo dell’occupazione (-31%) che tocca i minimi di sempre.


È il terziario il settore preponderante nell’economia della provincia, contando sui ¾ del valore aggiunto e degli occupati e il 70% delle imprese attive, soprattutto per il peso del turismo e delle attività ad esso connesso. In questo ambito si è registrata una leggera crescita del numero delle imprese attive (+0,3%), ma soprattutto è aumentata l’occupazione (7%). Il 2015 d’altronde è stato un anno buono per il turismo che ha fatto registrare una crescita sia degli arrivi (+4,3%) che delle presenze (1,7%). Il turismo riminese è però ancora troppo legato al mercato nazionale: gli italiani rappresentano l’80% dei turisti, e solo 1 su 5 quindi viene dall’estero. Ci sono però positivi segnali di tenuta e di crescita rispetto ai principali mercati europei, ma ha pesato anche nel turismo ha pesato la crisi russa. I turisti dalla Russia, che nel 2014 aveva rappresentato il primo paese di provenienza degli stranieri, si sono dimezzati nel 2015, affossando anche le statistiche su arrivi e presenze dall’estero. Il turismo riminese quindi sembra subire sia in positivo sia in negativo i riflessi della situazione geopolitica mondiale e del mediterraneo.


Nel complesso la dinamica del mercato del lavoro è stata positiva, almeno stando agli indicatori classici: è leggermente risalito il tasso di attività, è cresciuto il tasso di occupazione al 62,9% (ma resta il più basso tra le province della regione) mentre è diminuito il tasso di disoccupazione attestandosi al 9,5%.


In questo quadro ci sono comunque segnali preoccupanti provenienti da alcuni comparti: il crollo dell’occupazione nell’edilizia (-31%), che riflette con ritardo le difficoltà che il settore ha vissuto negli ultimi anni, ma anche l’esplosione delle richieste di cassa integrazione straordinaria nell’industria dell’abbigliamento (+293%), che non lascia tranquilli per il futuro.
Il mercato del lavoro riminese però, anche come conseguenza della specializzazione del sistema produttivo, mostra diversi elementi di fragilità e vulnerabilità maggiori rispetto alla media regionale.


Innanzitutto c’è una forte stagionalità dell’impiego legato al turismo (il 70% delle strutture ricettive sono aperte su base stagionale) e quindi maggiore discontinuità del lavoro. Più della metà dei lavoratori dipendenti del turismo hanno un contratto stagionale. Anche come conseguenza di ciò, tra i lavoratori dipendenti, a Rimini solamente il 71% ha un contratto a tempo indeterminato contro l’86% della media regionale; nel turismo (alberghi e ristoranti) la quota non supera il 26%.


In secondo luogo c’è un maggior ricorso al lavoro part time che riguarda il 30% degli oltre 73 mila lavoratori dipendenti della provincia. Questi elementi vanno sempre tenuti in considerazione in quanto l’aumento del tasso di occupazione, soprattutto in periodi di debole congiuntura economica, può derivare semplicemente dalla riduzione dell’intensità di lavoro degli occupati (meno giornate lavorate nel corso dell’anno, riduzione dell’orario di lavoro, ricorso alla cassa integrazione guadagni) piuttosto che da un’espansione del mercato. Diversi elementi e indicatori ci fanno dire che questo fenomeno può essere più diffuso a Rimini che in altre province.
Sulla base di un calcolo che l’Ires propone da diversi anni, se l’intensità di lavoro fosse rimasta la stessa degli anni immediatamente precedenti alla crisi, oggi si registrerebbero fino a 14.000 occupati in meno rispetto a quelli rilevati dalle statistiche ufficiali, facendo quindi raddoppiare il tasso di disoccupazione.


Il 2015 è stato anche un anno di importanti riforme del mercato del lavoro, che hanno avuto un impatto anche nella nostra provincia. Si registrano però due fenomeni assolutamente divergenti.
Da un lato, se guardiamo ai dati del Sistema informativo lavoro della Regione, osserviamo un aumento dei nuovi contratti a tempo indeterminato avviati nel corso dell’anno. In percentuale sul totale arrivano al 10% il doppio rispetto al 2014 e un 40% rispetto alla media degli anni precedenti. Si tratta quindi di una decisa inversione di tendenza, confermata e rafforzata anche dall’aumento delle trasformazioni di contratto da tempo determinato a tempo indeterminato.


Sul versante opposto però è esploso, a Rimini come nel resto d’Italia, il ricorso al lavoro accessorio retribuito attraverso i buoni lavoro (i cosiddetti voucher). Secondo alcuni dati di stampa, Rimini è la terza provincia della regione per utilizzo del lavoro accessorio, con oltre 1,5 milioni di voucher venduti nell’ultimo anno (numero raddoppiato rispetto all’anno precedente).
Tirando le fila, si scorge a Rimini una ripresa ancora fragile e soprattutto più lenta e più incerta rispetto alle previsioni. Quello che appare evidente è che la crescita prospettata, anche per i prossimi anni, è del tutto insufficiente a recuperare nel breve e nel medio termine il terreno perduto negli anni della doppia recessione e a riassorbire le perdite di occupazione e di potere d’acquisto subite delle famiglie riminesi.

(Rimini) L’assemblea dei soci di Hera ha approvato i bilanci economico e di sostenibilità del 2015, stabilendo la distribuzione del dividendo a 9 centesimi per azione.
In particolare, l’esercizio 2015 si è chiuso con risultati economici positivi e con tutti i principali valori in crescita grazie al solido modello di business e a una buona gestione operativa, finanziaria e fiscale: ricavi per 4.487,0 milioni di euro (+7,1% rispetto all’esercizio precedente), margine operativo lordo a 884,4 milioni di euro (+1,9%) e un utile netto per gli Azionisti a 180,5 milioni (+9,5%).
Lo stacco della cedola avverrà il 20 giugno 2016, con pagamento a partire dal 22 giugno 2016. Il dividendo erogato, in base alla quotazione del titolo Hera al 31/12/2015, corrisponde a un rendimento annuo di circa il 3,7%.
Nella seduta straordinaria l’Assemblea ha approvato la modifica dell’articolo 4 dello Statuto, che consiste nell’esplicitazione nell’oggetto sociale di Hera S.p.A. della facoltà di svolgere attività di gestione e/o fornitura di servizi energetici integrati.
Si tratta di attività già esercitate dalla Società ma che occorre precisare nello Statuto ai fini dell’ottenimento da parte di Hera S.p.A. della certificazione ai sensi delle norme UNI CEI 11352. Questo perché il D.Lgs 102/14, che ha dato attuazione alla direttiva 2012/27/UE, richiede alle imprese, a decorrere da luglio 2016, di ottenere tale certificazione per essere abilitate allo svolgimento di alcune attività nel campo della promozione dell’efficienza energetica, quali la diagnosi energetica e la presentazione dei progetti per l’ottenimento dei certificati bianchi.
L’Assemblea, oltre alla relazione sul governo societario e sulla politica di remunerazione, ha infine approvato il rinnovo dell’autorizzazione al CdA all’acquisto di azioni proprie (e le modalità di disposizione delle medesime), per un controvalore fino a 180 milioni di euro per 18 mesi. L’autorizzazione è stata richiesta per perseguire le finalità consentite dalla normativa e dalle prassi di mercato ammesse, fra cui le opportunità di investimento che implichino l’utilizzo di azioni proprie per aumentare la creazione di valore ed eventuali acquisizioni di partecipazioni che prevedano anche scambi azionari.