Ristori, si allarga la platea dei destinatari. Confcommercio approva
(Rimini) La Regione Emilia Romagna ha stanziato oltre 13 milioni di euro per l’erogazione di ristori ad alcune categorie di attività soggette a restrizioni in relazione all’emergenza da COVID-19 e ora, con l’uscita del bando da parte di Unioncamere, tante categorie economiche colpite dalle restrizioni a causa della pandemia possono usufruirne. Domande al via il 12 maggio, con termine al 4 giugno.
Possono beneficiare del contributo gestori di discoteche e sale da ballo, imprese che esercitano l’attività di commercio su area pubblica nelle fiere e ristorazione ambulante, imprese che esercitano l’attività di spettacolo viaggiante, imprese che esercitano l’attività di gelateria, pasticceria e altre attività da asporto e ristorazione, gestori di palestre, imprese del settore cinematografico e culturali.
“Queste sono le notizie che mi piacerebbe sempre dare – sottolinea il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino -. I tempi sono stati un po’ lunghi, ma alla fine ce l’abbiamo fatta! Oggi è stato pubblicato il bando per potere ottenere i ristori a favore di alcune categorie che erano rimaste indietro e ne sono particolarmente soddisfatto. Da mercoledì prossimo si potranno richiedere inoltrando apposite domande. Confcommercio è a disposizione per informazioni e per il disbrigo delle pratiche. Inoltre, in qualità di presidente regionale del SILB, il sindacato dei locali da ballo, non posso che ringraziare nuovamente il presidente Bonaccini e l’assessore al Turismo, Corsini per la grande attenzione e la disponibilità che hanno sempre avuto nei confronti di questo comparto: ricordo che questi sono tra i ristori più alti per la categoria messi a disposizione a livello regionale in tutta Italia. Questo provvedimento è il frutto della grande collaborazione tra il Silb-Confcommercio e la Regione e si inserisce in un percorso di valorizzazione dell’intrattenimento, anche in chiave turistica, reso più difficile dalla pandemia, ma che non si è certo interrotto. Sono convinto che al momento opportuno l’Emilia Romagna si schiererà al nostro fianco affinché si permettano riaperture in sicurezza sempre più importanti e con orari che permettano di vivere il territorio e la vacanza anche nelle ore notturne cancellando questo odioso coprifuoco”.
La Cooperativa Cento Fiori compie 40 anni
(Rimini) Sette maggio 1981, diciannove persone si riuniscono nello studio del notaio Enrico Franciosi per fondare quello che doveva essere un nuovo tassello nella lotta all'eroina che stava dilagando in città: la Cooperativa Cento Fiori. Con un capitale di appena 100 mila lire, la sede in via Cavalieri, la cooperativa nasce come costola operativa del Centro Tutela Salute Tossicodipendenti, nel disegno del collettivo che gravita intorno al CTST di completare un Modello Rimini nella lotta alla droga. Un modello che, pur con qualche variante che il tempo inevitabilmente ha portato, continua a vivere nell'attuale Cooperativa Sociale Cento Fiori, sempre riminese nel cuore pulsante, ma con l'orizzonte di aiutare chi è dipendente da qualunque parte d'Italia provenga.
Collettivo, una parola che porta con sé il sapore della politica, del lavoro e della prassi di quegli anni. Anni dove le ideologie mobilitano le masse, terreni umani dove si possono piantare grandi idee ma anche grandi disastri. E' il caso dell'eroina, che dalla fine degli anni '70 dilaga in tutti i quartieri riminesi, così come in tutte le città italiane, senza tanti riguardi per ceto e professioni. Intorno ai medici e operatori del Ctst (prima ancora si chiamava Centro Medico di Assistenza Sociale Cmas, ora SerT, Servizio Tossicodipendenza o SerDP, Servizio Dipendenze Patologiche) si riuniscono familiari, consumatori di droga, volontari che cercano insieme un metodo per combattere il fenomeno che avvelena la città. E' una fase pionieristica per tutti. Al Cmas distribuiscono il metadone in sciroppo, per contrastare sia l'eroina sia il gusto del buco, coinvolgono i tossicodipendenti in assemblee, stampano giornali per sensibilizzare la città alla lotta all'eroina, le famiglie ospitano nelle case amici caduti nella spirale della dipendenza. Il collettivo che si raduna nel Cmas, giorno dopo giorno sperimenta e discute un modello che vede il lavoro come argine alla droga e una forma di riscatto nell'immediato. E per il futuro vagheggia il completamento in una comunità terapeutica, che faccia da cesura con i richiami delle piazza e dell'eroina che vi circola.
L'idea della cooperativa prende corpo. E così alcune persone di quel collettivo, William Raffaeli,che sarà il primo presidente, Sergio Semprini Cesari, Ida Branducci, Mario Minadeo, Dino Balleroni, Rita Tortora, Giuseppe Avarino, Lanfranco Bezzi, Vittorio Buldrini, Lilo Nilo Puccioni, Trine Line Larsen, Roberta Giungi, Gilberto Filippi, Emanuele Zabaglio, Roberto Filippi, Giorgio Micconi, Maurizio Bullini, Claudio Mercatelli, Anna Ardini, si presentano nello studio del notaio Franciosi. I diciannove rappresentano solo una parte del collettivo che ruota intorno al Cmas, che comprende Leonardo Montecchi, Massimo Ferrari e altri medici e operatori.
La cooperativa è una buona idea ma ha bisogno di un catalizzatore che sappia darle forma, anche perché il lavoro del Cmas e ospedaliero di medici e operatori assorbe energie: occorrono altre figure per ampliare l'opera. C'è un volontario che frequenta il centro, un uomo impegnato nel sindacato e nel sociale, che ospita un amico in difficoltà con la droga e per questo viene a chiedere consigli e suggerimenti a medici e operatori. Sarà lui a dare corpo all'idea, strutturerà la cooperativa in forma agricola (coltivando terreni nell'aria Ghigi) e con laboratori di stampa serigrafica e di artigianato, e, infine, creerà la Comunità Terapeutica di Vallecchio, completando il Modello Rimini di lotta alla droga: Werther Mussoni.
La Cento Fiori anno dopo anno si consolida. Nel febbraio del 1983 un prefabbricato che ospitava terremotati, viene smontato in Friuli e montato a Vallecchio: è l'embrione della Comunità Terapeutica, dove già si coltivano i campi del podere Fantini e si allevano due mucche, Punto e Virgola. Sono sette i primi ospiti, tutti riminesi. E i primi sette operatori, psicologi ed educatori che lavorano con Mussoni sono stati anche fattori, muratori, elettricisti, contadini, giardinieri. Se la si guarda con gli occhi di oggi, era un'epoca pionieristica, si potrebbe dire, senza paura di essere retorici.
Da allora, la stalla è diventata una Scuderia Cento Fiori, e accanto è nato il Canile di Vallecchio e un ambulatorio veterinario, con la cooperativa che gestisce anche il Canile comunale di Rimini Stefano Cerni e un servizio di recupero di animali domestici da compagnia per conto di numerosi comuni della provincia riminese. La Comunità Terapeutica si è allargata, ora ospita 22 pazienti e un decennio fa, sotto la presidenza di Monica Ciavatta (succeduta a Werther Mussoni) e la direzione di Alfio Fiori è diventata di proprietà della Cooperativa. Per gemmazione, all'inizio del nuovo millennio, è nato un Centro Osservazione e Diagnosi, sempre a Vallecchio, con pazienti da tutta Italia, mentre pochi anni dopo la Cento Fiori ha acquisito un altro Centro Osservazione e Diagnosi, L'Airone, ad Argenta, Ferrara. Completano i servizi sociosanitari di lotta alle dipendenze il Centro Diurno di Rimini e due gruppi appartamento, che accompagnano i pazienti nel loro reinserimento nella vita di tutti i giorni. Mentre da dieci anni il patrimonio di esperienza nell'accoglienza delle persone è stato impiegato anche nel supporto ai richiedenti asilo.
Sono cambiate le metodologie di riabilitazione dalle dipendenze patologiche, ma due aspetti restano importanti. Uno è la natura, con le crociere terapeutiche in barca a vela o la gestione del lago Arcobaleno, a Riccione. L'altro aspetto fondamentale per la terapia è il lavoro. Per questo la Cento Fiori continua ad avere servizi che coinvolgono pazienti e nello stesso tempo inseriscono persone svantaggiate o diversamente abili. In questo senso La Serra Cento Fiori da vent'anni è una attività importante, che ora risiede nel vivaio ai bordi del parco XXV aprile. O la tipografia digitale Rimini Stampa, erede dei primi laboratori serigrafici, situata al piano terra della sede legale e amministrativa di via Portogallo 10 a Rimini.
Oggi la Cooperativa Sociale Cento Fiori festeggia i suoi quarant'anni con Cristian Tamagnini, da tre anni presidente, Gabriella Maggioli vicepresidente, Giovanni Benaglia come direttore, 100 soci di cui 41 lavoratori, 43 sovventori (31 persone fisiche le altre giuridiche), 16 volontari e contando 74 dipendenti. Festeggia 40 anni cercando di coniugare il patrimonio storico e culturale dell'azienda sociale con le sfide del mercato. Il quarantesimo anniversario sarà scandito da diverse iniziative, alcune di documentazione del percorso fatto, come un libro che raccoglie le testimonianze dei protagonisti di questi otto lustri. Dall'altra alcuni eventi pubblici di riflessione sui temi delle dipendenze patologiche e sui valori che in questi 40 anni hanno accompagnato l'evolversi della Cento Fiori. E che la porteranno nel futuro.
Aggiornamento coronavirus: 49 positivi, 1 decesso 164 guariti
(Rimini) Sono 49 i nuovi positivi tracciati oggi in provincia di Rimini, i tratta di 25 pazienti di sesso maschile e 24 pazienti di sesso femminile; 24 asintomatici e 25 sintomatici. E nel dettaglio: 16 per sintomi; 28 per contact tracing, la maggior parte familiari e già in isolamento al momento della diagnosi; 2 test per categoria; 3 test per rientro dall’estero. Si possono stimare in circa 164 le guarigioni. Oggi è stato comunicato il decesso di una donna di 91 anni di Rimini.
Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 374.498 casi di positività, 871 in più rispetto a ieri, su un totale di 29.543 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 2,9%.
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, in maggioranza già immunizzati, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dai 65 anni in su, mentre da ieri sono aperte le prenotazioni anche per i 60-64enni, con le somministrazioni già iniziate.
Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quante sono le seconde dosi somministrate.
Tutte le informazioni sulla campagna vaccinale: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/.
Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 1.855.192 dosi; sul totale, 629.319 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 331 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 293 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 471 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 38,3 anni.
Sui 331 asintomatici, 245 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 38 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 4 con gli screening sierologici, 9 tramite i test pre-ricovero. Per 35 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 197 nuovi casi e Modena (174); poi Parma (109) e Reggio Emilia (103), quindi Forlì (69), Ravenna (58), Rimini (49) e Ferrara (45). Seguono Cesena, con 36 nuovi casi, Piacenza (22) e infine il Circondario Imolese (9).
Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 15.537 tamponi molecolari, per un totale di 4.503.688. A questi si aggiungono anche 14.006 tamponi rapidi.
Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 729 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 321.870.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 39.636 (+126 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 38.025 (+185), il 95,9% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 16 nuovi decessi: 2 a Piacenza (entrambe donne, di 83 e 92 anni), 1 a Parma (un uomo di 73 anni); 4 nella provincia di Reggio Emilia (2 donne, di 70 e 74 anni, e 2 uomini, di 62 e 64 anni); 1 a Modena (un uomo di 76 anni); 2 a Bologna (una donna di 59 anni e un uomo di 90); 1 a Ravenna (una donna di 87 anni); 4 in provincia di Forlì-Cesena (2 donne, di 91 e 94 anni, e 2 uomini, di 71 e 72 anni); 1 a Rimini (una donna di 91 anni). Nessun decesso nella provincia di Ferrara.
In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 12.992.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 195 (-9 rispetto a ieri), 1.416 quelli negli altri reparti Covid (-50).
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 10 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 14 a Parma (-1), 23 a Reggio Emilia (-1), 29 a Modena (+1), 55 a Bologna (-5), 8 a Imola (numero invariato rispetto a ieri), 19 a Ferrara (-1), 13 a Ravenna (invariato), 5 a Forlì (-1), 5 a Cesena (invariato) e 14 a Rimini (-2).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 23.183 a Piacenza (+22 rispetto a ieri, di cui 11 sintomatici), 26.756 a Parma (+109, di cui 52 sintomatici), 45.469 a Reggio Emilia (+103, di cui 69 sintomatici), 63.800 a Modena (+174, di cui 120 sintomatici), 80.006 a Bologna (+197, di cui 143 sintomatici), 12.390 casi a Imola (+9, di cui 2 sintomatici), 22.794 a Ferrara (+45, di cui 9 sintomatici), 29.639 a Ravenna (+58, di cui 31 sintomatici), 16.324 a Forlì (+69, di cui 47 sintomatici), 18.863 a Cesena (+36, di cui 31 sintomatici) e 35.274 a Rimini (+49, di cui 25 sintomatici).
Vigili del fuoco, i sindacati: chiudere sede Cattolica
(Rimini) Danni i sindacati segnalano la situazione di disagio della ceserma di Cattoica, "derivante dalle cattive ed inadatte condizioni" e "dai troppi ritardi nell'avvio della costruzione di una nuova struttura". Già la la settimana scorsa, è stato proclamato lo stato di agitazione da parte delle organizzazioni sindacali Cgil,Cisl,Confsal e Usb. "Ora è la volta dell’impianto termico del Distaccamento che da mercoledì 28 Aprile ha cessato di funzionare, con gravi ripercussioni sui lavoratori, che non possono utilizzare le docce, né alla fine del proprio turno di servizio né a seguito, come spesso è necessario, di interventi di particolare difficoltà".
Il Comando Provinciale, da Rimini, riferisce che "per la risoluzione del guasto saranno necessari diversi giorni, durante i quali al personale è stato proposto di utilizzare i servizi della sede di Rimini.
soluzione, questa, ritenuta assolutamente non accettabile dalle organizzazioni sindacali. Torniamo pertanto a ribadire che, a fronte della mancanza di interventi e delle aumentate criticità presenti nel Distaccamento di Cattolica e anche alla luce delle recenti normative di contrasto al Covid-19 che dovrebbero limitare l'eccessiva promiscuità all'interno dell'unica stanza che funge da sala mensa, sala istruzione e sala operativa, non resta altro che la chiusura sino al ripristino di condizioni lavorative dignitose in una struttura idonea. Prosegue pertanto lo stato di agitazione provinciale per chiedere l’immediata applicazione della normativa vigente".
7 maggio
Vaccini in spiaggia? | Gnassi verifica la maggioranza | Coriano dedica a Bertaccini la casa della salute
Gnassi a caccia di turisti statunitensi
(Rimini) Il Sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, ha incontrato ieri in videoconferenza il Console Generale presso il Consolato Generale degli Stati Uniti d'America a Firenze, Ragini Gupta. Oggetto del colloquio l'invito che il sindaco ha rivolto al rappresentante statunitense, la cui giurisdizione diplomatica comprende anche Rimini, a visitare la città, oggetto di interventi sul versante ambientale e culturale che la rendono meta privilegiata anche per il turismo americano.
Nell'illustrazione della rigenerazione urbana in corso a Rimini, il sindaco Gnassi ha messo in evidenza come "Venezia è bellissima, Roma unica, Firenze meravigliosa ma a Rimini si respira l'anima del nostro Paese, è una piccola città del sogno". In questo senso il nuovo Museo Fellini, il Part, la rigenerazione della marina con il Parco del Mare configurano Rimini come "una destinazione turistica molto interessante per il mercato statunitense- ha continuato il sindaco-. Abbiamo borghi e castelli nell'entroterra, paesaggi e un patrimonio storico artistico straordinario che rendono la nostra offerta strategica per i flussi internazionali. La bellezza del nostro territorio, il cambiamento della nostra città è il contributo che diamo a tutto il mondo". Per questo Andrea Gnassi ha invitato il Console Ragini Gupta a una visita a Rimini. Una visita che, ha promesso il Console, "presto verrà programmata perché Rimini rappresenta il meglio dell'Italia. Sarò presto da voi".
Ultra sessantenni: corsa al vaccino
(Rimini) Corsa al vaccino anche per i 60-64 anni, quindi i nati dal 1957 al 1961 compresi: in poche ore dal via alle prenotazioni per questa fascia d’età, alle ore 11 sono già quasi 50mila (49.794) gli emiliano-romagnoli che hanno preso appuntamento, con le prime somministrazioni partite in alcune Aziende sanitarie oggi stesso. E’ il caso di Bologna, dove in giornata saranno effettuati 750 vaccini, della Romagna - in tutti i centri di Ravenna, Rimini e in fiera a Forlì e Cesena - e di Ferrara, dove le somministrazioni saranno svolte in Fiera a riempimento di spazi liberati per poi proseguire da domani su tutta la provincia - mentre partiranno sul resto del territorio nei prossimi giorni.
Un quinto, quindi, del target complessivo - di 250mila persone - ha già fissato luogo, data e ora della vaccinazione, utilizzando i tanti canali a disposizione, dagli sportelli Cup alle farmacie che effettuano servizio Cup, dal Fascicolo Sanitario Elettronico all’App ER Salute, dal CupWeb al telefono (le precedenti rilevazioni nelle giornate di avvio per i 65-69 enni e i 70-74enni erano state registrate alle 12). Le prenotazioni proseguono naturalmente per l’intera giornata, per poi rimanere aperte come per tutte le altre classi di età. E anche in questo caso il sistema per prenotare il vaccino ha retto bene la grande quantità di richieste, ad ora non si segnalano problemi.
E da domani le Aziende sanitarie inizieranno a contattare un’altra fascia di cittadini - indicata come prioritaria nel Piano nazionale - per i quali si sono aperte le agende e si avvieranno già nei prossimi giorni le vaccinazioni: quella identificata con categoria 4, a cui appartengono “le persone con comorbidità di età inferiore ai 60 anni, senza quella connotazione di gravità riportata per i soggetti estremamente vulnerabili”, circa 120mila in regione. In questa fase le vaccinazioni interessano chi ha un’età compresa tra i 51 e i 59 anni (anni di nascita dal 1962 al 1970) e i diretti interessati non devono prenotarsi, perché vengono appunto contattati direttamente dalle Aziende sanitarie di appartenenza. Così come proprio in questi giorni riprendono le prenotazioni per il personale scolastico e universitario, dopo il via libera di ieri della Struttura commissariale nazionale.
Delle 49.794 mila prenotazioni effettuate nella platea 60-64 anni, 2.612 sono state a Piacenza, 5.113 a Parma, 2.367 a Reggio Emilia, 3.445 a Modena, 15.977 a Bologna, 2.498 a Imola, 3.740 a Ferrara e 14.042 nelle province di competenza dell’Ausl della Romagna, cioè Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini (Forlì 2.393, Cesena 2.748; Ravenna 5.496; Rimini 3.405)
“Un’altra conferma di quanto i cittadini tengano al vaccino, e appena possibile ‘corrano’ a prenotarlo- afferma l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Come sempre avviene, gli emiliano-romagnoli sfruttano già le primissime ore di apertura delle agende, dimostrando di volersi vaccinare il prima possibile. Il nostro sistema non solo sa tenere il passo previsto dal Piano nazionale, ma è pronto ad accelerare in ogni momento, come abbiamo fatto in questo caso, in presenza delle necessarie quantità di dosi”.
Renzi: l'amministrazione poco sensibile al restauro del sipario del Galli
(Rimini) "L’Amministrazione Comunale spende 12 milioni di euro per il Museo Fellini ma non trova 320.000 euro per il restauro del sipario storico del Teatro". A Non gradire il gesto è Gioenzo Renzi, capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio comunale a Rimini. Nella Commissione Bilancio di martedì scorso, fra le “collaborazioni autonome programmate per l’anno 2021”, Renzi ha chiesto informazioni sul restauro del Sipario storico del Teatro Galli-Progetto Art Bonus, spesa prevista 320.000 euro. "Significa che, per il restauro del Sipario ottocentesco e originario del Teatro, l’Amministrazione Comunale aspetta di reperire i finanziamenti privati dai cittadini. Mentre spende 12 milioni di euro di finanziamenti statali per il Museo Fellini, di cui 6.360.000 euro allestimenti e installazioni, 900.000 euro giardino del Castello, 665.000 euro accesso a Castel Sismondo, 1.075.000 euro connessioni urbane, 3.000.000 euro piazza Malatesta", attacca Renzi.
Ad "oltre due anni" dall’inaugurazione del Teatro, avvenuta il 28 ottobre 2018, "a tutt’oggi non è ancora stato avviato il restauro dello storico Sipario del Teatro raffigurante “Cesare al passaggio del Rubicone”, (tempera su tela di metri 17,70x11,30), opera di Francesco Coghetti (Bergamo 1802-Roma 1875), il pittore all’epoca più noto a Roma, chiamato dal Poletti a Rimini per dipingere il tema scelto del sipario. E’un’opera di alto valore artistico e spettacolare:“è notte, Cesare a cavallo, si appresta a dare il comando alle sue truppe di attraversare il Rubicone, entrando così in territorio romano alla testa di un esercito di armati. In cielo appare luminosa la dea Roma, che ricorda al condottiero la gravità del gesto e investe della sua luce uomini e cavalli che rimangono sorpresi e spaventati. Ma Cesare, saldo in sella al suo destriero impennato, è fermo nel suo proposito”.
Tra i sipari storici, "quello del Teatro di Rimini, è uno dei più pregiati e preziosi, era ammirato dal pubblico in sala fino all’ultimo istante prima dell’opera. Già il 2 dicembre 1937 il Consiglio Comunale di Rimini deliberò Il primo restauro del sipario del Teatro Comunale Vittorio Emanuele II, “dato lo scrostamento, sempre più vasto e di sempre più difficile ripresa, delle vernici e dei colori”, affidato al Prof. Enrico Panzini, riminese, che aveva restaurato dipinti della Pinacoteca civica".
Va ricordato che "il sipario fu salvato dalle distruzioni della guerra per merito del custode del Teatro, Aldo Martinini, che lo trasportò precauzionalmente a San Marino;nel dopoguerra, è rimasto abbandonato per decenni, arrotolato e cosparso di borotalco, nel salone del Palazzo dell’Arengo, infine nei depositi comunali di Via della Gazzella. A seguito di una nostra interrogazione del 12.11.2019, sappiamo che il sipario storico si trova ancora nei depositi comunali, per cui chiedo che venga attuato al più presto il recupero dal degrado e il restauro per la sua ricollocazione e valorizzazione all’interno del Teatro".
Coriano, intitolata a Maurizio Bertaccini la casa della salute
(Rimini) Intitolata oggi la Casa della Salute di Coriano alla memoria del dottor Maurizio Bertaccini, medico di medicina generale, prematuramente scomparso il 14 aprile dell'anno scorso a causa delle complicanze causate dall'infezione da covid 19 che ha contratto durante lo svolgimento della sua professione.
Erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Coriano Domenica Spinelli, il direttore del Distretto di Riccione Riccardo Varliero, il presidente dell'Ordine dei Medici della Provincia di Rimini Maurizio Grossi, la Famiglia, il direttore ad interim dell'Unità Operativa di Cure primarie di Rimini Antonella Dappozzo, i medici di famiglia dottor Paolo Ottogalli coordinatore Nucleo di Cure primarie e dottoressa Sonia Pivi coordinatore della medicina di Gruppo della Casa della salute di Coriano, insieme ad altri professionisti, tutti commossi nel rendere omaggio al collega e amico che ha dedicato la propria vita per il bene altrui, sempre spinto verso i bisogni dei pazienti e della comunità.
"Questo riconoscimento ci rende orgogliosi – le parole del sindaco Domenica Spinelli – orgogliosi di aver avuto tra i nostri cittadini un medico di così alto spessore come il dottor Maurizio Bertaccini, di alto spessore come medico e soprattutto come uomo, interamente dedicato, assieme a sua moglie e alla sua famiglia, al servizio del prossimo. È un riconoscimento giusto e dovuto anche in nome di tutti e troppi colleghi nell'ambito sanitario che in questa maledetta pandemia hanno perso la vita svolgendo il loro lavoro per salvare altre vite."
"Questa intitolazione – ha sottolineato Varliero – è un giusto riconoscimento al dottor Bertaccini, alla sua persona e al suo operato che non verranno mai dimenticati, una testimonianza tangibile dell'alto merito di un professionista che si è contagiato nello svolgimento del suo impegno verso gli assistiti, quando ancora si sapeva poco o nulla del virus".
"Maurizio Bertaccini è l'esempio di come deve essere declinata la nostra professione medica – ha aggiunto il presidente Grossi – era un buon e bravo medico, molto stimato non solo a Coriano, ma in tutta la provincia, proprio per le sue grandi capacità umane e professionali. Credeva fortemente nel suo lavoro che ha sempre svolto con tanta passione, dedizione e attenzione verso i pazienti e i cittadini bisognosi".
"Maurizio per me e i miei figli – ha sottolineato commossa la moglie Maria Piccoli - è stato un marito e un padre amorevole e buono, di animo semplice e riservato e tuttavia molto determinato nelle scelte di vita che ha desiderato per la sua famiglia. Esprimeva veramente se stesso in mezzo alle persone bisognose e ai piccoli, facendosi uno di loro e cogliendoli nel loro animus. Per questo da loro molto amato, non solo nel nostro territorio, ma anche in Albania, presso la missione diocesana, dove lui da 15 anni trascorreva puntualmente le sue ferie, visitando per tutto il giorno persone spesso poverissime e abbandonate a se stesse che lo consideravano il Dottore, ma anche un padre. Qui a Coriano tantissimi gli hanno dato calorosa testimonianza sia di professionalità che di cordialità nel seguire i suoi pazienti. Affrontare il Covid è stato il suo ultimo campo di battaglia, seguendo ugualmente i suoi pazienti in quel primo periodo dell'epidemia di cui ancora non si conosceva molto. Colto anche lui dalla malattia ha continuato a rispondere a chi avesse bisogno anche dal suo isolamento, fino al ricovero. Siamo sinceramente grati all'AUSL per questo riconoscimento che ha voluto esprimere al servizio di Maurizio per questa cittadinanza, nella speranza che la sua memoria sia di stimolo per molti. Grazie"
Sessantotto anni, sanitario impegnato in prima linea, il dottor Bertaccini era un volto noto in Romagna anche per il suo impegno nei confronti della collettività e dei più bisognosi. Laureato in medicina a Bologna, dopo un primo periodo in cui ha esercitato la sua attività di medico di medicina generale a Savignano sul Rubicone, si era trasferito nel 1990 con la famiglia nel comune di Coriano occupandosi anche delle comunità terapeutiche di Montetauro, Vallecchio e San Patrignano. Nel suo ambulatorio presso la Casa della Salute di Coriano si è sempre preso cura, come medico di base, dei suoi pazienti, con grande umanità, professionalità e altruismo. Ora la sua memoria resterà ben visibile all'ingresso della Struttura dove è stata affissa una targa commemorativa.
Aggiornamento coronavirus: 75 positivi, un decesso
(Rimini) Sono 75 i nuovi positivi al coronavirus nella provincia di Rimini. Si tratta di 42 pazienti di sesso maschile e 33 pazienti di sesso femminile; 43 asintomatici e 32 sintomatici. E nel dettaglio: 36 per sintomi; 34 per contact tracing, la maggior parte familiari e già in isolamento al momento della diagnosi; 3 test per categoria; 2 test per rientro dall’estero (1 Romania e 1 Albania). Si possono stimare in circa 137 le guarigioni. Oggi è stato comunicato il decesso di un uomo di 76 anni di Santarcangelo. Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 373.632 casi di positività, 824 in più rispetto a ieri, su un totale di 30.249 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 2,7%.
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, in maggioranza già immunizzati, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dai 65 anni in su, mentre da oggi sono aperte le prenotazioni anche per i 60-64enni, con le prime somministrazioni effettuate in giornata. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 1.819.537 dosi; sul totale, 615.094 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 350 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 382 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 485 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 38,3 anni. Sui 350 asintomatici, 266 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 29 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 30 con gli screening sierologici, 2 tramite i test pre-ricovero. Per 23 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 183 nuovi casi, seguita da Parma (140) e Bologna (134); poi Rimini (75), Ravenna (67) e Reggio Emilia (57); quindi Forlì (41), Cesena (38) e Ferrara (36); infine Piacenza (27) e il Circondario Imolese (26). Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 18.426 tamponi molecolari, per un totale di 4.488.151. A questi si aggiungono anche 11.823 tamponi rapidi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 367in più rispetto a ieri e raggiungono quota 321.141. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 39.515 (+438 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 37.845 (+524), il 95,7% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 19 nuovi decessi: 1 a Parma (un uomo di 88 anni); 3 nella provincia di Reggio Emilia (tutti uomini, di 57, 69 e 79 anni); 4 nella provincia di Modena (una donna di 86 anni e tre uomini di 71, 76, e 93 anni); 3 in provincia di Bologna (due donne, di 79 e 92 anni, e un uomo di 86); 3 nel ferrarese (tutte donne, due di 83 e una di 84 anni); 1 in provincia di Ravenna (un uomo di 63 anni); 3 in provincia di Forlì-Cesena (tre uomini, rispettivamente di 66, 86 e 94 anni); 1 nel riminese (un uomo di 76 anni). Nessun decesso nella provincia di Piacenza. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 12.976.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 204 (-9 rispetto a ieri), 1.466 quelli negli altri reparti Covid (-77). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 9 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 15 a Parma (invariato), 24 a Reggio Emilia (-1), 28 a Modena (-1), 60 a Bologna (+1), 8 a Imola (-4), 20 a Ferrara (-2), 13 a Ravenna (+1), 6 a Forlì (-1), 5 a Cesena (-1) e 16 a Rimini (-1).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 23.161 a Piacenza (+27 rispetto a ieri, di cui 14 sintomatici), 26.647 a Parma (+140, di cui 64 sintomatici), 45.366 a Reggio Emilia (+57, di cui 33 sintomatici), 63.626 a Modena (+183, di cui 115 sintomatici), 79.814 a Bologna (+134, di cui 100 sintomatici), 12.381 casi a Imola (+26, di cui 16 sintomatici), 22.749 a Ferrara (+36, di cui 12 sintomatici), 29.581 a Ravenna (+67, di cui 30 sintomatici), 16.255 a Forlì (+41, di cui 24 sintomatici), 18.827 a Cesena (+38, di cui 34 sintomatici) e 35.225 a Rimini (+75, di cui 32 sintomatici).