SanPa, Club nautico: esperienza del territorio, esempio per il mondo
(Rimini) Il Club Nautico Rimini esprime la propria vicinanza e solidarietà alla Comunità di San Patrignano. "Vogliamo aggiungere la nostra voce accanto a quella di chi in questi giorni sostiene le ragioni di vita e di speranza che animano San Patrignano, delle ragazze e dei ragazzi in percorso, di tutti gli operatori sociali che ogni giorno li aiutano, dei dirigenti e dei responsabili della Comunità. La nostra vicinanza a tutti quegli uomini e quelle donne che hanno dedicato e dedicano la loro vita per salvare quella degli altri", spiega il presidente Gianfranco Santolini, che precisa: "Nessuna volontà di esercitare giudizi o alimentare polemiche ma più semplicemente chiarire che il Club Nautico Rimini non intende girarsi dall’altra parte perché riteniamo che chiunque abbia la responsabilità di educare i giovani, sia nello studio che nello sport, non può e non deve farlo. Riteniamo sia un nostro dovere sostenere il progetto di San Patrignano perché è un’esperienza che è parte del nostro territorio e che con i suoi valori di solidarietà, di impegno e di lungimiranza è diventato un esempio ed un orgoglio nel mondo".
Il Club si mette "con chiarezza al fianco di quelle ragazze e quei ragazzi che ogni giorno, attraversando il loro difficile cammino di rinascita e di speranza, contribuiscono con il proprio lavoro a mantenere e far crescere San Patrignano. Siamo al loro fianco perché possano con la loro esperienza di vita, le loro scelte e la loro ritrovata serenità essere testimoni di una risposta concreta e convincente alla piaga delle dipendenze. Siamo al loro fianco perché, con le loro professionalità, i loro prodotti, le loro eccellenze, la loro creatività sono parte integrante della nostra terra. Siamo al fianco della Comunità per l’impegno alla prevenzione nelle scuole, nelle attività di formazione, nello sport, nei percorsi di studio e in tutti i progetti che consentono ai Giovani di completare un percorso che potrà dare loro una nuova opportunità di vita imparando anche un lavoro utile e necessario al loro reinserimento".
Al fianco di SanPa "nella loro volontà di costruttori di vita e di speranza. Riteniamo che un impegno così grande ed importante per la nostra Nazione, meriti alla Comunità di San Patrignano il conferimento della massima onorificenza civile della Repubblica Italiana e cioè la Medaglia d’oro.La nostra Associazione è a fianco della Comunità di San Patrignano anche nelle lotta e nella prevenzione di tutte le droghe, comprese quelle mascherate con la parola “light” e ringraziamo la Comunità ed i suoi dirigenti che anche in questi giorni di emergenza sanitaria, con uno sforzo ed un impegno straordinario hanno continuato, pur con le enormi difficoltà legate ai protocolli anti-Covid, ad accogliere e curare i giovani bisognosi del loro aiuto".
Rientro a scuola per le superiori, regione ER rinvia al 25 gennaio
(Rimini) L’aumento dei contagi, con gli esperti - dall’Istituto superiore di sanità alla sanità regionale - che prevedono un possibile innalzamento della curva epidemiologica anche nei prossimi giorni, richiede ora la massima precauzione. Con l’obiettivo di tutelare la salute pubblica ed evitare una terza ondata che porterebbe di nuovo a chiusure generalizzate nel nostro Paese, come sta già avvenendo in altri Stati europei.
Uno scenario che evolve in negativo e che spinge la Giunta regionale, riunitasi ancora nel pomeriggio di oggi, a decidere il rinvio al prossimo 25 gennaio del ritorno alle lezioni in presenza al 50% nelle scuole superiori dell’Emilia-Romagna. Fino al 24 gennaio, quindi, rimarranno aperte - in presenza- materne, elementari e medie, mentre alle superiori le lezioni proseguono al 100% con la didattica a distanza.
“La situazione pandemica certo non migliora, in Emilia-Romagna e nel Paese- afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- come dimostrano i nuovi dati contenuti nel report settimanale dell’Istituto superiore di sanità e della Cabina di regia, che portano la nostra regione a entrare in fascia di rischio arancione da domenica prossima. E rimangono troppe incertezze rispetto alla possibile evoluzione, in un contesto europeo fortemente critico, verso il quale anche l’Italia potrebbe tendere in assenza di ulteriori misure restrittive, come ha ribadito ancora oggi l’Iss, dopo valutazioni analoghe fatte già nei giorni scorsi dal ministro della Salute nel confronto con le Regioni. La curva epidemiologica sale e con essa anche il livello di saturazione dei reparti di terapia intensiva. Oltre alla campagna vaccinale bisogna promuovere ogni sforzo per abbassare il numero dei contagi. Solo nei prossimi giorni, con la verifica dell’impatto delle misure adottate durante le festività, avremo un quadro più chiaro e potranno essere prese ulteriori decisioni. Ora è necessario applicare il principio della massima prudenza e precauzione, lo stesso scelto dalle regioni in procinto di entrare in fascia arancione e da numerose anche in fascia gialla”.
“Abbiamo fatto tutto quello che serviva per riaprire le scuole superiori in presenza- sottolinea l’assessore regionale alla Scuola, Paola Salomoni- grazie a uno straordinario lavoro di squadra insieme a Prefetture e Ufficio scolastico regionale, agli enti locali e alle aziende di trasporto pubblico locale, nonché con le organizzazioni sindacali. Con orari d’ingresso differenziati lì dove serviva e trasporti potenziati. Un piano regionale per la riapertura che abbiamo presentato già prima delle festività, in un quadro generale che purtroppo è cambiato e che, sulla base delle valutazioni epidemiologiche fatte dalla sanità nazionale e regionale, potrebbe peggiorare. Un piano che resta valido, e che siamo pronti a utilizzare per riaprire non appena si potrà”.
La Giunta regionale, guidata dal presidente Stefano Bonaccini, ha inoltre convenuto sul fatto che tutto il personale della scuola, docente e no, debba rientrare al più presto nella campagna vaccinale anti-Covid, ricevendo la somministrazione delle dosi necessarie subito con l’avvio della fase che segue l’attuale, riservata al personale sanitario, a operatori e degenti delle CRA, proprio per garantire le condizioni di massima sicurezza.
Zona arancione dal 10 al 15 gennaio (in realtà da domani)
(Rimini) Da lunedì l'Emilia-Romagna sarà in zona arancione. Sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, in serata il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà una nuova ordinanza che andrà in vigore fino al 10 gennaio e che inserisce l'Emilia-Romagna nelle regioni con più restrizioni insieme a Sicilia, Calabria, Veneto e Lombardia. "La zona arancione, in realtà già da domani, quando tutta Italia sarà in zona arancione per il fine settimana", fa notare l'Ansa.
Dal monitoraggio settimanale di Istituto superiore di sanità e Ministero della Salute "emerge infatti che l'Emilia-Romagna ha un Rt puntuale sopra la soglia uno anche nel valore inferiore. L'indice Rt, che misura la trasmissibilità dei contagi, è infatti uno dei valori principali nella definizione delle aree di rischio" (ANSA).
Aggiornamento coronavirus: 234 positivi, 6 decessi, 200 guariti
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 186.913 casi di positività, 2.026 in più rispetto a ieri, su un totale di 15.348 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è quindi del 13,2%.
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, in questa prima fase riguardante il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani: il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale on line, sul nuovo portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid. Alle 16 sono state vaccinate oltre 47.499 persone, il 64% delle dosi al momento disponibili: 5.371 le somministrazioni oggi a quell’ora, tendendo presente che le aziende sanitarie proseguono per l’intera giornata.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 775 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 422 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 616 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 46 anni.
Sui 775 asintomatici, 436 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 39 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 22 con gli screening sierologici, 4 tramite i test pre-ricovero. Per 274 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.
La situazione dei contagi per provincia vede Bologna con 463 casi, poi Modena con 375 casi, Rimini (234), Reggio Emilia (190), Ravenna (159), Ferrara (152), Piacenza (144), l’area di Cesena (127), il territorio di Forlì (87), il circondario di Imola (54) e Parma (41).
Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione. In seguito alla verifica sui dati dei giorni passati sono stati eliminati due casi (1 a Modena e 1 a Bologna) in quanto giudicati non casi Covid-19.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 15.348 tamponi, per un totale di 2.669.612. A questi si aggiungono anche 380 test sierologici e 9.515 tamponi rapidi effettuati da ieri.
Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.981 in più rispetto a ieri e salgono così a quota 121.855. Duecento le persone dichiararte oggi guarite a Rimini secondo i dati diffusi dalla Asl Romagna.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 56.848 (-35 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 53.912 (-30), il 95% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 80 nuovi decessi: 20 a Bologna (13 donne di 78,82, due di 84, 86, 89, tre di 90, 93, 95, 96, 97 anni e 7 uomini di 20, 59, 81, 84, 91, 92 e 94 anni), 17 in provincia di Forlì-Cesena (10 donne di 81,82, due di 85 anni, due di 86, 88,89,92,94 anni e 7 uomini di 63,69,79, due di 83,89,92 anni), 8 a Modena (5 donne di 84,86,88,93,94 anni e 3 uomini di 83,90,94 anni), 8 a Piacenza ( 4 donne 64,85,86,92 anni e 4 uomini di 54,76,80,83 anni), 8 a Ferrara (4 donne di 72,89,94,98 anni e 4uomini di 76,85,87,89 anni), 6 a Rimini (5 donne di 79, due di 82,89,97 anni e 1 uomo di 89 anni), 5 a Ravenna (2 donne di 70 e 77 anni e 3 uomini di 85,91,93 anni), 5 a Reggio Emilia (2 donne di 87 e 97 anni e 3 uomini di 80,83,88), 3 a Parma (1 donna di 88 anni e 2 uomini di 67, 80 anni).
In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in Emilia-Romagna sono stati 8.210.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 245 (5 in più rispetto a ieri), 2.691 quelli negli altri reparti Covid (-10).
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 15 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 14 a Parma (-2), 16 a Reggio Emilia (-2), 53 a Modena (+2 rispetto a ieri), 50 a Bologna (invariato), 15 a Imola (+1), 27 a Ferrara (+1), 21 a Ravenna (+2), 6 a Forlì (+1), 4 a Cesena (invariato) e 24 a Rimini (+3).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 16.445 a Piacenza (+144 rispetto a ieri, di cui 94 sintomatici), 13.708 a Parma (+41, di cui 26 sintomatici), 25.169 a Reggio Emilia (+190, di cui 108 sintomatici), 33.394 a Modena (+375, di cui 294 sintomatici), 37.163 a Bologna (+463, di cui 262 sintomatici), 5.983 casi a Imola (+54 di cui 29 sintomatici), 10.134 a Ferrara (+152, di cui 50 sintomatici), 14.284 a Ravenna (+159, di cui 105 sintomatici), 6.661 a Forlì (+87, di cui 58 sintomatici), 7.347 a Cesena (+127, di cui 91 sintomatici) e 16.625 a Rimini (+234, di cui 134 sintomatici)
Sostegno regionale alle discoteche, la soddisfazione di Confcommercio e Silb
(Rimini) “Siamo davvero soddisfatti dell’intervento della Regione Emilia Romagna a favore dei comparti più colpiti dalle conseguenze economiche di questa pandemia – dice Gianni Indino, presidente di Confcommercio della provincia di Rimini e del SILB dell’Emilia Romagna -. Discoteche, pubblici esercizi, ma anche altri importanti settori come ad esempio guide turistiche e sale cinematografiche sono al centro dell’intervento regionale con un sostegno di 40 milioni di Euro, 3 dei quali destinati alle imprese di intrattenimento. Un sentito ringraziamento, dunque, all’amministrazione regionale che si è dimostrata efficace ad individuare le reali criticità e a porvi rimedio per salvaguardare il tessuto imprenditoriale del nostro territorio. Va dato atto al presidente Stefano Bonaccini e l’assessore al Turismo, Andrea Corsini di avere accolto le nostre richieste, presentate come Silb-Confcommercio durante i continui e numerosi incontri che ho tenuto personalmente in questi lunghi mesi in presenza e in videoconferenza e che hanno portato ad ottenere sostegni reali per le imprese. Non meno rilevanti le dichiarazioni fatte dagli amministratori, perché sanciscono l’importanza del ruolo delle discoteche nell’economia regionale. Certo, c’è da fare sempre di più, a cominciare da una erogazione veloce dei sostegni, senza permettere che la burocrazia possa inficiare questo sforzo economico: le imprese sono veramente allo stremo e hanno subito bisogno di liquidità. Sono sufficienti? No, ma di certo sono un primo passo".
Purtroppo "però anche le prossime settimane dovremo passarle in Zona Arancione e ancora una volta i nostri pubblici esercizi dovranno rimanere chiusi se non per l’asporto o la consegna a domicilio. Questo balletto di colori non è più affrontabile: servono date certe per le riaperture, perché l’incertezza ci sta logorando aggiungendo difficoltà a quelle che sono già in essere. I dati regionali sui contagi però non sono buoni, nonostante per tutte le feste bar e ristoranti siano stati chiusi. Evidentemente, come ha sottolineato anche il presidente Bonaccini, paghiamo a caro prezzo le cene e i festeggiamenti nelle case. La responsabilità individuale rimane un fattore fondamentale per uscire da questa pandemia ed è a questa che voglio nuovamente appellarmi. Quando la responsabilità personale viene meno, genera difficoltà a tutti, in primis ad aziende come i pubblici esercizi che devono rimanere chiuse nonostante l’adempimento di tutti i protocolli di sicurezza. Cerchiamo dunque di prenderci ognuno le nostre responsabilità in modo da uscire velocemente da questa brutta situazione senza che resti indietro nessuno. Le aziende non ce la fanno più, l’incertezza le sta logorando”.
Inquinamento, rinviato stop a euro 4
(Rimini) L’Emilia-Romagna cambia passo contro l’inquinamento. E introduce nuove misure antismog, rafforzate. Sempre più necessarie, dati alla mano: anche durante il lockdown della primavera 2020, grazie alla complicità di condizioni meteorologiche particolarmente critiche e sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti, si sono registrati livelli di concentrazione di ozono e un numero di sforamenti delle soglie superiori agli obiettivi previsti dalle norme praticamente in tutto il territorio.
La Regione, pronta ad avviare progetti strutturali già presentati al Governo nell’ambito del piano di ricostruzione nazionale attraverso i fondi europei del Next Generation Eu – proposte avanzate insieme a Piemonte, Lombardia e Veneto per complessivi 2 miliardi di euro nell’area dell’intero Bacino Padano - prepara un piano di interventi triennale, stanziando già quest’anno 21 milioni di euro, fondi che saranno ulteriormente incrementati nel 2022 e 2023.
Anche per ottemperare a quanto previsto dalla condanna all’Italia della Corte di Giustizia Europea del novembre 2020 circa la qualità dell’aria nel nostro Paese, per ciò che riguarda appunto il Bacino padano.
Il piano della Regione si basa su tre assi prioritari di intervento: mobilità, riscaldamento, e agricoltura.
Le prime misure per ridurre l’inquinamento in Emilia-Romagna saranno adottate già la prossima settimana, con un provvedimento della Giunta regionale che resterà in vigore fino alla fine del 2021. E a seguire, entro febbraio, sarà predisposto un piano straordinario triennale per definire le nuove, ulteriori misure, accompagnate e sostenute con l’assegnazione di nuove risorse a favore di cittadini, imprese e Comuni.
Restano intanto in vigore fino al 31 dicembre 2021 le limitazioni alla circolazione dei veicoli più inquinanti, mentre si sospende il blocco dei diesel Euro4 che sarebbe scattato lunedì prossimo, 11 gennaio. È quanto dispone l’ordinanza oggi alla firma del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dopo il rinvio concordato con le Regioni del Bacino Padano a causa dell’emergenza sanitaria, approvato nelle ultime ore anche dal ministro all’Ambiente, Sergio Costa.
La valutazione delle Regioni e del Ministero è stata infatti che tale blocco non sia conciliabile, nell’emergenza pandemica, con le limitazioni di capienza imposte al trasporto pubblico locale. Per questa ragione si è ritenuto al momento di disporre un rinvio, con la contestuale adozione di misure compensative sul piano ambientale al fine di non arretrare sul fronte della lotta all’inquinamento e per la qualità dell’aria.
Le nuove misure che saranno adottate in tal senso dalla Giunta regionale la prossima settimana e le prime linee del piano triennale che sarà varato a febbraio sono state illustrate oggi alla stampa dall’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo nel corso di una video-conferenza.
“Insieme ai sindaci e agli amministratori di tutti i territori- afferma Priolo- vogliamo proporre nuovi interventi e ampliare quelli esistenti per migliorare la qualità dell’aria e tutelare così la salute dei cittadini, il bene più prezioso di una comunità, come ci ha insegnato tristemente la pandemia che stiamo affrontando da un anno. Con queste prime misure e altre che stiamo elaborando, saremo in grado di abbassare l’inquinamento nella nostra regione. Per farlo abbiamo bisogno del contributo di tutti: per questo, insieme al nuovo piano triennale, attiveremo una massiccia campagna di sensibilizzazione. Solo attraverso una consapevolezza collettiva e comportamenti coerenti e rispettosi, potremo garantire alle giovani generazioni una comunità più sicura in cui studiare, lavorare e vivere”.
Cosa prevedono le nuove misure della Regione
MOBILITA’ - In primo luogo, le misure strutturali ed emergenziali per la qualità dell’aria previste dal 1^ ottobre al 31 marzo saranno prolungate di un mese, fino al 30 aprile, in virtù del prolungamento della stagione termica.
Dall’11 gennaio, inoltre, entreranno a far parte delle misure di blocco strutturali anche i veicoli euro 2 Benzina e Gpl e CH4 Euro 1. Restano viceversa sospese le limitazioni per i veicoli diesel Euro4.
È previsto il raddoppio delle domeniche ecologiche, fino a quattro al mese, a partire dal 24 gennaio (ad esclusione della domenica di Pasqua e del 26 dicembre), nei Comuni aderenti al Pair2020, domeniche in cui scatterà anche il blocco per i veicoli diesel Euro 4.
E per favorire le politiche di mobilità dei cittadini, la Regione stanzierà 250mila euro destinati ai Comuni capoluogo per l’adozione, nelle domeniche ecologiche, del biglietto unico giornaliero del trasporto pubblico locale fino ad aprile. Altri fondi saranno invece utilizzati per la mobilità sostenibile con misure a sostegno dei percorsi casa lavoro (bike to work, bike sharing, car sharing), delle piste ciclabili (piste emergenziali, ricuciture urbane, collegamenti interni ed esterni per poli lavorativi), delle strade scolastiche, percorsi sicuri casa-scuola, per l’acquisto di bici e la sostituzione dei mezzi più inquinanti della pubblica amministrazione.
Per verificare il rispetto delle misure di limitazione della circolazione, verranno rafforzati i controlli, che saranno 1.500 all’anno per il Comune di Bologna con comunicazione alla Regione delle categorie controllate; 1.200 all’anno per i Comuni superiori ai 100mila abitanti; 900 per quelli tra i 50mila e 100mila abitanti e 300 per quelli inferiori ai 50mila abitanti, sempre con comunicazione delle categorie sottoposte a controllo.
Cambia, inoltre, il meccanismo che attiva le misure emergenziali. Si baserà sulla previsione di superamento dei valori giornalieri di PM10 per tre giorni a decorrere da quelli di controllo – che aumentano da due a tre, il lunedì, il mercoledì e il venerdì - e fino al giorno di controllo successivo.
RISCALDAMENTO - Per ridurre gli inquinanti dovuti agli impianti di riscaldamento, la Regione varerà un bando per incentivare la sostituzione delle stufe - maggiore agente inquinante -, definendo una misura integrativa rispetto al bonus 110.
AGRICOLTURA - Altro capitolo importante della manovra messa a punto dalla Regione. In primo luogo, in caso di attivazione delle misure emergenziali, sarà vietato dall’11 gennaio lo spandimento dei liquami zootecnici, misura che sarà estesa su tutto il territorio regionale con l’attivazione su base provinciale. Sono escluse le tecniche di spandimento con interramento immediato dei liquami e con iniezione diretta al suolo. Inoltre, sarà vietato anche l’abbruciamento dei residui vegetali nel periodo dal 1^ ottobre al 30 aprile, con eccezione dei trattamenti fitosanitari. In tutti i casi saranno potenziati i controlli per verificare il rispetto dei divieti.
Ancora, da ottobre 2022, diventerà obbligatoria la copertura delle vasche di stoccaggio degli effluenti zootecnici, misura che sarà affiancata da risorse e incentivi attraverso appositi fondi anche del Programma di sviluppo rurale.
Discoteche chiuse causa covid: sostegno regionale per i gestori
(Rimini) “Le discoteche non devono chiudere, questa è solo una pausa resa necessaria dalla situazione generale a causa della pandemia. E la Regione rimane, concretamente, al loro fianco”. Così l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, esprime la propria vicinanza ai gestori di questo comparto, storico e strategico, danneggiato dalle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria di questi mesi. Una vicinanza concreta, che si sostanzia con ristori per 3 milioni di euro di fondi regionali rivolti proprio ai gestori delle discoteche, da Piacenza a Rimini, per sostenerli nell’affrontare questo difficile periodo di stop delle attività, in attesa della ripartenza.
“Le discoteche dell’Emilia-Romagna- commenta l’assessore Corsini sono da sempre una peculiarità della nostra terra, e sono parte integrante della nostra economia turistica. Un vero e proprio esempio di imprenditorialità di successo, che offre lavoro e contribuisce all’economia regionale”. “Per noi è importante -chiude Corsini- che i gestori riescano a superare questo lungo e doloroso fermo delle attività, in attesa che la pandemia allenti la morsa e si possa riprendere al più presto; io sono fiducioso, voglio pensare che tra pochi mesi torneremo a far ballare l’Italia”.
I ristori destinati al comparto dell’intrattenimento fanno parte di un ‘pacchetto’ di 40 milioni di euro - annunciato dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini durante la video conferenza stampa di fine anno - rivolto a diverse categorie messe in difficoltà dal Covid-19. Di questi, circa 21,8 milioni di aiuti sono per i pubblici esercizi come bar e ristoranti e i restanti 8 milioni sono destinati a taxi e servizi di noleggio con conducente, maestri di sci, palestre, piscine pubbliche e private, sale cinematografiche, guide turistiche e spettacoli viaggianti
Consulenze: si riduce la spesa per il comune di Rimini
(Rimini) Continua il trend con il segno meno per gli incarichi assegnati nel 2020 dal Comune di Rimini, che prosegue così nel percorso di riduzione della spesa di questo capitolo. L'anno che si è appena concluso vede assestarsi la spesa totale sostenuta per studi ed incarichi a 412.000 euro, contro i 429.000 euro dell'anno precedente. Rispetto a due anni fa la spesa si è praticamente dimezzata passando da 797.000 del 2018, agli attuali 412.000 del 2020. Nel 2010 la cifra per la stessa voce si aggirava su 3.152.000 milioni.
Marano, migliora la qualità delle acque
(Rimini) Il mare di Riccione ha una qualità delle acque di balneazione eccellente e da oggi anche l'acqua del Marano Sud si aggiunge alla classifica con un voto di tutto rispetto. La Regione ha classificato "buona", l'acqua di balneazione del Marano, accertando in maniera definitiva lo stato di salute del tratto che delimita il confine Nord della Perla Verde. Un risultato ottenuto grazie al risanamento generale dell'area del Marano.
La DGR n.1741/2020 inerente la valutazione della qualità delle acque di balneazione della Regione Emilia - Romagna, infatti, al termine della stagione balneare 2020 ha deliberato la riqualificazione a "buona" dell'acqua di balneazione afferente il Marano Sud, certificando di fatto gli sforzi compiuti in questi anni dall'assessorato all'Ambiente sul tema della qualità del nostro mare. "Tale importante risultato è stato raggiunto dagli interventi degli ultimi due anni, circa la salvaguardia dell'ambienta che ha sempre rappresentato uno dei temi fondamentali dell'azione politica dell'amministrazione", ha ricordato l'assessore all'Ambiente, Lea Ermeti.
Il Marano negli anni ha spesso presentato delle caratteristiche peculiari con un ecosistema particolarmente fragile ed esposto ai cambiamenti dovuti al fondale marino e allo scambio intermittente tra acque fluviali e marine. In questi due anni, l'amministrazione ha concentrato gli interventi su alcuni vettori fondamentali: acque meteoriche, controllo della vegetazione all'interno degli argini dal ponte della ferrovia al ponte di viale D'Annunzio; implementazione del sistema di consolidamento e rettifica delle sponde secondo l'ingegneria naturalistica e infine controllo del deflusso a mare e della miscelazione con le acque marine attraverso la rimozione periodica del cordone sabbioso che si forma a causa delle mareggiate e della scarsa portata del torrente Marano.
"Oggi Riccione può finalmente vantare acque di balneazione che vanno da eccezionale a buono - ha aggiunto l'assessore Ermeti - con il balzo del Marano da "sufficiente" a "buono" abbiamo tutte le carte in regola. Sono 7 i punti di analisi per la qualità delle acque di balneazione di queste 6 sono eccellenti e una buona. Il Marano per noi è stata una scommessa e l'abbiamo vinta, non solo in termini ambientali, ma anche di riqualificazione cittadina. I progetti sono tanti, dal lungomare nuovo con il secondo stralcio del Goethe, alla riqualificazione della Reggiana. Era ovvio però che prima di tutto dovevamo ristabilire un equilibrio naturale, tra mare, fiume e terra. Un impegno che manterremo sempre".
"Questo è un ottimo risultato e ringrazio l'ufficio Ambiente del Comune e l'amministrazione comunale per aver continuamente lavorato per migliorare un tratto di costa molto bella e interessante", dice Christian Casadei, del Cda della Cooperativa Bagnini e titolare degli stabilimenti balneari 123 e 124 al Marano. "Abbiamo iniziato qualche anno fa ad impegnarci insieme con il Comune per risanare tutta l'area del Marano - racconta - perché non si poteva mettere a rischio la balneazione di un pezzo di costa Adriatica e perdere un patrimonio naturalistico come questo. La salvaguardia del mare è prima di tutto tutela della salute delle persone ma anche della nostra economia. Oggi la Regione conferma finalmente per il Marano una qualità "buona" delle acque di balneazione e mette al top con "eccellente" tutto il mare di Riccione. Non abbasseremo la guardia perché ogni accorgimento è importante per conservare un ecosistema davvero bello".