Economia: continua flessione del commercio, soprattutto l'alimentare
(Rimini) Le vendite a prezzi correnti hanno subito una nuova flessione (-0,9 per cento) nel secondo trimestre del 2019 rispetto all'analogo periodo del 2018 per gli esercizi al dettaglio in sede fissa dell'Emilia-Romagna. Tuttavia, il saldo tra le quote delle imprese che rilevano un aumento o una diminuzione tendenziale delle vendite si alleggerisce e risale da -13,2 a -4,8 punti. Nonostante la stagionalità potenzialmente favorevole, le attese sono orientate solo a un moderato aumento delle vendite nel corso del terzo trimestre, tanto che il saldo delle valutazioni è sceso da +17,8 punti a quota +4,1. Questo emerge dall'indagine congiunturale realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.
Le tipologie. Il dettaglio specializzato non alimentare ha accusato la flessione più ampia delle vendite (-1,8 per cento). Per il dettaglio specializzato alimentare la correzione è stata più contenuta (-0,4 per cento), mentre iper, super e grandi magazzini hanno ripreso la tendenza positiva (+1,6 per cento). La dimensione delle imprese. I dati mostrano una correlazione positiva dell'andamento delle vendite con la dimensione aziendale, con un effetto soglia. La piccola distribuzione, da 1 a 5 addetti, accusa un calo dell'1,6 per cento, le imprese di media dimensione, da 6 a 19 addetti, hanno registrato una correzione più accentuata del 2,3 per cento, mentre la tendenza risulta lievemente positiva per le imprese con almeno 20 addetti (+0,3 per cento). Il registro delle imprese. La pressione sulla base imprenditoriale del dettaglio si è rafforzata. Le imprese attive nel commercio al dettaglio erano 44.087 al 30 giugno 2019. Rispetto ad un anno prima la loro consistenza è diminuita del 2,5 per cento (-1.137 unità). L'andamento negativo è dato dall'ampia riduzione delle ditte individuali (-882 unità, -2,8 per cento) e da quella più rapida delle società di persone (-3,7 per cento, -352 unità). Queste risentono dell'attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata, che determina la crescita più contenuta delle società di capitale (+2,2 per cento, +99 unità).
Aiutiamoli a casa loro: 122 mln regionali ai riminesi della cooperazione internazionale
(Rimini) Lotta alla povertà, riduzione delle disuguaglianze, crescita dei diritti. Sono questi alcuni degli obiettivi al centro dei nuovi progetti finanziati dalla Regione Emilia-Romagna con un recente bando di oltre 1,2 milioni di euro volto a sostenere le iniziative di cooperazione internazionale con i Paesi in via di sviluppo e in via di transizione, con un'attenzione particolare verso l'Africa, per la quale sono stante riservate la gran parte delle risorse. Solo per le associazioni del territorio riminese sono stati messi a disposizione 122 mila euro per permettere la realizzazione di interventi in Etiopia, Senegal e Burundi. Diversi gli ambiti di azione: dal sostegno nutrizionale all'assistenza socio-sanitaria per le fasce più vulnerabili, dalla promozione dell'istruzione scolastica all'empowerment femminile e all'inclusione socio-economica dei giovani.
"Sono migliaia le persone della nostra Regione, tra cui molti giovani, che partono da casa armati di solidarietà per raggiungere Paesi dall'altra parte del mondo e donare un sorriso a chi magari non ce l'ha. Gente che investe il proprio impegno volontario senza pretendere nulla in cambio, ma semplicemente per fare del bene e prestare servizio alle persone più bisognose, talvolta correndo anche dei rischi – dichiara Emma Petitti, Assessora al Bilancio della Regione Emilia-Romagna -. E' anche pensando a loro, alle loro testimonianze di umanità e generosità, che come Giunta abbiamo riconfermato il nostro impegno per promuovere la cooperazione internazionale e garantire condizioni dignitose alle zone più svantaggiate. Contrasto alla povertà, ridistribuzione delle risorse ed equità sono e resteranno per noi parole-guida della nostra azione governativa. In un contesto come quello che purtroppo oggi ci ritroviamo a vivere, caratterizzato troppo spesso dalla paura e dalla tentazione di chiudersi di fronte a un mondo ritenuto troppo grande, la solidarietà è il nostro porto sicuro".
Tra i soggetti riminesi vincitori del bando (rivolto ad organizzazioni non governative, enti locali, Onlus, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative sociali), ci sono l'Associazione Comunità Papa Giovanni XXII, l'Associazione Cittadinanza Onlus e l'Associazione Nazionale Oltre le frontiere ANOLF provinciale RN.
Licenze sospese agli evasori: Confesercenti appoggia il comune
(Rimini) Sospensione di tre mesi per chi non paga i tributi locali: Confesercenti plaude al nuovo regolamento che l'amministrazione riminese porterà in consiglio comunale a settembre. "Un segnale di civiltà ed equità", dice Mirco Pari, direttore Confesercenti Provinciale. "Finalmente è stato impostato un provvedimento di cui c'è necessità - prosegue Pari -; d'intesa con l'Anci, all'interno del decreto crescita, dal giugno scorso i comuni hanno uno strumento in più per porre fine a un'ingiustizia fiscale. Noi siamo decisamente favorevoli, in particolare in quanto il provvedimento è esteso a tutti i tributi comunali e in quanto poggia su due principi fondamentali. Che sono il principio di giustizia, le regole si devono rispettare, dobbiamo combattere furbi e opportunisti, e il principio di equità nei confronti dei cittadini e imprenditori che pagano regolarmente i tributi locali". Rimini conta circa 8 milioni di evasione di Tari, circa il 20 per cento dei riminesi non paga la tassa sui rifiuti. "L'aspetto più odioso in questo è che chi è in regola con il tributo si deve fare carico anche del costo del servizio di chi non paga la Tari. Importante è il fatto che nel regolamento è previsto in caso di vendita, che il debito tributario ricade sull'acquirente, questo per ovviare al problema delle chiusure e aperture di nuove società. Quindi o si compensa prima o il nuovo proprietario è consapevole che si dovrà fare caricato del debito precedente. Sul discorso dello stato di necessità, per rateizzare il dovuto e aiutare chi è in effettiva difficoltà con i pagamenti, i comuni dovranno verificare ed evitare che la dilazione negli anni finisca nel dimenticatoio". Il primo Comune a muoversi sul regolamento tributario è stato quello di Riccione. "E' partito con molto coraggio, in quanto il regolamento non era sorretto dalla normativa, Rimini adesso si è mosso sostenuto dalla legge nazionale. L'augurio è che ora tutti i comuni si adeguino, c'è tutto il tema del debito tributario che ricade sugli enti stessi ma anche sui cittadini".
Fiera, l’ad Ravanelli si è dimesso
(Rimini) “L’aver raggiunto, in questo breve periodo di collaborazione, tutti gli importanti obiettivi prefissati è per me motivo di orgoglio; oggi però non vi sono più i necessari presupposti per poter proseguire questa esperienza”. L’amministratore delegato Ugo Ravanelli ha fatto pervenire oggi al cda di Italian Exhibition Group informa le dimissioni con effetto immediato da tutti gli incarichi ricoperti nella società e nelle aziende da essa partecipate. Successivamente interpellato, rendono noto dal Ieg, Ravanelli ha dichiarato: “Come affermato nella call di presentazione dei risultati di ieri, il business della Società è solido. Sono infatti certo che l’impegno e la competenza che caratterizzano il management di IEG porteranno la Società a raggiungere gli obiettivi attesi”.
Per quanto a conoscenza della Società e sulla base delle informazioni disponibili, Ugo Ravanelli detiene alla data delle dimissioni 5.000 azioni ordinarie della Società. Con riferimento alle indennità o altri benefici spettanti all’amministratore dimissionario, “si precisa che le relative informazioni, richieste dall’art. IA.2.6.8, nonché nel principio 6.P.5 e nel relativo criterio applicativo 6.C.8, del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, sono in corso di calcolo e determinazione e saranno diffuse con apposito comunicato non appena disponibili”, spiegano dal gruppo.
Ugo Ravanelli rivestiva il ruolo di amministratore esecutivo, non indipendente, all’interno del consiglio di amministrazione, nonché di Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi con i compiti indicati dal Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana. Il Consiglio di Amministrazione, “unanimemente ringrazia Ugo Ravanelli per lo straordinario lavoro svolto in questi mesi e gli formula i migliori auguri per il suo futuro”. Il presidente di Italian Exhibition Group Lorenzo Cagnoni ha convocato il consiglio di amministrazione per domani, giovedì 29 agosto 2019, alle ore 10, per assumere le necessarie decisioni.
E45 chiusa, Uniontrasporti: danni per 27 milioni di euro
(Rimini) "L'attenzione della Camera di commercio della Romagna sulla situazione dell'asse viario E45 e delle limitazioni al traffico sul viadotto Puleto resta alta. La stima aggiornata, appena realizzata da Uniontrasporti, società di servizio del Sistema camerale, per conto della Camera, del danno economico creato, prima dalla chiusura del viadotto e poi dalle forti limitazioni al transito, evidenzia un impatto diretto, per il solo settore dell'autotrasporto di circa 27 milioni di euro - dichiara Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna e di Uniontrasporti -. La grave situazione che si è verificata in questi mesi ha dimostrato quanto questa infrastruttura sia strategica a livello nazionale e, quindi, va trattata come tale. Anche il rispristino della viabilità sulla "vecchia Tiberina", unica alternativa in casi di emergenza, è una questione che richiede la massima attenzione ed è urgente intervenire. Quanto poi ai contributi economici stanziati dalle Regioni Emilia-Romagna e Toscana e dalla Camera di commercio della Romagna, si è tuttora in attesa del decreto ministeriale di ripartizione delle risorse, ma si deve arrivare a un loro rapido e ottimale utilizzo e devono essere messi messi a disposizione dei lavoratori e delle imprese danneggiati dalla chiusura del viadotto Puleto. Aggiungo che è anche da valutare la possibilità di utilizzo della Cassa Integrazione "in deroga", come ulteriore strumento a supporto di imprese e lavoratori danneggiati da questa situazione".
Come è noto, la E45, comunemente identificata con la strada statale 3bis "Tiberina", chiamata anche Orte-Cesena, costituisce il principale corridoio stradale fra la Valle del Tevere e la Romagna. La chiusura del viadotto per le note vicende di inizio anno ha di fatto spezzato in due una delle principali direttrici nord-sud del nostro Paese, comportando un significativo impatto negativo sull'economia dei territori circostanti, il cui tessuto economico e sociale è cresciuto anche grazie all'opportunità rappresentata da questa arteria di grande traffico.
L'interdizione alla percorrenza della E45 ha inevitabilmente colpito una moltitudine di cittadini, automobilisti e imprese di autotrasporto, costretti a subire incrementi di tempi e costi di viaggio. In particolare, in questi mesi le ripercussioni sul trasporto merci e sull'attività delle aziende locali, tagliate fuori dal cuore dell'Italia, si sono aggravate giorno dopo giorno.
Vale la pena ricordare che successivamente alla chiusura ci sono stati due step importanti: il 13 febbraio 2019 il viadotto Puleto è stato riaperto, anche se solo per il traffico leggero (< 3,5 ton), su una sola corsia per direzione di marcia e con un limite di velocità di 40 km/h; il 10 luglio 2019, dopo 175 giorni di chiusura, è finalmente avvenuta la riapertura ufficiale della E45 al traffico dei mezzi pesanti fino a 30 tonnellate, su 2 corsie con il limite di velocita a 50 km/h. Per i mezzi di massa superiore alle 30 tonnellate restano invece valide le deviazioni sui percorsi alternativi già utilizzati.
Secondo Uniontrasporti, il danno economico creato in questi 7 mesi (dal 16 gennaio al 15 agosto 2019) per il settore dell'autotrasporto, prima dalla chiusura del viadotto e poi dalle forti limitazioni al transito, può essere stimato in circa 27 milioni di euro, calcolati considerando l'incremento dei costi di trasporto variabili, che si modificano in modo proporzionale all'operatività del veicolo, con parametri ben definiti nel report aggiornato, realizzato da Uniontrasporti per conto della Camera di commercio della Romagna.
Dopo la riapertura del 10 luglio scorso, si sono risolte alcune problematiche ma le limitazioni imposte su massa, capacità e velocità determinano comunque un impatto residuo per l'autotrasporto.
Per il traffico leggero, la riapertura del viadotto dopo un mese ha ridotto l'impatto ma non lo ha certo eliminato, considerando le suddette limitazioni imposte. Possiamo quindi stimare un danno economico per gli automobilisti che si è gradualmente ridotto in questi 7 mesi, arrivando però ad un valore complessivo di circa 13 milioni di euro.
Per quanto riguarda infine gli esercizi turistici, occorre considerare certamente gli aspetti positivi della riapertura al traffico leggero; allo stesso tempo però non bisogna trascurare l'assenza della clientela commerciale nei diversi punti di ristoro, l'importanza dei flussi turistici solitamente in crescita nella stagione primaverile/estiva e il rischio di un potenziale danno di immagine per i comuni presenti lungo la Valle del Savio dovuto alle difficoltà di connessione. L'impatto che la situazione critica legata al Viadotto Puleto ha provocato sulle attività a maggior vocazione turistica in questi 7 mesi del 2019 può essere quindi stimato in quasi 2,5 milioni di euro.
A ciò si aggiunge il danno economico subito da imprese e lavoratori del vasto comparto manifatturiero e delle tante attività artigiane, sia di produzione che di servizi. In questo caso la quantificazione e la stima dei danni subiti dal territorio in questi 7 mesi è assai più difficile, ma in ogni caso certa e di importo rilevante.
Di fronte alla situazione descritta, appare di fondamentale importanza che i soggetti competenti concentrino gli interventi, da subito, sugli assi viari di importanza strategica, come la E45 (asse nord/sud) e la E55 (asse nord/est), che devono essere riammodernati e realizzati. Sono indispensabili il monitoraggio costante e la manutenzione sistematica di tutta la rete viaria esistente che, per la conformazione orogeografica del territorio, può essere messa a rischio anche dalle criticità di un solo pilone. Anche il rispristino della viabilità alternativa sulla ex Tiberina è una questione che va trattata con la massima attenzione e celerità, trattandosi dell'unica alternativa di viabilità in situazioni di bisogno ed emergenza, come quella degli ultimi mesi.
In quest'ottica, da una parte, è utile evidenziare i recenti accordi e appalti relativi alla E45 e alla strada comunale ex Tiberina e i contributi stanziati dalle Regioni Emilia-Romagna e Toscana e dalla Camera di commercio della Romagna da destinare in modo rapido a lavoratori e imprese danneggiate dalla chiusura del viadotto, per un ottimale utilizzo.
A livello nazionale, le "Misure di sostegno al reddito per chiusura della strada SS 3 bis Tiberina E45" contenute nel Decreto Crescita pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 aprile 2019, prevedono all'articolo 40 "uno stanziamento specifico di 10 milioni di euro a favore di lavoratori del settore privato, compreso quello agricolo, titolari di rapporti di collaborazione continuata e continuativa, di agenzia e di rappresentanza commerciale, di lavoratori autonomi, compresi i titolari di attività di impresa e professionali, che si sono trovati impossibilitati a esercitare o hanno dovuto sospendere la propria attività a causa della chiusura della E45, a seguito del sequestro del Ponte Puleto". A tale riguardo va evidenziato che le Regioni hanno individuato i criteri di ripartizione delle risorse stanziate, ma da parte del Governo centrale, ad oggi, non è ancora arrivato alcun decreto di ripartizione.
Da ricordare, inoltre, che il 23 luglio 2019 è stata raggiunta l'intesa tra la Regione Emilia-Romagna e le parti sociali del territorio cesenate e romagnolo per garantire un sostegno al reddito a favore dei lavoratori (sia dipendenti sia autonomi) del settore privato, anche agricolo, impossibilitati a svolgere il proprio lavoro dopo il sequestro del viadotto Puleto e della conseguente chiusura della superstrada E45.
Nella situazione sopra descritta, rispetto alla quale il Governo allora in carica non ha però riconosciuto lo "stato di emergenza nazionale", è importante che sia valutata la possibilità di accedere alla cassa integrazione in deroga, quale ulteriore strumento a supporto di imprese e lavoratori danneggiati da questa situazione, il cui superamento definitivo non si prospetta certo in tempi brevi. Si tratterebbe di una forma di sostegno a favore di coloro che appartengono a settori lavorativi che non possono usufruire della cassa integrazione ordinaria, ma la cui azienda si trova in una situazione economica critica, legata a fattori quali calo della produzione, diminuzione dell'esportazione e riduzione delle vendite, a seguito della grave situazione creatasi nell'area in termini di viabilità, logistica e trasporti.
Tutto è grazia, omelia per le esequie di don Domenico Valgimigli
"Permettetemi, fratelli e sorelle, di recitare ad alta voce la preghiera che il diacono, prima di proclamare il santo vangelo, ha recitato poco fa sottovoce. "Purifica, Signore, il mio cuore e le mie labbra, perché io possa degnamente annunciare il tuo vangelo". Il vangelo è sempre una buona notizia. Quella di oggi è la più bella e lieta notizia sulla morte. E' un lieto messaggio che si può concentrare letteralmente in due parole.
1. La prima è Alleluia. Una parola che, a sua volta, risulta composta di due piccole parole, lievi e brevi come un soffio: allelù-ia', che letteralmente significa: "lodate il Signore!". Alleluia è grido di gioia. Il suo contesto originario è l'esodo dall'Egitto: dopo il momento più drammatico dell'epopea d'Israele, con il passaggio del mare e la distruzione dell'esercito del faraone, la tensione collettiva si scioglie nel canto della liberazione, intonato da Mosè a gola spiegata: "Voglio cantare in onore del Signore: perché ha mirabilmente trionfato, ha gettato in mare cavallo e cavaliere".
Ma lo scenario più adeguato per il canto dell'Alleluia è la Pasqua. C'è un evento più prodigioso, più imprevedibile e insuperabile, più sovrumano e più incarnato nella storia della risurrezione di Cristo?
"Perché cercate tra i morti colui che è vivo?": la pietra ribaltata del sepolcro, per quanto dura e fredda come marmo, ha una voce. E dice che l'amore di Dio per noi è arrivato "fino alla fine".
Quella pietra è stata ormai rotolata via, ma dice ancora che non c'è stazione della nostra dolente via crucis che Gesù non abbia conosciuto prima di noi e non abbia vissuto per noi.
Quel grido: "Non è qui; è risorto" dice che se Dio è venuto a spartire il nostro dolore, ora vuole condividere la gioia di essere nostro Padre e Salvatore. La gloria di Dio è la nostra salvezza.
Alleluia! L'esistenza del cristiano si gioca tutta qui: nel vivere la vita come un con-vivere con il Signore. E' la spiritualità della Pasqua-Ascensione, un evento che non ci sottrae alla presenza del Risorto, ma ce ne agevola l'incontro. E ce lo fa contemporaneo di ogni avvenimento, interlocutore di ogni esistenza, fedele compagno di ogni cammino.
Alleluia! Oggi siamo chiamati a cantare l'alleluia di Cristo risorto e di tutti i risorti in Cristo. Siamo chiamati a cantare il canto dei salvati insieme a Don Domenico, del quale noi cristiani non possiamo affatto dire che è andato incontro alla morte. In verità Don Domenico è andato incontro al Cristo risorto.
Alleluia! La morte di un cristiano rassomiglia da vicino a quella di Gesù. Pertanto non è una ingiustizia irricevibile o un maledetta punizione, sanzionata da una divinità umorale e dispettosa. E' vero che Dio non ci libera dalla morte. In verità fa molto di più: ci libera nella morte.
2. La seconda parola è grazia, l'amore gratuito del Signore.
"Tutto è grazia": sono le ultime parole del diario del giovane Curato di campagna. Tutto è grazia, niente ci è dovuto. Tutto è dono gratuito e gratificante di Dio: il suo amore non si può acquistare; il suo favore non si può conquistare.
Ma questa non è la nostra condanna inesorabile, né la nostra irrimediabile sfortuna. E' piuttosto il nostro vero guadagno. E' il nostro incalcolabile merito: "tutto dipende non dalla volontà né dagli sforzi dell'uomo, ma da Dio che usa misericordia" (Rm 9,16). "Tale è la misericordia di Dio verso gli uomini – afferma il concilio di Trento – da considerare meriti nostri quelli che sono in realtà doni suoi" (DS 1548).
A noi è chiesto solo di accogliere e di ringraziare. Ma secondo l'ottica evangelica niente è più attivo dell'accogliere, niente più concreto del ringraziare. Il merito vero del cristiano consiste nel ricevere: "Che cosa mai possiedi che tu non l'abbia ricevuto? E se l'hai ricevuto, perché te ne vanti come non l'avessi ricevuto?" (1Cor 4,7).
Grazie, Signore, per aver partecipato la tua vita divina al piccolo Domenico, fin dai primi giorni della sua esistenza.
Grazie per averlo incontrato da giovane e per averlo irresistibilmente affascinato.
Grazie perché gli hai dato la nota per il suo Magnificat e per avergli ispirato il canto struggente di quegli anni: "Io non sono degno di ciò che fai per me / tu che ami tanto uno come me. / Vedi, non ho nulla da donare a te / ma se tu lo vuoi, prendi me".
Grazie per averlo fatto tuo ministro.
Grazie per avergli dato la grazia di battezzare tantissimi bambini.
Grazie per avergli donato la gioia di dare una mano a te per aiutarti ad incontrare tanti giovani e di dare l'altra mano ai giovani per aiutarli incontrare un Cristo vivo, come te.
Grazie per avergli fatto la grazia di benedire l'amore di tanti sposi, di riconciliare tanti fedeli nel sacramento del perdono, di accompagnare tanti fedeli defunti all'estrema dimora, di formare e accompagnare molti giovani al sacerdozio.
Grazie per avergli donato la grinta e averlo sostenuto nella fatica di costruire una grande e bella chiesa.
Grazie soprattutto per avergli contagiato passione apostolica, slancio ed entusiasmo per avviare la formazione di una "chiesa-famiglia" fatta di pietre vive, qual è la parrocchia della Riconciliazione.
Grazie, Signore per avergli fatto un oceano di bene e per avergli fatto fare un mare di altrettanto bene, che non possiamo vedere ora a occhio nudo, ma per il quale non basterà né a lui né a noi di lodarti in eterno con l'alleluia dei risorti, come cantava Agostino:
"O felice quell'alleluia cantato lassù! O alleluia di sicurezza e di pace! Là nessuno ci sarà nemico, là non perderemo nessun amico. Ivi risuoneranno le lodi di Dio. Certo risuonano anche ora qui. Qui però nell'ansia, mentre lassù nella tranquillità. Qui nella speranza, lassù nella realtà. Qui da esuli e pellegrini, lassù nella patria. Cantiamo da viandanti. Canta, ma cammina. Che significa camminare? Andare avanti nel bene, progredire nella santità. Canta e cammina".
+ Francesco Lambiasi
Italian Exhibition Group, cda approva dati semestrali
(Rimini) Fiera, al 30 giugno 2019 I ricavi totali dei primi sei mesi a 99,9 milioni di Euro rispetto ai 77,3 milioni dell’anno precedente EBITDA1 e EBIT rispettivamente a 26,6 (di cui 1,9 milioni positivi relativi all’impatto IFRS 16) e 17,7 milioni di Euro rispetto ai 17 e 11,8 milioni del primo semestre 2018 Risultato netto consolidato a 10,7 milioni di Euro (+ 40,2% rispetto ai 7,6 milioni dell’anno precedente) Rimini, 27 agosto 2019 – Il Consiglio di Amministrazione di Italian Exhibition Group S.p.A. (IEG) società quotata dallo scorso giugno sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., ha approvato in data odierna la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2019. Principali risultati consolidati del primo semestre 2019 I ricavi totali del Gruppo IEG sono stati pari a 99.932 mila Euro in crescita del 29,3% sui 77.309 mila del pari periodo dell’anno precedente. Questo risultato si somma alla significativa crescita già registrata a fine 2018 (+ 22% sull’anno precedente) e conferma le capacità di IEG nel concretizzare i progetti di sviluppo e di integrazione. EBITDA1 , dopo l’applicazione del principio contabile IFRS 16 che genera un effetto positivo per circa 1,9 milioni, ed EBIT raggiungono rispettivamente 26.575 mila e 17.691 mila Euro in crescita rispetto ai valori 2018, che non scontavano gli effetti IFRS 16, che furono pari a 17.039 e 11.801 mila Euro. Senza tener conto degli effetti del citato principio contabile, EBITDA1 ed EBIT presentano quindi un incremento, rispetto al pari periodo dell’anno precedente, del + 44,8% e del + 49,6% a conferma anche della ulteriormente accresciuta capacità nella gestione dei costi operativi e della stabilizzazione delle efficienze già conseguite nella seconda parte dello scorso anno. Il risultato netto di Gruppo, pur risentendo di maggiori oneri da gestione finanziaria per l’applicazione dell’IFRS 16 per 330 mila Euro ed altri oneri connessi ai debiti figurativi da put option, si attesta su 10.679 mila Euro, in crescita del 40,2% rispetto ai 7.618 mila Euro del primo semestre 2018. Al 30 giugno 2019 la situazione finanziaria netta monetaria, senza tener quindi conto del maggior debito di circa 32 milioni a seguito IFRS 16, di debiti finanziari per eventuali future put option pari a 15,8 milioni e strumenti finanziari derivati per 5,9 milioni, è pari a 66,5 milioni rispetto ai 66,9 del 30/06/2018 e ai 49,2 milioni al 31 dicembre 2018. Quest’ultimo incremento è dovuto principalmente ad assorbimento di disponibilità finanziaria gestionale conseguente al ciclo stagionale (circa 4,6 milioni), ad investimenti (circa 5,7 milioni) ed alla distribuzione di dividendi ordinari avvenuta nel mese di maggio (5,6 milioni). Il patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2019 era pari a circa 105,2 milioni rispetto ai 102,5 milioni al 31 dicembre 2018. Risultati per area di attività del primo semestre 2019 La significativa crescita dei ricavi di periodo deriva dai risultati positivi conseguiti da ogni linea di business e l’incremento di circa 22,6 milioni rispetto al pari periodo dell’anno precedente è frutto sia di crescita puramente organica (+ 7,4 milioni pari al + 9,6%), sia di variazione di perimetro. Quest’ultima tiene conto, per circa 15,2 milioni, dei ricavi conseguenti alle acquisizioni delle attività di allestimenti effettuate lo scorso anno (FB international in USA nel marzo e Prostand – Colorcom in Italia nel settembre 2018) e della somma aritmetica (con saldo vicino allo zero) di eventi pluriennali o tenutisi in un semestre diverso da quello dell’anno precedente. In particolare, il “core business” del Gruppo, costituito dall’organizzazione diretta di manifestazioni fieristiche, ha rappresentato nel semestre il 53,7% dei ricavi complessivi e mostra un incremento del 6,6% rispetto all’esercizio precedente. Tale incremento è imputabile ai principali prodotti leader nelle categorie “Food & Beverage” e “Jewellery & Fashion”. La stagionalità del calendario fieristico ha un impatto trascurabile e riferibile soprattutto allo svolgimento della manifestazione Koinè (biennale anni dispari) a febbraio 2019. La linea di business degli Eventi Congressuali, che rappresenta il 7,6% dei ricavi complessivi del Gruppo, ha messo a segno un incremento del 26% (+1,6 milioni di euro) rispetto al primo semestre 2018, grazie allo svolgimento di congressi di maggiori dimensioni quanto a numero di partecipanti, superfici congressuali utilizzate e servizi aggiuntivi richiesti. I ricavi da Servizi correlati, quali allestimenti, ristorazione e pulizie rappresentano il 35,2% del totale dei ricavi del Gruppo e mostrano un sostanziale raddoppio rispetto al primo semestre dell’anno precedente (+97,8%). Alla crescita dei ricavi da servizi di ristorazione, trainati dallo sviluppo degli eventi fieristici organizzati e dalla gestione di nuove attività, si sono aggiunti i maggiori ricavi realizzati nel comparto dei servizi allestitivi a seguito delle già citate acquisizioni. Evoluzione prevedibile della gestione I risultati conseguiti da IEG nel primo semestre, seppure vada ricordato come le attività fieristiche e congressuali siano caratterizzate da una significativa stagionalità con la conseguente difficoltà a comparare tra loro i vari trimestri dell’anno, confermano la positività delle scelte organizzative e gestionali operate dalla Società e consentono al management di confermare gli obiettivi di consolidamento e di crescita pianificati.
Minorenne incinta persa a Rogoredo, l’invito di San Patrignano
(Rimini) Una ragazza di soli 17 anni incinta si era persa nel bosco di Rogoredo. E’ stata ritrovata e da San Patrignano le si tende una mano. “E’ una di quelle notizie che nessuno vorrebbe mai leggere sui giornali. Il dramma della tossicodipendenza di una giovanissima reso ancora più devastante dall’attesa di un bambino”, commenta il presidente della comunità, Piero Prenna. “Un dramma figlio di una società in cui il problema è sempre più normalizzato, dove si ritiene scontato per un giovane far uso di sostanze, con un mondo adulto che gira la testa dall’altra parte facendo finta di non vedere, quando invece spesso è parte in causa nel problema. Un dramma di cui le istituzioni devono farsi quanto prima carico, comprendendo che il problema va affrontato giorno dopo giorno prevenendo ed educando, e che non esistono soluzioni facili di fronte a un fenomeno criminale che si rinnova continuamente”, sottolinea Prenna.
“Ben conosciamo il problema della dipendenza fra le ragazze minori, un fenomeno in crescita come vediamo attraverso il centro per minorenni che abbiamo all’interno della nostra comunità. Oggi arrivano ragazzine a tutti gli effetti tossicodipendenti a cui si sommano tutti i disagi e i problemi comportamentali. Allo stesso tempo ben conosciamo il dramma di madri tossicodipendenti che da noi si ritrovano e scoprono il piacere dell’essere madri e la bellezza dei loro bambini. Dal ’78 ne abbiamo accolte 430 e ad oggi ne abbiamo sei, ed è meraviglioso vedere e seguire la loro rinascita e crescita, mentre imparano a prendersi cura del loro bambino”, spiega Prenna.
“Per questo, nel caso in cui la ragazza avesse voglia di intraprendere un percorso di recupero, siamo a offrire la massima disponibilità ad accoglierla e seguirla in tutte le sue necessità. Sarà un cammino non semplice, ma ricco di soddisfazioni, in cui l’aiuteremo a vivere al meglio la gravidanza preparandosi per accogliere con gioia la nuova vita e tornare a guardare con fiducia al futuro”.
Soprusi alla ex, arrestato 50enne
(Rimini) Dopo 4 anni di soprusi e violenze da parte dell'ex compagno (che in un caso la ha anche colpita sotto gli occhi del figlio) ha trovato il coraggio di denunciare i fatti alla Squadra Mobile di Rimini ed ora l'uomo, un 50enne pugliese d'origine da tempo residente in Romagna, è finito agli arresti domiciliari per ordine del Gip della città adriatica. Protagonista della vicenda una 36enne che si è rivolta alla Polizia lo scorso 14 agosto.
In Questura la donna ha raccontato la sua 'Odissea' a partire dall'incontro con l'uomo che, scontato un periodo di detenzione in carcere, si era stabilito a casa sua per una convivenza iniziata sui binari della normalità e che, dopo un paio di anni ha portato alla nascita di un figlio. A far precipitare la situazione la scoperta di una relazione extraconiugale del compagno e dei debiti accumulati dall'uomo nella gestione di un esercizio commerciale la cui licenza era in capo alla convivente. Da lì i soprusi e le violenze chiuse dagli arresti domiciliari eseguiti ieri (Ansa).
Sicurezza in strada, crescono le omissioni di soccorso
(Rimini) Che sia lo shock, la paura o la furbizia per sfuggire alle proprie responsabilità, l'alcol o gli stupefacenti assunti prima di mettersi alla guida, la mancata assicurazione o revisione del veicolo, rimangono tanti gli incidenti stradali sulle strade riminesi in cui uno degli attori si dà alla fuga omettendo di prestare soccorso alla controparte, generalmente ferita.
Un numero di omissioni di soccorso – reato gravissimo per il quale le normative sono severe – che i dati del Nucleo di infortunistica stradale del Reparto mobile della Polizia locale di Rimini denunciano in aumento, in controtendenza rispetto al numero complessivo degli incidenti stradali rilevati nel territorio del Comune di Rimini che nel 2018 sono stati in diminuzione.
Sono una trentina infatti gli incidenti registrati nei primi otto mesi del 2019 in cui il responsabile cerca di far perdere le proprie tracce allontanandosi dal luogo del sinistro, pari al numero totale che si è verificato nell'intero 2018. "Non l'ho visto", "non sono stato io", "non ero io alla guida", le scuse più banali quando gli operatori della Polizia locale riminese, grazie ad una grande professionalità e a intense indagini, quasi sempre riescono a risalire all'autore del sinistro che magari, comportandosi correttamente, avrebbe non solo evitato le conseguenze previste per il reato di omissione di soccorso ma anche responsabilità dirette, come successo in alcuni casi quando ad essere coinvolte sono stati ciclisti in transito vietato su marciapiedi o su strisce pedonali. Casi in cui la responsabilità sarebbe stata tutta o in parte del coinvolto.
E' con pazienza e professionalità che, quando si verifica la fuga dopo un incidente, gli operatori della Polizia locale si mettono all'opera anzitutto partendo dai segni lasciati sul luogo del sinistro che, apparentemente superficiali, hanno una grande importanza per chi sa riconoscerli e decodificarli. Non sempre – ma è accaduto – succede che il veicolo in fuga lasci a terra addirittura la targa identificativa, ma estremamente importanti sono anche le parti della vettura danneggiate e i segni lasciati sull'altro mezzo o a terra. Il colore, la tipologia dei segni, sono tutti indicatori preziosi per le indagini magari presso le carrozzerie.
Grande importanza poi ha il sistema di videosorveglianza cittadino sia pubblico che privato, sul quale il Comune di Rimini è impegnato per metterlo in rete. Così come la presenza di testimoni, spesso attivi ed estremamente collaborativi con descrizioni, appunti e foto nel raccogliere elementi utili e determinanti al buon fine delle indagini così da contribuire non solo a individuare i colpevoli, ma anche a smascherare le menzogne che spesso vengono architettate. E' il caso della madre che non ha esitato ad assumersi la responsabilità di un incidente causato dal figlio. Peccato che il suo volto sia rimasto ben impresso nella memoria di un testimone, contribuendo a smascherare la bugia.
"Proseguiremo con costanza a impegnare uomini e risorse – ha commentato l'assessore alla Sicurezza Jamil Sadegholvaad – per reprimere questi comportamenti odiosi, ingiustificabili sotto ogni punto di vista. Non è accettabile che, pur in momenti di forte stress emotivo, il piccolo interesse personale prevalga sull'incolumità e salute del prossimo, ed è per questo che chiediamo a tutti comportamenti civili e rispettosi delle persone e della sicurezza stradale sempre, sia nel momento in cui ci mettiamo alla guida, sia nel malaugurato caso di un sinistro."
Pesanti le sanzioni previste che in caso di lesioni diventano veri e propri reati. E' l'articolo 189 del Codice della strada quello che definisce il comportamento da tenere in caso di incidente, prescrivendo l'obbligo di fermarsi e di prestare l'assistenza occorrente a coloro che, eventualmente, abbiano subito danno alla persona, in violazione della quale è prevista una sanzione amministrativa fino a 1.174 euro, ma anche in caso di incidente con danno alle persone la reclusione da sei mesi a tre anni, oltre alla sospensione della patente di guida da uno a tre anni.