ELABORATA E FIRMATA LA NUOVA ORDINANZA ‘ANTI-LUCCIOLE’ DEL SINDACO DI RIMINI, IN VIGORE DAL 1 LUGLIO
Un nuovo strumento nella lotta alla prostituzione non solo a disposizione della polizia municipale ma dell’insieme delle forze dell’ordine attive a Rimini, “che con grande abnegazione anche personale stanno combattendo il fenomeno”, spiega il sindaco Andrea Gnassi che ci aveva già provato con un’altra ordinanza, bocciata dalla procura in febbraio.
Adesso il sindaco ritorna alla carica di fronte a un fenomeno sempre più “odioso”, “ad atti osceni in luogo pubblico, sfruttamento, degrado, arroganza, totale sprezzo del rispetto di bambini e cittadini, con gravissimi effetti dell’invadente fenomeno sulla sicurezza pubblica. Disagio, ma anche allarme dato da intenzioni preannunciate di far fronte alla prostituzione con forme spontanee e autogestite di controllo del territorio. Segnali sbagliati ma non per questo meno preoccupanti”.
Torna alla carica con una buona scorta. Se la prima volta è andata male, “la nuova ordinanza è stata valutata ed elaborata in seno al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con il contributo fattivo dei suoi componenti e del Prefetto in particolare. I punti salienti dell’ordinanza sono stati elaborati in aderenza alle diverse e recenti sentenze della Corte Costituzionale in materia e in relazione ai diversi reati collegati al fenomeno della prostituzione su strada (sfruttamento della prostituzione, atti osceni, adescamento, circonvenzione d’incapace, violenze sessuali private, disturbo della quiete pubblica, risse, ecc…)”.
Sarà questa volta a prova di Procura? Il nuovo strumento vieta dal 1 luglio al 15 ottobre “di porre in essere comportamenti diretti in modo non equivoco a offrire prestazioni sessuali a pagamento su Viale Regina Elena, Viale Regina Margherita, Viale Principe di Piemonte, Via Cavalieri di Vittorio Veneto, Via Losanna, Via Guglielmo Marconi; su tutta la Strada Statale 16” dal confine con il Comune di Bellaria-Igea Marina a quello con il Comune di Riccione; in Piazzale Cesare Battisti, Via Dardanelli, Piazzale Carso, Via Principe Amedeo; in Via Varisco e nelle aree adiacenti a tutte le suddette strade”.
La violazione è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 300 a 500 euro, mentre l’inosservanza all’ordine impartito di cessare immediatamente il comportamento illecito e di allontanarsi da tutte le vie, luoghi ed aree in cui vigono i divieti previsti comporterà la denuncia all’autorità giudiziaria, secondo il codice penale, “inosservanza dei provvedimenti dell'autorità”.
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