VITALI E GNASSI ALL’UFFICIALITA’ DEL TAGLIO DELLA PROVINCIA DI RIMINI: OBBEDIAMO, MA QUESTO GOVERNO E' SUPERFICIALE
Tanti punti i punti interrogativi del presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, e del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, alla lettura della riforma delle province emanata dal governo. “I centri per l’impiego, le scuole superiori, la formazione, il trasporto per l’handicap, i piani sovraordinati di urbanistica, l’agricoltura, che fine faranno? Passeranno ai Comuni e se sì con quale personale? Non solo: le partecipazioni negli asset strategici dello sviluppo del territorio riminese (fiera, palas, aeroporto, università) a chi verranno trasferiti con tutto il carico, anche economico, di tale partecipazione azionaria?”.
Non si tratta di questioni secondarie, soprattutto guardando alle partecipate. “Ci auguriamo che questi problemi vengano affrontati con meno superficialità e improvvisazione di quanto fatto finora dal Governo, altrimenti il rischio è quello di creare danni talmente seri al nostro territorio da squilibrare anche il patto sociale che sinora è stato la chiave della nostra fortuna”.
Due, invece, le certezze che restano negli amministratori. “La prima è quella della scelta di parametri statici (popolazione-territorio) che non leggono il dinamismo del territorio che nel nostro caso 16 milioni di presenze, un altissimo rapporto tra cittadini e imprese e altro di cui abbiamo parlato in questi giorni”.
Il secondo aspetto: “Crediamo che non sfugga a nessuno che sembra sparita dal dibattito e dall’azione del Governo ogni ipotesi di razionalizzazione ed efficentamento dei vari Enti, Agenzie, e articolazioni varie dell’apparato Statale”. Che fine faranno, cioè, tra l’altro, gli stipendi d’oro dei manager pubblici?
Cosa faranno, adesso? “Con senso di responsabilità, collaboreremo lealmente con il Governo italiano in questa fase molto difficile e delicata ma tenendo ben saldo il principio della tutela di un territorio che dovrebbe essere importante anche per il Paese”.
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