OMICIDIO COVIGNANO. ARMI, SOLDI, DROGA NEL COVO DEL PRESUNTO KILLER
Un covo con armi, soldi, droga. Il 22enne Marco Zinnati, fermato ieri in una piazza di Valle Castellana, un paesino del parco nazionale del Gran Sasso, presunto killer del tassista abusivo Leonardo Bernabini, 55 anni, ucciso domenica mattina con due colpi di fucile calibro 12 al volto sul colle di Covignano, nel riminese, aveva una tana. Un appartamento a Rimini all'interno del quale la squadra mobile della polizia ha trovato armi, denaro contante per decine di migliaia di euro, un ingente quantitativo di droga e documenti falsi.
E’ stato seguendo la sorella del biondino, 25enne aspirante parrucchiera, che gli investigatori hanno scoperto l’appartamento che la ragazza avrebbe voluto ‘pulire’ e su cui ora, invece, gli inquirenti, coordinati dal pm Davide Ercolani, stanno svolgendo accertamenti per capire se era nella sola disponibilità di Zinnanti o anche di altre persone. Il ragazzo non lavora e vive con i genitori. E’ descritto da chi lo conosce come una persona dal carattere rissoso. Ha avuto piccoli procedimenti per zuffe e lesioni personali, ma ne era sempre uscito assolto, quindi formalmente incensurato.
Adesso la sorella è accusata di detenzione di droga, armi e riciclaggio, Marco dell’omicidio volontario aggravato di quella che sempre con maggiore probabilità è stata una vittima casuale. Bernabini ha preso sul suo taxi il suo probabile assassino, già non pienamente in sé, al 'Classic club', dove poco prima aveva litigato con i buttafuori minacciandoli. Un viaggio terminato tragicamente a Covignano.
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