CONSIGLIO COMUNALE/ODG PROVINCIA, RENZI (PDL): NON PARLA DI ROMAGNA COME SISTEMA TERRITORIALE. ECCO PERCHE’ HO VOTATO CONTRO
Il consiglio comunale ha approvato ieri l’ordine del giorno sul riordino territoriale col voto favorevole della maggioranza e del Pdl, tranne Gioenzo Renzi che si è unito dal gruppo dei contrari: Idv, Sel e il consigliere Renzi (il M5S è uscito dall’aula al momento del voto).
“Quell’ordine del giorno difende di fatto il mantenimento delle province, un apparato frammentato, inefficiente e costoso per 11 miliardi”, spiega Renzi che avvalora con alcuni conti. “La Provincia di Rimini, ad esempio, comporta spese per il personale (270 dipendenti) di 12,4 milioni di euro e per prestazioni servizi di 10,2 milioni, pagate dai cittadini con l’imposta provinciale trascrizionale ( per il passaggio di proprietà delle auto ) che ammonta a 7,7 milioni e con la tassa circolazione rca per 18milioni”.
Il dissenso di Renzi dipende quindi anche (ma non solo) da quanto prevede la riforma. “Avrei voluto che le Province fossero completamente abolite lasciando ai Comuni la possibilità di associarsi o unirsi dal basso e con efficienza”, dice. “La riforma poteva essere fatta meglio – rincara – ed è grave si siano previsti consigli provinciali nominati dai politici e non votati dagli elettori. Questo è un ibrido partitocratico”.
Il provincione di suo invece ha degli aspetti positivi perché “unifica la Romagna, incrementandone il peso verso Bologna”. Renzi apprezza, infatti, del decreto “la riduzione della proliferazione degli enti e la diminuzione della frammentazione delle competenze”.
Il problema è dunque che l’odg della Provincia di Rimini, che sarà nei prossimi giorni votato i tutti i Comuni della provincia, non parla “di questo ruolo riequilibratore politico e amministrativo, fondamentale per la ridistribuzione delle risorse tra Emilia e Romagna. A esempio,per quanto riguarda l’ambiente, a cominciare dalla tutela del mare, da affrontare in un’ottica romagnola, la mobilità, con una rete stradale efficiente per il nostro turismo, un grande aeroporto della Romagna, l’alta velocità, la riqualificazione della nostra struttura ricettiva”.
In definitiva, un’occasione mancata perché “sulla ‘Romagna’ come ‘sistema territoriale’ non si è spesa una parola a conferma del perpetuarsi di una sudditanza politica e amministrativa dei nostri sindaci e presidenti di Provincia verso Bologna”.
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