(Rimini) “Ringraziamo e apprezziamo l’impegno e la solidarietà messi in campo dai tanti che difendono la libertà di scelta terapeutica e l’inviolabilità del corpo quali principi inderogabili”. Così i gruppi per la libera scelta (in fatto di vaccini) della Romagna intervengono in merito alla campagna messa in atto da alcuni comitati di altre regioni italiane. Si tratta in pratica di un ‘mail bombing’ indirizzato agli alberghi riminesi. Direttori e concierge si ritrovano da alcuni giorni nelle caselle di posta elettronica messagi in cui ipotetici turisti confermano la scelta di non trascorrere a Rimini le proprie ferie estive fino a quando il comune non ritirerà l’ordinanza con cui introduce le multe per la frequenza scolastica di bambini non in regola con le vaccinazioni.
“‘Boicottiamo Rimini’ è chiaramente un’iniziativa dimostrativa di sensibilizzazione e giudicando dal fragore generato ha avuto successo: nessuno ha intenzione di mettere in ginocchio l’industria turistica di Rimini, ci mancherebbe! Ciò non toglie che l’amministrazione cittadina stia attirando antipatie, anche oltre i confini nazionali, trasformando l’immagine di una località notoriamente simbolo di accoglienza in un’avanguardia nel campo della compressione dei diritti. Questa cattiva immagine, accompagnata dalla schizofrenia delle istituzioni che - a giorni alterni - lanciano allarmi sanitari su presunte epidemie per poi però rilasciare dichiarazioni in cui affermano che non esiste alcun pericolo per i villeggianti, potrebbe benissimo portare una flessione delle presenze, anche se non è certo questo che ci auguriamo. Il mantra che giustificherebbe l’atteggiamento repressivo è sempre lo stesso: si strumentalizzano gli immunodepressi dimenticando di raccontare che, chi ha un sistema immunitario compromesso, in comunità è a rischio per centinaia di patogeni non controllabili tramite vaccinazioni e dovrebbe evitare il contatto con chi di recente ha ricevuto, obbligatoriamente o meno, vaccini a virus vivi. In tutta evidenza, se il medico autorizza l’accesso ad ambienti comunitari, il contatto con altri bambini sani non rappresenta alcun pericolo. Si continua a fare disinformazione per dividere ed evitare il dibattito, anche per motivi di consenso elettorale, ma si stanno erodendo i diritti di tutti! Una misura così autoritaria e liberticida stride assai con i principi di sinistra di eguaglianza, difesa delle fascie deboli e dei diritti sociali che il Sindaco Andrea Gnassi dovrebbe rappresentare”.