(Rimini) E’ morto l’operaio edile vittima ieri di un malore causato dalle alte temperature mentre lavorava su un’impalcatura in un cantiere a Santarcangelo. “Sconcerto e profondo cordoglio”, esprime la Cgil di Rimini e la Fillea, la categoria degli edili, oltre alla “la propria vicinanza alla famiglia del lavoratore”.
Questo episodio “testimonia ancora una volta come sia indispensabile non abbassare mai la guardia sul fronte della sicurezza. Le ondate di calore, come quelle che si stanno verificando in questi giorni e che minacciano di ripresentarsi per tutto il mese di luglio, mettono a rischio molte categorie di lavoratori e in particolare chi lavora nei cantieri edili”.
Questi rischi “sono ancora troppo sottovalutati cosicché i datori di lavoro non attuano, per esempio, le necessarie pause lavorative o, nei casi più gravi, la sospensione.
Per evitare infortuni e disgrazie le imprese dovrebbero richiedere anche la Cassa Integrazione se i lavoratori sono impegnati in attività a rischio. La categoria degli edili è l’unica che ha ammortizzatori sociali per intemperie, ma normalmente viene richiesta per maltempo e quasi mai per alte temperature”.
Affinchè tragedie come quella in cui è rimasto vittima il lavoratore edile a Santarcangelo non si ripetano “occorre individuare tutte le azioni necessarie e a tutti i livelli, da quello contrattuale, fino al maggior coinvolgimento dei vari sistemi di controllo e vigilanza. Come ad esempio aprire un confronto con l’Unità Sanitaria Locale per arrivare a delle misure di prevenzione specifiche”.