(Rimini) Sono 2.427 le imprese artigiane nuove in regione con un saldo positivo di +295 unità. Bene Bologna e Modena, rispettivamente con +107 e +74 unità, negativi i saldi di Parma (-10) e Piacenza (-18).
Secondo i dati forniti dal Centro Studi di Confartigianato Emilia-Romagna, tra aprile e giugno 2019 in Emilia-Romagna i registri delle Camere di Commercio hanno ricevuto 2.427 domande di iscrizione di imprese artigiane, dato superiore alle iscrizioni registrate tra aprile e giugno 2018 (2.335); a fronte di 2.132 richieste di cancellazione (cessazioni non d'ufficio), dato dipoco più alto rispetto a quello dello stesso periodo del 2018 (2.046). Il saldo del II trimestre 2019 risulta pertanto positivo per 295 unità, lievemente più alto di 6 unità rispetto a quello dell'anno scorso, quando il saldo era pari a +289.
In termini percentuali tra aprile e giugno lo stock delle imprese artigiane registrate è cresciuto complessivamente dello 0,23% in regione (era 0,23% anche nel secondo trimestre 2018) - dato inferiore al tasso nazionale del 0,30% - pari ad un valore assoluto, al 30 giugno di quest'anno, di 126.277 unità artigiane.
Tra le province il saldo maggiore in termini assoluti lo rileviamo a Bologna e Modena dove l'artigianato registra un saldo positivo rispettivamente di +107 unità e di +74 unità. Seguono Rimini (con un saldo positivo di +43 unità), Forlì-Cesena (+40 unità), Reggio Emilia (+38 unità) e Ravenna (+21 unità). Mentre si osservano un dato stazionario a Ferrara (+0 unità) e saldi negativi in 2 territori: -10 a Parma e -18 a Piacenza.
Il trimestre mostra una crescita o tenuta da parte di tutti i settori. Meglio degli altri in termini assoluti il settore delle Costruzioni con un saldo positivo pari a +206 unità, seguito dai Servizi alle Imprese con 83 unità in più. Stazionari il settore Manifatturiero (+3 unità) e dei Servizi alle Persone (+2 unità).