(Rimini) Il 31 ottobre, la "notte prima dei Santi" don Oreste Benzi non perdeva mai l'appuntamento con la strada, con i suoi poveri. Amava andare in discoteca tra i giovani, la notte di Halloween, con il sorriso disarmante e contagioso. Lo fece anche il 31 ottobre 2007, poche ore prima di morire. Dopo 12 anni, il prossimo 23 novembre, si chiude la prima fase, quella diocesana, del processo di canonizzazione e beatificazione di questo grande testimone della fede. E il 31 ottobre e il primo novembre la Comunità Papa Giovanni XXIII, i suoi amici, la sua città, vogliono ricordarlo, come una persona viva, facendo quello che lui amava fare.
Le case di accoglienza della Comunità aprono le porte, tutti possono andare a conoscere gli esclusi a cui don Oreste ha dedicato la vita, e le tante persone che hanno aperto la famiglia e il cuore. Poi si può andare con le unità di strada della Comunità, a incontrare persone senza fissa dimora, richiedenti asilo, donne vittime di tratta, detenuti in pena alternativa, giovani in cammino per uscire dalla tossicodipendenza, nomadi, ragazzi con handicap. In piazza Cavour il consueto appuntamento con la biblioteca vivente. Qui le storie di riscatto, gioia o sofferenza di ragazzi che hanno trovato il senso della propria vita: diventeranno dei libri viventi da ascoltare.
Tutta la sera il santuario di sant'Antonio da Padova (Paolotti) rimarrà aperto per l'adorazione e le confessioni. All'una di notte il vescovo monsignor Francesco Lambiasi celebrerà la messa.
Il primo novembre la mattina tutti i giovani e i partecipanti ai gruppi di condivisione si troveranno alla casa per ferie "Stella Maris" in viale Regina Margherita 18 per una mattinata di dialogo e confronto sulle esperienze vissute. Sempre il primo novembre alle 14,30 al cimitero di Rimini la preghiera per i bimbi mai nati. Il 2 novembre nella Parrocchia della Resurrezione (Grottarossa) la celebrazione eucaristica, sempre con Monsignor Lambiasi.
Don Oreste travolgeva tutti, e ai ragazzi proponeva un "Incontro simpatico con Cristo", un Cristo vivo che si incontra nelle periferie, tra gli scartati, un incontro che dà un senso alla vita. Tanti giovani lo sperimentano ogni giorno, nelle realtà e nella vita Comunità Papa Giovanni XXIII. E' un invito a cui, anche solo per una notte, ognuno può rispondere, basta andare sul sito www.donoreste.it e iscriversi a una delle attività di condivisione del 31 ottobre.
"Se ai giovani chiedi poco ti danno poco, se chiedi tanto ti danno tutto": don Benzi ha sempre lottato per dare ai giovani alternative alla noia e al nonsenso, per mostrargli "mondi vitali nuovi", che li aiutassero a diventare "come un rullo compressore vivente che non lascia tranquillo nessuno". "Non scendete a compromesso – li esortava -. Riappropriatevi della gestione della società. Siete stati sradicati dalle vostre origini, vi è stato tolto il futuro dalle mani, siete costretti a consumare emozioni. Per il sistema è meglio che siate drogati!"
Ai giovani di Rimini la Comunità Papa Giovanni XXIII nell'estate 2019 ha proposto 5 campi estivi (elementari, medie e superiori per le età 18-30 anni e over 30) e due campi di condivisione.
Diversi riminesi scelgono il servizio civile nelle strutture della Comunità, o decidono di partire per la missione o con il Corpo nonviolento di Pace, Operazione Colomba. Molti sono anche quelli che, da altre regioni Italiane, vengono a Rimini a conoscere la Papa Giovanni e la figura di don Oreste: nel 2019 la Comunità a Rimini ha accolto 2.963 giovani.