(Rimini) Si è svolta oggi in Prefettura a Rimini la riunione interprovinciale della Unità di crisi, presieduta dai Prefetti delle Province di Rimini e di Pesaro-Urbino in relazione alla situazione sanitaria attuale. Hanno partecipato i vertici delle Aziende sanitarie delle province di Rimini e Pesaro-Urbino, i Presidenti delle Province di Rimini e Pesaro-Urbino ed i rappresentanti del Comune di Rimini e della Agenzia regionale della Protezione Civile per l’Emilia Romagna. Per la Repubblica di San Marino sono intervenuti il Segretario di Stato per la Sanità, la direttrice della struttura sanitaria ospedaliera sammarinese ed il Capo della Protezione Civile.
“Scopo fondamentale dell’incontro è quello di definire strategie comuni di intervento diretto a fronteggiare la diffusione del virus suscettibile di estensione oltre i confini geografici della singola provincia o del singolo Stato, attesa la necessità di una indagine epidemiologica congiunta, in considerazione della estrema prossimità tra i territori interessati, della possibile reciproca influenza tra questi ultimi, e della possibilità di una espansione dei casi di positività”, spiegano dalla prefettura. “I vari soggetti istituzionali partecipanti hanno condiviso l’esigenza di un coordinamento interprovinciale delle Autorità sanitarie che rappresenta un efficace strumento diretto a garantire la tenuta della struttura ospedaliera dei territori coinvolti, tenendo conto della disponibilità delle strutture di ricovero e della relativa capienza”.
Si tratta di un primo momento di confronto interistituzionale che “prelude alla condivisione di modelli operativi e di dati ai fini delle iniziative da intraprendere. In ogni caso prosegue, in conformità alle nuove disposizioni del decreto del rpesidente del consiglio dei ministri del 1 marzo 2020, attraverso mirate riunioni di coordinamento, l’azione di monitoraggio della Prefettura sulla evoluzione della situazione e sulla attuazione delle misure previste nel contesto provinciale riminese, contesto che rientra nell’area territoriale distinta da quella maggiormente esposta alla diffusione del virus secondo la classificazione riportata negli allegati del citato decreto governativo”.