(Rimini) Da oggi la storica casa di riposo di via D’Azeglio, nel cuore di Rimini, gestita dal 1900 dalla Congregazione Suore di Carità dette di Maria Bambina, si è posta in 'quarantena preventiva' volontaria. La struttura attualmente ospita 142 anziani suddivisi in sei nuclei di cui uno è totalmente dedicato (Villa Tosi) a 32 religiose anziane ed è sicuramente una delle più grandi strutture nella Provincia di Rimini.
E’ “un tentativo di ridurre a zero i contatti con l'esterno per evitare o procrastinare al massimo l'entrata del Virus che sta attanagliando in maniera più severa l'Italia in questi giorni. Ad oggi non ci sono all'interno casi accertati di Covid-19 tra i pazienti e il personale operante. Il responsabile gestionale ha anche avvisato di tale operazione gli organi competenti (Prefettura, Provincia, Comune di Rimini, Asl) per avviare la procedura”, spiegano dal Maccolini.
L'organizzazione della quarantena vede la partecipazione di quarantacinque volontari tra operatori sociosanitari, infermieri e ausiliarie che saranno affiancati da personale religioso. Da oggi e per tutta la settimana, considerata tra l'altro dalle ultime informazioni disponibili quella 'di picco' della diffusione del virus, il personale rimarrà in struttura 24 ore su 24 senza recarsi a casa, durante le ore di riposo, ed evitare così possibili contaminazioni di tragitto. L'organizzazione ha provveduto alla separazione dei reparti e alla predisposizione di letti di emergenza per gli operatori. Il cibo arriverà in struttura in contenitori di materiale a perdere per evitare contaminazioni.
"Una scelta difficile – dichiara suor Rita Benigni, superiora dell'istituto e gestore pro-tempore – che richiede un grande sforzo organizzativo e professionale. Questo è un tentativo che cerchiamo di mettere in atto per tutelare i nostri ospiti. Il problema per le case di riposo ai tempi del Covid-19 non è solo la possibilità di trasmettere il virus fra gli ospiti – gli anziani sono soggetti deboli che vanno protetti anche da una comune sindrome influenzale che gira nei periodi invernali – ma è soprattutto quella che esso venga trasmesso dall’esterno".
Nei giorni passati, continua Suor Rita, “abbiamo chiuso la casa alle visite dei parenti, posto dispenser in tutta la struttura di igienizzanti e fornito agli operatori mascherine. Ora però è il momento di un ulteriore giro di vite per il bene dei nostri nonni. Le case di riposo per anziani sono appunto delle case e così consideriamo il nostro Maccolini. Tante famiglie ci affidano i loro cari e per questo ci sentiamo responsabili della loro incolumità, essi non sono semplicemente ospiti ma persone deboli e fragili che ci stanno a cuore e che meritano fino all'ultimo la nostra massima attenzione in questo difficile momento. Un ringraziamento particolare va a tutti gli operatori che volontariamente hanno accettato questa nostra proposta e deciso di lasciare le proprie famiglie per dedicarsi agli anziani in questo periodo, non è facile trovare operatori di tale impegno e dedizione e mi ritengo fortunata che siano parte della nostra squadra e condividano il nostro spirito di servizio”.
Alle parole della superiora si aggiungono quelle della responsabile dei servizi socio assistenziali Laura Buscarini. ”Ci siamo sentite subito di rispondere a questa chiamata - siega Buscarini - perché abbiamo a cuore i nostri nonni, ogni giorno ci prendiamo cura di loro e ci sembrava giusto intensificare la nostra cura amorevole in questo difficile momento. Non abbiamo paura di restare qui e daremo il massimo in questa difficile situazione. Abbiamo anche organizzato dei momenti di svago che ci permetteranno di passare serenamente anche le ore di riposo tra un turno e l'altro. Il nostro mantra per tutta la settimana sarà #iorestoalMaccolini".