(Rimini) “In queste ore dirigenti e tecnici del Comune di Rimini sono al lavoro per dare seguito allo stanziamento previsto dall'ordinanza della Protezione Civile per finanziare la 'solidarietà alimentare' e che prevede per il territorio del capoluogo un fondo di circa 866mila euro da destinare in via esclusiva al supporto per la spesa per le famiglie maggiormente in difficoltà. Un provvedimento che dunque affida alle amministrazioni locali la responsabilità di andare ad individuare i soggetti che più di altri stanno subendo il contraccolpo provocato dallo stop imposto dal Covid19, andando ad incrociare la fotografia già nota ai servizi sociali del Comune, alle situazioni di disagio economiche insorte con l'improvvisa emergenza epidemiologica”. Così l’amministrazione comunale di Rimini circa il fondo stanziato nel week end dalla protezione civile.
“Si tratta di una prima misura che evidentemente non ha la pretesa di essere risolutiva, ma assume una rilevanza particolare perché per la prima volta è lo Stato che agisce direttamente con i Comuni, riconoscendone il ruolo di primo interfaccia tra istituzioni e comunità. Con queste risorse si ha la possibilità di dare un immediato supporto alle famiglie più esposte, che per Rimini possono essere stimate in circa un migliaio. L'obiettivo dell'Amministrazione è quello di allargare lo sguardo anche verso una platea di persone che non rientrano tra quelle che già ricorrono a misure di protezione economica, sulla base della specificità delle esigenze della nostra comunità, così duramente colpite dal virus. A solo titolo esemplificativo, pensiamo ai lavoratori stagionali del turismo, tra i più penalizzati dal contesto attuale. L'Amministrazione dunque in queste ore sta mettendo a punto il meccanismo più agile e immediato possibile per assegnare i 'buoni spesa' destinati alle famiglie individuate”.
Allo stato attuale “ogni risorsa aggiuntiva utile ad affrontare questa situazione va accolta con favore, a fronte di amministrazioni locali che si ritroveranno a dover sopperire ad un calo considerevole di entrate dovuto alla mancata riscossione di canoni e tributi, sospesi proprio alla luce della straordinarietà del momento che si sta attraversando. Anche l'anticipo deciso da Palazzo Chigi del Fondo di solidarietà comunale – cioè le risorse che vengono redistribuite ogni anno fra i comuni come restituzione di precedenti tagli e che per Rimini si traduce in un beneficio reale di circa 600mila euro –rappresenta un'iniezione di liquidità utile per gli enti. Oggi si sta lavorando con Anci e Regione in una interlocuzione col governo per indispensabili manovre straordinarie in previsione della complicata fase di ripresa che attende il Paese quando finalmente l'emergenza sanitaria sarà alle spalle. E da questo punto di vista l'Italia, anche per le sue peculiarità, dovrà essere il paese che traina e induce l'Europa a misure straordinarie di sistema che rivedano i meccanismi di erogazione di risorse legate al debito pubblico. Siamo in una fase nuova e drammatica della storia, e l'Europa e i suoi stati per avere un futuro dovranno muoversi diversamente dal passato o ci sarà un futuro debole e incerto".
La ripartizione dei fondi in tutta la provincia, comune per comune: Bellaria-Igea Marina: 131.205,79; Casteldelci: 3.169,44; Cattolica: 101.758,38; Coriano: 72.379,08; Gemmano: 9.196,08; Maiolo: 5.917,08; Misano Adriatico: 88.718,64; Mondaino: 9.200,77; Montefiore Conca: 15.524,19; Montegridolfo: 6.407,55; Montescudo-Monte Colombo: 52.680,93; Morciano di Romagna: 48.311,20; Novafeltria: 46.088,93; Pennabilli: 19.534,63; Poggio Torriana: 35.562,26; Riccione: 203.299,74; Rimini: 866.501,25; Saludecio: 23.013,35; San Clemente: 38.844,49; San Giovanni in Marignano: 55.881,86; San Leo: 21.988,40; Sant'Agata Feltria: 13.043,78; Santarcangelo di Romagna: 136.393,99; Talamello: 7.238,67; Verucchio: 66.362,70.