(Riccione) Questa mattina la riunione dei dirigenti dei settori coinvolti, in primis servizi sociali e finanziari, questo pomeriggio una video conferenza con sindaco Renata Tosi, assessore ai servizi alla persona, Laura Galli, e assessore al Bilancio, Luigi Santi, per approfondire l'oggetto dell'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile italiana, che dispone l'anticipazione ai comuni di 400 milioni di euro per di misure urgenti di solidarietà alimentare. Di questi al Comune di Riccione arriveranno, in data da stabilire che probabilmente sarà intorno al 15 aprile, 200 mila euro. Quota che la stessa ordinanza dice stabilita in proporzione alla popolazione residente del comune per un 80%, mentre l'altro 20% è stato calcolato sulla base della distanza tra il valore del reddito pro capite di ciascun comune e il valore medio nazionale. Come distribuire poi queste cifre, sotto forma di buoni spesa, è stato demandato ai comuni. Il Comune di Riccione quindi sta valutando le procedure da seguire. "Stiamo considerando la possibilità di creare un protocollo, delle linee guida da seguire sia per la distribuzioni dei buoni che per la loro entità - ha spiegato l'assessore Laura Galli -. Da questa mattina i centralini dei servizi sociali sono stati subissati di telefonate di persone che chiedono come poter accedere ai buoni spesa. La sensazione iniziale è stata che i soldi fossero già nelle casse dei comuni e invece bisognerà attendere che questi vengano inviati dalla protezione civile nazionale". "Il nostro obiettivo è quello di arrivare a tutti - conclude l'assessore Galli - non solo a quelli che sono già negli elenchi dei servizi sociali, ma anche a chi non ha mai avuto accesso ad aiuti, categorie di lavoratori che magari prima non rientravano nelle liste di aiuti che noi già diamo come Comuni sotto forma di rimborsi o assistenza. Sicuramente tra le telefonate più numerose quelle di cittadini che chiedono un aiuto non solo ora, ma anche per le settimane future perché magari stagionali hanno paura di non poter riprendere a lavorare e quindi hanno paura di non poter andare avanti nei mesi a venire".