(Rimini) “Tre clienti di un esercizio commerciale hanno segnalato al numero di pubblica utilità 117 della Guardia di Finanza di Rimini di aver pagato una semplice mascherina chirurgica monouso ad un prezzo oscillante tra 4,50 e 10 euro ciascuna chiedendo un intervento per fermare l’abuso”. Per questo, “le fiamme gialle di Rimini, impegnate in queste fasi di emergenza sanitaria nell’attività di tutela dei consumatori e della saluta pubblica, sono intervenute tempestivamente presso il negozio, accertando che il gestore vendeva effettivamente le mascherine chirurgiche monouso ad un prezzo oscillante tra i 4,50 e 5,00 euro al pezzo, praticando sempre un ingiustificato ricarico sul prezzo d’acquisto, variabile dal 165% al 331%”.
Per tale motivo “è stato segnalato all’autorità giudiziaria per violazione dell’art. 501 bis c.p. che prevede il reato di manovre speculative su merci, introdotto dal decreto legge 704/1976, per contrastare speculazioni dirette all’indebita maggiorazione dei prezzi di prodotti di prima necessità. Gli accertamenti proseguiranno al fine di ricostruire l’intera filiera commerciale della fornitura per verificare la regolarità degli incrementi dei prezzi eventualmente praticati al pubblico approfittando dell’attuale situazione emergenziale causata dall’epidemia del coronavirus”.
Ad oggi “sono stati oltre 1.600 gli esercizi commerciali attenzionati in Provincia dai finanzieri, nei confronti di 7 dei quali e scattata la sanzione per l’inottemperanza delle previste prescrizioni governative, in tema di chiusura dell’attività per l’emergenza pandemica. Una decina i controlli sinora eseguiti per verificare il corretto rispetto della disciplina dei prezzi di vendita, relativamente agli articoli connessi sempre all’emergenza epidemiologica da COVID-19, quali ad esempio mascherine e gel igienizzanti. Detti controlli sono scattati sia sulla base di segnalazioni pervenute dai privati cittadini al numero di pubblica utilità “117”, sia in via autonoma da parte dei dipendenti Reparti operativi”.