(Rimini) "Il mio è un appello a tutti i cittadini, a tutti i riccionesi, ai quali chiedo ancora uno sforzo che sappiamo essere l'ennesimo, da quando è iniziata questa epidemia, ma ugualmente importante. Non possiamo trasformare, una giornata di festa come la Pasqua, la più importante per noi cattolici, in un momento per rinnovare il pericolo di essere contagiati e di contagiare i nostri familiari. La Pasqua è una festa di pace e va santificata rispettando la salute altrui, la nostra e dei nostri cari. Dobbiamo stare a casa, fare gli auguri al telefono, incontrarci in video e rimanere vicini ma distanti fisicamente. Dobbiamo rispettare questa regola fondamentale perché ancora non siamo fuori pericolo. Può bastare poco e la fiamma del contagio si riaccende. Non possiamo permetterlo e quindi dobbiamo rispettare l'ordinanza del ministro della Salute con cui si vieta lo spostamento per le seconde case nei giorni festivi e prefestivi. E' vietato - si badi bene - ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale, comprese le seconde case utilizzate per le vacanze. Vorremmo che tutti i nostri ospiti affezionati tornassero subito a Riccione, ma ora non è possibile e quindi i controlli delle ultime settimane saranno intensificati per Pasqua e Lunedì dell'Angelo".
"Con questo virus purtroppo dobbiamo convivere a lungo. La fase 2 dell'epidemia non potrà essere omogenea per tutti i territori italiani, e sarà possibile solo per gradi. La differenza, oggi come in futuro, la farà quindi l'autodisciplina dei singoli cittadini che dovranno imparare a rispettare la distanza di sicurezza tra le persone e ad usare le precauzioni igieniche. Sono d'accordo con gran parte del mondo scientifico che sostiene che non si può programmare la fase 2 senza colmare l'attuale "carenza di dispositivi diagnostici" che ci dicano quanti sono gli immunizzati in un tal territorio. Dal mio punto di vista è su questo che nelle prossime settimane si dovrà lavorare a livello locale".