(Rimini) “A nostro avviso è già un grande risultato che si torni animatamente a discutere di fonti rinnovabili”. Così l’amministrazione della Provincia di Rimini sul dibatto nato dalla proposta di Energia Wind di realizzare un parco eolico al largo della costa riminese. “L’assunto da cui partire è che non possiamo continuare a consumare energia e non fare nulla rispetto al tema dell’energia pulita e rinnovabile”.
Come Provincia “abbiamo provato e proviamo a dare il nostro contributo. Ciò che non ci piace sono gli attacchi strumentali e faziosi. Nel comunicato di ieri di Basta plastica in mare si dice che si è lavorato “nella stanze chiuse del potere”. Strano: la Provincia tra il 2011 e il 2012 ha approvato il Piano delle azioni per l’energia sostenibile (PAES), redatto in collaborazione con Arpae Emilia-Romagna, e il Piano Clima 2007/2020, con l’assistenza tecnica di Ambiente Italia”.
Il primo Piano “è stato approvato all’unanimità. Il secondo senza voti contrari. Ciò che però più conta è il metodo, Abbiamo svolto in poco meno di due anni almeno 16 incontri pubblici, con le associazioni di categoria, con i portatori di interessi, con i Comuni, con gli ordini professionali e così via. Tutto documentato e riportato nel testo delle delibere approvate, che magari bisognerebbe fare la fatica di leggere. Un lavoro importante, a cui abbiamo chiamato ad intervenire vari esperti, proprio alla ricerca del confronto e della partecipazione”.
In quel periodo, peraltro, “abbiamo gestito un progetto europeo denominato 4Power sul tema dell’eolico in mare, i cui partner erano altri Comuni e Province dell’Europa, dalla Scozia all’Olanda, alla Germania e al Portogallo. Nell’ambito di quel progetto abbiamo organizzato ad Ecomondo diversi seminari sul tema dell’eolico e dei suoi impatti, economici, sociali e ambientali. Fino ad arrivare all’ultimo convegno del dicembre 2019, svoltosi con il patrocinio non oneroso della Provincia”.
Fin dai primi studi, “addirittura del 2006, ci sono sempre stati incontri, convegni, pubblicazioni. Un percorso amministrativo, a nostro avviso, esemplare, anche dal punto di vista del metodo. Si studia, si approfondisce, si mettono a disposizione della comunità gli studi; i soggetti pubblici e privati valutano, per conto proprio, se e come usarli”.
Infine, “nel recente studio, a cura del Cnr e della Regione Emilia-Romagna (anche questo pubblicato e scaricabile dal sito della Regione) si citano gli studi della Provincia di Rimini e la fattibilità degli impianti eolici lungo la costa romagnola. Non un impianto, anzi non una wind farm, come viene chiamata, ma tre. Il tutto nel rispetto delle direttive europee sull’uso dello spazio marittimo: dalla pesca, al turismo, dall’energia alla protezione ambientale. Insomma, abbiamo lavorato con metodo e competenza, per porre il tema della transizione energetica, tema che oggi, dopo il Covid 19, è ancora più urgente e non rinviabile, se si vuole cambiare per davvero”.