(Rimini) Nella settimana dal 16 al 22 novembre in Romagna si sono verificate 3.969 positività su un totale di 35.586 tamponi (vale a dire oltre cinquemila al giorno di media), con una incidenza dunque dell’11,2 per cento che, pur aumentando rispetto alla settimana precedente di mezzo punto percentuale, resta ancora più bassa rispetto all'incidenza nazionale. Su questo dato si registra, nell'ultima settimana, un aumento nei territori di Rimini e Forlì (di 1,4 e 1,3 punti percentuali), un lieve calo a Cesena mentre Ravenna resta stabile. Si registra un aumento in tutti i territori, salvo Cesena, rispetto all'indicatore delle positività su popolazione residente. Restano pressochè invariate le percentuali di asintomatici con quella di Rimini ancora superiore alle altre. In pratica se si tenessero presenti solo i sintomatici, le incidenze di positivi rispetto ai tamponi effettuati, sui quattro territori, sarebbero molto più simili, spiega la Asl (il bollettino completo, in allegato).
Per quanto riguarda l'occupazione dei posti letto, nella settimana di riferimento si è verificato un aumento, in questo caso omogeneo tra i vari territori, di malati nei reparti di degenza; per quanto riguarda le terapie intensive, a fronte di un lieve aumento di ricoverati in valore assoluto, è sostanzialmente stabile la percentuale di ricoverati rispetto al totale di ricoveri, e l'incidenza dei pazienti in terapia intensiva in Romagna rispetto ai residenti, resta inferiore a quella media regionale.
"Sebbene la Romagna continui ad avere indicatori più positivi rispetto al resto della regione, in particolare dal punto di vista dei ricoveri ospedalieri, in questa settimana - rimarca il direttore sanitario Mattia Altini - siamo arrivati a sfiorare il limite del livello rosso previsto nel nostro piano dinamico covid per gli ospedali. Ora la curva dei ricoveri sembrerebbe in via di stabilizzazione, ma su un tema così delicato il condizionale non è per noi sufficiente perchè, come abbiamo già detto, una ulteriore crescita di ricoveri significherebbe limitare di conseguenza il resto dell'attività sanitaria extra - covid, ovviamente per le prestazioni non urgenti. Noi stiamo continuando a sfruttare ogni potenzialità per implementare sempre più il contact tracing in modo da individuare il maggior numero di casi possibili in fase iniziale così da poterli gestire a domicilio, e ringraziamo gli enti locali che ci stanno venendo in soccorso con loro personale. Abbiamo pure attivato tamponi rapidi e convenzioni col privato. Stiamo inoltre implementando il numero di posti nelle Cra covid per pazienti fragili e paucisintomatici: ne abbiamo già 69 tra Rimini, Ravenna e Novafeltria, ne attiveremo presto altri 20 in provincia di Forlì Cesena e stiamo pensando ad una struttura per pazienti psichiatrici covid positivi nel ravennate. Stiamo infine stingendo accordi con l'ospedalità privata, in tutti i territori, per mettere a disposizione ulteriori posti letto, esclusivamente dedicati a pazienti non covid (questo in relazione anche alle voci che avevano prefigurato ricoveri di pazienti covid a Villa Maria e Luce sul mare di Rimini con le quali, invece, si sta ragionaando di ricoveri solo di pazienti no covid), in modo da poterli seguire adeguatamente e avere più spazi negli ospedali dell'Asl per i pazienti covid. Ma a tutto questo deve affiancarsi lo sforzo della cittadinanza, che deve continuare con perizia a seguire le buone pratiche mirate a limitare il contagio. Solo insieme ce la possiamo fare".