(Rimini) Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha ricevuto questa mattina la visita di Stefan Kaegi del collettivo berlinese Rimini Protokoll. Un’occasione per condurre uno dei tre protagonisti del collettivo di autori e registi tra i più importanti e premiati degli anni 2000, impegnato nei linguaggi sperimentali del teatro fra realtà e finzione, definito da molti come teatro documentario, alla scoperta della città di Rimini in vista di possibili progetti futuri.
Teatro Galli, spiaggia, Castel Sismondo, il palazzo del Settecento dove ha sede il Fulgor, Part, il Museo di arte contemporanea aperto nel 2020 in due palazzi del Trecento, il Fellini Museum: Stefan Kaegi ha visitato i luoghi della valorizzazione del patrimonio storico e architettonico della città, spazi di creatività nel segno della visionarietà, del cinema, del rapporto con le arti, in dialogo permanente tra innovazione, tradizione e sperimentazione. Un altro tassello di Rimini che investe su cultura e arte.
I Rimini Protokoll nascono dall’unione di Helgard Haug, Stefan Kaegi e Daniel Wetzel nel 2000. Dopo essersi formati all’Istituto di studi teatrali applicati di Giessen, iniziano attivamente il loro percorso nel 2000. Non solo spettacoli ma esibizioni, programmi radio e film, una produzione intensa e variegata che, a partire da diversi mezzi comunicativi, snocciola temi chiave legati alle problematiche sociali, economiche e politiche all’interno di specifiche comunità. La ricerca si sviluppa sulla base di materiali autentici, attraverso un metodo che ricalca quello del giornalismo di reportage: interviste, ricerca sul campo, fonti originali che vengono plasmate e rimescolate per far fronte alla necessità artistica.
Dal 2000, gli autori e registi Helgard Haug, Stefan Kaegi e Daniel Wetzel co-producono, in diverse configurazioni, lavori teatrali, pezzi audio o radiofonici, film e installazioni. Stefan Kaegi utilizza ricerca, audizioni pubbliche e procedimenti concettuali in ambienti urbani, dando voce a esperti che, pur non appartenendo al mondo del teatro, hanno qualcosa da comunicare.