LE SPIAGGE ANOMALE DI RIMINI. L’EVASIONE MORALE. LA MALASANITA’. CARIM. GUCCINI
Giochi da togliere, ma solo a Rimini
E’ l’analisi che il Corriere Romagna pubblica in prima pagina, relativa ai bagnini e all’obbligo di smontare i giochi presenti sulla spiaggia, per rimontarli poi dopo aver avuto l’autorizzazione. “Nelle spiagge vicine sulle quali, a quanto pare, nessuno dovrà smontare quanto installato per i momenti ludici dei grandi e dei più piccoli”, si legge a pagina 8 dove si riportano gli esempi delle città vicine che da tempo hanno reso chiaro il quadro normativo, attraverso il ‘piano spiaggia’. E invece Rimini è una “giungla”. Sempre nella stessa pagina la conferma della Soprintendenza per bocca dell’avvocato Aldo Pezzi: «gli stabilimenti che hanno inserito un quantitativo di giochi dalle proporzioni importanti non possono attendere alcun condono».
Dura la reazione di Mussoni, il presidente dei bagnini su il Resto del Carlino a pagina 2.
«NON E’ VERO che a settembre noi bagnini sapevamo di dover smontare tutto, giochi e campi da beach volley compresi. Anzi, in Comune ci dissero che i tempi burocratici sarebbero stati eccessivi per poi rimontare, consigliandoci di attendere la soluzione globale col nuovo Regolamento. Fossi il sindaco, a fronte di questo caos alla vigilia dell’estate, inviterei qualche dirigente, funzionario o assessore sinora nel limbo ad andare a casa».
Replica l’assessore Biagini. «I bagnini sapevano. E’ lo stesso piano spiaggia a chiarire: quali sono le opere stagionali e che quindi devono essere rimosse a fine stagione dopo essere state autorizzate, come giochi e ombreggi. A questo si aggiunge una nota della Regione del 27 giugno 2007». «Conosco Mussoni e rispondo con lo stesso tono goliardico delle sue affermazioni: Rimini sarebbe la prima città al mondo dove un assessore o un tecnico dovrebbero dimettersi solo perchè altri hanno commesso illeciti penali ma nessuno gli aveva spiegato prima che non si potevano fare».
Ausl, malasanita anche a Rimini?
La Voce di Romagna riporta che “la guardia di finanza ha bloccato l’accordo milionario che doveva legare le Ausl del Veneto a una società di assicurzioni romena, City Insurance. La stessa compagnia ha vinto gli appalti a Rimini, Ravenna e Cesena, e gestisce le polizze degli ospedali più importanti di Romagna. Secondo gli uomini delle fiamme gialle di Venezia, City Insurance avrebbe rapporti sospetti con la criminalità organizzata, in particolare con la camorra”. L’articolo a pagina 3 a firma di Luigi De Biase riporta le dichiarazioni di Stefano Vitali, presidente della Provincia: «Bisogna uscire dalla logica del massimo ribasso e questo vale per tutte le amministrazioni, dal Comune alla Provincia passando per Hera e Ausl. Quello che dobbiamo fare è inserire clausole qualitative nei nostri bandi, in modo da avere più tutele». Nessun commento dall’Ausl riporta sempre la Voce.
Carim, già indagato il futuro manager
E’ il Nuovo Quotidiano di Rimini a riportare a pagina 9 la notizia che nell’ambito di una inchiesta sul Banco di Desio (raccontata da Report) “secondo il racconto dell’ex dipendente, il Banco di Desio proponeva alla clientela più facoltosa servizi extra per portare fondi neri all’estero. Tra gli indagati il presidente della Banca e l’ex direttore generale, Alberto Mocchi. Sì, proprio lui, il futuro manager di Banca Carim. Il suo nome non è stato ancora ufficializzato, ma la Fondazione ha già annunciato di avere deliberato l’ok alla nomina del nuovo direttore generale, che avverrà a decorrere dal 1 luglio. Mocchi è stato indicato come futuro manager dalla stessa Banca d’Italia, che lo aveva del resto già nominato amministratore delegato del Cis (di fatto commissario) nel dicembre 2010. Un indagato promosso dalla stessa ‘Bankitalia’? Negli ambienti della Fondazione la notizia dell’indagine che coinvolge anche Mocchi non è una sorpresa. “Lo sapevamo, ma Banca d’Italia ha assicurato che risulta estraneo ai fatti, l’indagine è u atto dovuto” è la spiegazione che circola”.
L’imprenditore modenese Giampiero Samorì chiarisce sulla Voce a pagina 13 le condizioni per partecipare all’aumento di capitale di Banca Carim, cioè “la Carim faccia un contratto di esclusiva di bank assurance con la nostra compagnia. Siamo alla ricerca di quote di banche che non abbiano rapporti stabili con compagnie assicuratrici”.
Critiche per Pizzolante
Il più duro con Pizzolante, che due giorni fa aveva accusato la Guardia di Finanza di lotta di classe e chiesto distinzioni per chi evade per evitare il suicidio e comprare un Porsche, è il Corriere Romagna che titola “L’evasione morale dell’onorevole”. Commenta Enea Abati: “Col Pizzo, il nostro interesse particolare vince sempre. Allargando appena un po’ (nemmeno poi tanto) i principi della sua politica, da domani potrò vivere in un mondo meraviglioso. Quando avrò fretta potrò parcheggiare davanti a un passo carrabile o in doppia fila, quando avrò fame potrò fare la spesa senza passare dalla cassa (evadere le tasse significa questo) e quando mi servirà un posto all’asilo vicino a casa per mia figlia mi cercherò una bella raccomandazione. Bellissimo... Facilissimo... Non ha ragione da vendere?”.
E’ lo stesso Pizzolante a replicare alla critiche piovute da Pd, Sel, Cisl: «Non accetto strumentalizzazioni. Non ho mai parlato di evasione giusta. Ho detto e ribadisco che bisogna farla finita con la criminalizzazione di intere categorie. Penso che l’evasione è illegale, ma l’illegalità non sempre coincide con un giudizio di immoralità uguale per tutti», scrive il Carlino a pagina 3.
A pagina 23 del Corriere Romagna ampia intervista a Francesco Guccini, ieri a Rimini per presentare il suo ultimo libro. Mentre sulla Voce interessante dialogo con alcuni ragazzi sempre di Guccini sul tema dell’amicizia a pagina 35.
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