08_06_2012 | MOLO STREET PARADE. SARDONCINI, MUSICA E MERCATINI. IL 30 GIUGNO LA RISPOSTA DI RIMINI AGLI SCIACALLI DEL TERREMOTO

Sabato, 09 Giugno 2012

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MOLO STREET PARADE. SARDONCINI, MUSICA E MERCATINI. IL 30 GIUGNO LA RISPOSTA DI RIMINI AGLI SCIACALLI DEL TERREMOTO


Doveva essere semplicemente un “bulirone” di riminesità pura a 360 gradi, perché a “Rimini, sei chi sei”, tra musica, mercatini e ‘rustida’ sulla palata, tra mito e realtà, una lunga notte di festa. E invece la prima Molo street parade, il 30 giugno, diventa una risposta, “un grande contenuto”, che arriva in un momento “crisi economica e sociale e di gente che specula sul terremoto”. Una vetrina sulla ribalta nazionale ed internazionale “senza grandi aspettative”, per ora, “perché nessuno nasce imparato” e “senza puzza sotto il naso”. Eppure, suo malgrado, avrà il compito di far vedere che Rimini c’è, che è un posto sicuro, a chi ha subito le avances di sciacalli che si sono serviti del sisma in Emilia per dirottare i villeggianti lontano dalla Romagna “creando una psicosi”. “Ci sono dei tour operator internazionali, concorrenti nel Mediterraneo – dice il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi – che associano Rimini, la riviera, al terremoto. Noi siamo un posto sicuro e, anzi, abbiamo ospitato chi ha avuto dei problemi. A chi ci diceva ‘siete stati colpiti dal terremoto e ci sono le disdette’ rispondiamo con la nostra forza, la nostra capacità di offrire sempre qualcosa di innovativo”.


E a crederci sono anche gli albergatori. “Vogliamo dimostrare – dice Patrizia Rinaldis, da poco riconfermata alla presidenza di Aia – che siamo forse più forti noi di quello che è stato purtroppo il terrorismo mediatico al quale stiamo assistendo”.
L’occasione, dunque, per far vivere Rimini per dieci giorni, “dalla festa al molo alla Notte rosa, grazie a un prodotto di alta stagione”, dice la Rinaldis, per far vedere “che il territorio è vivo in questo momento perché vi assicuro che spesso, in quello che è un vero e proprio sciacallaggio, alcuni invitano addirittura ad andare su altre località. Io credo che in questo momento ce la dobbiamo mettere davvero tutta, facciamo vedere quello che abbiamo”. Il capo degli albergatori ha in mente un pubblico ben preciso, quello dei giovani.


“Quest’anno, magari, partiremo in sordina, ma, perché no, il prossimo forse faranno a botte per venire qua da noi. Io credo che abbiamo perso proprio la comunicazione dei giovani. I nostri ragazzi probabilmente andavano a cercare molti dei dj che abbiamo in programma in altre località. Adesso abbiamo l’opportunità noi finalmente di far parlare. Per cui io la trovo un’operazione molto importante”. La scintilla per accendere un motore per l’estate. “Finalmente rimettiamo in moto un sistema, finalmente rimettiamo in moto la nostra palata”.


Lungo il molo, quindi, dieci pescherecci ormeggiati si trasformeranno in grandi ‘consolle’ galleggianti ospitando sulle loro plance 45 deejay di fama nazionale e internazionale (tra cui Skin, ex vocalist degli Skunk Anansie, in buona compagnia con Luca Agnelli, Andrea Cirillo, Ricky Montanari, Andrea Arcangeli, Aladyn, NicoNote, Eron, dj Fabiana, Davide Nicolò).


Parola d’ordine ‘contaminazione’. “Un melting pop di stili sonori sull’acqua: dall’elettronica al rock, dal pop al liscio, dalla deep house all’indie, dal rock all’afro, passando per il dubstep, il chill out, ecc”.
Contaminazione tra mondi, generazioni e ‘appetiti’ e talenti diversi, con i pescatori ad arrostire i sardoncini appena pescati (10 quintali), giovani artisti e design riminesi in mostra (e in vendita) con le loro produzioni, i ragazzi dei locali a colorare la serata/nottata lunga dalle sette di sera a mezza notte.


“Siamo un posto vero. Dobbiamo – ridice il sindaco – rifare il lungomare, dobbiamo rifare la città. Dobbiamo lavorare sull’hardware, ma dobbiamo lavorare anche sul software, sul ‘prodotto immateriale’, sul mito, sull’affascinazione. E allora abbiamo voluto farlo in un luogo vero. La marineria riminese, il molo, la palata, la più grande musica nazionale e internazionale, i grandi dj. I riminesi che vanno in giro per il mondo, a Ibiza, a Berlino, a New York saliranno sulle plance dei nostri pescherecci. Mito e verità. Siamo un posto vero, non siamo un villaggio turistico di plastica”.