Ripartire dopo il terremoto, incontro con il priore dei benedettini di Nocia
(Rimini) “Da cosa si riparte, quando tutto crolla?". E' questa la domanda da cui prenderà il via la conversazione con un testimone d'eccezione del recente terremoto in Centro Italia: Padre Benedetto Nivakoff, priore dell'Ordine dei monaci benedettini di Norcia, la cui basilica dedicata a San Benedetto è stata pesantemente danneggiata dal sisma del 30 ottobre scorso.
L'iniziativa dal titolo ‘6 secondi, 1000 anni. Una regola che ricostruisce: pazienza, chiarezza e piccoli passi’ è organizzata da Cdo Rimini (Compagnia delle Opere) in collaborazione il Centro di Solidarietà e si terrà giovedì 30 marzo alle 18.30 presso la sala convegni del Centro Direzionale Est del Grosrimini (via Coriano 58).
Padre Nivakoff racconterà la sua esperienza personale e imprenditoriale (i monaci di Norcia gestiscono un birrificio artigianale) di fronte al dramma del terremoto che ha distrutto la loro casa e la loro azienda, spiegando che cosa lui e i suoi confratelli hanno imparato da questo drammatico evento e quale contributo l'adesione alla regola di San Benedetto gli stia offrendo nell'affrontare questa situazione. Al centro della riflessione, il viaggio alla riscoperta del valore del tempo, della pazienza e dei piccoli passi.
Al termine dell'incontro verrà offerto ai presenti un aperitivo e sarà proposta una raccolta fondi da destinare ai monaci benedettini per la ricostruzione del loro monastero.
Bilancio 2016, avanzo 8,4mln. Tosi: “Orgogliosa”
(Riccione) Avanzo di oltre 8,4 milioni per il Comune di Riccione nel 2016. Il commissario prefettizio ha oggi presentato alle forze economiche e sociali della città i dati del bilancio consutivo di cui l’ex sindaco Renata Tosi si dice “orgogliosa”.
L’avanzo verrà “vincolato”, spiega Tosi, prevalentemente “a fondo svalutazione crediti (su Tari non pagata) e sul fondo contenzioso (lungomare 2 e San Martino) lasciando nella disponibilità della nuova amministrazione oltre 1,5 milioni di euro. L' avanzo, è bene sottolineare, proviene da economie e riduzioni di spesa ma soprattutto dai risultati dell'attività di contrasto all'evasione fiscale, che hanno portato nelle casse del Comune oltre 3 milioni di euro. Un altro elemento che fa di questo bilancio un ottimo bilancio è l'ottima situazione di liquidità che chiude il 2016 con un avanzo di cassa di oltre 6 milioni di euro. Parte di questi soldi potranno essere immediatamente utilizzati per dar corpo ai numerosi progetti ed iniziative già da noi programmate e definite. L'imposta di soggiorno testimonia invece che il percorso del rilancio turistico della città si stava consolidando. A dimostrarlo i dati di riscossione particolarmente positivi se confrontati agli anni precedenti: siamo passati dai 2,787 milioni del 2014 ai 2,968 milioni del 2015 ai 3,180 milioni del 2016. Ricordo poi che il debito, che nel 2013 ammontava a 79,5 milioni di euro, è sceso nel 2016 a 72,6 milioni di euro con una diminuzione di quasi il 10% in soli due anni e mezzo. Un bilancio consuntivo che guarda al 2017 con serenità e permette al Commissario di approvare un bilancio di previsione che muoverà oltre 159 milioni di euro in entrata e spesa, con una spesa corrente che non subirà alcun incremento e con oltre 10 milioni di euro stanziati per gli investimenti e la realizzazione delle opere già programmate, come la realizzazione del Museo del Territorio nell'area ex Fornace (con 1 milione di euro di contributi europei), vari interventi di manutenzione straordinaria delle strade, il prolungamento di Via XIX Ottobre e del sottopasso di Via Ceccarini. Non posso non ringraziare per questo soddisfacente risultato il lavoro svolto da tutti gli uffici comunali ed in particolare dalla dott.ssa Farinelli che hanno sempre collaborato con noi con professionalità e coerenza e guardo al futuro pensando che la città saprà cogliere in questi risultati tutti gli elementi necessari per apprezzare le nostre scelte che sono state sempre dettate dal nostro impegno di fare il bene della città. Abbiamo dimostrato la nostra capacità di gestire con responsabilità e competenza i soldi che i riccionesi ci hanno affidato senza fare venire mai meno il pieno controllo di ogni spesa, il livello dei servizi e la capacità di investire: di questo siamo orgogliosi, con modestia e umiltà, ma lo siamo”.
Patto civico Riccione. Solo ex o alleanza civica vera?
Certo che la foto ufficiale della presentazione di Patto Civico a Riccione suggerisce tutto fuorchè un movimento civico cittadino. Partiamo dall'ultimo aggregato, l'ex sindaco Terzo Pierani, che è in politica da quando alcuni degli altri protagonisti non erano ancora nati. Ma anche degli altri si può fare la stessa osservazione. L'on. Sergio Pizzolante è alla quarta legislatura come deputato e da sempre ha fatto politica o sindacato. Fabio Ubaldi, che di mestiere fa l'imprenditore, alle elezioni del 2014 era il candidato del Pd. Anche Carlo Conti non può rivendicare una verginità civica: per oltre due anni e mezzo ha fatto l'assessore, un ruolo eminentemente politico.
Sono le perplessità che già erano emerse nel corso della prima conferenza stampa. Mentre a Rimini c'è stato un reale movimento della società civile che voleva appoggiare il sindaco uscente Andrea Gnassi ed era alla ricerca di un contenitore politico (e Pizzolante è stato abilissimo a crearlo, con conseguente successo), a Riccione l'operazione ha subito avuto l'aspetto di un accordo fra politici che promettevano di garantire un ipotetico coinvolgimento della società civile.
Appare questo il principale punto di debolezza del Patto Civico in edizione riccionese. Ma ci sono altre considerazioni che si impongono, e molte domande. Se la politica ha una razionalità propria e le azioni dei protagonisti che vi sono coinvolti, al di là delle loro volontà o desideri nascosti, in qualche modo devono sottostare ad essa, a Riccione tutto questo sembra saltato. Per quale motivo Pizzolante è sceso in campo se, come voleva la logica, non ha stretto un accordo con il Pd? Sull'incontro dei ceti moderati con il maggior partito del centrosinistra ha impostato tutta la sua politica a livello locale e a livello nazionale. Avrebbe potuto dimostrare ancora una volta che la sua strategia è vincente e che per i moderati, visto il centrodestra a trazione lepenista e salviniana, non c'è altra strada che l'accordo con il Pd.
Questo non è accaduto e sarebbe interessante capirne le ragioni, visto che la segreteria regionale dei dem era intervenuta per sponsorizzare l'accordo con Pizzolante e anche il primo comunicato della direzione Pd di Riccione affermava esplicitamente che Patto Civico e Oltre erano i propri interlocutori principali. Poi però il Pd è ‘fuggito in avanti’ e ha candidato Sabrina Vescovi, seppure con la formula di una “messa a disposizione”; una fuga alla quale Pizzolante ha risposto pubblicando una lunga serie di domande che sembrava scritta per fare indispettire la Vescovi. E anche se la candidata ha abbozzato e in qualche modo provato a rilanciare il dialogo, l’alleanza è saltata.
Le cronache dicono che il pomo della discordia sia stata la presenza dell'ex vice sindaco Luciano Tirincanti nella compagine: voluto da Pizzolante, non voluto dal Pd. Difendendolo in modo appassionato, Pizzolante avrebbe accettato che la sua ipotesi politica subisse un freno nella sua Riccione pur di poterlo imbarcare con sé. Tutto questo è poco comprensibile, visto anche che la sua presenza ha di fatto dissolto il gruppo di Oltre, dove si è registrato un fuggi fuggi.
Forse Tirincanti è stato usato strumentalmente per coprire il fatto che a Fabio Ubaldi, il capolista del Patto Civico, stesse indigesta la candidatura di Sabrina Vescovi, così come ogni altra candidatura targata Pd. E Pizzolante non si poteva far scappare Ubaldi: che figura ci avrebbe fatto a presentarsi alle trattative con il Pd senza il pezzo più pregiato della sua argenteria? Invece alle trattative ci è andato con Tirincanti: che è stato come invitare a nozze il Pd a pronunciare un sonoro “no”, puntualmente arrivato.
Quindi alle prossime elezioni oltre a Renata Tosi, Sabrina Vescovi, il grillino Delbianco (non ancora certificato) ci sarà anche Carlo Conti che è (in questo caso l'anagrafe conta) il figlio della consigliera di Forza Italia che è andata dal notaio a firmare per la caduta della Tosi. Questo nuovo polo – è prevedibile – sarà perennemente sotto attacco dalla Tosi e dei suoi supporter. Pare già di sentirli: sono i traditori, quelli del notaio, quelli della congiura. Di certo è un'aggregazione molto composita che va dagli ex Pd alla destra, passando da ciò che resta di Unione Civica. Un insieme di ex di vario rango che dovrà faticare non poco a presentarsi come un’alleanza civica. Loro dicono di puntare al 20 per cento, forse riusciranno a fare il 10. Quanto basta, magari, per ritrovare il Pd in caso di ballottaggio e tentare un nuovo accordo. Ma sarà da vedere se il Pd vorrà imbarcarli: le recenti esperienze dicono che le alleanze al ballottaggio non portano fortuna.
Per completare il quadro, si può aggiungere che gli occhi sono puntati sul Movimento 5 Stelle che ancora non ha ottenuto la certificazione. Come interpretare questo silenzio? Si va verso un nuovo caso Rimini? È fin troppo evidente che a trarre vantaggio dall'assenza dei grillini sarebbe innanzitutto la Tosi.
28 marzo
Morta di stenti | Coesione per Carim | Pierani nel Patto
Donna nel trolley, morta di stenti
(Rimini) Sembrava uscita da un lager. Magrissima, forse per denutrizione. Sarebbe questa la causa di morte della donna asiatica trovata all'interno di una valigia abbandonata lungo la banchina del porto canale di Rimini, ritrovata sabato mattina. L'autopsia, eseguita stamani, non ha evidenziato cause esterne che possano aver provocato la morte ed esclude il decesso per asfissia o annegamento. È quindi ipotizzabile che fosse in fin di vita quando è stata messa da qualcuno all'interno della valigia.
A fare la scoperta due amici che stavano lavorando alla rimessa in acqua di una barca. Il cadavere - in stato di decomposizione perché la morte sarebbe avvenuta almeno 10 giorni fa, era ripiegato in un trolley blu.
Quando i due amici hanno aperto la valigia è scattato l'allarme: sul posto sono arrivati gli agenti della Squadra Mobile della Polizia, la Scientifica e il magistrato di turno Davide Ercolani che coordina le indagini.
La donna, estremamente magra, dai tratti somatici orientali, era rannicchiata nella valigia senza vestiti addosso. Sul corpo non vi sarebbero segni di ferite.
Secondo quanto riporta - sostenendo che l'ipotesi è al vaglio degli inquirenti - il quotidiano genovese Il Secolo XIX, il corpo potrebbe essere della donna di origini cinesi Xing Lei Li, 36 anni. Della 36enne si sono perse le tracce durante una crociera che ha varie città del Mediterraneo, tra cui Genova.
La morte della donna - che sarebbe avvenuta almeno 10 giorni fa, domani è in programma l'autopsia - potrebbe essere avvenuta ovunque: la valigia, infatti, potrebbe essere stata trascinata dalla corrente da tanto tempo.
Secondo il giornale ligure "il sospetto della Polizia è che il marito, Daniel Belling, irlandese di 45 anni, tecnico informatico della Apple, l'abbia strangolata e poi gettata in mare proprio all'interno di una valigia". L'uomo, viene spiegato è stato arrestato per omicidio, lo scorso 20 febbraio, respingendo ogni accusa dicendo che la moglie si era allontanata volontariamente dalla nave.
"Siamo in stretto contatto con i colleghi della Procura di Roma - ha confermato al Secolo XIX Paolo Giovagnoli, procuratore capo di Rimini - per verificare questa ipotesi. Sapremo qualcosa di più solo nelle prossime ore". Il cadavere rinvenuto a Rimini in un trolley nelle acque del porto, è di una donna di origine orientale sui 40 anni estremamente magra ed è stato scoperto da due amici che stavano lavorando alla rimessa in acqua di una barca. Il cadavere - in stato di decomposizione - era rannicchiato nella valigia senza vestiti addosso (Ansa).
Conti falsi e crediti facili a San Marino. Buco da 400 milioni, parte l’operazione pulizia
Carim, la presidente Gemmani chiede coesione
(Rimini) “Quanto letto in questi giorni sulla stampa locale, al di là della rispondenza o meno al vero di talune affermazioni, segnala a suo modo, ancora una volta, quanto sia sentito il ruolo di Banca Carim per il territorio e per l'economia riminese”. Linda Gemmani, presidente della Fondazione Carim interviene in merito alle notizie degli ultimi giorni.
“La Cassa sta vivendo una fase importante: deve affrontare un piano di ripatrimonializzazione decisivo ai fini del suo percorso di ripresa e di posizionamento futuro”, spiega Gemmani. “E' dunque una situazione che, per trovare l'auspicata positiva soluzione, richiede grande coesione tra tutti i soggetti e le forze che considerano Carim un 'bene comune' della collettività”.
Dire “'Cassa di Risparmio' e dire 'Fondazione' non è appena alludere a dei marchi, a dei simboli, sia pur di storica tradizione. E' parlare di strumenti di servizio - pur in una rigorosa autonomia e diversità di compiti - ad una pluralità di soggetti, ad un intero tessuto locale. Dietro al logo di Carim ci sono decine e decine di migliaia di clienti, correntisti, soci, piccoli risparmiatori, dipendenti, affidatari, obbligazionisti, una realtà composita e vitale di famiglie, artigiani, imprese, professionisti, esercenti, un vero e proprio pezzo trainante di vita riminese. Parimenti dietro alla Fondazione vi è una miriade di organizzazioni attive nel sociale, nella cultura, nella formazione, che contribuiscono insieme a rendere più vivibile e più umanamente ricca e solidale la comunità locale”.
Quando “si dice 'Cassa', si dice soprattutto questo grande 'patrimonio economico' nel senso più ampio e pieno del termine.
Perciò - specie in un passaggio delicato come l'attuale – non si può sottacere che il primario dovere di chi ha a cuore quel patrimonio dovrebbe essere quello di cooperare al meglio per favorirne la salvaguardia secondo le modalità oggi possibili”.
Questo “è il momento in cui ognuno è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità. Mi auguro e sono sicura che nessuno vorrà sottrarsi a quello spirito di collaborazione e di unità d’intenti che è la condizione previa necessaria perché Rimini possa affrontare insieme, come già accaduto nel 2012 sia pur in forme e contesti differenti, la sfida del rilancio della sua principale e tradizionale banca di riferimento”.
Conti è il sindaco per Patto civico: Orgoglioso di essere una sintesi
(Riccione) Un’intesa che dire larga è davvero poco. Da destra a sinistra, da Terzo Pierani a Giovanni Bezzi, su Carlo Conti sindaco, candidato di Patto civico, convergono anime molto differenti.
“Riccione ha urgenza di invertire rotta con obiettivi precisi”, spiega per tutti l’ex senatore ed ex sindaco Pierani. “Se ci si mette a ragionare di cosa ha bisogno Riccione, si parte dal fatto che Riccione ha bisogno di un momento di unità. Ha bisogno di tutti. L'unione civica è un impegno di emergenza per una città che ha perso diversi punti. Mi sento già nelle orecchie accuse di tradimento e volta faccia. Sono disposto a dare un contributo disinteressato per affrontare questioni che riguardano la città. Non dobbiamo avere paura della gente, debbiamo stare in mezzo alla gente. Ho accettato di fare questa esperienza perché non è più tempo di settarismi”.
Questo pomeriggio Patto Civico Riccione ha presentato il proprio candidato sindaco Carlo Conti, sancendo la rottura delle trattative per una coalizione con il Pd, che è rimasto fermo sul nome di Sabrina Vescovi, “una scelta autolesionista”, commenta il deputato Sergio Pizzolante. “Io non ho rotto con il Pd”, precisa Pizzolante. “Noi non abbiamo rotto con il Pd, abbiamo semplicemente preso atto che all'interno del Pd c'è un gruppo che si è arroccato su posizioni vecchie e conservatrici. Qui con noi oggi c'è una buona parte del Pd”.
Quella di Patto civico sarà una unica lista che sosterrà un unico candidato sindaco, Conti, e avrà quindi un unico capolista, Fabio Ubaldi. “Coinvolgiamo e coinvolgeremo mondi e persone con provenienza e storie diverse e diverse esperienze lavorative e professionali. Una lista che segue la logica dell'incontro tra ceto medio e politica. Una lista che comprenderà imprenditori, rappresentanti della società civile e politici.
Ciò che importa non è da dove vengono ma è dove vogliamo andare, il must è lavorare insieme per Riccione. Noi uniamo e costruiamo una lista unica, un luogo del buon senso e della progettazione per contrastare questo diluvio di veleni che ha pervaso Riccione negli ultimi anni. Invitiamo ilceto medio (le imprese, le professioni, i talenti), arrabbiato per tutta una serie di motivi, a scegliere di fare un patto con la politica e non con l’antipolitica. Il Patto civico lancia un messaggio di pacificazione, un messaggio che può avere successo”.
Pizzolante annuncia l’apertura a breve di una sede a Riccione, una riunione programmatica e una serie di eventi “su questioni cruciali, in primis il turismo e il TRC. A proposito di turismo Riccione deve tornare ad avere un ruolo importante e non essere subordinata a Rimini. Stiamo lavorando su un'idea di turismo di almeno 8 mesi con rilancio della notte come valore e poi estate/inverno e mare e territorio. Ci impegneremo sulla logica del turismo on demand che rispetta le nuove dinamiche dell'economia mondiale. Riccione può diventare centro di sperimentazione di questo nuovo fenomeno”.
Il Trc “è un mostro che ha un padre, il Pd, e una madre, la Tosi, che lo vuole brutto per legarne la bruttezza al Pd. Noi abbiamo bisogno di capire se il Trc può essere cambiato e come può essere cambiato”.
Per Pizzolante, “Carlo Conti il nostro candidato Sindaco. Un giovane con le idee chiare, una persona determinata e al tempo stesso tranquilla, con un amore viscerale per Riccione; una persona che non sa odiare, che non sa cosa sia il veleno, che non parla mai male di nessuno. Carlo è in grado uccidere la paura. Per questo mi piace e credo che sarà il sindaco della pacificazione a Riccione”.
Fabio Ubaldi augura “al di là degli estremismi una risposta seria e concreta. Oggi siamo quelli capaci di essere coerenti per respirare una nuova visione politica. Il leitmotiv di questa campagna elettorale è: noi abbiamo unito. Carlo Conti ha dimostrato nella scorsa legislatura una cosa fondamentale: si è fatto voler bene in modo trasversale, ha fatto bene il suo lavoro. Oggi è importante elevare la discussione politica e vorrei che la gente, che tutti voi partecipaste ai dibattiti politici per abbracciare un senso di politica che merita una città come la nostra”.
Tocca poi al candidato sindaco. “Sinceramente - sottlinea Conti - fino ieri ero molto più titubante, ma questa mattina ho accettato senza indugi questa sfida perché essere il volto di persone che hanno una differente provenienza politica, riuscire a essere la loro sintesi è per me è un grandissimo onore e di questo vi ringrazio tantissimo. Ho capito che questo è veramente un "Patto Civico" ed è per questo che mi metto in gioco molto volentieri. Io sono un mediatore sportivo per definizione e per deformazione professionale, e rappresentare uno schieramento capace di raccogliere provenienze civili unite dallo stesso intento e amore pe la città. Tutto questo mi inorgoglisce e mi permette di essere qui con voi senza paure e senza dubbi”.
Riccione, sottolinea infine Conti, “non è "normale", non può esserlo, non sarebbe di interesse e di traino. Ricccione è innovativa, è alla moda ed è capace di lanciare le tendenze come ha sempre fatto”.
Alla presentazione della candidatura di Conti arriva anche Luciano Tirincanti, l’ex vicesindaco. “Partecipo a questo progetto che unisce mondi e realtà diverse. La mia è una scelta per Riccione, non cerco un posto perché già ce l'avevo, anzi vi ho rinunciato perché era diventato impossibile proseguire con la logica distruttiva e priva di ogni contenuto”.
Incendio alla Mec3, dimesso operaio ferito
(San Clemente) “Il nostro dipendente è stato dimesso dall’Ospedale Bufalini di Cesena alle ore 12 di oggi e che la guarigione è prevista in 10 giorni”. La notizia arriva da Claudio Riva, amministratore delegato Mec3. Questa mattina alle 8 nella stabilimento di San Clemente si è infatti verificato un incidente.
“All’interno del Reparto Polveri, durante il consueto orario di lavoro, da una macchina regolarmente in funzione è scaturita una fiammata (e non un’esplosione come erroneamente riportato da alcune testate)”, spiega Riva. “Tale fiammata ha provocato alcune lesioni al solo operaio preposto all’utilizzo di questa macchina, un uomo di 48 anni”. Subito viene chiamato il 118 con l’intervento dell’elisoccorso. “Sottolineiamo che il macchinario oggetto di questo spiacevole incidente è sottoposto a regolare e costante manutenzione, e che gli operai che lavorano con esso sono stati tutti adeguatamente formati”, spiega Riva. “Attualmente sono quindi in corso tutte le necessarie ricerche per capire quale sia stata la causa scatenante”.