Venerdì, 10 Marzo 2017 14:46

Balneari, protesta a Roma contro le aste

(Rimini) I balneari aderenti alla Cna di Rimini saranno Roma per manifestare contro le aste europee delle concessioni demaniali. L’appuntaento è per mercoledì 15 marzo 2017. La Cna Rimini organizza un pullman a disposizione dei soci. La manifestazione si svolgerà in piazza Montecitorio. In balo c’è il futuro di oltre 30 mila concessioni balneari. L’asta, “se attuata, non solo determinerebbe la fine di un intero settore per il probabile interesse di realtà multinazionali che andrebbero a snaturare il prodotto turistico per eccellenza della Riviera”.
Cna Balneatori scende in piazza “per ribadire con fermezza al governo la posizione delle imprese balneari sulla questione Bolkestein e al fine di ottenere dallo stesso esecutivo un percorso condiviso sul tema”.

(Rimini) Saranno potenzialmente più di mille le famiglie riminesi interessate dal nuovo “reddito di inclusione”, introdotto per la prima volta con l'approvazione, ieri al senato, della legge per il contrasto alla povertà. “E’ l’intervento più importante – commenta il deputato Pd romagnolo Tiziano Arlotti – mai varato in Italia contro la povertà assoluta, con il quale il nostro Paese entra finalmente fra quelli dotati di un sostegno di carattere universale. Il provvedimento, mirato all’inclusione sociale, alla lotta all’emarginazione, è tanto più importante in un momento storico come il nostro ancora segnato da una crisi economica significativa che aumenta in modo progressivo il divario tra ricchi e poveri. I destinatari sono i soggetti più deboli della società, i minori, le famiglie con disabili gravi, i minori a carico di donne in stato di gravidanza, persone oltre i 55 anni senza lavoro e senza ammortizzatori sociali”.


In particolare viene introdotto il reddito di inclusione (Rei), una nuova misura nazionale qualificata come livello essenziale di prestazione che prenderà il posto dell'attuale Sostegno per l'inclusione attiva (Sia). “Per accedere al Rei – spiega Arlotti – le famiglie dovranno avere un indice Isee che sarà fissato dal governo, indicativamente non dovrebbe superare i 3mila euro. Servirà anche l'adesione del capofamiglia a un progetto personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa messo in campo da Comuni e Regioni. Il finanziamento andrà da 320 a 400 euro. Nel solo comune di Rimini sarà interessato un numero potenziale di più di mille nuclei famigliari, pari a circa il 2% del totale dei nuclei famigliari”.


Accanto al Rei verranno erogati contributi economici e servizi alla persona, oltre che per favorire percorsi di inclusione lavorativa e sociale. “I progetti di attivazione e di inclusione sociale divengono personalizzati per il nucleo familiare e predisposti da una equipe costituita dagli ambiti sociali territoriali, più vicini al soggetto coinvolto, con la partecipazione anche degli altri servizi interessati. Si tratta di una riforma organica e strutturale del sistema delle politiche sociali che risponde a principi di equità, di efficacia nell’accesso e nell’erogazione delle prestazioni. Le risorse vengono dal Fondo per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale, che ha già messo in campo uno stanziamento di 600 milioni per il 2016, 2 miliardi per il 2017 e altrettanti per il 2018 e che prevede la possibilità di incremento attraverso stanziamenti da altri provvedimenti di legge fino a coprire interamente la platea in condizione di povertà assoluta”.


Il provvedimento prevede anche il riordino delle prestazioni di natura assistenziale finalizzate al contrasto della povertà, il rafforzamento delle forme di gestione associate ai servizi sociali e l’istituzione di un coordinamento per garantire su tutto il territorio nazionale i livelli essenziali delle prestazioni.
Il fenomeno della povertà in numeri è dato dall’Istat che calcola al 1 gennaio 2016 il 4,8% delle famiglie in Emilia Romagna in stato di povertà relativa. Il Comune di Rimini ha aiutato con i vari strumenti di sostegno al reddito più di 1.800 famiglie riminesi in difficoltà, tra cui 339 nuclei familiari con reddito basso. Nel caso del Sia, in meno di quattro mesi, sono state 286 le domande raccolte a Rimini. La Caritas diocesana ha incontrato lo scorso anno 1.909 persone presso il centro di ascolto. L'Emporio solidale in 6 mesi ha sostenuto 367 famiglie.

(Rimini) “Entro una decina di giorni inizierà la discussione presso la commissione Finanze della Camera dei deputati della legge delega sulle concessioni demaniali”. Lo ha dichiarato questa mattina il deputato di Area popolare, Sergio Pizzolante in occasione della cerimonia di apertura della Fiera dei balneari che si tiene al Pala De Andrè di Ravenna oggi e domani.
A tema il riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime, ma anche fluviali e lacustri, ad uso turistico ricreativo. Pizzolante ha anche annunciato di essere stato designato relatore della legge.

(Rimini) “Ritengo di fare un'operazione utile, anche nei confronti di parlamentari della repubblica, consiglieri regionali e comunali, mettere in fila un decalogo di chiarimenti riguardo al progetto di integrazione delle famiglie nomadi, oggi residenti in via Islanda, attraverso un'analisi il più possibile oggettiva dei passi fatti fin'ora dal Comune di Rimini”. A parlare è il consigliere comunale di Rimini Attiva Kristian Gianfreda.
“La partecipazione dei cittadini e le richieste di informazione sono legittime e bene accette, quello che invece non può essere accettato è la strumentalizzazione e le bugie interessate, pronunciate sulla pelle delle persone”.
Gianfreda, quindi, osservando l’acceso dibattito ha individuato alcuni temi su cui rotoene necessario fare chiarezza.


Chi c'è oggi in via Islanda? “Nel parcheggio di via Islanda vivono abusivamente da anni dentro le roulotte 75 persone circa, 30 di queste sono cittadini rumeni, non sono nomadi. Quarantacinque invece sono persone di etnia sinti, non sono quindi rom, di cui 13 sono minori, 5 hanno malattie gravi, 24 sono seguiti dai servizi sociali, 1 è un ex detenuto. Quarantacinque persone divise in 11 nuclei familiari, dunque sono famiglie numericamente normali. Il Comune utilizzerà la legge regionale 11, quella dell'integrazione delle popolazioni sinti, solo per queste 11 famiglie sinti. Il resto degli occupanti, nel momento dello smantellamento del campo, dovranno andare via e verranno seguiti secondo le leggi che regolano normalmente gli interventi dei servizi sociali, ove fosse necessario”.


Quali sono le ragioni per cui il campo di via Islanda va assolutamente chiuso? “Nel febbraio dello scorso anno i carabinieri, accompagnati da personale della Asl, sono intervenuti nel campo e hanno rilevato una serie di irregolarità che hanno poi trasmesso alla procura ed al comune stesso. Da quel momento non si può più fare finta di non sapere. Il comune ha l'obbligo legale di intervenire e sanare le irregolarità sia urbanistiche che di tipo sanitario”.


Perchè non lasciamo i nomadi lì dove sono? “Semplicemente perché non si può. La legge regionale 47 del 1988 permetteva la creazione di campi sosta per i nomadi, questa legge peró è stata abrogata dalla legge 11 del 2015 che non permette più l'utilizzo di questo strumento urbanistico. Il comune non può creare un campo di sosta, dunque non può lasciarli tutti insieme lì, né creare un altro campo in un'altra area”.


Perchè non li mettete tutti dentro degli appartamenti? “Le linee regionali suggeriscono la microarea perchè è una mediazione che favorisce l'integrazione. Il disagio sociale creato dalla presenza di una famiglia nomade dentro un condominio è molto superiore rispetto a quello creato da un'area esterna. Questa valutazione è frutto dell'esperienza dei servizi sociali che negli anni passati hanno sperimentato più volte l'inserimento forzato di famiglie nomadi in appartamenti in cui si sono venute a creare situazioni di difficoltà per tutti. Sopratutto sono gli anziani sinti a non voler vivere dentro appartamenti, le nuove generazioni stanno perdendo questa caratteristica. Inoltre, nei tempi lunghi, il costo degli appartamenti è superiore al costo di allestimento di una microarea".


Cosa è una microarea? “E' una porzione di terreno comunale della grandezza di 200 metri quadrati circa (10mx20m, 15mx15m per esempio) con lo stabilizzato in terra e una recinzione. Le misure variano secondo il numero di abitanti, sono le misure minime concesse per legge. L'area è e rimane di proprietà comunale, destinata esclusivamente alla famiglia concessionaria, con scadenza rinnovabile di 5 anni. Dentro questa area sarà possibile installare un piccolo prefabbricato secondo le norme previste dalla legge regionale 11 del 2015”.


Quanto costano le microaree? Chi paga le casette? “La cifra di un milione di euro comparsa sui giornali è inventata, o meglio, calcolata senza avere gli elementi per farlo. Il costo previsto per questo progetto è di 143.800 euro (inserimenti lavorativi, interventi di sostegno e mediazione, affitti) a cui vanno aggiunti i costi per la realizzazione delle microaree (dai 25.000 euro ai 30.000 ognuna, secondo la posizione e le distanze dagli allacci per realizzare il fondo di stabilizzato, la recinzione, gli attacchi delle utenze e gli scarichi fognari). Nella stessa delibera è previsto che il costo della casetta sia un onere del concessionario, quindi della famiglia, non a carico del comune”.


Quante sono le microaree? “Ancora non lo sappiamo. Il lavoro di individuazione delle aree e di assegnazione alle 11 famiglie non è terminato, ma sappiamo che non tutte le famiglie andranno nelle microaree, alcune, in condizioni particolari, andranno in appartamento. Inoltre alcuni nuclei sono composti da una o da due persone, che quindi potranno condividere un'unica area”.


E per gli italiani in difficoltà il comune cosa fa? “Anche i sinti di via Islanda sono cittadini italiani residenti a Rimini. Il comune si deve occupare di loro e degli altri residenti nel rispetto dei regolamenti che determinano l'azione dei servizi sociali. Il comune di Rimini segue nel complesso 6.500 persone ogni anno con una spesa di circa 30 milioni di euro. Per il disagio abitativo interviene con erogazione di contributi economici diretti, agevolazione al credito, ospitalità temporanea in residence e alberghi, i 50 alloggi dell'Emergenza Abitativa e gli alloggi popolari, ERP, in cui però ci sono più di mille domande inevase”.


Chi ci garantisce che le microaree non diventeranno dei mini campi? “Innanzitutto le aree hanno dimensioni molto limitate, giusto sufficienti a contenere i concessionari, l'area è recintata e piantumata, intorno c'è solitamente della terra agricola. È già previsto che agenti della polizia municipale facciano mensilmente sopralluoghi per constatare la condizione dell'area ed il numero di abitanti. Essendo l'area di proprietà comunale eventuali infrazioni gravi farebbero decadere la concessione con la perdita dei diritti acquisiti. A quel punto si sarebbe obbligati allo sgombero dell'area. Chi non paga le bollette, come qualunque cittadino, se la vedrà con gli operatori di rete, ognuno è responsabile per sè".

 

Dividerli diffonde il disagio in tutta la città, chi ci garantisce che non creeranno problemi, furti ecc? “Il progetto, supportato da esempi positivi già realizzati in tutta Europa, ha l'obiettivo opposto. Chi delinque, ruba o compie altri reati va individuato e perseguito, ma per farlo abbiamo bisogno di dividere e controllare. Lo scopo è togliere dalla città questa sacca di emarginazione e dare alle generazioni future una cultura diversa da quella del campo. Il programma post insediamento del comune prevede una frequente attività integrative e di monitoraggio. Il progetto di installare delle telecamere davanti alle aree serve ad individuare attività criminali, anche da parte di facinorosi che potrebbero compiere azioni violente contro le microaree ed i suoi abitanti”.

(Rimini) Una vasta operazione antidroga, condotta dai Carabinieri di Riccione e ribattezzata 'Drug Coast', è in corso nelle province di Rimini, Forlì-Cesena e Pescara.
Con l'intervento - si legge in una nota dell'Arma - sono stati "azzerati i membri di una fitta rete di spaccio attiva lungo tutto il litorale costiero romagnolo" (Ansa).

Venerdì, 10 Marzo 2017 09:37

10 marzo

Gessica, udienza rinviata | Il destino della Carim | Airiminum tira dritto

(Rimini) La ruota panoramica tornerà a piazzale Boscovich dalle stagione 2017 per un totale di almeno quattro stagioni consecutive. Dovrà essere alta almeno 50 metri. Il Comune di Rimini ha aperto il bando per cercare il gestore che si occuperà dell’attrazione. Ogni anno, fino al 2020, la ruota resterà in piazzale 180 giorni, sei mesi, compresi quelli necessari per montaggio e smontaggio. La domanda deve pervenire entro le ore 13 del giorno 30 marzo 2017.
Nel bando, l’amministrazione comunale si dice interessata “a riqualificare e valorizzare l’area attraverso opere di arredo che da una parte consentano di mitigare l’impatto della struttura e dall’altra lo rendano accogliente e in parte fruibile per la collettività”. E’ per questo motivo che il vincitore del bando “sarà tenuto a presentare una proposta di progetto di riqualificazione dell'area che dovrà tenere anche in considerazione le altre attività di commercio su area pubblica che esercitano in loco”.

(Rimini) E' stato aperta e subito rinviata al 17 marzo l'udienza preliminare per stalking davanti al gup di Rimini Sonia Pasini nei confronti di Edson Tavares, l'uomo accusato di avere sfregiato con l'acido lo scorso 10 gennaio a Rimini la sua ex fidanzata, Gessica Notaro. La ragazza, prima del fatto, aveva gia' denunciato due volte il Tavares, attualmente in carcere a Forli', e l'udienza di oggi si riferisce a quei fatti. Lo slittamento e' stato chiesto dal difensore del capoverdiano, avvocato Riccardo Luzi, per studiare i documenti inseriti nel fascicolo di accusa. "Oltre 600 pagine e supporti magnetici- commenta il legale - da cui dovranno essere estrapolati anche dei file audio, che si riferiscono all'aggressione: per ora i due procedimenti viaggiano separati". Nel corso dell'udienza tecnica - in cui erano assenti sia Taveres che Gessica Notaro, appena uscita dall'ospedale dopo un lungo ricovero e due interventi di cui uno all'occhio sinistro - il comune di Rimini e' stato ammesso parte civile nel procedimento (Agi).

Giovedì, 09 Marzo 2017 13:50

Nomadi, Giorgia Meloni dice no

(Rimini) “Oltre 1 milione di euro di soldi pubblici per regalare a rom e sinti casette dai 45 ai 90 metri quadri con veranda, giardino e posto auto: è questa la brillante soluzione trovata dal Comune di Rimini guidati dal Pd al problema dei nomadi”. Giorgia Meloni leader nazionale di Fratelli d’Italia entra a gamba tesa nella complicata vicenda riminese della chiusura del campo nomadi di via Islanda.
“Fratelli d’Italia si oppone a questa follia e chiede che questi soldi vengano spesi per dare servizi a quegli italiani che pagano le tasse e non vivono in baraccopoli illegali. Se il Pd ci tiene tanto a dare una casa Roma e senti è libero di farlo ma a sue spese”, conclude così Meloni il suo post su Facebook.

(Riccione) Sergio Pizzolante e Fabio Ubaldi, due padri per una lista che aspira a competere alle prossime elezioni amministrative, rispondono ad alcune considerazioni oggi sulla stampa locale. “I ragionamenti su alleanze e sindaco arriveranno a seguire. Il sindaco non deve essere mio o tuo, ma la persone che saprà meglio rappresentare la svolta e la rinascita di Riccione. Il migliore sindaco per Riccione”.
Nella prima riunione di Patto Civico Riccione Oltre (sabato 11 marzo alle 10.00 al ristorante Cavalluccio Marino di Riccione) è stato invitato Andrea Pollarini, docente presso lo Iulm di Milano con una relazione sull’innovazione turistica.
“La città di Riccione - spiegano Sergio Pizzolate e Fabio Ubaldi - deve tornare a conquistare la posizione di ‘Perla verde’ che si era guadagnata con orgoglio e impegno nei decenni passati. Un “salotto buono” da riempire di contenuti: la notte, i grandi eventi, le tribù, le mode. Una città che possa tornare a splendere e che faccia pensare, nell’immaginario collettivo ‘all’estate italiana’”.
Perché ciò avvenga “l'amministrazione comunale deve essere tutta Pro impresa. Deve lasciare esprimere le imprese e i talenti a tutto ciò che è innovazione per il turismo. Porte spalancate alle tendenze…una vera e propria rivoluzione culturale!”.
Occorre poi “passare dal non si può fare al si può fare. Basta vincoli e paletti. La stagione turistica deve durare almeno 8 mesi. Per far questo occorre puntare sulla qualità del prodotto. Una stagione troppo corta e marginalità basse renderanno obsoleta la nostra offerta. Quindi è necessario ripensare a tutta la normativa per la riqualificazione alberghiera perché quella attuale non funziona e impostare un grande progetto per reinventare il balneare. Stagione alta! Giorno e notte. Stagione lunga! Estate e inverno”.
Altro tema è quello “della grande alleanza adriatica per una comune strategia per i trasporti, perché dobbiamo uscire dal l'isolamento logistico e politico. Siamo irraggiungibili logisticamente e siamo stati incapaci di costruire alleanze su aeroporto e ferrovie”.
Qui si torna a parlare del “tanto dibattuto trc. Per la Tosi è solo una questione di metodo per noi invece è fondamentale ridurre l’impatto ambientale e valutare come le varie fermate possano riqualificare intere aree geografiche”.