(Rimini) Saranno potenzialmente più di mille le famiglie riminesi interessate dal nuovo “reddito di inclusione”, introdotto per la prima volta con l'approvazione, ieri al senato, della legge per il contrasto alla povertà. “E’ l’intervento più importante – commenta il deputato Pd romagnolo Tiziano Arlotti – mai varato in Italia contro la povertà assoluta, con il quale il nostro Paese entra finalmente fra quelli dotati di un sostegno di carattere universale. Il provvedimento, mirato all’inclusione sociale, alla lotta all’emarginazione, è tanto più importante in un momento storico come il nostro ancora segnato da una crisi economica significativa che aumenta in modo progressivo il divario tra ricchi e poveri. I destinatari sono i soggetti più deboli della società, i minori, le famiglie con disabili gravi, i minori a carico di donne in stato di gravidanza, persone oltre i 55 anni senza lavoro e senza ammortizzatori sociali”.
In particolare viene introdotto il reddito di inclusione (Rei), una nuova misura nazionale qualificata come livello essenziale di prestazione che prenderà il posto dell'attuale Sostegno per l'inclusione attiva (Sia). “Per accedere al Rei – spiega Arlotti – le famiglie dovranno avere un indice Isee che sarà fissato dal governo, indicativamente non dovrebbe superare i 3mila euro. Servirà anche l'adesione del capofamiglia a un progetto personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa messo in campo da Comuni e Regioni. Il finanziamento andrà da 320 a 400 euro. Nel solo comune di Rimini sarà interessato un numero potenziale di più di mille nuclei famigliari, pari a circa il 2% del totale dei nuclei famigliari”.
Accanto al Rei verranno erogati contributi economici e servizi alla persona, oltre che per favorire percorsi di inclusione lavorativa e sociale. “I progetti di attivazione e di inclusione sociale divengono personalizzati per il nucleo familiare e predisposti da una equipe costituita dagli ambiti sociali territoriali, più vicini al soggetto coinvolto, con la partecipazione anche degli altri servizi interessati. Si tratta di una riforma organica e strutturale del sistema delle politiche sociali che risponde a principi di equità, di efficacia nell’accesso e nell’erogazione delle prestazioni. Le risorse vengono dal Fondo per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale, che ha già messo in campo uno stanziamento di 600 milioni per il 2016, 2 miliardi per il 2017 e altrettanti per il 2018 e che prevede la possibilità di incremento attraverso stanziamenti da altri provvedimenti di legge fino a coprire interamente la platea in condizione di povertà assoluta”.
Il provvedimento prevede anche il riordino delle prestazioni di natura assistenziale finalizzate al contrasto della povertà, il rafforzamento delle forme di gestione associate ai servizi sociali e l’istituzione di un coordinamento per garantire su tutto il territorio nazionale i livelli essenziali delle prestazioni.
Il fenomeno della povertà in numeri è dato dall’Istat che calcola al 1 gennaio 2016 il 4,8% delle famiglie in Emilia Romagna in stato di povertà relativa. Il Comune di Rimini ha aiutato con i vari strumenti di sostegno al reddito più di 1.800 famiglie riminesi in difficoltà, tra cui 339 nuclei familiari con reddito basso. Nel caso del Sia, in meno di quattro mesi, sono state 286 le domande raccolte a Rimini. La Caritas diocesana ha incontrato lo scorso anno 1.909 persone presso il centro di ascolto. L'Emporio solidale in 6 mesi ha sostenuto 367 famiglie.