1Rimini | Pazzaglia candidato alle Regionali con Tsipras

 

Due mesi di tempo per pedalare, questo si vede davanti il consigliere comunale di FareComune Fabio Pazzaglia, candidato ale regionali nella lista "L'Altra Emilia Romagna", antagonista a sinistra del Pd, versione nostrana de L'altra Europa con Tsipras."Ovviamente - spiega Pazzaglia - si tratta di una candidatura di servizio varata con l'obiettivo di non lasciare nulla di intentato per superare l'asticella (soglia di sbarramento). Penso che il percorso de "L'Altra Emilia Romagna" sia coerente con quello intrapreso tre anni quando mi presentai alle elezioni comunali fuori dall'alleanza col Pd. Scelsi di stare all'opposizione per affrancarmi da un centrosinistra che purtroppo da tempo fatica a rappresentare le istanze dei più deboli".
Sempre più separato da Sel (oggi alle primarie per decidere dell'alleanza col Pd), il partito di cui non è iscritto, ma per cui ha corso come candidato a sindaco di Rimini tre anni fa. "Penso anche che avere una sinistra autonoma e indipendente anche in Regione sia un bene per tutti. Per chi condivide questo percorso, e vorrà darmi una mano, abbiamo solo due mesi di tempo per pedalare".

Giovedì, 25 Settembre 2014 10:21

Giornalaio, 25 settembre 2014

giornalaioAeroporto, Enac decide. Industriali, appello a Gnassi. Turismo, crollo dei fatturati

 

Aeroporto, il 28 settembre Enac deciderà. Dopo aver valutato i piani industriali, la commissione ha convocato le cordate che aspirano alla gestione dello scalo. Il 28 saranno aperte le buste con le offerte economiche, assegnando ulteriori punteggi. Subito dopo i commissari scioglieranno il nodo (ilCarlino). Chi conquisterà Miramare? Non si sa. E’ molto probabile, invece, che chi perderà farà ricorso (ilCarlino).
Perché non pagano? Interrogazione della 5Stelle Giulia Sarti ai ministri Lupi e Padoan. Loro lo sanno che non è stata avviata alcuna azione di responsabilità per il crac Aeradria? Quindi paghi chi eseguiva le direttive, dice il deputato grillino, ma anche chi le dava. E il riferimento qui è alla politica locale e ai vertici di Comune e Provincia (Corriere).
Basta dietrologie, dice l’ex amministratore di Aeradria Mario Pari dalle pagine della Voce. Poco convincente la presa di posizione aggressiva dei deputati del Pd Petitti e Arlotti contro il curatore fallimentare Renato Santini.


Un bagno di sangue. ‘Morte’ 758 imprese in un anno, 60 fallimenti da gennaio. Drammatici i numeri di Unindustria che chiede “norme chiare ed incentivi a ristrutturare, serve a Rimini l’approvazione definitiva di Psc e Rue ed appalti pubblici alla portata delle imprese del territorio. Serve dare concretezza alle analisi del Piano Strategico ma anche un alleggerimento delle tasse (Tasi e Tari in testa) e della burocrazia (ilCarlino, LaVoce)”.
Cresciamo all’estero. Nei primi 6 mesi del 2014 fatturato in crescita (2,77%) grazie all’export (5,43%). Cresce solo dell’1,10% il fronte interno (Corriere).
Resta un problema l’occupazione, secondo Unindustria che avvisa: la crescita del fatturato è data da utilizzo di stock di magazzino, non ‘produce’ cioè nuovo lavoro (Corriere).


Sant’Agosto. Si parla di turismo. Il presidente regionale di Federalberghi, Giorgetti, avvisa. Agosto ha salvato la stagione per quanto riguarda i numeri, ma i fatturati e utili piangono. I dati della Provincia per il mese ‘top’ dell’estate parlano di arrivi che aumentano del 4,6% sull’agosto 2013 e pernottamenti dello 0,7% (ilCarlino).
Crac Aeradria e crisi Ukraina fanno crollare, invece i russi: -5,3% gli arrivi, -0,4% le notti trascorse. Crescono i tedeschi: +7,6% gli arrivi, +3,7% i pernottamenti (ilCarlino).


La guerra del calcio. Ieri il Comune di Rimini ha intimato alla società Delfini di tenere aperti i sei campi da calcio per cui non gli ha tolto la gestione. Riapriamo solo se il comune si assume la responsabilità per eventuali danni, la risposta dei Delfini (ilCarlino).
Secondo Stefano Muccioli, in prima sul Carlino, il succo della faccenda è che manca cultura sportiva, ovvero quando l’essere atleti sottende anche un codice morale.
Un migliaio di iscritti persi nelle ultime due stagioni: questo il risultato del bando del comune secondo la Federazione provinciale gioco calcio (LaVoce).
L’assessore nel mirino. Chiederà le dimissioni di Brasini il consigliere FdI Gioenzo Renzi. E’ sua la responsabilità del “disastro” creato da un bando difeso fino allo stremo (LaVoce).
Abbiamo perso tutti. Lo dicono le società sportive, danneggiate (perdendo cioè prima iscritti e adesso gli impianti per allenarsi) dal bando del 2012 del Comune per la gestione dei campi. E mentre Comune e Delfini affilano le armi in vista di una battaglia legale sulla revoca, amareggiati si dicono dal Rimini United e dal Viserba calcio: Non esistono i margini per la revoca, avvisano (Corriere).


Maltempo, i bagnini chiedono le dune per difendersi dalle mareggiate invernali. Le barriere, spiegano riparano solo dal vento. Ma per le dune bisognerebbe sborsare tra i 500 e gli 800 euro ciascuno (NuovoQuotidiano).


Altavelocità, Italo dice addio. In difficoltà economiche Ntv ristruttura e rivede anche la linea sulla dorsale Adriatica. Dal 15 in vigore l’orario invernale, senza il collegamento per Rimini-Ancona (ilCarlino, LaVoce).


La notizia che la sinistra aspettava. A 4 giorni dalle Primarie del Pd per le Regionali, il candidato favorito, Stefano Bonaccini, riceve in assist la richiesta di archiviazione per l’indagine sulle spese pazze in Regione, per cui è indagato (ilCarlino).
L’antagonista. Balzani punta sui rifiuti. Vuole una regione post inceneritori, che punti su riciclo e riduzione dei rifiuti (LaVoce).
Una mess’in scena teatrale. Attacca il candidato 5Stelle alla guida dell’Emilia Romagna Giulia Gilbertoni. Partecipazione illusoria e corporativa, questo sono secondo lei, le primarie del Pd (LaVoce).
Oggi Sel alle ‘urne’. Primarie per decretare l’alleanza con il Pd, mentre la lista Tsipras candida Cristina Quintavalla, docente di Storia e filosofia al Romagnosi di Parma (LaVoce).


Tutti insieme appassionatamente. Bando ai campanili geografici o ideologici (leggi partitici) la nuova Provincia del presidente Gnassi dovrà essere unita, destra e sinistra, contro lo strapotere di Bologna ‘accentrona’. Il sindaco ‘rosso’ di Rimini tende la mano ai colleghi civici di Bellaria Ceccarelli e di Coriano Spinelli, eletti dal centrodestra (Corriere).


Aborti: tra Rimini e Cattolica sono stati 667 nel 2013 le interruzioni volontarie della gravidanza, 25 su minorenni. E’ colpa dei problemi economici, spiegano i volontari della Papa Giovanni (Corriere). Ma sono state anche 219 le donne che all’aborto, alla fine, ci hanno rinunciato grazie all’aiuto ricevuto dalle associazioni ‘pro-life’ (LaVoce).

neroRimini | Delfini, Ncd: Agevolazioni econimiche per le società danneggiate

 

Dopo la decisione del Comune di Rimini di revocare la gestione di alcuni impianti sportivi alla società Delfini, dalla minoranza arriva la richiesta di un consiglio comunale aperto. Dopo Gioenzo Renzi (FdI) si muove anche Gennaro Mauro, capogruppo di Ncd-FI. "A nome di tutti i colleghi - dice Mauro - chiedo al sindaco Gnassi che giovedì 2 ottobre si tenga un consiglio comunale "Aperto" sulla problematica per dare voce alle società sportive dilettantistiche e per prendere i primi provvedimenti per rilanciare lo sport nella nostra città". Aperto, ovvero con la possibilità per persone diverse dai consiglieri comunali di intervenire.

In quell'occasione Renzi chiederà le dimissioni dell'assessore allo sport Gian Luca Brasini. "L’assessore Brasini - spiega il consigliere di FdI - dovrebbe assumersi le responsabilità politiche dei disastri di un dando da egli approvato assieme alla giunta, incompatibile concettualmente e politicamente con l’interesse pubblico, e rassegnare le proprie dimissioni".

 


"Siamo stati noi a chiedere la revoca", ricorda Mauro. "I consiglieri comunali del centrodestra, attraverso varie interrogazioni e nell'ambito delle diverse commissioni consiliari, nel luglio 2012 hanno insistentemente chiesto di non provvedere a dar seguito al bando con la sottoscrizione delle convenzioni con i Delfini. Inascoltati, poi dal settembre-ottobre 2012 fino al luglio 2014 alla luce delle osservazioni allarmanti che provenivano dalle società utilizzatrici degli impianti, abbiamo chiesto la revoca dell'affidamento". Adesso dal centrodestra chiedono la revoca anche per gli altri campi rimasto sotto la gestione dei Delfini.


Soprattutto, incalzano dalla minoranza, "bisogna chiarire immediatamente se sussistono condizioni di incolumità per chi utilizza gli impianti sportivi, e riaprire le strutture quanto prima. Riteniamo, infine, che si rende necessario fornire a tutte le società sportive dilettantistiche delle agevolazioni, anche di natura economica, per farle risollevare dalla crisi in cui sono piombate a causa di scelte sbagliate", ovvero il crollo degli iscritti, conclude Mauro.

1Rimini | Carim, 50 milioni (europei) per le imprese

 

Il consiglio di amministrazione della Carim ha deciso di stanziare 50 milioni di euro che da settembre potranno essere utilizzati dalle pmi per finanziamenti di importo fino a 150 mila euro, al tasso del 2,50% e per una durata massima di 36 mesi.


“Banca Carim continua a sostenere i propri clienti – dice il presidente Sido Bonfatti – come dimostrano le due iniziative mirate a favore dei giovani e delle famiglie ed ora delle pmi con un impegno complessivo di 100 milioni di euro. Per le imprese abbiamo voluto cogliere subito l’occasione dei nuovi finanziamenti che la Bce ha messo a disposizione delle banche (T-Ltro) per il sostegno all’economia reale”.

tortora-scuroRimini | Gnassi, "la mia Provincia": Con Ceccarelli, per difenderci da Bologna

 

"Ente di secondo livello, e dunque non più elettivo, svuotato di competenze amministrative e di risorse finanziarie, ma nonostante ciò confermato nella sua strategica importanza in uno scacchiere regionale su cui pare torni a soffiare impetuoso il vento del ‘centralismo metropolitano’". Così il sindaco di Rimini Andrea Gnassi descrive la nuova Provincia secondo Delrio. "Inutile nascondersi: i prossimi tre anni saranno quelli in cui si determineranno i nuovi assetti territoriali in relazione alle parti della società e dell’economia che più hanno e avranno incidenza su presente e futuro dei cittadini dell’Emilia Romagna. E con Bologna, per convenzione Dotta e da oggi Metropolitana per decreto, che palesemente ‘picchia duro’, l’area riminese ha quasi l’obbligo di giocarsi questa partita con un inedito slancio di comunità, superando campanilismi, corporativismi ideologici e personalismi. Su questi stessi presupposti ho aderito alla richiesta di candidarmi avanzata dai Sindaci del centro sinistra e dal gruppo dirigente del Pd". Gnassi infatti è il candidato unico alla presidenza.


Gli avversari contro Bologna diventano alleati. "Il primo quadro d’insieme che emerge dalla composizione delle liste e dalle dichiarazioni del sindaco di Bellaria Igea Marina e capolista di ‘Il Buon Governo in Provincia’, Enzo Ceccarelli, e del sindaco di Coriano, Domenica Spinelli, rappresentano una chiara e positiva consapevolezza che attraversa sostanzialmente tutti gli schieramenti: la ‘nuova’ Provincia ha l’intenzione di misurarsi come territorio omogeneo e non come somma (o sottrazione…) di singoli interessi comunali con il campo largo regionale".


Programma. Secondo il futuro presidente della Provincia, "non è più tempo di contentini o promesse che finiscono in cocenti delusioni; Rimini, e più in generale la Romagna, mette sul tavolo esperienze innovative di governo di settori strategici della società attraverso le cosiddette ‘aree vaste’ che non possono essere derubricate a ‘fenomeni locali’ dall’Emilia e da Bologna".
Qualità e servizi decentrati. "La riorganizzazione sinergica dei servizi primari (sanità, trasporti, acque) attraverso un processo di riconoscimento e condivisione delle eccellenze è un metro di misura che si chiede debba essere regionale. L’alternativa è un centralismo metropolitano muscolare che può avere la tentazione di volta in volta di piegare o indebolire i diversi territori regionali ancor di più se questi si propongono divisi. Una prospettiva questa per noi riminesi con debole presente e nessun futuro".


Le incognite. "La Provincia di Rimini, non si sa ancora con quali competenze e risorse, ha dunque un compito politico fondamentale e alcuni asset prioritari d’intervento: l’accessibilità/mobilità/rigenerazione urbana del territorio; i servizi sanitari; l’edilizia scolastica la piattaforma dell’ospitalità".


Serrare i ranghi. "Il metodo di governo, a mio avviso, è stato già ben esemplificato dal percorso di avvicinamento alla presentazione delle liste e dalle intenzioni espresse dalla quasi totalità dei sindaci: fare del sistema riminese un protagonista forte e che si presenta unito invece che in mini campanili, che siano essi politici o territoriali.C’è la piena volontà di condividere, collaborare, discutere al di là degli steccati, perché la competizione non è tra Comuni limitrofi ma tra sistemi territoriali".

3b

Turismo a Rimini, i dati ufficiali "coprono" la crisi

 

Dunque, secono i dati (provvisori) dell’ufficio statistica della Provincia, questo anno turistico che vede gli albergatori lamentare vuoti e cali di fatturato (per non parlare di margini ormai ridotti all’osso, non è andato poi tanto male: gli arrivi sono aumentati del 2,8% e le presenze sostanzialmente stabili con un -0,5%.

Per il momento. Perché dalle tabelle diffuse ieri si apprende che mentre un mese fa luglio si era chiuso con -2% di arrivi e di presenze, adesso le presenze sono calate del 2,5% e gli arrivi del 2,2%. Vedremo che succederà il prossimo mese.

 

Tutto con il segno “+” è invece il mese di agosto: (+4,6% gli arrivi, +0,7 i pernottamenti).

Andando a scomporre i dati (Italia/Estero), il mese di agosto ha registrato negli arrivi italiani un +4,7% e un +4,2 in quelli esteri; +0,4% nei pernottamenti italiani, +1,6% in quelli stranieri.

La permanenza media dei turisti nelle strutture ricettive è pari a 5,9 notti. Si conferma la flessione dei flussi turistici dalla Russia (-5,3% gli arrivi, -0,4% le notti trascorse), mentre si registra l'incremento dei tedeschi (+7,6% gli arrivi, +3,7% i pernottamenti) che anche a livello assoluto confermano il loro primato con 35.979 arrivi, davanti a russi (28.616), francesi (16.740) e svizzeri (13.233).

 

Scontato e rituale il commento del presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali: «I dati dei primi otto mesi del 2014 confermano sostanzialmente l'appeal e la competitività del nostro territorio. La ripresa del mercato italiano si consolida con i numeri di agosto, e se guardiamo ai flussi provenienti dall'estero osserviamo che a fronte della prevedibile flessione della domanda russa, migliorano decisamente le performance riconducibili a quei Paesi che nel 2014 meno hanno risentito della recessione, Germania in primis, ma anche Svizzera, Austria e Paesi Bassi. Un segnale, questo, che fa ben sperare per il futuro».

 

Qualche rilievo però è d’obbligo. Nelle tabelle annuali spicca in modo clamoroso il -16,4 di presenze in febbraio e il -32,9% in marzo. È evidente che in questo caso c’è stato un crollo del turismo fieristico, congressuale e genericamente d’affari. La crisi induce molte aziende a tagliare su partecipazione a fiere e viaggi dei dipendenti.

I primi quattro mesi dell’anno (gennaio-aprile) rappresentano appena il 15 per cento delle presenze totali realizzate nei primi otto dell’anno. Sembra proprio che la crisi abbia innanzitutto colpito quella che viene chiamata destagionalizzazione. Poiché la crisi in Italia non accenna a risolversi e la recessione continua, questo non è di buon auspicio per il prossimo anno.

 

Agosto, il tradizionale mese di vacanze degli italiani, sembra sia andato bene. È probabile dipenda dal fatto che la crisi ha sconsigliato vacanze più costose e portato in Riviera anche chi di solito sceglieva altri lidi. Se questo è vero, significa che la Riviera conserva appeal per la clientela con il portafoglio meno fornito, con conseguenza vistose sulla politica dei prezzi alberghieri (mai come quest’anno c’è stata la corsa al ribasso) e sullo stato di “sofferenza” dell’indotto extra-alberghiero. Le tabelle della Provincia dicono che il buon risultato di agosto è dipeso da un consistente aumento (oltre il 5%) degli arrivi da Lombardia ed Emilia Romagna, al quale peraltro non è corrisposto un analogo incremento di notti trascorse. Si arriva di più dai bacini limitrofi e si pernotta di meno.

2Rimini | Delfini, il comune intima la società a tenere aperti i campi

 

L’amministrazione comunale riminese ha inviato oggi ai legali della società Delfini una diffida formale "a mettere in pratica la paventata chiusura dei nove campi di cui attualmente sono titolari della gestione. In particolare l’amministrazione ha confermato come quattro delle nove strutture in questione, ovvero quelle di Lagomaggio, San Vito, Vergiano e Rivazzurra, allo stato attuale possiedano tutte le certificazioni che ne attestano la completa e totale agibilità in piena sicurezza per gli utilizzatori, dunque non sussiste alcuna condizione o motivazione per procedere ad una chiusura".


Qualche problema ci sarebbe, però, per gli altri cinque campi (San Giuliano, Viserba, Miramare, Torre Pedrera e Ina Casa), per i quali "l’amministrazione comunale ha attestato l’agibilità parziale e ha quindi intimato alla società Delfini l’apertura degli impianti limitatamente ai campi da gioco e agli spogliatoi in modo da consentire il regolare svolgimento dell’attività calcistica".
Spiegano dal palazzo che "su questi ultimi cinque impianti infatti l’amministrazione comunale ha avviato una verifica in merito alle porzioni che sono state sottoposte ad ampliamento da parte dei gestori che si sono susseguiti, operazione questa che si concluderà entro e non oltre venerdì 3 ottobre. Questi ampliamenti non interessano il campo da gioco e gli spogliatoi, che dunque possono continuare ad essere normalmente utilizzati per l’attività sportiva".


Ci sono quindi, secondo il Comune, "le condizioni per proseguire l’attività", e dunque "l’eventuale chiusura dei campi da parte dei gestori risulterebbe una grave inadempienza contrattuale di cui sarebbero chiamati a rispondere. Nel caso di mancato adempimento, l’Amministrazione porrà in essere tutte le attività necessarie a garantire la regolare apertura degli impianti".

tortora-scuroRimini | Approvato alla Camera l'accordo di collaborazione finanziaria Italia-San Marino

 

Approvato in via definitiva ieri pomeriggio dalla Camera dei deputati il disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di San Marino in materia di collaborazione finanziaria.
"L’Accordo di collaborazione finanziaria - spiega il deputato del Pd, Tiziano Arlotti - disciplina e rafforza le relazioni in materia finanziaria e favorisce le stesse consentendo di prevenire e reprimere abusi di mercato, riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo e un adeguato sistema di controllo dei movimenti transfrontalieri di denaro contante".
In pratica, la ratifica dell'accordo finanziario discende dalla firma dell’Accordo di Cooperazione Economica e conseguentemente rende operativo lo stesso."Si tratta di dare in sostanza ulteriore impulso ad un rapporto di cooperazione capace di consolidare e aumentare le opportunità di lavoro (ad oggi oltre 5.500 italiani lavorano come frontalieri a San Marino) e di sviluppo, incrementando l’interscambio commerciale, pari a 4,5 miliardi di euro con un attivo di bilancia per l’Italia di un miliardo".

1Rimini | Economia, Unindustria a Gnassi: Sblocca l'edilizia. Meno sogni più fatti

 

Ieri la giunta e il consiglio di Unindustria Rimini si sono riuniti per esaminare lo stato di grave crisi che colpisce l'imprenditoria riminese. E' necessario, questa la rinnovata presa di coscienza da parte degli industriali, che l'attività amministrativa a Rimini sblocchi alcuni atti fondamentali, ma attualmente tenuti ben chiusi nei cassetti del sindaco Andrea Gnassi.  A partire dall'approvazione definitiva di psc e rue.
"Come sappiamo l'economia della provincia di Rimini è sostenuta da due pilastri: il turismo e l'industria. Se da una parte occorre sostenere il turismo dall'altra occorre favorire lo sviluppo dell'industria manifatturiera e delle costruzioni". Il dato di partenza, secondo gli industriali è che "in ambito locale il driver che muove trasversalmente diversi settori è proprio quello delle costruzioni. E' quindi da qui che occorre ripartire con un'azione concreta e indispensabile da parte delle autorità locali".


Il Comune di Rimini, dicono gli imprenditori, sembra aver effettuato una piccola mossa. "Diamo atto al sindaco Andrea Gnassi, che l'attività indirizzata alla realizzazione del nuovo sistema fognario e della viabilità, sembra avere intrapreso la giusta direzione. Ma non basta". Dal 2013 al 2014 (Periodo di riferimento terzo trimestre aprile-giugno, dati Cassa Mutua Edile di Rimini) in provincia le aziende edili sono passate da 409 a 325 (- 20%), i lavoratori da 2.075 a 1.595 (- 23%) con un calo delle ore lavorate pari al 22%. Dati ancora più sconfortanti se si confrontano i numeri del 2014 e del 2008 con le aziende in calo del 47,58%, i lavoratori del -51,18% e le ore lavorate del 57,17%. (Fonte Cassa Mutua Edile Rimini)


Fermo restando il punto di partenza comune, che è l'imprescindibile stop all'ulteriore consumo del suolo, gli industriali tornano a chiedere non nuove aree da destinare all'edilizia, ma tutti i provvedimento bloccati negli uffici dell'amministrazione: "norme chiare e incentivi per potere ristrutturare partendo dalla rigenerazione urbana (ad es miglioramenti per favorire il risparmio energetico e tutti gli interventi indirizzati alla sicurezza, in particolare quella sismica); approvazione definitiva del RUE e del PSC del comune di Rimini; appalti pubblici anche a portata delle nostre imprese (recentemente abbiamo rivolto un appello alle amministrazioni locali affinché si adeguino alla legge 106/2011 dando la possibilità di fare lavorare le aziende, con affidamento di lavori pubblici, tramite procedura negoziata per importi fino a un milione di euro); concretizzazione delle analisi fatte dal Piano strategico per dare il via ai grandi progetti per Rimini che potranno partire solo nel momento in cui ci sarà la certezza che ci sia il ritorno economico per chi investe; alleggerimento della pressione fiscale (TASI e TARI); alleggerimento della macchina burocratica chiedendoci se nell'attesa delle riforme, non si possa fare qualcosa di concreto in ambito locale per cercare di snellire, a regole invariate, la macchina amministrativa locale.
Particolare attenzione dovrà essere data, inoltre, al nuovo corso della Provincia in quanto desta qualche preoccupazione il passaggio di alcune sue funzioni alla Regione, come ad esempio gli uffici per l’impiego".


Un appello accorato, quello degli industriali, viste le 758 aziende chiuse in un anno e le 50 aziende fallite da gennaio. "Il tempo dei progetti deve rimanere ieri. Oggi occorre agire con determinazione nella convinzione che per uscire dalla crisi sia indispensabile un atteggiamento di fiducia verso il futuro. La nostra categoria continuerà a mettersi in gioco. Le nostre imprese in questi anni si sono ristrutturate per potere superare la crisi. Hanno investito in export e innovazione, anche grazie alle azioni di supporto dell'Associazione, e hanno intrapreso la strada del taglio dei costi. Ma come imprese siamo convinti di dovere fare ancora di più. Auspichiamo che la stessa via venga scelta dalle pubbliche amministrazioni con un impegno concreto da parte di tutti per fare finalmente ripartire la crescita".

mattoneRimini | Economia, l'indagine congiunturale di Unindustria: Non c'è ripresa all'orizzonte

 

Al 30 giugno 2014 le imprese attive sul territorio della Provincia di Rimini hanno subito un decremento del -2,1% rispetto al 30 giugno 2013 (elaborazione Infocamere Stockview su dati Registro Imprese Camera di Commercio di Rimini). Il calo è superiore sia al dato regionale (-1,3%) che a quello nazionale (-0,8%). In particolare il settore delle costruzioni è fra quelli più penalizzati (nella provincia di Rimini 185 iscrizioni, 317 cessazioni: -132 imprese).
Anche i recenti dati regionali di Unioncamere mostrano un calo del volume d’affari nel settore edile del 3% (nel secondo trimestre 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e le imprese attive a fine giugno 2014 sono diminuite in un anno di 1649 unità (-2,3%).
Per completare il quadro una recente indagine del quotidiano economico “il Sole 24 ore” stima un calo delle assunzioni nella nostra Provincia nel 2014 del 17% rispetto al 2013 (non considerando i lavoratori stagionali). Dato peggiore di tutta l’Emilia Romagna e confermato anche da un’altra indagine Unioncamere e Ministero del Lavoro che stima 1.630 posti di lavoro in meno nel corso del 2014.


Primo semestre 2014. Fatturato totale: è aumentato (+2,77%) rispetto al primo semestre 2013. Aumento determinato ancora una volta soprattutto dal fatturato estero (+5,43%), infatti quello interno aumenta del +1,10%. L’aumento del fatturato dopo anni di flessione però è determinato (oltre che dalle esportazioni) dall’utilizzo dello stock del magazzino (come dimostrano il calo consistente delle giacenze nelle grandi imprese e la riduzione della produzione).
Con riferimento alla classe dimensionale delle imprese, la performance migliore la registrano le piccole imprese (+11,10%), seguite dalle grandi (+4% con fatturato estero a +5,80%), mentre le medie imprese hanno visto una diminuzione del fatturato (-3,20%), anche se quello estero è positivo (+2,20%).
Il grado di internazionalizzazione delle imprese, inteso come percentuale di fatturato estero sul totale, si attesta in media al 56,50% con una percentuale del 64% nelle grandi aziende, del 51,10% nelle aziende comprese fra 50 e 249 addetti e del 19,40% nelle aziende con meno di 50 dipendenti.
Produzione: marginale diminuzione rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente (-0,07%), riduzione determinata dalle imprese con un numero di dipendenti maggiore o uguale a 250 (-3,80%), in quanto nelle medie (+2,60%) e nelle piccole (+4,90%) il dato è positivo.
Occupazione: diminuita (-1,57%) a causa del calo riscontrato soprattutto nelle grandi imprese (-2,50%). Anche nelle medie imprese c’è stata una diminuzione (-0,80%), mentre nelle piccole è aumentata del +0,30%.
Ordini totali: il 34,72% delle imprese li ha visti in aumento, il 16,67% in diminuzione e il 48,61% stazionari. Gli ordini esteri segnano una percentuale di imprese che li ha avuti in aumento del 37,50%, per il 51,79% sono stati stazionari e una percentuale del 10,71% li ha visti in diminuzione.
Giacenze: mostrano un aumento per il 18,37% del campione, stabilità per il 55,10% e diminuzione nel 26,53% dei casi (con il dato delle grandi imprese già commentato sopra).
Costo delle materie prime: aumentato per il 23,68% delle imprese, il 63,16% considera il dato stazionario e il 13,16% delle aziende l'ha visto in diminuzione.


Dal confronto con i semestri precedenti "risulta l'interruzione della perdita di fatturato che era stata una costante degli ultimi 18 mesi e si conferma la componente estera quella preponderante ai fini dell’aumento. Il mercato interno non mostra più i parametri negativi delle ultime rilevazioni, ma rimane comunque ancora debole".
"Si ribadisce come l’incremento del fatturato non sia avvenuto contestualmente ad un aumento di produzione che è un segnale sicuramente non incoraggiante. Infatti la produzione ha imboccato nuovamente il territorio negativo, mentre nell’ultimo anno era stata, seppur di poco, in aumento.
Continua anche la perdita di posti di lavoro come del resto documentato quasi quotidianamente su tutti i media nazionali e locali".
"Il dato riferito agli ordini totali ritocca, migliorandolo, quello di sei mesi fa: più di un terzo delle imprese li ha visti in aumento e quasi la metà stazionari. Invece il parametro degli ordini esteri è peggiorato rispetto all’ultima rilevazione (diminuiscono le imprese che li hanno visti in aumento e crescono quelle che li hanno visti in diminuzione). Diminuiscono le aziende che hanno visto in aumento i costi delle materie prime rispetto al semestre precedente , ma rimangono una percentuale molto maggiore rispetto ad un anno fa".


Previsioni secondo semestre 2014. Produzione: viene previsto in aumento dal 30,99% delle imprese, il 54,93% prevede una situazione di stazionarietà e il 14,08% degli imprenditori prevede una diminuzione. Tale dato negativo è in crescita rispetto ad un anno fa quando era pari all’8,33%
Ordini totali: il 28,95% degli imprenditori prevede una crescita, il 55,26% stazionarietà e il 15,79% una diminuzione. Gli ordini esteri sono previsti in aumento dal 27,12% del campione, per il 64,41% saranno stazionari e per l’8,47% in diminuzione.
Giacenze: sono previste stazionarie per il 70% del campione, il 10% le prevede in aumento e il 20 % se le aspetta in diminuzione.
Occupazione: sono stazionarie per l’80% delle imprese, in crescita per il 13,33% e in calo per il 6,67%. Nessuna grande impresa la prevede in ulteriore calo.
Ricorso alla cassa integrazione: il 14,67% lo considera poco probabile, il 30,67% lo considera probabile (il 24% probabile ma limitato e il 6,67% probabile e consistente) e il 54,67% lo esclude.


"In linea con i semestri precedenti, quindi, non si riuscirà ancora ad imboccare la via della ripresa viene confermato nei dati previsionali", spiegano da Confindustria. "Pur essendo positivo il saldo fra chi prevede produzione e ordini in aumento rispetto alle imprese che li prevedono in diminuzione, tale saldo tende a peggiorare soprattutto se confrontato con il semestre precedente. Nella produzione in particolare diminuiscono le imprese che la prevedono in aumento e aumentano (rispetto ad un anno fa) o rimangono invariate (rispetto a sei mesi fa) quelle che la prevedono in diminuzione".
Per gli ordini valgono sostanzialmente le stesse considerazioni. Merita una citazione, anche se non basta a rendere il quadro meno preoccupante, il dato che riguarda le imprese che prevedono in calo gli ordini esteri: è il più basso degli ultimi anni. Anche per l’occupazione non è previsto un cambiamento di scenario a breve, sebbene il dato relativo alle imprese che la prevedono in diminuzione (il più basso delle ultime rilevazioni) sembra far emergere un arresto della caduta. Le giacenze riflettono previsioni sostanzialmente in linea con quelle delle ultime indagini effettuate".


Accesso al credito, segnali di distensione. Dai dati di Banca d’Italia riferiti alla Provincia di Rimini risulta che a giugno 2014 gli impieghi delle banche alle imprese private sono diminuiti di 83,41 milioni di euro su base annua (-1,59%) dato in miglioramento rispetto al - 11,9% (708,67 milioni di euro) registrato nel giugno 2013.
Se confrontiamo il dato degli impieghi rispetto al mese precedente, gli stessi sono diminuiti di 68,61 milioni di euro rispetto a maggio 2014 (-1,3%), mentre a giugno 2013 la variazione mensile era del – 2,5% (135 milioni di euro).
Anche l’Indagine che Confindustria Rimini svolge periodicamente fra i propri associati denota quello che auspichiamo possa rappresentare un allentamento del credit crunch.
La percentuale del campione che ritiene sia in atto un razionamento del credito infatti è del 53,49%, dato più basso rispetto alla precedente rilevazione e al di sotto di tutte le altre rilevazioni effettuate nell’ultimo anno e mezzo.
Anche per quel che riguarda il costo del denaro, l’aumento dello stesso è avvenuto per il 42,22% delle imprese, percentuale non di poco conto, ma se consideriamo che un anno fa tale percentuale superava il 70%, si auspica che anche sul fronte dell’onerosità dei finanziamenti ci si possa avviare verso una situazione di maggior sollievo per le imprese. "In questo senso le misure annunciate recentemente dalla BCE vanno sicuramente nella giusta direzione per favorire gli investimenti delle imprese e di conseguenza stimolare la crescita".


In definitiva, quindi, secondo gli industriali, "la situazione conferma tutta la complessità del quadro economico. Si è ancora lontani dall’aver intrapreso il cammino che porta alla ripresa ed è addirittura difficile consolidare i piccoli risultati positivi che si intravedono.Si auspica inoltre che gli indicatori qualitativi previsionali, che si mantengono con un saldo positivo fra chi li prevede in aumento e chi in diminuzione, trovino finalmente riscontro nei dati quantitativi cosa che fino ad ora non è ancora avvenuta.A livello macro l’economia globale sembra ritrovare slancio grazie agli USA e ad alcuni mercati emergenti. Nell’Eurozona, invece, la ripresa che si era appena intravista è già in affanno".