Rimini | Delfini, Ncd: Agevolazioni econimiche per le società danneggiate
Dopo la decisione del Comune di Rimini di revocare la gestione di alcuni impianti sportivi alla società Delfini, dalla minoranza arriva la richiesta di un consiglio comunale aperto. Dopo Gioenzo Renzi (FdI) si muove anche Gennaro Mauro, capogruppo di Ncd-FI. "A nome di tutti i colleghi - dice Mauro - chiedo al sindaco Gnassi che giovedì 2 ottobre si tenga un consiglio comunale "Aperto" sulla problematica per dare voce alle società sportive dilettantistiche e per prendere i primi provvedimenti per rilanciare lo sport nella nostra città". Aperto, ovvero con la possibilità per persone diverse dai consiglieri comunali di intervenire.
In quell'occasione Renzi chiederà le dimissioni dell'assessore allo sport Gian Luca Brasini. "L’assessore Brasini - spiega il consigliere di FdI - dovrebbe assumersi le responsabilità politiche dei disastri di un dando da egli approvato assieme alla giunta, incompatibile concettualmente e politicamente con l’interesse pubblico, e rassegnare le proprie dimissioni".
"Siamo stati noi a chiedere la revoca", ricorda Mauro. "I consiglieri comunali del centrodestra, attraverso varie interrogazioni e nell'ambito delle diverse commissioni consiliari, nel luglio 2012 hanno insistentemente chiesto di non provvedere a dar seguito al bando con la sottoscrizione delle convenzioni con i Delfini. Inascoltati, poi dal settembre-ottobre 2012 fino al luglio 2014 alla luce delle osservazioni allarmanti che provenivano dalle società utilizzatrici degli impianti, abbiamo chiesto la revoca dell'affidamento". Adesso dal centrodestra chiedono la revoca anche per gli altri campi rimasto sotto la gestione dei Delfini.
Soprattutto, incalzano dalla minoranza, "bisogna chiarire immediatamente se sussistono condizioni di incolumità per chi utilizza gli impianti sportivi, e riaprire le strutture quanto prima. Riteniamo, infine, che si rende necessario fornire a tutte le società sportive dilettantistiche delle agevolazioni, anche di natura economica, per farle risollevare dalla crisi in cui sono piombate a causa di scelte sbagliate", ovvero il crollo degli iscritti, conclude Mauro.