Balneari, la commissione finanze approva il decreto, ma non gli emendamenti per i concessionari uscenti

Mercoledì, 30 Ottobre 2024

L'altra sera le commissioni Finanze e Giustizia della Camera dei deputati hanno approvato il decreto “salva-infrazioni”, noto anche come decreto Fitto, con tutte le sue “disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi derivanti da atti dell’Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano”. Il documento è molto seguito dalle cronache anche riminesi perché riguarda il settore dei balneari e la messa a gara delle concessioni demaniali che li riguardano

Come chiesto da Bruxelles, il testo approvato non introduce modifiche sostanziali rispetto al decreto deliberato dal Consiglio dei Ministri e dà il via libera alla messa a gara delle concessioni da parte degli enti locali entro il 30 giugno 2027. Non introduce soprattutto le migliorie richieste dalle associazoni di categoria in fatto di tutele per i concessionari uscenti. 
 
Ma un abuona notizia c'è. L’unico emendamento approvato riguarda l’esclusione dall’ambito di applicazione della direttiva per le società e le associazioni sportive dilettantistiche, titolari di concessioni balneari, che svolgano le attività no-profit in via stabile e principale, e “che perseguono esclusivamente finalità sociali, ricreative e di promozione di benessere psicofisico”. Secondo la norma approvata, le associazioni e le federazioni sportive interessate devono svolgere attività “considerate non economiche in base al diritto dell’Unione europea” e sono tenute a continuare a versare il canone previsto.
 
Su proposta della Lega, inoltre, le commissioni hanno approvato anche un'altra modifica, questa di ‘carattere edilizio’. Prevede che i “manufatti amovibili” presenti sulle concessioni, fino alle nuove aggiudicazioni, potranno essere mantenuti e quindi non dovranno essere smantellati anche durante la stagione invernale.
 
Sorte diversa, come anticipato, per le proposte di modifica ipotizzate dalla maggioranza sul riconoscimento del valore aziendale ai gestori uscenti. Il decreto dunque prevede che i nuovi gestori riconoscano ai titolari uscenti un corrispettivo economico pari agli investimenti non ammortizzati e all’equa remunerazione degli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni (a fronte della richiesta sostenuta dalle associazioni di categoria chiedevano di veder riconosciuto il valore aziendale, così inizialmente previsto nel provvedimento Draghi). Si ricorda che il calcolo dell’indennizzo sarà effettuato da un perito o da un collegio di periti, sulla base dei criteri che il Ministero dovrà emanare entro il 31 marzo 2025.
 
È possibile che eventuali ulteriori modifiche possano essere introdotte nel passaggio in aula, con dead line per la conversione in legge entro il 16 novembre.