A gennaio avevamo giudicato la situazione politica di Bellaria Igea Marina come connotata da inquietudine, viste le fibrillazioni presenti a destra come a sinistra.
Conclusa oramai la campagna elettorale, a meno di una settimana dal voto, possiamo interrogarci se le acque si siano placate o se continuino ad essere in agitazione e, soprattutto, sulle conseguenze che potrebbero portare in un comune a forte trazione elettorale di centro destra e che dunque dovrebbe far pensare a una sicura riconferma della giunta uscente.
I 4 candidati sindaco si sono confrontati in occasione dell’incontro di circa un mese fa, organizzato dalle parrocchie e introdotto da mons. Niccolò Anselmi che ha riportato le preoccupazione della chiesa rispetto alla politica. Anselmi ha sostanzialmente ricordato i principi cardine per costruire il bene comune contenuti nella Fratelli tutti di papa Francesco. Ma se è stata chiara la domanda della chiesa alla politica (costruite il bene comune), meno chiara risultata la risposta.
Al di là di un clima dialogante e pacato, i contenuti espressi, sono stati piuttosto desolanti, così come nella restante propaganda, densa di richiami di principio e di slogan generici. Eppure, questo scarso sforzo progettuale di tutte le liste in contesa contrasta con l’attivismo della campagna elettorale di queste ultime due settimane, soprattutto da parte di un paio di liste.
Ma riassumiamo il quadro che è emerso in questi mesi.
Parlavamo di inquietudine.
Se il centro sinistra ha vissuto, intorno a Natale, la tornata più burrascosa immaginabile (presentazione di un candidato nuovo per il territorio e prontamente “bruciato” dalla vecchia guardia del PD), ora appare compatto nel sostenere la candidatura di Ugo Baldassarri, ovvero il vice sindaco della sconfitta definitiva di quel centrosinistra, in agonia da tempo a Bellaria. Sconfitta che ha lasciato per tre candidature il paese in mano al centro destra. Proprio lui, ora, dovrà tentare il recupero di Bellaria Igea Marina al centro sinistra, appoggiato dai 5 Stelle e una lista civica.
Nel centro destra la situazione era complicata e lo resta.
Troviamo infatti la lista di Primo Fonti, del partito Insieme, declinato in locale nella dicitura Insieme per Bellaria Igea Marina, che si rivolge in primo luogo ai cattolici e fa leva su temi di inclusione e condivisione, per ricostituire un tessuto sociale comunitario vivo. Fonti, in realtà, faceva parte del centro destra bellariese ma ora si smarca, rifiutando entrambi gli schieramenti e facendo leva sulla necessità di rinnovare la politica al di là di schemi pre-esistenti. Posizione interessante, ma che risulta piuttosto priva di aggancio al territorio, sia come rappresentanza di candidati, che sui temi del programma incentrato su principi generali.
Troviamo poi le due liste che appoggiano la candidatura di Gianni Giovanardi. Potremmo chiamarle liste dei fuoriusciti dai loro partiti. Da una parte leghisti (o ex leghisti) indipendenti e insofferenti, dall’altra ex AN, confluiti poi in Obiettivo Comune. Il tutto accompagnato da numerosi civici, tra cui il candidato sindaco, tuttavia già assessore nelle giunte di centro destra. Interessante notare che i fuoriusciti (da lunga data) da AN sono sempre stati a Bellaria Igea Marina il nucleo portante del partito e dotati di forte attivismo. Inoltre la forza di questa lista è nel radicamento nelle categorie, o quel che resta di esse, ovvero nel mondo economico della città. Una lista civica dunque, ma con uomini che muovevano mondi politici oggi collocati - almeno dal punto di vista della posizione dei partiti nella loro ufficialità - nella terza candidatura, ovvero quella di Filippo Giorgetti.
E veniamo dunque alla candidatura del sindaco uscente. Filippo Giorgetti è sostenuto in forma compatta dalle forze politiche del centro destra. Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega più il mondo cattolico degli ex lazzariniani, un centro politico a Bellaria Igea Marina piuttosto forte elettoralmente, sono il sostegno che dovrebbe far pensare ad una sicura vittoria. Eppure, come sottolineato anche dalla stampa locale, si ritiene assai probabile il ballottaggio e, nel ballottaggio, l’imprevisto.
Quel che, a pochi giorni dalle elezioni, avvalora queste preoccupazioni, o speranze a seconda da dove le si guardi, è l’attivismo delle liste a sostegno di Giovanardi che pare stiano profondendo ampie risorse per una campagna elettorale decisamente garibaldina.
A questo punto la partita si gioca su alcuni fattori decisivi del tutto imponderabili.
In primo luogo, l’elettorato seguirà l’appartenenza partitica attuale oppure i vecchi riferimenti, ovvero quei civici che erano leader in tali ambiti, ambiti che oggi si ritrovano leadership ufficiali decisamente deboli?
Nel primo caso non vi sarà partita. Giorgetti conta un sostegno ampio. Ma sappiamo che nelle amministrative le cose possono prendere diverse direzioni.
Nel secondo caso, la partita è aperta e si misurerà sulla presa, nuova o residua, dei protagonisti del battage elettorale. Primo Fonti eroderà la fin qui solida base cattolica che a Bellaria ha sostenuto da tre tornate elettorali il Centro destra? E i catto-leghisti delle liste Giovanardi, saranno convincenti negli ambienti cattolici? E che accadrà a destra, in area Fratelli d’Italia, ufficialmente con Giorgetti ma in realtà a Bellaria storicamente legata (per lo meno ai tempi di AN) ad alcuni candidati che sostengono Giovanardi e che sono stati la leadership della destra locale? Ma costoro sono ancora rappresentativi di questi mondi? Esistono ancora questi mondi o prevalgono numericamente masse di cittadini anonimi che seguiranno il simbolo della Meloni, portando così voti a sostegno di Giorgetti, sindaco d’area Forza Italia?
Ma soprattutto, se Giovanardi costringerà Giorgetti al ballottaggio con Baldassarri (ipotesi ritenuta da molti assai probabile), poi con chi si schiererà? Viste le idiosincrasie tra le due liste (e tra molti dei loro candidati) non sarà mai che si possa assistere ad un voto dei giovanardiani alla sinistra? Ipotesi che sa dell’incredibile se si guardano i singoli candidati delle due liste, ma che potrebbe entrare in una perversa logica politica, fatta anche di tanti personalismi e veti incrociati tra chi pur dovrebbe, in teoria, avere maggiore affinità politica.
Può darsi che i risultati elettorali, lunedì prossimo, spazzino via tutte queste inquietudini, ma il rischio che Bellaria Igea Marina torni ad essere governata dalla sinistra non è più un’ipotesi impossibile. Rischio che si palesa, ancora una volta, di fronte a una sinistra inconsistente e ingessata dai vecchi riferimenti che l’hanno dissolta una ventina di anni fa.
Sarebbe una situazione degna di un teatro dell’assurdo, pecoreccio e deteriore. Ma non impossibile (e già accaduto in passato a Bellaria Igea Marina).
E l’unico sconfitto sarebbe il paese.