Mercoledì, 10 Marzo 2021 09:19

10 marzo

Ospedali pieni | “Una svolta per i vaccini” | Bar e ristoranti chiudono

(Rimini) Nell’aggiornamento settimanale sull’andamento dell’epidemia della regione Emilia Romagna, sono segnalati i dati relativi al mondo della scuola. A partire dal 14 settembre 2020, inizio delle scuole, fino al 7 marzo 2021, sono risultati 20.121 casi di positività al coronavirus nella fascia di età tra 0 e 18 anni, pari all’8,2% sul totale dei positivi nello stesso periodo, che corrisponde al numero di 246.147. 

Nello stesso periodo, sono risultati: 2.171 casi di positività nella fascia 0-3 anni (nido), 789 nella fascia 3-5 anni (infanzia), 6.263 nella fascia 6-10 anni (primaria), 4.824 nella fascia 11-13 anni (secondaria I grado), 6.072 nella fascia 14-18 anni (secondaria II grado).

Nel periodo 22 febbraio - 7 marzo 2021, nel quale si sono registrati 3.500 nuovi casi fra bambini e studenti/alunni (458 nido, 175 infanzia, 1.063 primaria, 723 medie, 1.081 superiori) e 560 nuovi casi fra docenti e personale scolastico. Tutti i dati sul sito della Regione.

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 285.021 casi di positività, 2.429 in più rispetto a ieri, su un totale di 43.575 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 5,5%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, in maggioranza già immunizzati, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dagli 85 anni in su; proseguono le prenotazioni per quelle dagli 80 agli 84 anni, iniziate il 1^ marzo. Poi il personale scolastico e universitario e le forze dell’ordine. Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quante sono le seconde dosi somministrate. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 500.299 dosi; sul totale, 158.786 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 1.018 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 416 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 791 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 41,3 anni. Sui 1.018 asintomatici497 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing53 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 39 con gli screening sierologici9 tramite i test pre-ricovero. Per 420 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 901 nuovi casi, Modena (414) e Reggio Emilia (266); poi Rimini (168), Parma (146), Cesena (142); quindi Ravenna (93), Piacenza (84), Imola (76) e Forlì (71). Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 25.119 tamponi molecolari, per un totale di 3.575.749. A questi si aggiungono anche 397 test sierologici e 18.456 tamponi rapidi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guaritesono 983 in più rispetto a ieri di cui 77 a Rimini e raggiungono quota 215.754. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 58.396 (+1.402 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 55.045 (+1.297), il 94,2% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 44 nuovi decessi: 4 nella provincia di Reggio Emilia (tutti uomini, rispettivamente di 60, 77, 81 e 89 anni); 3 nella provincia di Modena (una donna di 92 e due uomini di 79 e 89 anni); 25 nella provincia di Bologna (dieci donne: di 68, 77, 81, 83, 87, 89 anni, due di 90, una di 94 e una di 95; 15 uomini rispettivamente di 48, 49, 63, 65, 72, 74, 81, 82, 84, 86, 87, 90, 91 anni, e due - di 59 e 79 anni- residenti a Imola); 2 nel ferrarese (una donna di 90 anni e un uomo di 76 anni); 4 in provincia di Forlì-Cesena (tre donne di 68, 71 e 95 anni e un uomo di 80 anni); 6 nel riminese (una donna di 42 anni e cinque uomini: di 69, 73, 76, 78 e 90 anni). Nessun decesso nelle province di Piacenza, Parma e Ravenna. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.871.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 307 (+21 rispetto a ieri), 3.044 quelli negli altri reparti Covid (+84). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 10 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 18 a Parma (+4), 25 a Reggio Emilia (-1), 61 a Modena (+7), 87 a Bologna (+3), 28 a Imola (+4), 31 a Ferrara (+3), 14 a Ravenna (+2), 4 a Forlì (-1), 7 a Cesena (+1) e 22 a Rimini (-1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 20.553 a Piacenza (+84 rispetto a ieri, di cui 53 sintomatici), 19.329 a Parma (+ 146, di cui 91 sintomatici), 35.708 a Reggio Emilia (+266, di cui 98 sintomatici), 49.716 a Modena (+414, di cui 320 sintomatici), 60.114 a Bologna (+901, di cui 533 sintomatici), 10.196 casi a Imola (+76, di cui 35 sintomatici), 16.384 a Ferrara (+68, di cui 24 sintomatici), 21.612 a Ravenna (+93, di cui 34 sintomatici), 10.870 a Forlì (+71, di cui 54 sintomatici), 13.605 a Cesena (+142, di cui 84 sintomatici) e 26.934 a Rimini (+168, di cui 85 sintomatici).

Nel dettaglio, sui nuovi casi riminesi, si tratta di 80 pazienti di sesso maschile e 88 pazienti di sesso femminile; 83 asintomatici e 85 sintomatici. Sono stati tracciati: 74 per sintomi; 88 per contact tracing, la maggior parte familiari e già in isolamento al momento della diagnosi; 4 per test volontari; 1 test per categoria; per 1 la pratica non è ancora stata conclusa. Delle sei persone decedute si può dire che si tratta di cinque uomini (tre di Rimini di 69, 76 e 78, uno di Gemmano di 73 anni, uno di Santarcangelo di Romagna di 90 anni) e una donna di San Giovanni in Marignano di 42 anni.

(Rimini) L’andamento dell’epidemia, con i dati aggiornati a ieri (8 marzo) sui contagi (57.018 malati in corso, 41 anni l’età media, 214.771 guariti e 10.827 decessi) e il numero complessivo di tamponi effettuati, più di 4 milioni; la risposta delle strutture ospedaliere, con il 90% dei posti di terapia intensiva e l’84% di posti letto ordinari Covid occupati, nonostante il piano di rafforzamento della rete, che in poco più di un anno ha permesso di aumentare, considerando solo le terapie intensive, del 70% i posti letto da Piacenza a Rimini.

E poi il massiccio piano di assunzioni di personale sanitario effettuato dalla Regione, 8.834 da inizio pandemia, e il punto sugli investimenti per la ricerca in Emilia-Romagna, tra cui 290 studi ai quali hanno partecipato 542 centri clinici finanziati principalmente dalle Aziende sanitarie. E ancora, tutte le misure introdotte per contenere i contagi e l’avanzamento della campagna vaccinale, che da lunedì 15 marzo sarà estesa a un’ulteriore fascia di popolazione: i patologici gravi e i cittadini tra i 75 e i 79 anni.  Questo il quadro complessivo della situazione Covid-19 in Emilia-Romagna, illustrato oggi in Assemblea legislativa dall’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini.  

“La situazione epidemiologica è significativa e molto impegnativa, soprattutto a causa della diffusione della variante inglese, con elementi di preoccupazione principalmente rispetto a Bologna- ha sottolineato Donini-. Continueremo ad aumentare i posti di reparti Covid e di terapia intensiva per reggere a questa nuova ondata epidemica, ma al contempo a potenziare le attività di presa in carico dei pazienti Covid sul territorio, grazie anche all'azione delle Usca. Accanto a questo- ha aggiunto l’assessore- raccomandiamo la massima prudenza ai cittadini, innanzitutto indossando la mascherina e riducendo al massimo gli spostamenti e gli incontri nel rispetto più rigoroso dei protocolli di sicurezza, perché la variante inglese è molto più capace di diffondersi e di contaminare anche fasce di popolazione che il ceppo originario del virus solitamente non riusciva ad infettare”.

La situazione epidemiologica all’8 marzo. malati in corso sono 57.018 (età media 41 anni); i guariti 214.771; i decessi 10.827. Le ultime 2 settimane di febbraio hanno registrato una crescita consistente dei casi per 100mila abitanti, passati da 254,2 nella settimana dal 15 al 21, a 372,7 in quella dal 22 al 28 febbraio; il totale, 626,9, ha superato abbondantemente la soglia critica di 500 casi su 100mila abitanti. Ad oggi il dato, non ancora consolidato, per la settimana scorsa (1-7 marzo) è pari a 358,5 casi per 100mila abitanti.

Per quanto riguarda i contagi in ambito scolastico, prima della recente chiusura su larga parte del territorio regionale, si registravano 493 focolai attivi, 2.528 dal 14 settembre 2020. Oltre 6mila casi in febbraio, contro i 3.614 di gennaio, con un incremento del 60%; in particolare: da 0-3 anni: 378 (+ 176 personale); nelle scuole d’infanzia: 260 (+ 112 personale); nelle primarie I° grado: 1.704 (+ 264 personale); nelle secondarie di I° grado: 1.144 (+99 personale); nelle secondarie di 2° grado: 1.513 (+ 173 personale).

Circa del 60% la percentuale delle varianti del virus in circolazione a livello regionale, con l’assoluta prevalenza di quella inglese. Oltre 4 milioni, esattamente 4.106.632, i tamponi effettuati da inizio pandemia, tra molecolari (3.550.630) e antigenici (556.002). 

Posti letto. Per reggere all’urto della pandemia, la Regione ha realizzato un robusto piano di rafforzamento della rete ospedaliera, a partire dai posti letto di terapia intensiva, passati dai 449 di fine 2019 ai 760 di oggi, di cui 605 permanenti e 155 temporanei. Aumentati quindi, in soli 14 mesi, del 70%.

Lo stato di occupazione, a ieri, delle terapie intensive Covid: 286 posti su 333 i posti occupati, con un incremento di 50 nell’ultima settimana, i posti letto ordinari Covid occupati negli ospedali pubblici, con un incremento di 450 ricoveri sempre nell’ultima settimana. Nel privato accreditato risulta occupato il 54% dei posti Covid ordinari, in numeri assoluti 460 su 837; qui l’incremento dei ricoveri nell’ultima settimana è stato di 155. Considerando il periodo 20 febbraio-8 marzo, l’occupazione delle terapie intensive è stata del 37,6%, con la soglia critica indicata dal ministero superata il 28 febbraio; per i posti letto ordinari Covid, l’occupazione è stata del 47,2%, e la soglia critica superata il 2 marzo.

Proprio per fronteggiare la situazione critica delle strutture ospedaliere, da ieri e sino all’instaurarsi di scenari epidemiologici più favorevoli, è stata decisa la sospensione delle attività di ricovero programmate procrastinabili in tutte le Aziende sanitarie della regione, naturalmente rimangono sempre garantite le urgenze.

Assunzioni in sanità e Usca. Da inizio pandemia, sono state effettuate 8.834 assunzioni, da Piacenza a Rimini, di cui: 1.488 medici; 4.598 infermieri; 1.715 operatori sociosanitari; 1.022 altro personale. L’obiettivo, ribadito dallo stesso assessore, è quello di stabilizzarli tutti, considerato che il requisito necessario per la stabilizzazione sono 3 anni di anzianità.

L’Emilia-Romagna è stata inoltre una delle prime regioni ad attivare le Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale: vere e proprie “squadre” formate da medici di famiglia (medici di assistenza primaria e pediatri di libera scelta), specialisti, specializzandi e infermieri con un compito ben preciso: individuare e assistere, al proprio domicilio, le persone affette da Covid-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero. A loro il compito di eseguire non solo i tamponi, ma anche elettrocardiogrammi, ecografie polmonari, somministrazione di terapie farmacologiche, visite alle residenze anziani e triage telefonici. 236.851 le prestazioni erogate; 85 quelle operative attualmente, con 567 medici e 95 infermieri e Oss.

Il punto sulle cure e la ricerca. farmaci e gli studi clinici in corso in Italia per combattere l’infezione da SARS-CoV2 (Covid-19) sono: antivirali, chinine e chinoline, anticorpi monoclonali, Inibitori della protein-chinasi JAKs (JAK1 e JAK2) e altri farmaci (eparine a basso peso molecolare, eparina non frazionata.

Sul fronte della ricerca, principalmente finanziata dalle Aziende sanitarie, in Emilia-Romagna sono stati avviati 290 studi ai quali hanno partecipato 542 centri clinici; presentati 17 trial clinici su diversi farmaci: Colchicina, Enoxaparina, Tocilizumab, Sarilumab, Emapalumab, Ruxolitinib, Canakinumab, Idrossiclorochina, Remdesevir, Steroidi; avviato lo studio regionale/nazionale sul plasma

La campagna vaccinale. Quasi 500mila (492.753) le somministrazioni di vaccino effettuate: 336.217 prima dose e 156.536 seconda dose, numero quest’ultimo che corrisponde alle persone già immunizzate. Per quanto riguarda il tipo di vaccino utilizzato, 433.694 sono somministrazioni Pfizer, 17.217 Moderna, 41.842 Astrazeneca, di cui 33.436 effettuate dai medici di medicina generale al personale scolastico. Ad oggi l’Emilia-Romagna è la regione che più ha vaccinato, assieme al Lazio, le persone più fragili o esposte, quindi gli over 80 e gli operatori sanitari.

(Rimini) La campagna di vaccinazione contro il Covid-19 in Emilia-Romagna fa un altro passo avanti: da lunedì prossimo, 15 marzo, due nuove importanti categorie di cittadini potranno accedere alle somministrazioni. Si tratta delle persone di età compresa tra i 75 e i 79 anni e di coloro che rientrano nella categoria degli “estremamente vulnerabili”, così definita a livello nazionale in relazione a determinate problematiche di salute, dalle malattie respiratorie e cardiocircolatorie a quelle autoimmuni, passando per patologie oncologiche e trapianti (vedi l’elenco completo allegato): iprimi dovranno prenotarsi, i secondi saranno invece presi direttamente in carico dalle Aziende sanitarie di riferimento, che provvederanno a contattare i pazienti a mano a mano che arriveranno i vaccini.

“A seguito dell’annuncio del Governo dell’arrivo di quantitativi consistenti di nuove dosi vaccinali, Pfizer e AstraZeneca, apriamo ad un’altra fascia consistente della popolazione, cioè gli over 75 e le persone affette da patologie importanti- sottolinea l’assessore alla Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Un passo che ci fa guardare con maggior fiducia al futuro. Noi, con la nostra organizzazione siamo in grado di aumentare significativamente le vaccinazioni giornaliere, è però fondamentale che siano garantite le forniture vaccinali previste per marzo e sensibilmente aumentate quelle indicate per il secondo trimestre dell’anno”.

Le persone tra i 75 e i 79 anni: come prenotare il vaccino. Le persone tra i 75 e i 79 anni (circa 210mila persone, in tutta la regione) potranno prenotare secondo i canali già noti. Dunque, recandosi agli sportelli dei Centri Unici di Prenotazione (Cup), o nelle farmacie che effettuano prenotazioni Cup; online attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse), l’App ER Salute, il CupWeb (www.cupweb.it); oppure telefonando ai numeri previsti nella Usl di appartenenza per la prenotazione telefonica. All’atto della prenotazione, al cittadino saranno comunicati la data, il luogo dove recarsi e tutte le ulteriori informazioni necessarie. Nel caso in cui si sia impossibilitati ad essere trasportati per effettuare la vaccinazione, ci si può rivolgere direttamente alla propria Azienda Usl. Per prenotarsi non serve la prescrizione medica: bastano i dati anagrafici - nome, cognome, data e comune di nascita - o, in alternativa, il codice fiscale.

Le persone “estremamente vulnerabili”. Le persone “estremamente vulnerabili”, indipendentemente dall’età, saranno contattate e prese in carico direttamente dalle Aziende sanitarie di riferimento, e quindi non dovranno prenotare. Si tratta di circa 740mila cittadini: tra questi vi sono anche ultra75enni, per cui il totale dei nuovi vaccinandi è minore rispetto alla somma di chi appartiene alle due categorie

Prosegue nella Asl Romagna, inoltre, la campagna vaccinale nei confronti  dei pazienti disabili, inseriti in strutture residenziali e al domicilio. Il numero totale dei pazienti seguiti a domicilio è di 2286 vaccinazioni su tutto il territorio dell'Asl Romagna.

E' inoltre in corso il piano vaccinale in favore degli operatori che lavorano nelle Strutture Residenziali e Semi-Residenziali per disabili. A partire dal 10 marzo prossimo verranno vaccinati anche i disabili inseriti in queste strutture sulla base di un piano Aziendale condiviso a livello territoriale con i  soggetti gestori e con le Associazioni del territorio che svolgono un importante ruolo nell'ambito della rete dei servizi. Il piano prevede che vengano vaccinati in struttura gli utenti ospiti di residenziali e semi-residenziali, mentre per i Gruppi Appartamento e Centro Socio-Occupazionali verranno indicati dei punti vaccinali dedicati. In tutta l'Azienda USL della Romagna tale bacino di persone con disabilità inserite in strutture residenziali o che frequentano centri diurni ammonta a oltre 2300 unità. L'Azienda prevede di concludere  la vaccinazione entro la fine di marzo.

Infine l'Azienda sta raccordandosi con gli enti locali per raccogliere gli elenchi delle persone con disabilità, in carico ai servizi socio-sanitari e con interventi al domicilio,  la cui vaccinazione è prevista nelle giornate dal 19 al 21 marzo in punti territoriali individuati.

(Rimini) I cambiamenti di Rimini visti attraverso la lente del tutto si immagina di matrice felliniana ancora al centro dell’attenzione dei media internazionali. Dall’articolo del Frankfurter Allgemeine a quello di Forbes, fino alla puntata sulla CNN dedicata a Rimini e all’Emilia Romagna nella docu serie del celebre attore newyorkese di origini italiane Stanley Tucci: prosegue l’attenzione dei media esteri nei confronti della città.

“C'era una volta Rimini… Senza Fellini la città non sarebbe la stessa e i suoi film hanno aiutato Rimini a ritrovarsi e rinnovarsi: oggi la città lo onora con un nuovo museo”.

Così scrive il supplemento domenicale letterario del Frankfurter Allgemeine del 7 marzo. Un ampio articolo, a firma della giornalista Karen Kruger, dedicato alla città di Rimini sotto la chiave di lettura del ‘tutto si immagina’. Un itinerario, accompagnato dal racconto di Marco Bertozzi – filmmaker, professore ordinario di Cinema all’Università IUAV di Venezia e uno dei curatori del Museo che sarà dedicato a Fellini - che parte dalle luci del transatlantico Rex, nelle tenebre di un mare immaginario ricreato con la plastica, emblema dell’arrivo della modernità, della speranza e della libertà dal fascismo. Un racconto che prosegue attraverso la filmografia del Maestro per raccontare i cambiamenti del Paese attraverso i cambiamenti di Rimini, passando dalle immagini agli aneddoti dell’amicizia con Titta, sullo sfondo della storia dello sviluppo della città come stazione balneare: da Ostenda d’Italia, al Grand Hotel, alle pensioni a conduzione familiare, fino a quell’umanità provinciale resa universale che caratterizza i suoi film. Si parla del Fulgor, dove Fellini scoprì il cinema, e ancora del borgo con i suoi murales e con il ponte di Tiberio. Poi la giornalista si sofferma su quello che sarà il museo Fellini con le tre ‘gambe’ che lo sostengono: cinema Fulgor, Castel Sismondo e lo spazio ‘outdoor’ con al centro Piazza Malatesta.

Sempre seguendo le orme di Fellini sulla stampa estera, si arriva al magazine americano più famoso al mondo per cultura economica, innovazione e lifestyle: Forbes. In un servizio, a firma della giornalista Irene S. Levine, dedicato all’Emilia Romagna e a Rimini, si racconta una città dinamica, anche grazie al complesso lavoro di valorizzazione del suo legame con il suo cittadino illustre, Federico Fellini.

“Rimini – scrive la giornalista americana - è spesso pensata principalmente come una località balneare a causa delle sue ampie spiagge e della posizione privilegiata sul mare Adriatico, ma è ricca di storia, arte e cultura. Resti del punto di partenza della Via Emilia, la strada romana che attraversava la regione Emilia Romagna da Rimini a Piacenza, si trovano a Rimini insieme al ponte di Tiberio. Un sindaco dinamico ha rivitalizzato l'eredità del regista e figlio nativo, Federico Fellini, trasformando la città in un museo senza mura. I visitatori possono vedere il Fulgor, il cinema che ha ispirato Fellini da ragazzo; la sua opera e la sua storia in una fortezza medievale, Castel Sismondo e il Grand Hotel Rimini che frequentava spesso. Un fulcro della rivitalizzazione della città è stato l'accurato restauro del Teatro Amintore Galli, inaugurato per la prima volta nel 1857. Durante la seconda guerra mondiale, buona parte della struttura fu distrutta, ma gli architetti si affidarono a vecchie fotografie e disegni per ripristinare il suo splendore originale. Ora è un'importante risorsa culturale per residenti e visitatori”.

L’articolo di Forbes prende spunto dalla docu serie “Searching for Italy" dell’emittente statunitense Cnn con la star internazionale Stanley Tucci che, nel terzo episodio, racconta la Food Valley emiliana, partendo da Bologna per arrivare a Rimini. Il documentario itinerante ideato dal popolare attore de Il Diavolo veste Prada, Amabili Resti, Il rapporto Pelican, Era mio padre che ha assecondato la sua passione per il cibo e la cucina con un ritorno alle origini (i suoi nonni arrivarono in America in nave, partendo dalla Calabria), ha fatto tappa a Rimini a fine febbraio per raccontare il mondo magico della pasta (‘Magic pasta’ il titolo dei 6 minuti della puntata interamente dedicati a Rimini) sullo sfondo della città resa immortale dalle pellicole di Federico Fellini. Ad accompagnare la star americana famosa per il suo charme e carisma, è un cicerone enogastronomico d’eccezione, Francesca Fabbri Fellini che, girando la città con Tucci alla scoperta delle tradizioni regionali della tavola e assaggiando ricette casalinghe di cappelletti in brodo e strozzapreti al ragù al ristorante osteria ‘Io e Simone’, racconta anche il potente legame della città con lo zio Federico.

(Rimini) "Ho ricevuto una telefonata ieri, da un amico infermiere, una delle voci dirette dal 'fronte' della guerra al coronavirus". Il racconto è del vicesindaco Gloria Lisi. "Una voce determinata ma stanca, perché a dodici mesi dall'esplosione di questa drammatica pandemia, sembra che la pellicola sia stata riavvolta, siamo di nuovo al primo tempo di un film che speravamo si avviasse ai titoli di coda. Eppure i quasi quattrocento casi registrati anche ieri nel nostro territorio rendono chiara l'idea di come Rimini stia attraversando forse la fase più difficile e delicata dopo la prima ondata. C'è però un aspetto positivo: il drastico calo di casi tra il personale sanitario, a conferma che la soluzione c'è, ed è il vaccino. Ed aumenta la frustrazione a sapere che mentre il virus continua a correre, al contrario la campagna vaccinale non è ancora decollata, tanto a livello nazionale quanto nel nostro territorio. Attendiamo uno sprint con la riorganizzazione del piano di vaccinazioni annunciato dal Governo per la 'campagna di massa' di aprile, ma nel frattempo dobbiamo pensare anche ad un cambio di passo, radicale, per Rimini".  

Guardando ai fatti, "a inizio pandemia siamo state tra le prime 'zone rosse' in Italia e oggi, ci risiamo; ieri l'Ausl ha comunicato 380 nuovi contagi, preceduta in regione solo da Bologna e Modena, quasi dieci volte i casi registrati a Piacenza, 39; infine, le statistiche ci dicono che l'aspettativa di vita dei riminesi è calata di due anni rispetto al 2019. Basterebbe questa fotografia per capire che anche e soprattutto a Rimini non c'è tempo da perdere, eppure quotidianamente dobbiamo fare i conti con ritardi e disguidi che frenano le già limitate capacità di immunizzazione. Un esempio su tutti: venerdì scorso è partita la campagna vaccinale per il personale del carcere. Contrariamente a ciò che è previsto dalle disposizioni ministeriali, il personale amministrativo carcerario di Rimini è stato escluso da questa fase, situazione che non si è verificata invece a Forlì, a Ravenna e in generale nel resto dell'Emilia Romagna. In pratica solo a Rimini, in zona rossa, il personale amministrativo del carcere non è stato vaccinato. Una situazione che allarma gli operatori, ben consapevoli di cosa significherebbe l'esplosione di un focolaio all'interno della struttura penitenziaria e che è sentinella di qualcosa che non funziona perfettamente nell'ingranaggio e che va corretto. Potrei fare altri esempi: penso ai farmacisti titolari o dipendenti di parafarmacie o ai rallentamenti che sono stati riscontrati nella procedura di vaccinazione del personale di strutture sanitarie private che, soprattutto nella prima fase della pandemia, hanno dato un contributo chiave per la tenuta del sistema sanitario".  

C'è quindi "una palese contraddizione tra la dilatazione dei tempi che registriamo a Rimini e quanto invece detterebbe la logica: intervenire in maniera più rapida e più capillare laddove il virus colpisce con maggiore violenza. Una linea peraltro trapelata anche dal Governo, che oltre a ribadire la priorità per le fasce più deboli, parla di riservare una quota del 2% di dosi di vaccino per le aree che più sono state esposte alla pandemia. Inoltre, non è solo la situazione attuale a richiedere la massima attenzione e priorità, ma è anche il, futuro imminente, la prossima stagione turistica. La chiave di volta per la prossima stagione estiva è racchiusa in una parola: sicurezza. Mentre in Sardegna si parla di viaggi Covid-free, a Rimini rischiamo di arrivare all'estate di rincorsa, con tutte le conseguenze che ben sappiamo per tutta la filiera di piccole e medie imprese che alimentano il settore".  

(Rimini) Nelle giornate di mercoledì 10 e 17 marzo e di sabato 13 e 20 marzo, il mercato del centro storico di Rimini città sarà limitato ai soli banchi dedicati alla vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici. L'ordinanza comunale, che recepisce il dpcm del 2 marzo scorso in materia di attività commerciali su aree pubbliche, stabilisce che i banchi degli operatori siano allestiti nella sola area parcheggio Ex Padane, lasciando così libere le altre aree solitamente occupate dai banchi, tra cui il parcheggio di Piazzale Gramsci.  L'ordinanza comunale, pubblicata in Albo pretorio, richiama inoltre le principali disposizioni in merito alle modalità di svolgimento dell'attività affinché vengano rispettate tutte le misure igienico sanitarie e di sicurezza previste dai protocolli anti-Covid.  

Martedì, 09 Marzo 2021 09:42

9 marzo

Record di contagi e di ricoveri | Gli svantaggiati della zona rossa | Rimini tifa Luna Rossa

(Rimini) Al via oggi al Teatro Galli di Rimini, il tributo a Dante e Francesca nel settimo della scomparsa del Poeta con “Worldwide kisses | baci dal mondo", un flash mob planetario che, nell’arco di tutta la giornata e fino alle ore 18, ha visti impegnati in live streaming studenti e insegnanti di 21 Università dei 5 continenti per recitare e animare i versi di Francesca da Rimini contenuti nel V Canto della Divina Commedia. Sul palco tre donne: la scrittrice e giornalista Lia Celi conduttrice dell’intera giornata; Natascia Tonelli, una delle massime esperte al mondo di Dante Alighieri e Mariarita Semprini, docente di materie classiche. Presenti, inoltre, Giampiero Piscaglia Assessore alla Cultura di Rimini, Federico Mammarella consigliere comunale di Gradara, Marco Veglia e Andrea Santangelo, del comitato organizzatore.

 Ad aprire l’appuntamento Ferruccio Farina, ideatore e direttore dell’evento, che sul palco ha dichiarato: “Non è mai successo che nella stessa giornata 21 Università del mondo, dall’Oceania, all’Asia, Europa, Americhe e Africa, si collegassero per un tema, nel nostro caso Francesca da Rimini. Un evento eccezionale, l’oggettività parla in maniera chiara. E’ un tributo forte e corale a un personaggio che in letteratura è un caposaldo universale, come questa giornata dimostra. E direi che l’affermazione non è poca cosa. E’ un’affermazione supportata da ciò che stiamo facendo e che sta assumendo un significato superiore a quello che inizialmente aveva quando lo abbiamo ideato. Era stato progettato quando non c’erano problemi di pandemie, né di altro, quindi, l’approccio entusiasta di tutti questi giovani e insegnanti era in fondo una cosa che rientrava nella normalità. Ad oggi, nonostante le situazioni assolutamente drammatiche che possiamo immaginare, nessuna delle Università coinvolte ha interrotto il suo impegno. Altra cosa importante che mi preme sottolineare è il rispetto della vita: l’amore e la passione non uccidono. Chi uccide facendosi schermo della passione e dell’amore, non ama. Queste cose on sono compatibili con una società che si dichiara evoluta. Finché avremo a casa nostra esempi di questo tipo, vuole dire che non abbiamo raggiunto quelle tappe minime di organizzazione sociale, civile e morale che tanto invece sbandieriamo”.

Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, dal palco Teatro Galli nel suo discorso di “benvenuto virtuale” ha dichiarato: “Oggi da questa nostra città siamo a celebrare un mito, un mito al femminile, quello di Francesca da Rimini, nell’anno del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, ma ancora di più nel giorno dell’8 marzo, in cui è la donna a rivendicare la propria identità, i suoi diritti umiliati, la sua centralità. Non ci poteva essere un giorno migliore di questo per rielaborare uno dei più grandi miti al femminile. Rimini è custode premurosa e attenta di tutti i suoi figli, anche di quelli puramente letterari, che ne hanno creato un patrimonio identitario. Oggi siamo qui per ragionare sulla potenza, grazie agli studi e alla competenza di Farina, di Francesca da Rimini. Quante donne nel mondo, nei diversi continenti e paesi con il loro lavoro e con il loro amore reggono società, famiglie e intere nazioni e quanti loro diritti sono umiliati, quante le opportunità negate e quante le passioni represse. Ecco Francesca da Rimini, in questo 8 marzo, è un simbolo delle società che vogliono mettere al centro tutte le donne” e ha poi concluso: “La vicenda dantesca si narra succedesse a Rimini e da qui, con questa lunga giornata, vorremmo stringervi in un ideale grande abbraccio intorno a Francesca, il nostro - e vogliamo pensare anche il vostro - amato mito femminile contemporaneo”.

A seguire il Sindaco del Comune di Gradara Filippo Gasperi, in collegamento video, ha sottolineato: “L’amministrazione che ho l’onore di guidare è davvero fiera di essere impegnata in un’iniziativa culturale di livello internazionale condivisa con la città di Rimini, capitale della Riviera romagnola e del turismo italiano. È una delle rare volte che località di due regioni diverse collaborano nell’interesse comune. E ciò accade grazie a Francesca da Rimini. Rimini, infatti, è la città di Francesca, dove l’eroina dantesca è vissuta. Gradara, con la sua rocca imponente e fascinosa che domina la riviera romagnola e le terre malatestiane, è il luogo ove la fantasia popolare ha collocato, da quasi un secolo, il suo mito romantico. Ma, oltre alla storia e al mito di Francesca da Rimini, conosciuto e amato nel mondo, ciò che unisce Rimini città malatestiana e l’affascinante borgo di Gradara, sono anche i valori universali irrinunciabili che Francesca rappresenta: la libertà di amare, il rispetto della vita e dei sentimenti, la fedeltà e l’uguaglianza di genere. E ciò rende ancor più forte e sentito il nostro impegno nelle iniziative di FRANCESCA2021. Come Amministratori locali siamo chiamati ad operare per il bene della nostra Comunità e penso che sia nostro dovere, oltre alla cura del territorio e delle persone, creare tutte le condizioni per fare crescere culturalmente ed umanamente i nostri concittadini. Nel nostro caso particolare di Gradara, in questo siamo molto avvantaggianti: il nostro importante patrimonio culturale ci facilita questo compito”.

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