(Rimini)  E’ scomparso Mauro Gardenghi. Aveva 74 anni, nato a Frascati l’11 dicembre 1946, "ha cercato di resistere come un leone ai malanni che negli ultimi tempi non gli davano più tregua", ricordano da Confartigianato Rimini, di cui attualmente era presidente onorario. In Confartigianato Gardenghi ha passato 47 anni della sua vita. Nella sua carriera nell’associazione, 40 anni li ha vissuti da segretario e poi dal 2017 delegato alla presidenza, fino all’attuale carica. Mauro Gardenghi ha speso l’intera vita al servizio del ‘ceto medio produttivo’. Numerosissimi gli incarichi istituzionali, ma quelli che di più hanno segnato la sua vita professionale sono stati quelli in Camera di Commercio e a Rimini Fiera, di cui è stato a lungo Vicepresidente e per oltre vent’anni nel consiglio di amministrazione al fianco di Lorenzo Cagnoni nel far crescere il polo espositivo, fino alla realizzazione del nuovo quartiere fieristico.

Gardenghi ha promosso e sostenuto battaglie storiche al fianco degli operatori balneari per rivendicare la centralità del turismo e della spiaggia; al fianco dei produttori di piadina, combattendo per il riconoscimento del marchio IGP ‘alla riminese’; portò in piazza le sfilate di moda con le produzioni degli artigiani del territorio, lanciando Mod’Art e termini come Bellessere e Rimin’essenza per identificare il dna riminese; portò in fiera gli artigiani con Art’Arte Fiera e ideò iniziative a sostegno dei panificatori perché venisse riconosciuto quello che definì ‘il pane fresco del tuo fornaio, buon gusto quotidiano’; combattè fino al 2008 per l’annessione dei Comuni dell’Alta Valmarecchia alla Provincia di Rimini. Non c’è istituzione del territorio che non l’abbia visto protagonista in questi decenni. Ogni incarico, ogni azione l’ha svolta per promuovere e tutelare la piccola e media impresa e con un inossidabile amore per Rimini.

Amava ripetere; “Rimini e la sua storia, dal dopoguerra in qua, s’intrecciano con quella dell’artigianato, i cui valori economici, sociali e culturali rimangono una costante nel tempo. In particolare, la cultura del fare, dell’intraprendere e della responsabilità. Ma anche la genialità creativa ed il coraggio dell’innovazione, la vocazione imprenditiva e spesso solidale con la stessa sfera famigliare. Noi crediamo che l’artigianato sia stato e costituisca, ancora oggi, una grande, insostituibile e preziosa risorsa dell’intero sistema riminese. Dove c’è artigianato c’è qualità della vita e cultura del territorio”.

E sul valore della funzione delle Associazioni, resta scolpita una sua risposta: “Ci han preso gusto a bypassare i corpi intermedi. Chi ha posizioni di vertice si pensa sia meglio avere un dialogo diretto con i cittadini. Io credo che ciò sia in realtà un grande impoverimento. Non mi piace questa presunzione, ma noi teniamo duro. Abbiamo migliaia di imprese associate, cerchiamo di sostenerle nel sopravvivere in trincea. Quando il fumo si diraderà, si tornerà a capire che è l’arrosto a contare, quello del lavoro e del sacrificio. Nel frattempo, resistiamo”.

In questi anni Gardenghi è stato al fianco dei vari presidenti che si sono succeduti: da Filippo Capodiferro, Alberto Brighi, Francesco Zavatta, Giorgio Lucchi e fino all’attuale, Davide Cupioli. Fra i successi di cui andava maggiormente fiero, dopo che la crisi economica nel 2008 attaccò le imprese e di conseguenza le associazioni di categoria, fu quella di aver sempre mantenuto in equilibrio la Confartigianato. “Sono tempi durissimi, ma il mio impegno resta quello di non far perdere il lavoro a nessuno dei nostri 90 dipendenti”. Tutta la Confartigianato si stringe intorno alla famiglia, alla moglie Nadia alle figlie Valentina e Corinna, al fratello Francesco.

“S’è spento il nostro faro, ma il suo esempio lo ritroveremo al nostro fianco in ogni momento; ci servirà a darci forza, ci spronerà in questo che è un momento di dolore enorme e di drammatica difficoltà economica per le piccole e medie imprese. Ciao Mauro, non ti dimenticheremo mai”.

(Rimini) Dopo aver visto tutte cinque le puntate della serie di Netflix dedicata a San Patrignano e al suo fondatore Vincenzo Muccioli, il presidente dell'assemblea legislativa dell'Emilia Romagna, la riminese Emma Petitti, ribadisce che "oggi San Patrignano rappresenta ancora una opportunità per molte famiglie ed in particolare per molti ragazzi che compiono un percorso su loro stessi per tornare a riprendere nelle proprie mani la vita e tornare ad avere delle opportunità. Le comunità terapeutiche non sono ne' isole  ne' luoghi chiusi ma sono parte di una società che non deve rimuovere o negare il problema dipendenze ma lo deve affrontare sempre più con esperienza e competenze che agli inizi di questa storia, per certi versi pionieristica, non si possedevano".

 Il docufilm "è fatto molto bene e fornisce i diversi punti di vista che si ripresentano puntualmente ogni qualvolta si parla della lunga storia di San Patrignano.
Tengo a precisare da subito una cosa. Siamo tutti sostenitori di San Patrignano e del suo futuro e tendiamo oggi a fare prevalere gli aspetti positivi sugli aspetti più critici - che non vanno rimossi o nascosti perché sono anch'essi uno spaccato importante di quella storia - e oggetto di posizioni contrapposte in particolare legata ai metodi coercitivi che si utilizzavano nella prima fase di vita della comunità per evitare le fughe e la recidività rispetto alla dipendenza da sostanze stupefacenti". Petitti ritiene "che il riconoscimento dato il 1 dicembre 2010 dal Comune di Rimini alla Comunità di San Patrignano allora diretta ancora da Andrea Muccioli figlio del suo fondatore, al netto delle critiche, sia stata un modo per chiudere le polemiche senza cancellare i diversi punti di vista e le critiche che ancora dividono l'opinione pubblica".
 
Tra la fine degli anni '70 e gli inizi degli anni '80, ribadisce Petitti, "le istituzioni erano impreparate ad affrontare il problema tossicodipendenza, che era esploso e pesava, in tutta la dua drammaticità, interamente sulle spalle delle famiglie  che vivevano questi drammi. Il territorio riminese ha saputo divenire riferimento nazionale per una pluralità di esperienze ed in primis San Patrignano ma senza dimenticare esperienze anch'esse avanzate come la Cooperativa "Cento Fiori" di Vallecchio, la Comunità Papa Giovanni XXIII° e l'esperienza del Sert (servizio tossicodipendenze) di Leonardo Montecchi e Sergio Semprini Cesari".
 
Lunedì, 04 Gennaio 2021 12:50

4 gennaio

Si rientra a scuola? | Vaccinazioni lente | Contro Netflix

(Rimini) È stata inaugurata oggi, alle ore 12, la “Locanda 3 Angeli”, in via Kassala 9, a Torre Pedrera. Si tratta della struttura ricettiva che Caritas Diocesana gestisce per accogliere decine di senza dimora. Può ospitare da subito 35 persone (i primi ospiti sono arrivati nel pomeriggio), in altrettante camere singole con bagno.

Gli ospiti potranno prendere colazione in sala da pranzo in tavoli singoli e ben distanziati, il resto della giornata dovranno invece viverlo separati.

È stato firmato un contratto d’affitto per tre anni con la famiglia Angeli, di Torre Pedrera. Caritas ha partecipato all’istruttoria pubblica del Comune di Rimini, in merito al Progetto PAA 2020 “Accoglienza h24 per persone in condizione di marginalità estrema e senza fissa dimora legato all’emergenza Covid-19”. L’Amministrazione mette a disposizione un contributo di circa 55.000 euro, fino al 30 giugno 2021. Caritas si è iscritta all’Aia (Associazione Italiana Albergatori).

“Locanda 3 Angeli non è un hotel Caritas o un albergo dei poveri ma una ‘locanda della comunità’. - ha spiegato Mario Galasso, direttore della Caritas Diocesana – È la locanda del Buon Samaritano di cui si parla nel Vangelo, sono i tre angeli che – accolti da Abramo e Sara alle querce di Mamre – porteranno la lieta notizia della nascita miracolosa del figlio Isacco.
Questo progetto – ha proseguito Galasso – è un sogno partito da lontano, e condiviso con associazioni e Comune di Rimini. L’emergenza sanitaria ha modificato le nostre vite, anche quelle delle persone che vivono sulla strada. Erano e restano sole e deboli, con il rischio – durante la pandemia – di diventare ancora più sole. Locanda 3 Angeli accoglie in sicurezza le persone senza dimora”.

“Grazie a voi per aver pensato a noi” è stato il commosso saluto di Ada Pronti Angeli, pioniera dell’hotel nel 1962 insieme al marito Oreste. “Per la nostra famiglia è un dono avervi qui e inaugurare questo progetto. – ha rilanciato il figlio Giuseppe a nome di tutta la famiglia – Abbiamo ricevuto un’educazione cristiana, e non intendiamo rinnegare le nostre radici: per questo mettiamo oggi a disposizione questi 5 pani e 2 pesci rappresentati dall’hotel e dai suoi servizi”.

“Il Comune di Rimini ha investito oltre 500.000 euro nel ‘Piano Freddo’ – fa notare il vicesindaco e assessore alla protezione sociale Gloria Lisi – ma quando vediamo una persona senzatetto sul nostro territorio capiamo che c’è ancora tanto da fare.
Questa Locanda è una risposta, tanto attesa e necessaria, per le persone più fragili. Come ha già insegnato la storia dell’albergo sociale Stella Maris, le persone possono riscattarsi quando c’è qualcuno che tende loro una mano”.

“Grazie a tutti coloro che riempiono di senso le parole, come la signora Ada il cui grazie ha un valore immenso. – sono parole del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi – Soprattutto in questo periodo di seconda e terza ondata di Covid-19 sono necessarie lucidità, rigore e verità. La Locanda inaugurata oggi è una scelta lucida a favore di chi nella vita è inciampato ed è rimasto indietro. Non so se ha ragione don Oreste quando dice che le cose belle prima si fanno e poi si pensano, ma l’importante è farle e non farle da soli bensì insieme. La Locanda sarà un valore aggiunto per le vacanze, non un intoppo estivo di cui vergognarsi: è un’opera che rende più ricco il lungomare di Torre Pedrera e il territorio”.

Alcuni operatori della ‘Capanna di Betlemme’ (Apg23) svolgeranno servizio volontario presso la Locanda 3 Angeli. Nicolò Capitani, della Capanna di Betlemme: “Don Oreste ci ha insegnato che la gratuità è amare l’altro incondizionatamente. È camminare a fianco dei più deboli, né davanti né dietro”.

“Benedico il Signore per questa giornata” ha esordito nel suo intervento il Vescovo di Rimini. “Ai riferimenti biblici opportunamente citati dal direttore Caritas, ne aggiungo un terzo: l’albergo che non aveva posto per loro del vangelo della Natività. – ha ricordato mons. Francesco Lambiasi – Proprio per far posto a chi bussa, come Giuseppe, Maria e il Bambino, don Oreste ha pensato e voluto la ‘Capanna di Betlemme’. L’opera della Papa Giovanni XXIII ha fatto tanto in questi anni, come pure il dormitorio Caritas ma oggi non bastavano più: era necessaria una struttura come la Locanda, un’opera che abbisogna della collaborazione di popolo”.
Il Vescovo ha donato alla famiglia Angeli un dipinto di Maria con il braccio Gesù, realizzato dagli ospiti della Casa Madre del Perdono, in cui i carcerati vivono un’esperienza di recupero e riscatto. Il Bambino spezza le catene sotto gli occhi di sua Madre, in questo caso “le catene della solitudine e dell’isolamento” ha ricordato il vescovo prima di procedere alla benedizione della struttura e dei presenti.

Terminata l’emergenza freddo, ‘Locanda 3 Angeli’ non cesserà il suo servizio: si pensa già ad un successivo utilizzo di accoglienza temporanea per persone sfrattate e in cerca di alloggio, si pensa di utilizzare la struttura come albergo sociale per le vacanze estive, e come centro di iniziative ed eventi per Torre Pedrera e l’intera comunità.

(Rimini) "In relazione al processo di aggregazione delle due società Bologna Fiere e Italian Exhibition Group Rimini e dei due quartieri fieristici, con l'obiettivo di consolidare e rafforzare il ruolo di leading player nei prossimi anni in Italia e nel mondo, la complessità di tutti gli elementi tecnici e amministrativi richiede il proseguimento istruttorio e della discussione in corso. La riprenderemo con un nostro incontro già nei primi giorni dell'anno nuovo". Lo dichiarano i sindaci di Boogna, virginio Merola, e di Rimini, Andrea Gnassi.

(Rimini) Nella settimana dal 21 al 27 dicembre si sono verificate 3.177 positività su un totale di 31.724 tamponi, con una incidenza dunque del 10 per cento, in aumento rispetto al dato della settimana precedente; incidenza che comunque resta al di sotto della media nazionale (slide 4, del bollettino allegato). Su questo specifico indicatore si registra, nell’ultima settimana, un aumento nei territori di Forlì, Ravenna e Rimini, mentre Cesena resta stabile (slide 5); quanto all’indicatore delle positività su popolazione residente (slide 7) si registra un incremento, ma lieve, in tutti i territori tranne Forlì che resta sostanzialmente stabile. La percentuale di asintomatici media romagnola è sul 47 per cento, con Rimini e Ravenna superiori al 50 per cento (slide 8). La performance dei tempi di refertazione dei tamponi (slide 6) entro le 48 ore è migliorata in maniera molto significativa, arrivando all'89 per cento: in pratica 9 tamponi su 10 vengono eseguiti e referati entro 48 ore, elemento molto importante. Per quanto riguarda l'indicatore relativo alle persone ricoverate, a fine della scorsa settimana la quota di 621 ricoveri mantiene l'azienda oltre il livello rosso del Piano ospedaliero Covid, ma va detto che già in giornata odierna il numero è minore (584 alle alle ore 8 di oggi) ; in lieve aumento, in valore assoluto, i ricoverati nelle terapie intensive (più 2 rispetto alla settimana scorsa), mentre è in calo la loro percentuale rispetto al totale dei ricoveri (slide 13), la percentuale dei ricoverati in terapia intensiva resta comunque inferiore a quella media regionale.
"Nella settimana in esame gli indicatori sono tornati a crescere sebbene con un andamento a dente di sega, e con lievi cali ad inizio di questa settimana - commenta il direttore sanitario dell'Ausl Romagna Mattia Altini - . Per quanto riguarda le positività non dobbiamo mai dimenticare le linee guida per la limitazione del covid che ognuno di noi deve continuare a seguire. Perchè è vero che grazie alla esecuzione e refertazione rapidissima dei tamponi (per la quale ringraziamo tutti coloro che ci stanno dando sostegno) stiamo lavorando per limitare la diffusione. E' anche vero che la vaccinazione, che abbiamo iniziato ad effettuare proprio domenica scorsa e che proseguirà secondo il percorso indicato dal ministero, è un'arma potentissima che abbiamo in mano. Ma è altrettanto vero che se vogliamo limitare le vittime del virus, soprattutto tra i più deboli, dobbiamo continuare a stare attenti. Adesso più che mai. E' importante farlo anche perchè se i ricoveri non caleranno, non riusciremo a mantenere il livello delle prestazioni extra-covid che abbiamo adesso, e questo, invece, è importante per evitare che i tempi d'attesa tornino ad allungarsi. Al momento riusciamo a garantire oltre l'80 per cento di queste prestazioni, ma vogliamo tornare a fare ancora meglio. Ci riusciremo, con l'aiuto di tutti, e per il bene di tutti. Perciò contiamo sull'aiuto di tutti".

Mercoledì, 30 Dicembre 2020 17:53

Aggiornamento coronavirus: 153 positivi, 6 decessi

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 169.396 casi di positività, 1.427 in più rispetto a ieri, su un totale di 18.360 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 7,8%Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 590 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 338 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 452 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 47,6 anni.

Sui 590 asintomatici334 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing64 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 5 con gli screening sierologici15 tramite i test pre-ricovero. Per 172 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 241 nuovi casi, Ravenna (237) e Modena (190); a seguire Rimini (153), Reggio Emilia (139), Piacenza (124), Ferrara (121), Parma (92). Poi il territorio di Forlì (56), quindi Cesena (47) e infine Imola (27). Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 18.360 tamponi, per un totale di 2.556.405. A questi si aggiungono anche 468 test sierologici e 9.412 tamponi rapidi effettuati da ieri. Per quanto riguarda le persone complessivamente guaritesono 2.113 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 105.656. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 56.057 (-755 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 53.186 (-807), il 94,9% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 69 nuovi decessi: 4 a Piacenza (due donne, rispettivamente di 68 e 86 anni, e due uomini di 73 e 77 anni), 3 in provincia di Parma (una sola donna di 84 anni e due uomini di 84 e 89 anni); 6 nel modenese (due donne di 87 e 97 anni e 4 uomini, rispettivamente di 71, 80, 84, 87 anni); 21 in provincia di Bologna (14 donne - di 70 e 73 anni, due di 82, una di 83 anni, una di 86, due di 88, una di 91, una di 93, una di 94 anni, due di 95, e una di 96 anni - e 7 uomini: di 73, 79, 80, 82, 91 anni e due di 95 anni); 5 a Imola (due donne, rispettivamente di 80 e 85 anni, e tre uomini di 82, 88 e 90 anni); 9 nel ferrarese (5 donne di 81, 86, due di 89 e una di 90 anni; 4 uomini di 70, 80, 81, 88 anni); 10 in provincia di Ravenna (7 donne - di 65, 67, 81, 90, due di 93 e una di 96 anni – e 3 uomini, rispettivamente di 80, 81 e 86 anni); 4 a Forlì-Cesena (una sola donna di 86 anni e 3 uomini, di 59, 67e 94 anni); 6 nel riminese (3 donne di 89, 90 e 92 anni e 3 uomini di 79, 84 e 91 anni, oltre a un decesso di un uomo di 74 anni residente in altra regione). Nessun decesso nella provincia di Reggio Emilia. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 7.683.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 230 (+9 rispetto a ieri), 2.641quelli negli altri reparti Covid (+43). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti:12 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 15 a Parma (+1 rispetto a ieri), 21 a Reggio Emilia (+3 rispetto a ieri), 50 a Modena (-2), 46 a Bologna (invariato), 11 a Imola (invariato), 26 a Ferrara (+1 rispetto a ieri), 22 a Ravenna (+1 da ieri), 5 a Forlì (+ 1 da ieri), 3 a Cesena (invariato) e 19 a Rimini (+3).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 15.358 a Piacenza (+124 rispetto a ieri, di cui 89 sintomatici), 12.899 a Parma (+92, di cui 60 sintomatici), 23.078 a Reggio Emilia (+139, di cui 51 sintomatici), 30.513 Modena (+190, di cui 147 sintomatici), 33.642 a Bologna (+241, di cui 120 sintomatici), 5.432 casi a Imola (+27, di cui 12 sintomatici), 8.978 a Ferrara (+121, di cui 34 sintomatici), 12.638 a Ravenna (+237, di cui 169 sintomatici), 5.917 a Forlì (+56, di cui 49 sintomatici), 6.159 a Cesena (+47, di cui 32 sintomatici) e 14.782 a Rimini (+153, di cui 74 sintomatici).

(Rimini) Dopo il parere favorevole espresso lunedì dall’Assemblea dei sindaci, ieri pomeriggio si è concluso l’iter di approvazione del Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2021/2023. Il Consiglio provinciale lo ha infatti approvato a maggioranza (contraria l’opposizione). C’è continuità con il Bilancio dello scorso anno, nel senso che prosegue il rilancio dell’Ente in un quadro di ritrovata solidità finanziaria e, dopo gli anni dei tagli di risorse, si consolida e rafforza il piano di investimenti avviato nel 2019 per la manutenzione delle scuole e delle strade di competenza provinciale. “E’ un bilancio che ha implicato moltissimo lavoro – dichiara il presidente Riziero Santi – e che è stato implementato da una struttura, voglio ancora una volta ricordarlo, decisamente ridotta rispetto al passato, meno di un terzo dei dipendenti di cinque anni fa, struttura a cui va pertanto un plauso per l’impegno costante profuso.”

Come già illustrato in sede di presentazione, l'effetto del Covid-19 sul Bilancio dell’Ente si è tradotto in una perdita di gettito dell’imposta provincial di trascrizione nella primavera 2020 di circa 2,5 milioni di euro, perdita ampiamente bilanciata dai trasferimenti statali ricevuti dall’Ente. Superata la fase del lockdown il gettito dell’ipt si è riallineato alle annualità precedenti, mentre il gettito dell’altra entrata tributaria dell’Ente, l’addizionale sulla Rca auto ha sostanzialmente tenuto durante tutto l’anno. In questo quadro il Bilancio del prossimo triennio conferma, fra spese finanziate dall’Ente per 4 milioni di euro e spese finanziate da trasferimenti dello Stato e della Regione per oltre 5,5 milioni di euro, l’impegno della Provincia di Rimini per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli istituti scolastici, soprattutto con riferimento agli adeguamenti sismici, e con 7,3 milioni di euro nel solo 2021 per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade.

Oltre alla ripartenza, ad inizio anno, dei lavori per la palestra del “Valgimigli” di Viserba, questi sono alcuni dei principali interventi di edilizia scolastica previsti per il 2021 (risorse 2020 e 2021): adeguamento sismico Liceo “Einstein” di Rimini per euro 1.538.000,00; adeguamento sismico della sede polivalente “Volta-Fellini/Savioli” di Riccione (“ex Pascoli”) per euro 2.855.500,00; adeguamento sismico e ricostruzione della palestra dell’I.T.E. “Valturio” di Rimini per euro 4.157.902,92; adeguamento sismico sede centrale dell’I.P.S.S.I.A. “Alberti” di Rimini per euro 4.431.812,70; demolizione e ricostruzione della succursale dell’I.P.S.S.I.A. “Alberti” di Rimini per euro 1.543.546,00; ristrutturazione delle facciate del Gobetti (e palestra) e del Molari per euro 1.115.000,00; ampliamento I.S.I.S.S. “T. Guerra” di Novafeltria per realizzazione laboratori per euro 450.000,00.

In tema di viabilità, questi alcuni degli interventi programmati per il 2021: tappeti e manti Covid per euro 2.259.806,41; barriere e segnaletica verticale per euro 30.000,00; ispezione ponti pe euro 46.341,99; SP36 frana al km 5+730 per euro 150.000,00; SP118 frana al Km 3+300 per euro 100.000,00; SP41 frana al Km 12+650 per euro 200.000,00; SP84bis ponti ai Km 8+950 e 9+300 per euro 250.000,00; SP17 frana al Km 16+780 per euro 250.000,00; SP69bis ponte al Km 0+900 per euro 946.553,27; SP14 ponte Verucchio per euro 1.280.000,00; Rotatoria SP14/SP73 per euro 350.000,00; SP76 ponte Km 6+400 per euro 500.000,00; SP107 ponte Km 0+050 per euro 650.000,00, 41 Km 11+500 per euro 451.069,97.

Come negli anni precedenti, determinanti al raggiungimento dell’equilibrio finanziario del bilancio, sono risultate le operazioni di razionalizzazione delle spese effettuate, sia con riferimento al personale (oggi la Provincia conta 84 dipendenti rispetto ai 270 di appena cinque anni fa e la spesa è passata da 10 a 4,5 milioni di euro) sia alle spese per affitti e di gestione delle società partecipate.

In tema di partecipate è stata poi approvata, sempre a maggioranza, la loro revisione ordinaria al 31/12/2019.

Come spiegato dal presidente Santi “prosegue l’opera di razionalizzazione, e dopo l’uscita negli ultimi tre anni da TPER, FER, GEAT, SAPIR e ERVET ora usciamo da Credit Agricole e da GAL Altra Romagna. Restiamo in quelle che reputiamo partecipate strategiche rispetto alle nostre funzioni: RIMINI CONGRESSI, CAAR, LEPIDA, ROMAGNA ACQUE, AMR e PMR, mentre nel 2021 partiranno le procedure per la nostra uscita da START ROMAGNA. Ma razionalizzazione non significa soltanto dismettere e in questa ottica, di essere presenti dove è importante per il territorio che la Provincia ci sia, è nostra intenzione tornare presto in UNI.TURIM.” 

Mercoledì, 30 Dicembre 2020 11:49

Abusi edilizi: 109 violazioni alle norme sismiche

(Rimini) Nonostante lo stop forzato dettato dal lockdown scattato a marzo e le difficoltà legate alla gestione delle problematiche legate all'emergenza pandemica, anche nel 2020 è proseguita l'attività di controllo e contrasto all'abusivismo edilizio, condotta dall'Ufficio Edilizia e Ambiente della Polizia Locale. Un anno che si chiude con quasi 1.700 accertamenti e 162 comunicazioni di notizie di reato, frutto di un'attività mirata e capillare svolta in sinergia con gli uffici tecnici e volta a verificare le situazioni di abuso in particolare in merito al mancato rispetto delle normative sismiche.  

Sono stati 1.657 gli accertamenti svolti per i controlli dei cantieri di immobili e l'espletamento di indagini di Polizia Giudiziaria, un numero inferiore rispetto al 2019 (quando erano stati 2.082) in considerazione dei limiti imposti dall'emergenza sanitaria: 1.003 gli atti di polizia giudiziaria redatti per il completamento delle notizie di reato e delle indagini di polizia giudiziaria (l'anno scorso 1.056); 162 le comunicazioni di notizie di reato redatte a seguito degli accertamenti svolti (288 nel 2019); 109 totale delle violazioni contestate, di cui 70 per il mancato rispetto delle normative sismiche e 39 per mancanza del collaudo statico (nel 2019 furono complessivamente 133); 7 le violazioni contestate per false dichiarazioni (nel 2019 furono 23); 27 le violazioni contestate per il mancato rispetto delle normative paesaggistiche (una in più del 2019); 58 le deleghe di indagine svolte a seguito di disposizioni della Procura della Repubblica (contro le 117); sequestri penali e 4 sequestri amministrativi di carattere ambientale; 9 cantieri controllati regolari.  

Importante anche l'attività sul fronte ambientale, con un addetto dedicato esclusivamente a questo tipo di verifiche: ben 183 i sopralluoghi (contro i 18 dello scorso anno) che hanno portato a contestare 25 violazioni, inerenti sia il rispetto della nuova normativa ambientale, sia la gestione degli animali d'affezione.  

"In questi anni si è sviluppata una collaborazione molto più stretta tra la Polizia Locale e gli uffici tecnici dell'edilizia – sottolinea l'assessore alla pianificazione del territorio Roberta Frisoni – Un collegamento e un confronto costanti che hanno consentito di per rendere più puntuale ed efficiente l'attività e non disperdere energie e risorse. Anche grazie a questa sinergia siamo riusciti a dare continuità ai controlli e sanare violazioni che come dimostrano i numeri interferiscono sulla sicurezza delle strutture, oltre a essere situazioni di palese illegalità. Abbiamo al contempo notato la tendenza ad una più rapida regolarizzazione dell'abuso da parte dei diretti interessati, che oltre a consentire di velocizzare i procedimenti, conferma l'efficacia dell'attività di controllo".  

Mercoledì, 30 Dicembre 2020 11:44

30 dicembre

Festino al parco | Il terremoto | Vaccino, oltre 18mila dosi a gennaio per Rimini

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