Venerdì, 04 Dicembre 2020 15:12

Parco del mare, a Viserba resta pedonale

(Rimini) “Confermo la prevista chiusura al transito veicolare del tratto finale lato mare delle vie Milano, Comacchio e Piacenza e la realizzazione dei tre salottini di arredo urbano già previsti per il tratto viserbese del Parco del Mare”. La conferma è arrivata ieri sera dall’assessore ai lavori pubblici Jamil Saedegholvaad , interrogato sul tema dal consigliere comunale Nicola Marcello. “Il tratto viserbese del Parco del mare – prosegue Sadegholvaad – sarà caratterizzato dalla chiusura lato mare delle vie che, a pettine, raggiungono il lungomare Dati, come appunto le vie Piacenza, Milano e Comacchio. In questo tratto il traffico degli autorizzati al transito sarà veicolato, direzione mare, sulla via Genghini, e direzione monte, sulla via Roma. Sono interventi funzionali ad una idea di lungomare nuova, improntato alla pedonalizzazione e alla qualità dell’ambiente, spostando il flusso di auto su arterie più compatibili a gestirne il traffico. La finalità dell’ amministrazione comunale era, e rimane, quella di preservare dai flussi di traffico il nuovo lungomare se non per alcuni specifici soggetti autorizzati (pubblico servizio, residenti, fornitori), favorendo con nuove funzioni la fruibilità e vivibilità della nuova infrastruttura.

Venerdì, 04 Dicembre 2020 15:10

4 dicembre

Il decreto di Natale | Gialli da domenica | Piazza Malatesta, esposto in procura

Giovedì, 03 Dicembre 2020 18:27

Luxmas, sabato si accendono le luci sul Natale

(Rimini) Dal 5 dicembre luci di Natale su Rimini, luci e non solo. Presentato oggi il cartellone di Luxmas (www.riminiturismo.it) con tutte le iniziative in programma nel prossimo mese. "Sappiamo bene che sarà un Natale anomalo, diverso da quello che Rimini solitamente è abituata a vivere”, mette le mani avanti il sindaco di Rimini Andrea Gnassi. “Ma sappiamo anche che la bellezza ci salverà e che l'arte è lavoro, economia e comunità”. Il simbolo luminoso che collegherà tutte le iniziative saranno delle farfalle. “Abbiamo scelto le farfalle come omaggio al sogno e alla poesia di Tonino Guerra, di cui quest'anno ricorre il centenario. Le farfalle sono esseri viventi da 160 milioni di anni che hanno superato estinzioni, cataclismi. Appaiono fragili ma sono indistruttibili, simbolo di bellezza, vita e resistenza. Se è ancora difficile fare previsioni su che tipo di festività ci attende, concentrati come siamo sull'andamento dell'epidemia, pensiamo che Rimini non possa chiudersi e restare spenta e, seppur contingentati e rigorosi nel rispetto delle prescrizioni, abbiamo deciso di guardare alla bellezza e di non rinunciare a rendere e illuminata e attrattiva la nostra città nel periodo in cui solitamente si assiste ad una crescita di consumi”.

Anche l’assessore alle attività economiche Jamil Sadegholvaad interviene. ”Sappiamo – aggiunge - che, al di là di nuove misure o possibili allentamenti delle prescrizioni, sarà un Natale anomalo che dovrà fare i conti con la preoccupazione per una situazione sanitaria ancora pesante, a cui si aggiunge l'ansia per un contesto economico che rischia di mettere in ginocchio molte attività. E proprio per questo abbiamo lavorato per dare supporto ai nostri commercianti, agli artigiani, alle botteghe, a quelle attività che stanno facendo numerosi sacrifici per non abbassare definitivamente le saracinesche. Non solo, per sostenere il commercio, oltre a coprire il costo delle luminarie natalizie, abbiamo deciso di facilitare l'accesso al centro con il parcheggio gratuito per le prime due ore e collegando il centro con le aree di parcheggio tramite navette”.

Torna, infatti, anche C'Entro Facile, l'iniziativa promossa dall'Amministrazione comunale per facilitare l'accesso al centro storico della città. Parcheggi, due ore di sosta gratis: è l’iniziativa che il Comune ha scelto di mettere in campo per favorire l'accessibilità al centro storico e ai borghi nel periodo delle festività natalizie. Da sabato 5 dicembre al 10 gennaio quindi è sospeso il pagamento delle prime due ore di sosta in tutti i parcheggi della città, sia quelli gestiti dal Comune sia quelli gestiti da Parkingest (Italo Flori e Valturio). Basterà esporre il disco orario al momento dell'arrivo, mentre al parcheggio Italo Flori sarà il sistema da remoto a registrare accessi e uscite, calcolando in automatico le due ore di gratuità. Restano esclusi dall'iniziativa i parcheggi "Metropark" alla stazione ferroviaria e il "Settebello". 

Navette: quest'anno aumentano le linee di navette gratuite che collegheranno le aree di parcheggio con il centro storico. Ai due collegamenti 'tradizionali' dal parcheggio Settebello in via Roma e da via Caduti di Marzabotto, si aggiunge un terzo trenino con partenza dal parcheggio del Palacongressi. Le navette saranno in funzione da venerdì 4 dicembre fino al 10 gennaio compresi, con corse dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 20, ad eccezione delle giornate del 25 e 26 dicembre e 1 e 2 gennaio, quando il servizio sarà svolto solo nella fascia pomeridiana. 

In programma non solo il volo luminoso delle farfalle, ma anche allestimenti natalizi in tutta la città, dall'installazione di light design nella piazza sull'acqua, al tappeto sonoro in streaming e in filodiffusione. E ancora, officine creative e appuntamenti on line e off line per mettere al centro i talenti riminesi. Il Comune di Rimini quest'anno sostiene le spese di tutte le luminarie natalizie.  Tutte le iniziative in programma su www.riminiturismo.it.

(Rimini) Giovedì 3 dicembre è apparso un video sui canali Facebook e Youtube dell’Istituto Oncologico Romagnolo, girato da un volto noto soprattutto agli spettatori del canale tematico “Gambero Rosso” e a chiunque sia appassionato di cucina: Igles Corelli. Lo chef cinque volte vincitore della stella Michelin, attraverso un breve ma simpatico filmato, ha lanciato personalmente la nuova iniziativa solidale dello IOR: “La Cena che non c’è”. «Il 2020 è un anno che ricorderemo per sempre – spiega nel contributo – ma in questo periodo particolare non ci dobbiamo dimenticare dei pazienti malati di cancro. Cosa potete fare per sostenere la ricerca? Basta partecipare alla “Cena che non c’è”, acquistando la box solidale dell’Istituto Oncologico Romagnolo. Al suo interno troverete non solo tutto l’occorrente, ma anche i miei consigli per realizzare una ricetta semplice ma molto gustosa: pennette al pomodoro risottate. Il ricavato di questa bella iniziativa andrà a sostenere gli studi sull’immunoterapia portati avanti in IRST».

Insomma, un bel marchio di garanzia sulla qualità dei prodotti della box solidale, oltre che una dimostrazione d’amicizia di un professionista certamente non nuovo a questi gesti di vicinanza e di sensibilità nei confronti della tematica della lotta contro il cancro in Romagna: nel 2019, per esempio, la sua presenza aveva impreziosito l’evento “La Cena delle Stelle”, tenutosi a Faenza in occasione delle celebrazioni del quarantennale dello IOR. Venendo al contenuto della scatola, acquistabile online all’indirizzo www.insiemeachicura.it o ordinabile telefonicamente al numero di telefono 0543.35929, al suo interno chiunque potrà trovare: 250 grammi di pennette rigate pasta Simbiò Grano Cappelli Bio; 100 grammi di olio extravergine di oliva Pieve THO, con olive esclusivamente del territorio di Brisighella; 350 grammi di passata al pomodoro bio Valfrutta; basilico a km 0 in un cubetto di legno, per divertirsi a coltivarlo da soli; e dulcis in fundo, ovviamente, la ricetta delle pennette al pomodoro risottate dello chef Corelli, consultabile tramite QR code.

 «Vista l’attuale situazione sanitaria ci siamo visti costretti ad annullare i tantissimi eventi di raccolta fondi che siamo soliti portare avanti durante il periodo natalizio su tutto il territorio della Romagna – afferma il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – parliamo di iniziative che, messe insieme, portano un grande contributo alla ricerca scientifica oncologica, oltre a rappresentare un momento conviviale e di amicizia in cui incontrare le persone più vicine alla nostra causa. Tuttavia il momento è drammatico non solo da un punto di vista della pandemia da Covid-19: tutti i massimi esperti sono d’accordo che gli slittamenti degli screening e i ritardi delle terapie potrebbero avere serissime ripercussioni sulla prevenzione e la cura del tumore. Dobbiamo cercare di fare quanto in nostro potere per contrastare questa minaccia: il cancro, purtroppo, non va in quarantena. Per questo abbiamo studiato varie iniziative alternative che potessero almeno in parte garantire ai nostri ricercatori l’appoggio necessario affinché gli studi che portano avanti non si fermino: solo in questo modo possiamo far sentire non abbandonati i nostri pazienti e procurare loro nuove speranze di cura. “La Cena che non c’è” è nata per gioco ma ha già visto il supporto convinto di varie aziende del territorio, che hanno scelto la box per confermare quel supporto che di solito ci riconoscono partecipando ai nostri eventi. Ora che anche lo chef Igles Corelli, che ringrazio veramente di cuore per l’amicizia, ci ha “messo la faccia”, spero che anche i privati cittadini della Romagna decidano di essere vicini a chi soffre e insieme a chi cura, scegliendo di prendere parte a questo simpatico gioco e divertendosi in cucina a realizzare una semplice pasta al pomodoro, ma realizzata a regola d’arte con ingredienti di qualità».

“La Cena che non c’è” si inscrive all’interno di quelle iniziative, come la “Lotteria Solidale – A Natale vinci per aiutare” e il “Panettone della Bontà”, che l’Istituto Oncologico Romagnolo ha messo in piedi nel periodo natalizio rivolte tutte ad un unico scopo: sostenere la ricerca scientifica oncologica più innovativa. Tutto il ricavato andrà infatti a contribuire agli studi, portati avanti presso l’Istituto Tumori di Meldola, sull’immunoterapia: una speranza terapeutica che ha già dato grandi risultati in termini di aumento dei tassi di sopravvivenza per vari tipi di tumore.

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 127.870 casi di positività, 1.766 in più rispetto a ieri, su un totale di 17.979 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 9,8%.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 931 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 434 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 584 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 44,6 anni.

Sui 931 asintomatici552 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing62 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 14 con gli screening sierologici9 tramite i test pre-ricovero. Per 294 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 320 nuovi casi; a seguire Modena (277), Reggio Emilia (240), Rimini (209), Piacenza (164), Parma (122), Ravenna (112), Ferrara (104). Poi il territorio di Imola (135), quindi Forlì (58) e infine Cesena (25).

Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 17.979 tamponi, per un totale di 2.174.960. A questi si aggiungono anche 1.362 test sierologici.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guaritesono 2.743 in più rispetto a ieri (di cui 300 a Rimini) e raggiungono quota 51.674.

casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 70.237 (-1.062 rispetto a ieri)  di cui 3.700 a Rimini Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 67.324 (-1.036), il 95,9% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 85 nuovi decessi: uno a Piacenza (una donna di 99 anni), 4 in provincia di Parma (3 donne – di 87, 91 e 93 anni – e un uomo di 82 anni), 3 in provincia di Reggio Emilia (una donna di 94 anni e 2 uomini, di 72 e 86 anni); 8 nel modenese (4 donne – una di 83 anni, 2 di 91 e una di 93 anni – e 4 uomini, di 54, 76, 79 e 86 anni); 15 in provincia di Bologna (5 donne – di 86, 88, 90, 91, 97 – e 10 uomini: uno di 69 anni, uno di 76 anni, 2 di 80 anni, gli altri rispettivamente di 82, 84, 87, 88 anni, e 2 di 92 anni); uno nel ferrarese (una donna di 72 anni); 17 in provincia di Ravenna (7 donne – di 71, 76, 80, 84, 87, 88, 93 anni – e 10 uomini, rispettivamente di 55, 62, 74, 83, 86, 88 anni; 2 di 89 anni, uno di 91 e uno di 95 anni); 8 a Forlì-Cesena (e precisamente: nel forlivese, un uomo di 79 anni e 3 donne, di 63, 87 e 91 anni; nel cesenate, 2 uomini di 47 e 86 anni, e 2 donne, di 87 e 90 anni); 28 nel riminese: 8 uomini (di 49, 73, 81, 85, 86 anni, 2 di 90 anni, uno di 91 anni) e 20 donne: una 63enne, deceduta a Cesena ma residente a Rimini; le altre rispettivamente di 70, 82 anni; 3 di 84 anni; 2 di 85 anni; una di 86 anni; 3 di 88 anni; 2 di 90 anni; 2 di 91 anni;  infine, una di 93, una di 97, una di 99 e una di 105 anni.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 5.959.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 245 (-2 rispetto a ieri), 2.668 quelli negli altri reparti Covid (-24).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 13 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 16 a Parma (invariato), 34 a Reggio Emilia (invariato), 55 a Modena (-2), 61 a Bologna (+1), 5 a Imola (+1), 18 a Ferrara (invariato), 12 a Ravenna (invariato), 6 a Forlì (invariato), 2 a Cesena (-1) e 23 a Rimini (-1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 12.879 a Piacenza (+164 rispetto a ieri, di cui 72 sintomatici), 10.684 a Parma (+122, di cui 50 sintomatici), 18.207 a Reggio Emilia (+240 di cui 140 sintomatici), 23.268 Modena (+277, di cui 139 sintomatici), 24.823 a Bologna (+320, di cui 151 sintomatici), 3.744 casi a Imola (+135, di cui 49 sintomatici), 6.339 a Ferrara (+104, di cui 30 sintomatici), 8.498 a Ravenna (+112, di cui 62 sintomatici), 4.692 a Forlì (+58, di cui 31 sintomatici), 4.093 a Cesena (+25, di cui 19 sintomatici) e 10.643 a Rimini (+209, di cui 92 sintomatici).

Giovedì, 03 Dicembre 2020 16:54

Confcommercio: troppe lotterie

(Rimini) “Di solito questo è tempo di Lotteria di Capodanno, ma quest’anno le lotterie sono diventate davvero troppe. È una autentica lotteria infatti quella a cui sono costretti a partecipare, loro malgrado, tutti i pubblici esercizi. Ancora non ci sono certezze. Si apre sabato? Domenica? Di giorno? Di sera? La vigilia di Natale sì, il giorno d Natale forse, a Santo Stefano no, Capodanno chissà! Ma come può pensare lo Stato che le aziende possano organizzare il lavoro, la spesa, l’assunzione di personale, con questo modo di imporre le regole? E’ possibile che il giovedì non si sappia se si può aprire nel fine settimana? Per aprire alle nostre aziende non basta meramente girare una chiave: serve programmazione, preparazione, organizzazione. Le notizie che circolano invece vanno in tutt’altra direzione e alimentano un’incertezza nociva per tutti. Intanto, sarebbe bene sapere se nei prossimi giorni si potrà tornare a pranzare al ristorante e a gustare caffè e brioche al bar per colazione, senza dimenticare quelli (e saranno molti) che rimarranno quasi certamente chiusi perché votati ad un lavoro serale, come pub e birrerie. Speriamo davvero che gli auspici del presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, di poter aprire i ristoranti a Natale e Capodanno possa trasformarsi in realtà. Chiudere i ristoranti a pranzo il giorno di Natale e di Santo Stefano costerà altri 7 miliardi di Euro al settore, che si aggiungono ai 27 miliardi già persi sui 95 di fatturato annuo. Inoltre, i ristori erogati sono purtroppo insufficienti a compensare danni così ingenti: è urgente che il governo rimetta mano al portafoglio e intervenga per rafforzarli e per metterli velocemente a disposizione per la categoria che è esanime". Gianni Indino, presidente della Confcommercio della provincia di Rimini, parafrasa la nuova lotteria degli scontrini promossa dal governo, per ripuntare i riflettori sulle incertezze per il commercio. "Nonostante tutte queste e le numerose altre difficoltà del periodo, il mio appello va alle aziende che hanno sempre organizzato le cene aziendali con collaboratori e dipendenti e che sono riuscite in qualche modo a fare quadrare i conti: anche se quest’anno non si potrà probabilmente andare a cena, non si dimentichi il momento degli auguri trasformando le cene in pranzi aziendali, sempre in massima sicurezza e seguendo i protocolli. Daranno linfa alla categoria dei ristoranti, al territorio e a tutta la filiera". 

Poi c’è l’altra lotteria, "quella degli scontrini, a cui sono costretti a partecipare, loro malgrado, anche i commercianti. Già il 2 novembre scorso il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, con una lettera inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, aveva chiesto al governo una proroga all’avvio dell’iniziativa. In un momento di crisi come questo, gli esercenti hanno avuto ben altro a cui pensare che all’adeguamento o alla sostituzione dei registratori di cassa per la lotteria degli scontrini e chi non lo ha ancora fatto ora non trova tecnici per farlo in tempi rapidi e rischia di andare incontro a sanzioni. In una situazione difficile per le imprese del terziario arriva così un ulteriore peso burocratico e un altro aggravio di costi organizzativi. A parte le numerose riserve sullo strumento, riteniamo che non sia questo il momento opportuno per avviarla, ma anche che questa lotteria potrebbe portare distorsioni concorrenziali che inevitabilmente andrebbero a colpire gli operatori di minori dimensioni e più deboli. Per questo Confcommercio chiede almeno che sia concessa una ulteriore moratoria sull’applicazione delle sanzioni nei confronti di tutti quegli operatori economici che, a causa della grave crisi di liquidità in cui versano da molti mesi e dovuta all’emergenza sanitaria da Covid-19, non sono in grado di dotarsi, entro i termini di legge, di un nuovo registratore telematico. Inoltre, se non verranno azzerate o abbassate le commissioni bancarie sulle transazioni elettroniche, ai commercianti lieviteranno i costi, mentre a guadagnarci saranno solo le banche”.

(Rimini) La guardia di finanza di Rimini ha sequestrato beni, tra cui ville di lusso, e finanze pari a 2 milioni a un 45enne di Coriano che abusando del rapporto di fiducia che aveva instaurato con un uomo novantenne, è riuscito a truffare e derubare l’anziano di ingenti somme di denaro e di oggetti preziosi. Le investigazioni del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno consentito di dimostrare che “l’indagato principale, dopo aver carpito la fiducia dell’anziano, proponendosi di aiutarlo nella gestione del suo patrimonio e delle pratiche connesse, si era appropriato fraudolentemente, grazie alla delega ottenuta per operare sui conti correnti della vittima, della somma di oltre 460 mila euro, emettendo alcuni vaglia circolari a nome di propri congiunti o di società a sé riconducibili, prospettando all’anziano la possibilità di effettuare un investimento in obbligazioni con rendimenti molto vantaggiosi”.

In aggiunta a ciò, “aveva stipulato, all’insaputa del novantenne, un contratto assicurativo a nome di quest’ultimo, sfruttando la disponibilità di dati e documenti di cui era venuto in possesso, per poi inscenare e denunciare un falso sinistro finalizzato a beneficiare indebitamente lui stesso di un indennizzo assicurativo in qualità di persona danneggiata”. Come se non bastasse, “sempre il principale indagato si era impossessato di 49 preziosi (anelli, collane e monili) appartenenti all’anziana vittima, per un valore di circa 17 mila euro, dopo averlo indotto ad assumere degli psicofarmaci, spacciati per integratori prescritti da un medico”. Molti dei reati, il 45 enne li ha commessi in concorso con i suoi due fratelli. Si parla anche di “riciclaggio” e “auto-riciclaggio”, per aver reimpiegato il provento dei reati commessi nella propria attività aziendale o per estinguere alcuni debiti contratti dal fratello e il reato di “sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte”, per aver compiuto, unitamente ai due fratelli, atti fraudolenti costituendo un “trust immobiliare di famiglia” al fine di consentire al principale indagato, già debitore del Fisco per oltre 600 mila euro, di sottrarsi ad ogni tentativo di riscossione coatta dell’Agenzia delle entrate.

(Rimini) Per il terzo anno di fila la città di Rimini si è aggiudicata, nello studio di Italia Oggi e Università La Sapienza di Roma, l'ultimo posto nella classifica delle città italiane per quanto riguarda il capitolo Reati e Sicurezza. Se ne parlerà in consiglio comunale, su spunto del consigliere di Obiettivo civico Filippo Zilli. “Uno studio che tiene conto di diversi parametri e che ci classifica, tra l’altro: 107° su 107 per reati contro il patrimonio, scippi e borseggi e per la categoria altri furti; 106° per lesioni dolose e percosse; 104° per estorsioni e per violenze sessuali; 103° per reati contro la persona; 97° per reati connessi al traffico di stupefacenti; 18° su 107 per omicidi volontari; 76° su 108 per omicidi colposi e preterintenzionali; 63° su 107 per tentati omicidi; 67° su 107 per sequestri di persona; 66° su 108 per reati connessi allo sfruttamento della prostituzione; 66° su 107 per furti d’auto; 83° su 107 per furti in appartamento; 102° su 107 per rapine in banche e uffici postali; 105° su 107 per la categoria altre rapine; 89° su 107 per truffe e frodi informatiche”, ricorda Zilli.

“Personalmente, non mi sento di riconoscere in toto questo studio che descrive Rimini come il nuovo far west, ma ovviamente di questi dati noi dobbiamo tenere conto, almeno per aver l'ambizione e l'aspettativa di migliorarci”, sottlinea Zilli che tuttavia vuole “sollevare, nuovamente, un grave problema che si manifesta nelle vie del nostro centro storico e di cui l’amministrazione è pienamente a conoscenza: parlo del fenomeno baby gang che tutti i giorni, e ripeto tutti i giorni, crea disordini, disturbi e paura nella zona Arco d'Augusto e via via giù per l'omonimo corso”.

Queste bande, “per lo più di minorenni - ma non solo - ogni giorno molestano, provocano e aggrediscono passanti, residenti ed attività commerciali. La situazione è totalmente fuori controllo. Basti pensare: alle famiglie che hanno paura di mandare i propri figli a passeggio per la nostra città, quelle che una volta chiamavano "le vasche", perchè temono che gli stessi incappino in questa bande di delinquenti; agli esercenti, che cercano di allontanarli dalle proprie vetrine perchè inibiscono la clientela, e che spesso diventano vittime di ripercussioni ed atti intimidatori, che sfociano a volte in vere e proprie aggressioni fisiche (e se ha bisogno le porto le persone qui in consiglio a raccontarglielo)”.

Una situazione “non accettabile: l'ultimo caso alla cronaca è quello di pochi giorni fa dove 3 ragazzi in preda all'alcol hanno creato disturbi in zona mercato coperto, minacciando i passanti con insulti e bottiglie rotte in mano, e scagliandosi infine addirittura contro gli agenti di polizia che erano intervenuti per identificarli. Questa volta però hanno avuto la peggio e sono stati tutti arrestati. Purtroppo non è sempre cosi. I disordini sono continui e giornalieri, e troppo spesso rimangono impuniti”.

una situazione che Zilli conosce in quanto “residente in zona Arco d’Augusto”, ragion per cui “assiste a scene di tutti i tipi: decine e decine di ragazzi che tutto il giorno imprecano, urlano, bevono, spacciano, si picchiano tra di loro, insultano i passanti, e tutto questo avviene nell'indifferenza collettiva della gente - che per giustificata paura non si permette nemmeno di guardarli in faccia e gli passa il più velocemente possibile affianco, sperando di non essere oggetto delle loro attenzioni. Cosi non si può andare avanti. E non dobbiamo stupirci, o lamentarci, delle classifiche (a volte ingiustificate) che ci pongono ultimi classificati per quanto attiene ai capitoli Reati e Sicurezza delle città italiane”.

Zilli chiede quindi di “mettere in atto stazionamenti di pattuglie per l'intero arco pomeridiano di fronte all'arco d'augusto. Sono conscio delle lacune giuridiche legate ai fenomeni delle baby gang e di quello che effettivamente possono fare le ff.oo. , ma la loro presenza avrà la funzione di: inibire queste bande dal compiere azioni illegali e di disturbo, aiutare i cittadini a sentirsi più sicuri e tutelati, consci che qualcuno in caso di difficoltà non girerà lo sguardo dall'altra parte; e garantire l'esercizio libero e sicuro alle nostre attività, senza timore di ripercussioni”.

(Rimini) “I genitori degli alunni della scuola elementare Flavia Casadei sono inferociti per la cattiva gestione del caso di un bidello risultato positivo al Covid”. Il consigliere di Rinascita civica porterà il caso in consiglio comunale. La vicenda ha inizio “sabato 21 novembre2, quando “si è avuta la notizia che un bidello era risultato positivo al Covid, a quel punto il dirigente scolastico in coordinamento con Ausl Romagna decideva di chiudere la scuola per la sanificazione e di fare un test veloce a tutti i bambini e agli insegnanti e agli aTa della scuola e lo comunicava domenica mattina tale provvedimento a tutti i genitori degli alunni. Quindi per tre giorni la scuola è stata chiusa dal Comune per la sanificazione (Lunedi è Martedì) e il Mercoledi 25 per effettuare i tamponi a tutti i 500 alunni e ai dipendenti scolastici dalle 8.30 alle 12.30. I risultati dovevano arrivare entro 6 ore in modo che oggi i bambini potevano andare a scuola in tutta sicurezza”.

Invece, “proprio per il marasma che vi è al laboratorio di Pievesestina e a protocolli troppo lenti come avevo già denunciato, i risultati alle famiglie e ai dipendenti della scuola non sono arrivati nella giornata di mercoledì 25. Alle proteste dei genitori che la mattina del giovedi 26 (dalle 7.30 in poi) chiedevano se mandare o meno i loro figli a scuola, è stato risposto dalla segreteria di mandarli pure anche se non avevano ancora ricevuto l'esito perchè queste erano state le indicazioni dell'Ausl Romagna. Non solo, ma da quanto trapelato le maestre e il personale Ata pur non avendo ricevuto l'esito sono state invitate in modo fermo a tornare in servizio. Cosa poi è successo? Che sia i dipendenti Ata che i docenti, non avendo ricevuto il risultato, giustamente si sono rifiutati di presentarsi a scuola per cui i genitori che come indicato dalla segreteria hanno portato i figli a scuola hanno trovato chiusi i cancelli e nonostante suonassero il campanello nessuno rispondeva. Non solo! Nessuno della Segreteria ne il dirigente scolastico rispondeva al telefono sia ai genitori che ai giornalisti. Solo dopo che le proteste sono arrivate alla stampa nella mattinata del 26 novembre l'Ausl diramava un comunicato che nonostante non ci fossero ancora gli esiti dei tamponi gli studenti potevano rientrare in classe perchè il tampone di massa era solo in via precauzionale. Nel pomeriggio del 26 alcuni studenti ricevevano gli esiti dai relativi pedriatra e nella notte tra il 26 e il 27 e nella mattinata del 27 alla spicciolata arrivavano i risultati a tutti gli altri studenti, cosa che ha portato la stragrande maggioranza dei genitori non fare andare a scuola i figli anche il venerdi' 27”. 

A questo punto “c'è da domandarsi con che criterio sanifico una scuola, spendendo soldi pubblici, e poi per poterla riaprire in fretta e furia prova a far rientrare il personale senza sapere se i lavoratori hanno contratto il Covid o no, per non attendere i risultati dei tamponi. Ma non si capisce perchè il dirigente scolastico visto il ritardo dei tamponi non abbia preso la decisione di chiudere la scuola il giovedì e non lo abbia comunicato per tempo utilizzando anche le chat di classe e gli insegnanti. Ma ancor di più non si capisce come un dirigente in una situazione d'emergenza si neghi al telefono ai genitori e alla stampa e non si organizzi comunque a comunicare la chiusura della scuola il giovedì 27 verificata l'assenza del personale ATA e dei docenti, creando enormi disagi a quelle famiglie che comunque su indicazione della segreteria avute quella mattina avevano portato i loro figli a scuola. Infine non si capisce perchè in tali casi non vi sia un protocollo AUSL di priorità che possa comunicare i risultati in poche ore in modo da poter riorganizzare meglio e in sicurezza il ritorno a scuola”. 

Per Erbetta, “c’è qualcosa che non va in questa organizzazione scolastica e il dirigente scolastico, il Comune e l'Ausl Romagna hanno le loro colpe. Pertanto sono a Chiedere 1) che cosa intende fare l'Amministrazione Comunale nei confronti del Dirigente Scolastico della scuola elementare Fiorella Casadei per i disservizi e i disagi provocati alle famiglie degli studenti; 2) che cosa intende fare l'Amministrazione Comunale per evitare che casi simili si ripetano in futuro; 3) se non sia il caso di chiedere all'Ausl Romagna dei protocolli migliori che diano la prevalenza alla refertazione dei tamponi scolastici per agevolare il ritorno a scuola; 4) che organizzazione intende intraprendere l'Amministrazione Comunale per la ventilata apertura di tutti gli istituti scolastici, in relazione ai trasporti pubblici e agli assembramenti che si creeranno alle fermate degli autobus”.

(Rimini) “E’ chiaro, e non potrebbe essere diversamente vista la tipologia dell’intervento già realizzato e quello in fase di realizzazione, che sul lungomare di Viserba nel tratto oggetto della presente interrogazione, l’ intento, la finalità dell’ amministrazione comunale era ed è quello di realizzare un’ isola pedonale e isola pedonale vuol dire inibizione ai flussi di traffico se non per quei soggetti “individualmente autorizzati”(residenti, fornitori, ecc), o a chi per necessità ha il dovere di intervenire ricoprendo pubbliche funzioni”. Riguarderà lavori di arredo del lungomare Dati di Viserba (Parco del Mare Nord), l’interrogazione del consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Nicola Marcello, questa sera in consiglio comunale a Rimini. E’ lo stesso Marcello a sottolineare come il progetto sia stato più volte discusso con la cittadinanza di Rimini Nord prima di essere deliberato in giunta a livello di preliminare, definitivo ed esecutivo. “Del resto non si tratta altro che la realizzazione “viserbese” del Piano Strategico votato all’ unanimità dal Consiglio Comunale nel 2010”. 

Nei mesi scorsi, però, è scattata una agguerrita raccolta di firme dei cittadini viserbesi “che hanno voluto ricordare all’ amministrazione comunale che i soldi pubblici sono stati spesi non per far passare le auto, tranne le eccezioni doverose ricordate,  ma per usufruire di un luogo vivibile per il presente e per futuro di Viserba. Diverse soluzioni rispetto a quelle in corso di realizzazione, ad esempio quella contrastata con la raccolta firme di cui sopra e che avrebbe voluto prevedere la parziale carrabilità invernale, avrebbero dovuto essere discusse e decise con la cittadinanza, tre anni fa e prima della presentazione dei progetti in Giunta. Se le intenzioni dell’ amministrazione fossero state quelle di far transitare le auto nel periodo invernale il progetto e l’ intervento non avrebbero certamente avuto le caratteristiche e le tipologie di quello realizzato che è oggettivamente incompatibile a supportare un flusso costante di auto”. Un esempio della carrabilità è a Torre Pedrera: “pavimenti rotti al primo passare costante di veicoli. E se tre anni fa nel corso dei dibattiti che ci sono stati a Viserba qualche amministratore si è speso diversamente blandendo le intemperanze di chi avrebbe voluto il transito delle auto ( “si facciamo l’ isola pedonale estiva  ma per l’ inverno poi vedremo se far passare le auto”) è stato poco coerente con le scelte poi attuate dall’ amministrazione e concordate con la cittadinanza. Quella attuata è, né più né meno, quella voluta dai viserbesi, cioè un’ isola pedonale senza diplomatici infingimenti o riserve di sorta”. 

Marcello, in definitiva, vuole sapere dall’assessore competente, se “vi sia un ripensamento non concordato con nessuno ma sollecitato da pochissime persone in numero, non di più di 5 credo, per modificate in corso d’opera quello che è stato già deliberato e che è in esecuzione sul tratto oggetto della presente interrogazione. Questa è la preoccupazione mia e dei cittadini di Viserba.  Per questo chiedo  a Lei, sia per competenza di delega ma anche per la correttezza di comportamenti sempre dimostrata,  se vi siano stati incontri ristretti e non in pubbliche assemblee tra qualche amministratore e/o tecnico e alcuni cittadini (chi era presente ?) nel contesto dei quali questi ultimi abbiano avanzato esplicite richieste all’ amministrazione di apportare modifiche con apertura al traffico delle vie Piacenza, Milano, Comacchio, angolo lungomare Dati,  in contrasto con il progetto esecutivo deliberato dalla Giunta”.

Marcello chiede inoltre, “piena garanzia che, invece, l’ intervento di completamento sia quello presentato alla cittadinanza viserbese e poi  inserito nel progetto preliminare, definitivo, ed esecutivo.  In particolare chiedo garanzia che non venga modificata la prevista chiusura al transito veicolare del tratto finale lato mare delle vie Milano, Comacchio e Piacenza e che vengano realizzate in tale posizione, quindi nelle intersezioni di tali strade con il Lungomare Dati e come da progetto esecutivo,  “le tre aree-piazzole di arredo urbano” con inibizione del transito veicolare così come già realizzato da progetto nel tratto finale di via Burnazzi angolo lungomare Dati. In buona sostanza chiedo solo che venga rispettata l’ esecuzione del progetto esecutivo deliberato dalla Giunta, né più né meno”.

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