Sport e arte, due bandi per l'inclusione sociale
(Rimini) Sport e arte come strumenti di inclusione sociale di disabili e anziani. Al via due diversi bandi per la co progettazione con il terzo settore che il Comune di Rimini porterà avanti come capofila del distretto socio sanitario di Rimini. Si tratta di progettualità inserite all’interno dei piani di zona, entrambi di durata biennale, per un investimento complessivo di circa 60 mila euro. La realizzazione delle attività progettuali saranno affidate mediante una istruttoria pubblica per valorizzare l’esperienza territoriale delle diverse realtà presenti nel terzo settore riminese.
Arte e tecniche espressive per l’inclusione. Le tecniche di animazione hanno ormai una consolidata tradizione ed efficacia nell'ambito socioeducativo e nella riabilitazione psicosociale degli adulti e degli anziani e le aree in cui si esplica l'offerta è ampio: esperienze di danza, di teatro, di animazione, insieme ad esperienze legate alle arti visive, alla musica, tutte attività da proporsi come modalità d'intervento mirate alla disabilità o a forme di disagio specifiche con l’intento di creare una rete di relazioni che abbracci le diverse esigenze e crei integrazione e occasioni di socializzazione tra i partecipanti. Le tecniche di animazione hanno ormai una consolidata tradizione ed efficacia nell'ambito socioeducativo e nella riabilitazione psicosociale degli adulti e degli anziani. L'offerta è ampia: esperienze di danza, di teatro, di animazione, insieme ad esperienze legate alle arti visive, alla musica, tutte attività da proporsi come modalità d'intervento mirate alla disabilità o a forme di disagio specifiche con l’intento di creare una rete di relazioni che abbracci le diverse esigenze e crei integrazione e occasioni di socializzazione tra i partecipanti.
Attività di espressione artistica. Le persone con disabilità e le persone anziane rappresentano un gruppo di popolazione che esprime bisogni spesso eterogenei e complessi dovuti sia al grado di disabilità sia ad ulteriori elementi di svantaggio quali l’indebolimento dei legami familiari e sociali a cui si possono associare ulteriori problemi di salute. Alla complessità delle condizioni delle persone con disabilità si affianca la necessità di garantire, nel limite delle loro capacità soggettive, una parità di accesso ad opportunità ricreative e di socializzazione. La complessità dei bisogni delle persone con disabilità impone la necessità di prevedere di interventi molto variegati che diano risposte innovative sia a sostegno della domiciliarità sia di carattere residenziale. I laboratori dovranno svolgersi in orario pomeridiano e con cadenza settimanale e dovranno essere condotti da esperti delle varie aree di espressione artistica; gli utenti potranno essere inviati anche dal servizio sociale territoriale area disabili e anziani.
Attività sportive per disabili. Altra forma di espressività è quella sportiva, altrettanto importante sia come veicolo di socializzazione che come momento di espressione individuale. Le proposte da parte del terzo settore dovranno prevedere lo svolgimento di attività sportive sia nel periodo invernale sia nel periodo estivo e con cadenza settimanale. Dovranno essere aperte a utenti provenienti dagli Enti locali del distretto di Rimini e segnalati preferibilmente dal servizio sociale territoriale.
“Progetti diversi – spiega Gloria Lisi, assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini – ma accomunati dal loro carattere trasversale. Sono progetti inseriti nel piano di zona per affiancare i servizi più tradizionali, con spirito innovativo. Al centro mettiamo la quotidianità, la socializzazione, i margini di crescita individuale che possono dare attività come l’arte e lo sport. L’istruttoria sarà unica per tutti i comuni del distretto di Rimini, con cui abbiamo concordato il ricorso alla co progettazione con un terzo settore che, nel nostro territorio, è quantomai ricco di esperienze e professionalità di grande livello”.
Centrale eolica, parere negativo della commissione paesaggio
(Rimini) La Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio del comune di Rimini ha espresso parere sul progetto di impianto eolico off shore, parere che nelle prossime ore l’amministrazione farà suo. La commissione, un ente terzo formato da professionisti del settore, “dopo aver sentito in audizione nella seduta del 10 novembre 2020 gli assessori Frisoni e Montini, ed aver analizzato la documentazione ricevuta relativa alla proposta, ritiene che le implicazioni dell’intervento eolico offshore travalichino la semplice valutazione dell’impatto paesaggistico avendo implicazioni di carattere socio-economico. E’ evidente che tale intervento investe aspetti connessi alle scelte energetiche future, anche alla scala nazionale, per un passaggio verso fonti di energia più ecologicamente compatibili. Allo stesso tempo è altrettanto vero che il territorio dell’entroterra riminese in particolare con le due aree, San Martino Monte L'Abate e Covignano, su cui insistono vincoli non solo nel merito del proprio territorio ma anche come “punti panoramici” verso la riviera adriatica, si configura come un paesaggio digradante verso la costa. Tale situazione rende di fatto maggiormente visibile l’intervento in mare aperto, rispetto ad un territorio con un entroterra più pianeggiante, rendendo così più impattante l’intervento già di fatto certamente visibile dalla costa. Il confronto con analoghe situazioni, realizzate prevalentemente in nord Europa, aiuta poi solo in parte alla definizione dell'impatto visivo dell'intervento, trattandosi nel caso della costa romagnola di un litorale con uso balneare non paragonabile, per vocazione, a quelli prima citati. La “libertà dell’orizzonte” è certamente un valore importante per un litorale ad alta frequentazione turistica, e l’impianto eolico si configura dal punto di vista dell’impatto visivo sull’orizzonte non in modo isolato, come nel caso delle piattaforme marine già esistenti, ma come una linea più estesa, quasi una barriera visiva per quanto costituita da elementi puntuali. Tutto ciò premesso, in merito al parere di propria competenza sulla Centrale eolica offshore di Rimini allo stato attuale la CQAP si esprime contraria in quanto incide negativamente sull’ambito sottoposto a tutela”.
27 novembre
Tamponi in ritardo, caos a scuola | Via Islanda | Il mercato di Riccione
Prefettura, ricevuti gli agenti di polizia accerchiati lunedì
(Rimini) Alla presenza del questore, Francesco De Cicco, e del comandante provinciale della guardia di finanza Antonio Garaglio, il prefetto Giuseppe Forlenza ha voluto ricevere e conoscere gli agenti della polizia di Stato che lunedì sera hanno dovuto fronteggiare un nutrito gruppo di giovanissimi che si erano schierati a favore di tre loro coetanei, sanzionati in attuazione delle misure di contrasto al Covid-19. Il questore De Cicco che ha brevemente illustrato l’accaduto e lo scenario di riferimento, nel complimentarsi per il profondo senso del dovere dimostrato nella circostanza dagli operatori della polizia di Stato chiamati in questa fase storica del nostro Paese ad assolvere anche compiti certamente non ipotizzati in passato, ha sottolineato – tra l’altro – le doti di professionalità e di grande equilibrio poste in essere dagli agenti operanti. Doti che, a giudizio del questore, hanno consentito di evitare pregiudizievoli degenerazioni della situazione, anche grazie all’intervento di altre due pattuglie, una delle quali della guardia di finanza, chiamate in ausilio per gestire gli incipienti momenti di criticità.
Il prefetto, esordendo nel suo saluto e ringraziamento agli agenti ha decisamente condannato l’episodio riferendo che “il fatto non può essere sottovalutato per la innegabile valenza decisamente negativa per gli altri giovani”, ma nel contempo dicendosi certo che questi giovani sono “assoluta minoranza, rispetto ad una parte ben più consistente che rispetta le regole e ai molti che silenziosamente compiono anche azioni di volontariato. impegnandosi con grande dispendio di energie in azioni fattive di contrasto alla pandemia e di aiuto alla comunità”. Forlenza ha, quindi, espresso con grande partecipazione il “personale apprezzamento, la solidarietà e la vicinanza innanzitutto agli agenti protagonisti dell’episodio”, ma ha anche manifestato il desiderio di estendere “il compiacimento a tutte le forze di polizia che quotidianamente dimostrano grande umanità nell’assolvimento dei compiti d’istituto e che in questo territorio non mancano di interagire anche con spirito solidaristico, così come occorso lunedì sera allorquando il richiesto ausilio si è concretizzato anche grazie all’apporto della guardia di finanza celermente intervenuta a sostegno dei colleghi della polizia di Stato”.
Alla Galleria Zamagni un assembramento d'arte
(Rimini) La Galleria Zamagni di Rimini lancia una provocazione culturale legata all’arte, esponendo l'una attaccata all'altra centinaia di opere in una grande installazione. Si tratta di un vero e proprio tributo al 2020, dal titolo "Ventiperventi". Da venerdì 20 novembre, sulla grande parete della galleria campeggia la grande installazione (due metri per quattro) composta da duecento opere quadrate dal alto pari a venti centimetri, sono tutte una attaccata all'altra: un assembramento d'arte. Protagonisti venti artisti che hanno proposto ognuno dieci interpretazioni. L’installazione si potrà visitare fino al 20 gennaio (domenica chiuso).
“Vogliamo dare un messaggio di speranza, di stimolo a guardare avanti. Lo spettatore si fa contagiare dall’arte e da una qualità positiva dell’uomo: la creatività”, sottolinea Gianluca Zamagni, il regista dell’iniziativa per la quale è riuscito a coinvolgere tutti gli artisti. Da Trento passando per Rimini direzione sud ma anche da Belgrado, Omsk e Sofia, i venti autori hanno aderito a questa iniziativa che vuole "contagiare positivamente chi la ammira. Un contagio di bellezza, colore, creatività, istinto, emozioni che la grande installazione Ventiperventi trasmette all’osservatore che diviene il protagonista assoluto di uno spazio di positività d’intelletto, di assembramento di cultura, di gioia contagiosa che l’arte trasmette". Gli artisti sono Fabrizio Berti (Trento), Davide Cecchini (Rimini), Stefano Cecchini (Rimini), Zino (Pescara), Mauro Pipani (Cesena), Massimo Pulini (Cesena), Giovanni Lombardini (Mulazzano Rimini), Svetislav Martinović (Belgrado), Patrizia Zelano (Verucchio), Natasha Yalysheva (Omsk), Giovanni Gaggia (Pergola Pesaro), Lorenzo Cecilioni (Pesaro), Graziano Spinosi (Santarcangelo di Romagna), Francesco Zavatta (Milano), Mario Flores (Rimini), Alessandro Gianpaoli (Pesaro), Stefano Ronci (Rimini), Mauro Moscatelli (Rimini), Kiril Cholakov (Sofia), Denis Riva (Follina Treviso).
Aggiornamento coronavirus: +174 positivi, + 14 decessi, -2 in ti
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 114.855 casi di positività, 2.157 in più rispetto a ieri, su un totale di 17.264 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi è del 12,5%. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 961 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 410 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 534 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 45,1 anni. Sui 961 asintomatici, 469 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 78 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 5 con gli screening sierologici, 22 tramite i test pre-ricovero. Per 387 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province dell’Emilia-Romagna vede Bologna con 515 nuovi casi; seguono Reggio Emilia (333), Modena (245), Ravenna (182), Rimini (174), Piacenza (143); poi Cesena (127), Imola (116), Forlì (113), Parma (110). Infine, la provincia di Ferrara, con 99 casi.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 17.264 tamponi, per un totale di 2.057.518. A questi si aggiungono anche 1.792 test sierologici. Sceso in modo significativo il numero dei casi attivi, cioè dei malati effettivi: a oggi sono 71.472 (-1.052 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 68.535 (-977), il 95,8% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 55 nuovi decessi: 2 in provincia di Piacenza (2 uomini, rispettivamente di 83 e 84 anni), 5 nel parmense (2 donne, di 86 e 88 anni, e 3 uomini, rispettivamente di 73, 75 e 85 anni), 5 in quella di Reggio Emilia (3 donne – di 84, 85 e 89 anni – 2 uomini, di 83 e 91 anni); 7 in quella di Modena (3 donne – di 85, 86 e 89 anni – e 4 uomini, rispettivamente di 35, 80, 83 e 88 anni); 18 in quella di Bologna (7 uomini – di 61, 70, 81, 84, 87, 91 e 93 – e 11 donne, di 44, 73, 74, 75, 81, 86, 87, 88, 91, 95 e 100);4 nel ravennate (tutte donne, 1 di 74 anni, 2 di 87 e 1 di 97 anni); 14 in provincia di Rimini (di cui 4 uomini – di 54, 77, 80 e 81 anni – e 10 donne, rispettivamente di 59, 82, 86, 87, 2 di 88 anni, una di 89, una di 90, una di 95 e una di 100 anni, i loro decessi non risalgono tutti alle ultime 24 ore). Nessun decesso in provincia di Ferrara e di Forlì-Cesena. Dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, in Emilia-Romagna i decessi sono complessivamente 5.548.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 258 (+9 rispetto a ieri), in calo quelli in altri reparti Covid: 2.679 (-84). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 16 a Piacenza (+4), 14 a Parma (+2), 33 a Reggio Emilia (+1), 65 a Modena (+2), 56 a Bologna (-1 rispetto a ieri), 6 a Imola (invariato), 22a Ferrara (+2),15 a Ravenna (+1), 4 a Forlì (invariato), 1 a Cesena (invariato) e 26 a Rimini (-2).
Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite (+3.154 rispetto a ieri), raggiungono quota 37.835. Il consistente incremento del numero dei guariti è dovuto alla messa a regime della procedura delle chiusure degli isolamenti e delle quarantene arretrate, che dovrebbe vedere analoghi incrementi anche nei prossimi giorni. Coloro i quali avevano già le condizioni per uscire dalla quarantena avevano ricevuto l’attestato di chiusura malattia (senza quindi alcun vincolo di permanenza al proprio domicilio), anche se non per tutti la scheda clinica era stata aggiornata sul sistema informatico.
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 11.975 a Piacenza (+143 rispetto a ieri, di cui 26 sintomatici), 9.781 a Parma (+110, di cui 48 sintomatici), 16.629 a Reggio Emilia (+333, di cui 229 sintomatici), 20.672 a Modena (+245, di cui 205 sintomatici), 22.506 a Bologna (+515, di cui 269 sintomatici), 3.086 casi a Imola (+116, di cui 39 sintomatici), 5.626 a Ferrara (+99, di cui 21 sintomatici), 7.287 a Ravenna (+182, di cui 77 sintomatici), 4.312 a Forlì (+113, di cui 80 sintomatici), 3.668 a Cesena (+127, di cui 96 sintomatici) e 9.313 a Rimini (+174, di cui 106 sintomatici).
Sanità, per la Regione 190 milioni di fondi europei
(Rimini) Via libera dalla Commissione europea, e la Regione può destinare 190 milioni di euro all’emergenza Covid in Emilia-Romagna. In particolare, alla copertura delle spese sostenute dalle aziende sanitarie regionali per rafforzare la risposta al contagio: acquisto di dispositivi di protezione personale, di attrezzature mediche e per potenziare la capacità di fare test. La Commissione europea ha infatti approvato la modifica dei Programmi operativi europei 2014-2020, grazie anche all’effetto del Decreto Rilancio del Governo, che permette alla Regione di riprogrammare l’utilizzo di 190 milioni del Por Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) per dare immediato sostegno all’enorme lavoro che sta compiendo la sanità emiliano-romagnola. Le risorse saranno appunto destinate all'acquisto di dispositivi di protezione individuale e materiali sanitari. Fondi che saranno impegnati entro il prossimo 31 dicembre per venire incontro agli sforzi fatti finora.
“Confermiamo la nostra capacità di gestire al meglio i Fondi europei anche in un momento di emergenza pandemica- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini -riuscendo a sfruttare al massimo la flessibilità introdotta dalla Commissione Ue nell'utilizzo delle risorse per far fronte all'emergenza in corso. Uno sforzo notevole considerato che l’Emilia-Romagna è fra le più efficienti nell’impiego dei fondi europei e ha quindi minori margini di riprogrammazione”. “Anche la sua vocazione europeista- aggiunge- aiuta quindi l’Emilia-Romagna nella gestione dell’emergenza. L’Europa è unita in questo percorso e conferma la nostra strategia che punta a progettare il futuro con una cultura del cambiamento proattiva e inclusiva. Nel nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima, che stiamo costruendo con le parti sociali- chiude Bonaccini-, anche grazie ai fondi europei del Next Generation Eu, puntiamo a gettare le basi per una ricostruzione partecipata che metta al centro la sanità pubblica, oltre ai temi della svolta ecologica, della digitalizzazione e dell’innovazione”.
La collaborazione con la Commissione europea è costante. Nelle scorse settimane, al Comitato di sorveglianza dei Programmi Fesr e Fse è stato presentato lo stato di avanzamento della programmazione 2021-2027 dei Fondi europei della Regione Emilia-Romagna, nell’ambito del nuovo quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea, rafforzato con lo strumento Next Generation Eu, a seguito dell’emergenza Covid-19, per riparare i danni economici e sociali immediati causati dalla pandemia. La Regione è impegnata nella definizione dei nuovi Programmi operativi regionali Fesr e Fse+ coniugando il programma di mandato della Giunta regionale e gli obiettivi della Politica di coesione per un’Europa più intelligente, più verde, più connessa, più sociale e più vicina ai cittadini. Un percorso che avrà come filo conduttore la Strategia di specializzazione intelligente S3 2021-2027.
Fondazione cetacea: dimesse due tartarughe “difficili”
(Rimini) Questa mattina la Fondazione cetacea ha rilasciato in mare due pazienti, dopo alcuni mesi di cura. “Abbiamo riportato in mare due pazienti difficili”, commenta Alice Pari. “La prima è Giuseppe, giovane Caretta caretta recuperata lo scorso il 20 agosto 2020 da Enpa Lagosanto che insieme a Fondazione Cetacea, Aics (Associazione italiana cultura e sport), Circolo velico Volano, Corpo dei vigili giurati di Goro, formano il coordinamento di associazioni Delta Rescue, che opera per la salvaguardia delle tartarughe marine a Ferrara, intervenendo sui tanti spiaggiamenti di morte e di vive in questo territorio. Giuseppe all’arrivo aveva il cranio sfondato probabilmente dall’impatto con un natante. La tartaruga era stata tempestivamente visitata dalla nostra veterinaria Giulia Bondesan, responsabile del Centro di Primo Soccorso di Goro (sito nella sede di Arpae), per poi essere spostata a Riccione dove a seguito delle cure a cui è stata sottoposta si è ristabilita completamente”.
La seconda,” sarà una grande sorpresa per tutti, è Alessandra, una delle “mascotte” del Centro e adottata da decine di “genitori a distanza”: la tartaruga ricoverata per oltre due anni al nostro Centro (era arrivata anche lei dal ferrarese l’11 agosto del 2018, recuperata sempre dai volontari in loco) con un grave sfondamento del cranio, del carapace e con un amo nell’esofago, dopo cure specialistiche molto avanzate e tanta, tantissima, fisioterapia era stata rilasciata il 22 settembre scorso in mare a Pesaro dopo un breve ma risolutivo periodo nella caletta per la riabilitazione allestita nella città marchigiana, quando i veterinari che la seguono da oltre 2 anno hanno deciso che era pronta per tornare libera e autonoma. Alessandra si era allontanata con lentezza ma decisione e speravamo di non vederla più fino a che l’8 di ottobre siamo stati contattati dalla Capitaneria di Porto di Ancona: Alessandra era stata recuperata al largo da alcuni diportisti”.
Facciamo una premessa: “Alessandra resta una tartaruga con un handicap, ma le sue gravi ferite si sono rimarginate e grazie al duro lavoro di tanti non è più l’animale catatonico giunto oltre 2 anni fa, che veniva nutrita tramite sonda e passava tutto il tempo a galleggiare con la sua classica postura “col sedere all’insù”. Ora Alessandra è un animale reattivo e in acqua ha dimostrato di poter cacciare e cavarsela da solo. Inoltre i nostri veterinari che l’hanno visitata dopo il suo ritorno al Centro hanno potuto constatare ulteriori miglioramenti in mare: da qui la decisione di rilasciarla di nuovo, per non rischiare che un altro inverno in vasca rischiasse di compromettere gli sviluppi che ha fatto. Vista la delicatezza della situazione abbiamo deciso di non divulgare informazioni prima di aver deciso come procedere, e oggi siamo felici di potervi dire che Alessandra nuota di nuovo placidamente nelle acque al largo di Rimini, e che speriamo non abbia mai più bisogno di noi”.
Le due tartarughe sono state portate a oltre sette miglia dalla costa nei pressi delle piattaforme, dove troveranno tanto pesce di cui nutrirsi. “Ma i due “posti” lasciati liberi da Giuseppe e Alessandra, purtroppo, sono già stati occupati da altrettante tartarughe, recuperate stamattina al porto di Cesenatico dopo una cattura accidentale nelle reti di due pescherecci, il Rimas e il Ricci, che ci hanno immediatamente contattato per valutare le loro condizioni di salute e che ringraziamo per la collaborazione. Un’ulteriore dimostrazione che una buona comunicazione con i pescatori professionali è di vitale importanza per l’intervento tempestivo sugli animali in difficoltà”.
Aggressioni ai poliziotti, Sap: il momento è delicato. E chiede telecamere sulle divise
(Rimini) Risale a lunedì pomeriggio il tentativo di aggressione a una pattuglia di poliziotti in centro storico a Rimini da parte di un gruppo di ragazzini ai quali era stato richiesto di indossare la mascherina. Questi fatti di cronaca, “anche nella nostra città, ci dimostrano che le contestazioni contro chi veste una divisa sono quanto mai un fatto concreto. Sono ricorrenti eventi di questo tipo che non vanno assolutamente imitati o giustificati”, evidenzia il sindacato Sap.
“Avevamo sollevato questo problema già in primavera ed ora si manifesta con protagonisti sempre più giovani. Sempre di più si stanno lasciando ampi spazi agli allergici alle divise e ai vogliosi di disordine sociale che soffiano sopra ogni brace per riaccendere il fuoco su chi veste l’uniforme. Sono già molti i video che circolano, in cui si cerca di mettere in cattiva luce l’operato degli agenti. Filmati creati ad hoc con atti di disobbedienza alle leggi, cercando di far emergere situazioni di difficoltà operativa degli agenti montando sapientemente le scene, modificando ciò che veramente accade. È quanto mai necessario dotare tutte le forze dell’ordine, di telecamere sulle divise, negli uffici e nelle vetture di servizio, una battaglia storia del Sindacato Autonomo di Polizia quella delle telecamere per la tutela degli operatori e degli utenti ristabilendo la corretta e veritiera versione dei fatti. È altresì necessaria una presa di coscienza di tutte le parti politiche, in difesa delle donne e uomini in divisa in nome verità e della giustizia”.
Il parco del mare candidato ai finanziamenti City branding
(Rimini) Il Comune di Rimini ha candidato il progetto del Parco del Mare al bando Italia City Branding 2020, un avviso pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e che selezionerà venti città pilota in Italia per elaborare e attuare un piano di investimenti. Il bando finanzia la progettazione definitiva ed esecutiva di investimenti pubblici realizzabili in tempi rapidi, prevede un meccanismo premiale per progetti cantierabili con un impatto economico e sociale positivo e ha come obiettivo finale quello di sostenere gli interventi che accrescano l'attrattività dei territori, valorizzando gli aspetti identitari del tessuto produttivo, culturale e sociale delle città beneficiarie. Un profilo in cui rientra il progetto del Parco del Mare, l'opera che ha come obiettivo la rigenerazione dell'intera fascia dei lungomari nord e sud attraverso una rinaturalizzazione del paesaggio, liberando il waterfront dalla presenza delle auto e arricchendolo di verde e nuove funzioni. Il Comune di Rimini ha candidato al bando la progettazione definitiva/esecutiva dei tratti 4-5-6-7-9 del "Parco del Mare - Lungomare Sud", per il quale si è stato richiesto un finanziamento di circa un milione di euro, con compartecipazione del Comune di Rimini per il 10% (circa 111mila euro). Lavori in continuità con l'opera pubblica dei tratti 1 e 8 (Lungomare Tintori e Lungomare Spadazzi) già avviati nel 2019 e in fase di completamento e tratti di opera pubblica 2 e 3, già finanziati e i cui cantieri saranno avviati nel 2021.
"L'amministrazione comunale prosegue con l'obiettivo di dare completamento al Parco del Mare sud –commenta l'assessore alla pianificazione del territorio Roberta Frisoni -e prova ad intercettare importanti finanziamenti destinati alla progettazione di interventi che contribuiscano a valorizzare le città capoluogo di provincia del nostro Paese. Crediamo che la progettualità del Parco del Mare, tra le diverse in campo nel nostro Comune, possa interpretare al meglio le finalità e obiettivi del bando lanciato dalla Presidenza del Consiglio".