Furti nelle scuole, il comune sporge denuncia
(Rimini) Il Comune di Rimini ha presentato questa mattina una denuncia alle Forze dell’ordine per furti e scasso avvenuti nel fine settimana nella scuola primaria statale “Carla Ronci” di Torre Pedrera e nella scuola materna “Isola blu” vela” a Viserbella. I ladri hanno sottratto in particolare materiale informatico, come pc, tablet, proiettori, casse acustiche, macchine fotografiche. Il Comune di Rimini ha immediatamente predisposto la sanificazione di tutti gli ambienti scolastici, e ripristinato la funzionalità degli spazi danneggiati dai ladri.
“Si tratta probabilmente una banda specializzata – spiega l’assessore ai servizi educativi Mattia Morolli – che sa bene come agire , come dimostra la destrezza nello scasso della porta blindata, che avevamo fatto costruire recentemente. Sarà nostra premura la sostituzione del materiale rubato, per permettere alle scuole di proseguire con i programmi didattici. La prima cosa che abbiamo fatto è stato recarci sul posto e, immediatamente dopo, contattare le Forze dell’ordine per la denuncia. Si tratta di un brutto segnale che, aldilà del danno pratico, preoccupa dal lato civile, sociale e culturale. Ringrazio personalmente la direttrice scolastica, Myriam Toccafondo, le insegnanti e l personale didattico e ausiliario di Torre Pedrera e Viserbella ”.
Aggiornamento coronavirus: +272 positivi e 10 guariti
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 108.073 casi di positività, 2.347 in più rispetto a ieri, su un totale di 11.558 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è oggi del 20,3%, stabile rispetto a ieri.Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 1.160 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 327 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 557 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 46,1 anni. Su 1.160 asintomatici, 501 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 84 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 25 con gli screening sierologici, 33 tramite i test pre-ricovero. Per 517 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province dell’Emilia-Romagna vede Modena con 480 nuovi casi, Bologna con 350, Reggio Emilia (300), Rimini (272), Ravenna (205), Parma (204), Piacenza (155), Imola (121), Ferrara (105). Poi l’area di Cesena (80) e Forlì (75).
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 11.558 tamponi, per un totale di 2.002.154. A questi si aggiungono anche 2.110test sierologici. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 69.380 (2.109 in più di ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 66.394 (+2.038 rispetto a ieri), il 95,7% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 34 nuovi decessi: 13 in provincia di Modena (6 uomini di 66, 71,73,77,82 e 88 anni; 7 donne rispettivamente di 65 anni, due di 82 e le rimanenti di 83, 84, 93 e 102 anni), 6 a Reggio Emilia (5 uomini di 81, 82, 85, 87 e 91 anni; una donna di 79 anni), 6 a Piacenza (due uomini di 76 anni, 1 di 77 e 1 di 84; due donne rispettivamente di 79 e 89 anni), 4 a Ravenna (di cui due uomini di 82 e 83 anni; due donne di 58 e 92 anni), 2 a Bologna (un uomo di 91 anni e una donna, a Imola, di 95), 2 a Forlì-Cesena (un uomo di 85 e una donna di 89 anni, entrambi a Cesena), 1 a Ferrara (un uomo di 88 anni). Non si sono verificati decessi nelle province di Parma e Rimini. Dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, in Emilia-Romagna i decessi sono complessivamente 5.384.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 248 (-1 rispetto a ieri), 2.738 quelli in altri reparti Covid (+72). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 13 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 13 a Parma (-1 rispetto a ieri), 30 a Reggio Emilia (+1 rispetto a ieri), 64 a Modena (numero ricoveri invariato rispetto a ieri), 58 a Bologna (-2), 4 a Imola (invariato), 19 a Ferrara (-1), 15 a Ravenna (+3), 6 a Forlì (invariato), 1 a Cesena (invariato) e 25 a Rimini (invariato). Le persone complessivamente guarite salgono a 33.309 (+204 rispetto a ieri, di cui 10 a Rimini).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 11.347 a Piacenza (+155 rispetto a ieri, di cui 42 sintomatici), 9.231 a Parma (+204, di cui 129 sintomatici), 15.717 a Reggio Emilia (+300, di cui 236 sintomatici), 19.632 a Modena (+480, di cui 231 sintomatici), 21.393 a Bologna (+350, di cui 155 sintomatici), 2.797 casi a Imola (+121, di cui 58 sintomatici), 5.196 a Ferrara (+105 , di cui 23 sintomatici), 6.752 a Ravenna (+205, di cui 94 sintomatici), 4.000 a Forlì (+75, di cui 50 sintomatici), 3.355 a Cesena (+80 , di cui 58 sintomatici) e 8.653 a Rimini (+272, di cui 111 sintomatici).
Riccione, mercoledì un nuovo incontro per far ripartire il mercato
(Rimini) Si terrà mercoledì 25 novembre una videocall tra l'amministrazione comunale, i rappresentanti delle categorie economiche e gli ambulanti del mercato settimanale del venerdì a Riccione per decidere delle misure di vigilanza sui protocolli sanitari come disposti dalla Regione Emilia Romagna. "Come è noto, nell'ultima riunione di giovedì 19 novembre, a seguito delle richieste delle associazioni di categorie, l'amministrazione si era attivata per reperire i 25 addetti alla vigilanza, tra volontari e steward, che le stesse categorie avrebbero dovuto contrattualizzare per una spesa economica di 750 euro a mercato. Cifra ripartita tra i circa 280 banchi presenti al venerdì e che quindi avrebbe comportato una spesa di circa 3 euro ad operatore del marcato", spiegano dal comune. "L'impegno di spesa per la vigilanza, in base alle normative in vigore contro la diffusione della pandemia, è a carico dell'ambulante (tale è stato anche per i pubblici esercizi) e non dell'amministrazione. Dalle associazioni, presenti alla riunione del 19 novembre come risulta dalla registrazione della videocall, era stata invece avanzata all'amministrazione comunale la richiesta di provvedere al pagamento della vigilanza, emettendo successivamente un bollettino per recuperare le somme. L'amministrazione ha quindi chiesto il sopporto di un'agenzia specializzata per reperire il personale con costi di circa 3000 euro a mercato (circa 10 euro a banco) e al fine di attivare la procedura amministrativa e firmare il contratto, ha chiesto che le associazioni di categoria inviassero per mail una conferma scritta, procedura standard della contrattazione collettiva, che non è arrivata. Mercoledì quindi si tornerà al tavolo perché l'obiettivo principale è quello di poter garantire nuovamente il regolare svolgimento del mercato del venerdì. Le due opzioni sono ancora entrambe percorribili, così come possono essere vagliate altre strade se dalle associazioni o dagli ambulanti arriveranno proposte praticabili nel rispetto delle normative anti Covid", ribadiscono dal comune. "Come è noto, l'ordinanza regionale che resterà in vigore fino al 3 dicembre impone la perimetrazione dell'area mercatale, lasciando i varchi di ingresso e di uscita in base alla grandezza dell'area. A Riccione sono due in entrata e due in uscita, le altre vie traverse di accesso all'area devono essere chiuse, transennate e vigilate. All'interno dell'area del mercato gli agenti della polizia locale e della protezione civile dovranno vigilare sul distanziamento e l'uso dei dispositivi di protezione personale e saranno da conteggiare in aggiunta ai 25 steward".
Riccione, le categorie economiche contro il parco eolico
(Rimini) Le categorie economiche unite nel chiedere a Ministero delle Infrastrutture e alla Capitaneria di Porto di Rimini di "non dare l'autorizzazione per la centrale eolica davanti al nostro mare". Si conclude così l'ordine del giorno, firmato da tutti i capogruppo consiliari, approvato dalla giunta, messo all'ordine del giorno del prossimo consiglio comunale (in video collegamento), giovedì 26 novembre, e proposto da tutte le associazioni di categoria di Riccione: Coop bagnini, Coop. bagnini Adriatica Riccione, Federalberghi, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti. "Preoccupazione destano le ripercussioni sul turismo balneare compreso l'importante comparto del settore nautico - si legge nell'Odg -. L'onere della prova della non nocività del macro-impianto industriale, visibilissimo dalla costa, alla consolidata industria del turismo, principale motore economico del territorio, è tutta sulle spalle dei proponenti che ad oggi non hanno prodotto nulla di plausibile".
"Sull'eolico la giunta avrebbe voluto proporre un consiglio comunale aperto dove far intervenire i cittadini su un argomento di vitale importanza per la nostra città - ha detto l'assessore all'Ambiente, Lea Ermeti -. Per ovvi motivi questo non è stato possibile, ma cogliamo con estremo favore l'iniziativa delle categorie economiche del territorio che unite hanno saputo interpretare il pensiero di molti operatori, di tanti cittadini su quell'impianto che vorrebbe ipotecare il nostro futuro, aggredire il nostro orizzonte e deprimere la nostra risorsa più importante, il mare. Noi come amministrazione abbiamo intrapreso una consapevole e costante opposizione contro questo progetto, vediamo che anche l'amministrazione di Rimini si è espressa con perplessità. Ora più che mai i Comuni della costa devono fare azioni comuni per salvaguardare il bene di tutti".
Parco eolico, Pecci (Lega): sconcertante silenzio di Santi e Petitti
(Rimini) "Per difendere il nostro territorio, il nostro mare e la nostra industria turistica non possiamo tacere dopo le comunicazioni del Ministero formulate a seguito delle osservazioni del comune sul progetto Energia Wind 2020 s.r.l. Apprezziamo e condividiamo le parole del sindaco, che per la prima volta sentiamo al nostro fianco nell'interesse della città in una battaglia contro il Parco eolico che ogni giorno si rafforza con il contributo delle associazioni ambientaliste e di categoria. E', invece, sconcertante il silenzio del presidente della Provincia e di alcuni sindaci Pd, che, ancora una volta, si piegano alla finanza speculativa incuranti della difesa dell'economia del territorio, dell'ambiente e dei loro concittadini. Ugualmente tace la neo candidata a sindaco del Pd, Emma Petitti, presidente dell'assemblea regionale cioè componente di quella istituzione che dovrà approvare il progetto". Lo dice il consigliere comunale della Lega a Rimini Marzio Pecci.
"Non condividiamo per nulla quanto il Ministero esprime e pensiamo che i giudizi forniti non siano "farina del sacco" del Ministero e per questo siamo determinati, insieme al sindaco, ad evitare il danno che tale impianto creerebbe nel nostro mare sia sotto il profilo ambientale che economico. Non abbiamo fatto alcuna indagine sulla costituzione della società Energia Wind 2020 s.r.l. , ma riteniamo che, essendo una società veicolo, l'intento nobile non sia quello di salvaguardare l'ambiente, producendo energia pulita, bensì quello della speculazione. Abbiamo detto più volte che essere a favore della energia pulita non significa essere a favore del parco eolico. Per noi il progetto eolico non è compatibile con l'ambiente in cui si chiede l'installazione, il mare Adriatico non è il Mare del Nord", ribadisce Pecci.
Qui in gioco "non c'è un parco eolico, anche se di notevole impatto visivo per le sue dimensioni, ma il diritto sacro, per ogni ambientalista, della tutela del paesaggio della riviera riminese risorsa primaria della nostra economia del turismo. I cittadini riminesi hanno il diritto di vedere protetto e salvaguardato il proprio territorio, mare compreso. Il progetto non potrà essere approvato perché dalle indagini economiche che possono essere svolte e dall'atlante dei venti del nostro Paese appare chiaro che la ventosità del nostro mare non consente all'impianto di produrre reddito contrariamente a quanto assunto dai progettisti l'impianto. Pertanto l'impianto diventerebbe profittevole solo grazie agli incentivi che, come è ormai chiaro, sarebbero coperti da ciò che paghiamo sulla bolletta energetica. Per questo ringraziamo le associazioni che fino ad oggi sono intervenute condividendo la nostra posizione e per questo chiediamo loro ed al Sindaco Andrea Gnassi di fare un ulteriore passo in avanti e di sostenere, con la Lega, il referendum che presto andremo ad organizzare".
Rimini 2021, al via il progetto della Lega
(Rimini) “Stiamo lavorando al programma di una Rimini che guarda al futuro e in quest’ottica abbiamo iniziato un ciclo di incontri, il primo dei quali ha visto protagonisti alcuni consiglieri comunali della città, che ringraziamo per il loro lavoro”. Lo rende noto il segretario della Lega Romagna Jacopo Morrone, dopo l’incontro di ieri in diretta Facebook con Matteo Zoccarato (Lega), Filippo Zilli (Vincere per Rimini) e Gioenzo Renzi (Fratelli d’Italia).
“Il nostro percorso - commenta Morrone - prevede l’ascolto della città come prima indispensabile tappa. Uno dei maggiori errori della sinistra, e del Pd in particolare, è proprio quello di essersi chiusi in una torre d’avorio, scollegati dalla realtà quotidiana della gente. Grandi proclami ideologici di principio, ma scarso pragmatismo e attenzione vera per tutti gli amministrati e non solo per pochi ‘privilegiati’. Altro limite degli amministratori Pd quello di scansare le responsabilità e di negare l’evidenza di alcuni problemi sempre più pressanti, non ultima l’allarmante questione sicurezza e legalità, ormai al centro della cronaca quotidiana. Ma ci sono anche la scarsa attenzione (e i mancati investimenti) dell’amministrazione a guida Pd a favore del mondo delle imprese e la supponenza nei confronti delle esigenze delle associazioni e delle categorie che ruotano intorno al turismo, motore storico dell’economia locale”.
Quello di ieri sera, 22 novembre, "è stato il primo di una serie di appuntamenti che organizzeremo con gli esponenti delle varie realtà riminesi in tutti i settori. Abbiamo chiari i punti principali del nostro programma e stiamo lavorando tutti insieme a un progetto condiviso che segni la parola fine a un film ormai decotto con la regia del Pd”.
Violenza di genere, picco durante il lockdown
(Rimini) Sono stati 233 al 31 ottobre 2020 gli accessi registrati alla Casa delle donne di piazza Cavour, a Rimini,il punto di informazione e ascolto dedicato alle donne che hanno subito violenza, stalking, che hanno bisogno di supporto psicologico o di consulenze legali. La Casa delle donne ospita anche specifici sportelli attivi: quello di Rompi il Silenzio (30 accessi), lo sportello legale (27), lo sportello per il sostegno psicologico (195) per un totale complessivo tra Casa delle donne e Sportelli di 485 accessi.Non sono questi gli unici dati disponibili per comprendere le dimensioni di una fenomeno, quello della violenza di genere, che in alcuni casi resta però ancora sotto traccia.
Dal primo gennaio alla fine del mese di ottobre sono state 226 le donne che hanno contattato Rompi il silenzio, l'unico centro antiviolenza attivo sul territorio provinciale. Nonostante le restrizioni ai movimenti imposti dalle norme anticovid, il dato è in linea con quello dello scorso anno (230). Anzi, merita un approfondimento il periodo che va dal 1 marzo al 31 maggio, che ha coinciso con la fase acuta del lockdown causato dalla pandemia. In questi tre mesi sono state 106 le donne che hanno contattato il centro, di cui quasi la metà, cinquanta, sono stati nuovi contatti, cioè donne che per la prima volta hanno sentito la necessità di chiedere supporto a Rompi il Silenzio. Dopo un primo momento di calo della richiesta d'aiuto infatti, nelle settimane successive si è assisito ad un netto aumento, anche rispetto agli anni precedenti. Sono aumentati inoltre in questo contesto anche il numero di colloqui, avvenuti tutti attraverso il telefono. Chi ha contattato per la prima volta Rompi il Silenzio – per la maggioranza donne italiane - ha denunciato di aver subito soprattutto violenza psicologia e violenza fisica. Molte hanno chiamato per avere informazioni sui servizi, altre solo per sfogarsi, per ricevere consigli, per non sentirsi sole. Il dato però forse più rilevante riguarda le donne e i minori ospitati in Casa Rifugio. Nel periodo in esame vediamo che sono state ospitate 22 donne e 28 minori, un dato leggermente in aumento rispetto il 2019 che vedeva ospitate 20 donne e 25 minori.
Ci sono poi le iniziative della Asl a sostegno di donne o uomini maltrattati. Sono state 192 (dato al 30 ottobre) le donne prese in carico dal progetto Dafne, il programma dell'Asl Romagna finalizzato alla individuazione delle strategie e degli interventi rivolti alle donne che subiscono violenza. La maggioranza delle vittime è italiana (138), colpite fisicamente e psicologicamente in gran parte dei casi dai propri partner o dagli ex compagni. Quindici invece gli uomini trattati dal 'Centro di accompagnamento al cambiamento degli uomini LDV Liberiamoci dalla Violenza', promossa da Regione Emilia Romagna e Ausl Romagna.
Rimini arancione, ma non è per la zona covid: presentate le iniziative contro la violenza di genere
(Rimini) Ora più che mai #nondasole: si presenta più che mai ricco il cartellone delle iniziative che la Provincia di Rimini realizza quest’anno per la Giornata Internazionale dell’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre. La più visibile sarà sicuramente Orange the world: insieme a Soroptimist Rimini la Provincia di Rimini aderisce alla campagna delle Nazioni Unite per illuminare di arancione i monumenti e i luoghi significativi del nostro territorio e dire così NO alla violenza di genere. Si tratta di un segno importante e distintivo che quest’anno, visto anche il momento difficile, assume ancora più importanza. Per questo l’Ufficio Pari opportunità della Provincia di Rimini ha deciso di provvedere a fornire a tutti i Comuni del territorio il necessario per illuminarsi di arancione e unire così tutta la provincia in una unica scia luminosa arancione. Tutti insieme, uniti, per dare alle donne un segnale importante: non siete sole, i Comuni e la Provincia ci sono, a partire dai due centri antiviolenza e tutta la rete provinciale. Un territorio che insieme si unisce contro le tante violenze fisiche e psicologiche che quotidianamente le donne devono subire e che ora in periodo di pandemia sono aumentate rendendo ancora più necessario dare delle risposte efficaci.
Altra iniziativa è quella di mercoledì 25 novembre con la trasmissione su Icaro Tv alle ore 21:15. Non essendoci la possibilità di fare iniziative in presenza era importante arrivare comunque con un piccolo gesto nella quotidianità delle persone e questo avverrà con la trasmissione speciale per il 25 novembre che Icaro Tv manderà in onda sul canale 91 e sui relativi canali sociale e streaming.
Sarà un momento di confronto e dialogo con la partecipazione in studio della consigliera provinciale delegata alle politiche di genere della Provincia Giulia Corazzi, la vicesindaco di Rimini con delega alle pari opportunità Gloria Lisi, l’assessore di Cattolica alle politiche sociali Daniele Cerri, il sindaca di Verucchio Stefania Sabba e la presidentessa della commissione pari opportunità di Misano A. Manuela Casalboni. Insieme a loro, da remoto parteciperanno i due centri antiviolenza territoriali, Rompi il silenzio e Chiama chiama, tutte le amministratrici e amministratori dei Comuni della Provincia che con brevi video renderanno omaggio alla Giornata del 25 novembre. Ma ci saranno anche le associazioni della rete e in particolare il consultorio dell’Ausl di Rimini e il pronto soccorso di Rimini che, in questo momento difficile, hanno voluto lo stesso manifestare la loro vicinanza alle tante donne che hanno bisogno di aiuto, mostrando che le loro porte sono sempre aperte.
Anche quest’anno la Provincia promuove il calendario con le iniziative dei Comuni e quelle delle associazioni. “La sera del 25 novembre guardate fuori dalle finestre delle vostre case – è l’invito della consigliera Corazzi - e vedrete tanti monumenti e i luoghi più significativi delle vostre città illuminati di arancione, un’unica scia luminosa che per il 25 novembre unirà tutta la provincia per ricordare l’impegno costante contro la violenza di genere che la Provincia di Rimini e i Comuni del territorio, con i tanti amministratori e amministratrici, hanno deciso di manifestare colorandosi di arancione come chiede la campagna Orange the world promossa a livello mondiale dalle Nazioni Unite. Grazie a Soroptimist Rimini che insieme a noi ha aiutato a coinvolgere tutto il territorio in questa bella iniziativa e grazie ai centri antiviolenza del nostro territorio Rompi il silenzio di Rimini e Chiama chiama di Cattolica che tutti i giorni accolgono e soccorrono tante donne in difficoltà e vittime di violenza; per questo la Provincia di Rimini oggi con l ‘impegno mio e del presidente Santi rinnovano un importante contributo economico per aiutarli nella loro attività che è essenziale per tutto il territorio. La strada per contrastare la violenza di genere è ricordare oggi più che mai alle tante donne del nostro territorio che non sono sole, noi amministrazioni locali ci siamo, le associazioni, gli enti pubblici, i centri antiviolenza; un’unica grande rete che oggi si mostra in tutta la sua forza e volontà di lavorare insieme per dare delle risposti efficaci contro quella che è una vera e propria emergenza, un’unica grande rete che per mercoledì si illuminerà di arancione. Vi chiedo infine per questo di fotografare i luoghi illuminati di arancioni della vostra città, pubblicateli sui social taggando la pagina facebook pari opportunità provincia di rimini, unitevi anche voi alla nostra rete e alla scia arancione.”
Scuole, al via il cantiere per ricostruire le Ferrari
(Rimini) Dopo la Montessori toccherà alle scuole Ferrari avere nuovi spazi funzionali e confortevoli in una struttura nuova, sana, efficiente e sostenibile dal punto di vista ambientale. Un prezioso riferimento per la città anche per la duplice possibilità di essere al servizio dei cittadini con il nuovo civic center e la palestra. Lo scorso venerdì 20 novembre è partito il cantiere dei lavori propedeutici alla demolizione dell'edificio, che ospitava 161 alunni, suddivisi in 9 classi della scuola primaria "Luigi Ferrari", e 50 bambini, divisi in 2 sezioni, iscritti alla scuola dell'infanzia "Via Gambalunga". Studenti che hanno temporaneamente spostato la propria attività in spazi idonei ricavati nelle vicine primarie Lambruschini – all'Ina casa - e nelle vecchie "Montessori" di via Marecchiese.
Ricordiamo che il progetto delle nuove scuole Ferrari si sviluppa strutturalmente su due corpi di fabbrica: uno per la scuola, su tre piani, che ospiterà le due sezioni dell'infanzia e i due cicli di primaria, e l'altro per la palestra, sviluppato su due livelli per ospitare al piano primo i locali per il civic center. Una nuova scuola, dunque, pensata come spazio disponibile non solo all'attività didattica, ma anche ad attività extrascolastiche e come spazio flessibile e modulabile per assecondare l'uso diversificato dei luoghi della scuola, in grado di adeguarsi anche a diverse tipologia di utenza. L'edificio ricostruito costituirà infatti un luogo di formazione articolato a disposizione di tutta la cittadinanza, un centro scolastico e culturale che potrà ospitare oltre alle normali attività didattiche, attività extrascolastiche che utilizzano la palestra, il civic center, gli spazi per le attività integrative e parascolastiche, gli spazi connettivi, la mensa e la biblioteca.
Il corpo palestra prevede al piano terra la palestra per attività motorie direttamente collegata agli spogliatoi per alunni e insegnanti con relativi servizi e docce, oltre ad un deposito per le attrezzature e un ripostiglio. Sarà accessibile per gli alunni direttamente dal corpo scuola, mentre per gli eventuali utenti esterni è garantito un accesso indipendente e separato. Attrezzato a roof garden con una area pavimentata di 80 mq e una zona di tetto verde di tipo intensivo il piano di copertura. In riferimento al verde si prevede la sistemazione esterna dell'area di pertinenza ma, considerando l'ubicazione urbana fortemente antropizzata della scuola, è previsto l'inserimento di sistemi di pareti verdi in facciata e oltre al tetto verde sulla copertura del corpo della palestra. Le pareti verdi che saranno realizzate seguiranno la geometria verticale dell'edificio, con una vegetazione che lo segue verso l'alto, e contribuiranno alla rigenerazione urbana dell'edificio e del contesto in cui è inserito. Questi sistemi di parete verticale prevedono l'installazione di una struttura di supporto e un pannello per la radicazione delle piante con un sistema di irrigazione e di fertilizzazione automatica e una vasca di raccolta acque alla base della parete. Ad ulteriore integrazione del verde, sono previste delle aree destinate alla proliferazione di piante rampicanti sulla facciata principale, sulla porzione di facciata fronte strada della palestra.
Il progetto delle nuove scuole Ferrari, che prevede la totale demolizione dell'attuale struttura e la completa ricostruzione, avrà un costo complessivo di 4.900.000 euro, cofinanziato per 900.000 del Ministero dell'Istruzione. I lavori sono stati affidati al Consorzio AR. CO. Lavori S.C.C. di Ravenna e le imprese esecutrici consorziate sono la "Arco Costruzioni Generali s.p.a." e la "ECIS GLOBAL srl" di Ravenna.
Diocesi, è morto don Redeo Baffoni
(Rimini) Nella serata di domenica 22 novembre, è salito al Padre don Redeo Baffoni, per tanti anni rettore della chiesa di Santa Rita, a Rimini. Aveva 92 anni, ed era ricoverato da qualche giorno all'ospedale di Riccione per positività al Covid-19, che si è aggiunta a gravi condizioni mediche precedenti.
Nato a Monte Colombo il 30 gennaio 1928, era stato ordinato sacerdote il 23 settembre 1950 per mano del Vescovo Emilio Biancheri. Dal 1999 era stato designato dall'allora vescovo Mariano De Nicolò quale assistente ecclesiastico dei vigili del fuoco. Per 16 anni ha ricoperto anche il ruolo di vicecancelliere, incarico dal quale si era dimesso nel luglio 2007. Dal 1955 al 1977 don Baffoni aveva svolto il servizio pastorale in qualità di parroco a Santa Maria in Pietrafitta. In quell'anno era stato poi designato parroco a Santa Rita (parrocchia poi soppressa il 31 dicembre 1990), e aveva proseguito il servizio come rettore. Per tanti anni don Baffoni ha curato e diretto il Bollettino Diocesano, la rivista ufficiale per gli atti del vescovo e della curia riminese.
"Un grazie particolare a quanti lo hanno assistito con cura in questo ultimo anno, in particolare alla badante Elena", ha ricordato il Vicario generale della Diocesi di Rimini, don Maurizio Fabbri. "Accompagnamo don Redeo in questo viaggio con la nostra preghiera e l'intenzione nella S. Messa". Il funerale sarà celebrato martedì 24 novembre alle 10 presso la chiesa di Santa Rita, la stessa dove per decenni ha prestato servizio don Redeo. Lunedì 23 novembre sarà celebrata la preghiera del santo Rosario in sua memoria alle ore 16,30, sempre presso la chiesa di Santa Rita.